Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
PROTEGGETELO QUANDO DOVETE, MA SIATE PERMISSIVI QUANDO POTETE:
per sviluppare le proprie competenze i figli devono imparare dai propri errori. Quando non
sapete se permettere o meno a vostro figlio di svolgere un’attività che gli interessa ragionate
nell’ottica della maggiore autonomia, senza mettere a repentaglio la sua salute, il suo 22
lOMoARcPSD|3108319
benessere o il suo futuro. Chiedetevi se quell’attività è pericolosa, nociva per la salute,
illecita o immorale, o se rischia di chiudergli porte che dovrebbero restare aperte. Se vostro
figlio volesse impegnarsi in qualcosa che non rientra in nessuna di queste categorie, dovreste
lasciarglielo fare; se credete che possano esserci conseguenze negative, non dategli il
permesso, però almeno spiegategli le ragioni della vostra decisione.
7.4 E 7.5 TIPOLOGIE DI GENITORI E IL POTERE DELL’AUTOREVOLEZZA
Gli studi hanno individuato tre tipologie dominanti di genitori:
• I genitori autoritari: sono spesso rigidi, freddi e saldi nelle loro convinzioni e tendono a
controllare psicologicamente loro figli. I genitori autoritari non incentivano uno sviluppo
sano. Rigidi nell’educazione, al compromesso e alla flessibilità preferiscono la costanza
(anche se sanno di essere nel torto) (genitori tigre). Principi e convinzioni dei genitori:
hanno il compito di controllare gli impulsi dei figli. Obbedienza, rispetto dell’autorità i
valori più importanti. Manifestazioni di affetto minano la disciplina;
• I genitori permissivi: sono affettuosi ed incoraggianti, ma molto indulgenti e questo troppo
spesso porta a tollerare assecondare i capricci dei figli (principio del laissez-faire). Principi e
convinzioni dei genitori: il loro compito è accompagnare i figli nella crescita, intervenendo
il meno possibile. I bambini sono fondamentalmente buoni e bisogna lasciarli alle loro
inclinazioni naturali e quando sbagliano possono ricavare preziosi insegnamenti;
• I genitori autorevoli: sono quelli ideali, sono affettuosi, risoluti e incoraggianti (danno molto
sostegno ai loro figli). Non esitano a porre limiti al comportamento e a stabilire delle regole
ma, al contrario dei genitori autoritari, i genitori autorevoli sono risoluti senza essere duri,
sono severi senza essere oppressivi ed insistono sull’autonomia dei ragazzi. La disciplina
nasce da un contesto di affetto, senza sopprimere il senso di autonomia dei fili, ma lo
alimenta. Inoltre, i genitori autorevoli in genere applicano sapientemente le strategie di
scaffolding. Principi e convinzioni dei genitori: insistono sull’autonomia, è fondamentale
che un figlio sia maturo, capace di autoregolarsi, e si adopera affinché il passaggio dal
controllo esterno a quello interno avvenga in modo naturale.
→ L’idea che il modello genitoriale autorevole sia preferibile agli altri è oggi ampiamente
riconosciuta dai sociologi; quasi tutti gli studi dimostrano che i bambini e gli adolescenti
cresciuti dai genitori autorevoli sono più autonomi e hanno più autocontrollo dei coetanei vissuti
in famiglie autoritarie o permissive, sono più sicuri, più determinati ciò li rende meno
propensi ad abusare di alcol/sostanze, meno inclini a commettere reati, meno sensibili alla
pressione dei pari, meno ansiosi/depressi o affetti da disturbi psicosomatici (insonnia, eccesso di
appetito) perché hanno maggior padronanza delle proprie emozioni, più capaci di differire le
gratificazioni ottenendo prestazioni migliori. Il principio dell’autorevolezza vale anche per i
non-genitori (insegnanti, allenatori, supervisori). 23
lOMoARcPSD|3108319
→ I teenager cresciuti da famiglie autoritarie, pur avendo meno probabilità dei coetanei di
consumare alcolici o stupefacenti o di finire nei guai, hanno più problematiche relative al
benessere psicologico (meno autostima, meno equilibrati, più arrendevoli di fronte alle
difficoltà, poco sicuri di sé).
→ Anche i teenager cresciuti in famiglie permissive presentano problematiche sul grado di
sicurezza e fiducia in sé stessi. Ma il consumo di alcolici e sostanze è più elevato, rendimento
scolastico è peggiore, motivazione al successo è più debole, sono a loro agio nelle situazioni
sociali, ma più sensibili all’influenza degli amici
7.6 AIUTARE GLI ADOLESCENTI A SVILUPPARE L’AUTOREGOLAZIONE
Gli adolescenti che hanno la fortuna di avere genitori autorevoli sono avvantaggiati nello sviluppo
delle capacità di pensiero superiore e di autoregolazione. Queste a loro volte aumentano la
probabilità dei giovani di eccellere negli studi, raggiungere un livello di istruzione superiore e a
sottrarsi a problemi come dipendenze, delinquenza, obesità e gravidanze precoci. Lo sviluppo dei
sistemi cerebrali che governano l’autoregolazione si potrai dalla nascita fino alla fase iniziale
dell’adolescenza; quindi, i genitori hanno molto tempo a disposizione per aiutare i figli ad acquisire
la capacità di autocontrollo.
