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PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
La sensibilità uditiva
La percezione uditiva si differenzia in:
percezione uditiva precoce
(il neonato orienta la testa verso suoni ritmici, distinguendo i suoni umani dagli altri tipi di suoni)
percezione della preferenza per la voce materna
(è un apprendimento tipico prenatale, in quanto la voce materna possiede la particolarità di poter essere
trasmessa internamente – durante la gravidanza.
Esternamente quindi il feto è sensibile alla voce materna).
A poche ore dalla nascita, il