CAPITOLO 8: UNA NUOVA IDEA DI SCUOLE SUPERIORI
Nelle valutazioni internazionali gli alunni delle elementari ottengono punteggi che si collocano
nella parte alta della graduatoria, e gli allievi delle medie si attestano su una posizione solitamente
superiore alla media. Gli studenti delle superiori, invece, si fermano ben al di sotto della media
internazionale. Questa magra figura non è dovuta ad anomalie nella procedura di misurazione, e non
dipende nemmeno dal fatto che gli insegnanti debbano affrontare classi con dislivelli di competenze
maggiori.
Uno studio ha messo a confronto i quindicenni di tutto il mondo sulla base di due parametri del
coinvolgimento studentesco: la partecipazione (coinvolgimento accademico) e l’appartenenza
(coinvolgimento sociale). La partecipazione riguardava la frequenza con cui gli studenti andavano a
scuola. Il coinvolgimento si basava invece su quanto gli studenti si sentissero inseriti nel corpo
studentesco.
Per quanto riguarda il coinvolgimento accademico, gli Stati Uniti si sono attestati sulla media
internazionale, molto al di sotto dei loro principali rivali economici Cina, Corea, Giappone e
Germania. Sul fronte del coinvolgimento sociale, invece, gli Stati Uniti hanno superato tutti e
quattro i concorrenti economici, fatta eccezione per la Germania in America, le scuole superiori
servono a socializzare. Può sorprendere comunque scoprire che il tasso di suicidi in età
adolescenziale risulti più alto negli Stati Uniti che in Cina, Corea e Giappone, nonché in Germania.
Per la totalità degli studenti americani, salvo che per i migliori, le superiori sono noiose e poco
stimolanti. Gli studi che hanno seguito l’andamento dell’umore dei ragazzi americani nell’arco della
giornata hanno mostrato che, soprattutto tra gli adolescenti, il livello di noia raggiunge l’apice nei 24
lOMoARcPSD|3108319
periodi trascorsi a scuola. Più dell’80 per cento degli studenti stranieri che hanno frequentato una
scuola superiore statunitense riferisce che gli istituti del paese di origine sono più stimolanti. Oltre
la metà degli studenti delle superiori statunitensi che hanno studiato in un altro paese concorda che
negli Stati Uniti le scuole sono più facili.
Negli ultimi quarant’anni, nonostante tutti i dibattiti su programmi di studio, verifiche, formazione e
retribuzione dei docenti e standard di profitto, e malgrado i miliardi di dollari investiti nella riforma
della scuola, le competenze accademiche degli studenti delle superiori americane non hanno subito
alcun miglioramento. È difficile individuare una caratteristica delle scuole superiori americane che
spieghi gli scarsi risultati ottenuti, sia in confronto alle scuole secondarie superiore del resto del
mondo sia in confronto alle scuole elementari e medie statunitensi.
8.1 LA SCUOLA COME MEZZO PER FORMARE L’AUTOCONTROLLO
Nelle discussioni sulla riforma della scuola normalmente sono invocati cambiamenti nei programmi
di studio, nei programmi educativi o nella selezione, nella formazione e nei compensi degli
insegnanti. Secondo Steinberg, nessuna riforma avrebbe dato frutti se gli studenti non arrivavano a
scuola con la disposizione a imparare.
Il motivo principale per cui gli studenti delle superiori di molti paesi asiatici ed europei ottengono
risultati migliori rispetto agli americani è che in quei paesi la cultura del rendimento è
profondamente diversa e genera sia aspettative maggiori in casa sia un maggior sostegno al
rendimento in seno al gruppo dei pari adolescenziali. In molti paesi, inoltre, soprattutto in Asia, i
genitori esigono dai figli più autocontrollo a un’età molto più precoce; infatti, diventando adulti,
possiedono un autocontrollo molto più solido rispetto ai coetanei americani. Sono le differenze
culturali a far sì che i figli delle famiglie di recente immigrazione abbiano un rendimento scolastico
superiore ai loro pari con medesime origini etniche appartenenti a famiglie che vivono negli Stati
Uniti da molto più tempo, fenomeno noto come PARADOSSO DELL’IMMIGRATO; il rendimento
scolastico delle prime famiglie è dato non dalla preparazione fornita dagli insegnanti che è la
medesima per i giovani statunitensi, ma è legato al modo in cui vengono cresciuti e a ciò che i
genitori si aspettano da loro.
In uno studio condotto da Steinberg in cui è stato esaminato il controllo degli impulsi in soggetti di
età variabile tra i 10 e i 30 anni emerge che: a 10 anni c’erano poche differenze tra i bambini cinesi
e quelli americani, ma nei 20 anni i cinesi dimostrarono un autocontrollo del 50% maggiore rispetto
agli americani. Perché siamo riusciti a migliorare il rendimento degli studenti delle scuole
elementari? La risposta è che l’importanza delle abilità non cognitive aumenta all’aumentare
dell’età degli studenti, il lavoro si fa sempre più stimolante e la richiesta di autonomia più intensa.
Alle scuole superiori il tempo necessario per completare i compiti assegnati aumenta. Il lavoro è più
impegnativo. Gli studenti con un forte controllo di sé e la capacità di differire la gratificazione sono
più avvantaggiati alle superiori che non alle elementari.
Alle elementari ci sono meno distrazioni, il cervello è meno interessato ad aspetti sociali
(pettegolezzi, status sociale, attenzione dei pari…), mentre durante l’adolescenza i sistemi cerebrali
che elaborano le informazioni di tipo sociale si eccitano più facilmente e tale propensione risulta
particolarmente marcata in un ambiente scolastico come quello statunitense, in cui i rapporti tra pari
25
lOMoARcPSD|3108319
hanno grandissima importanza. A un’età in cui l’ammirazione dei pari acquist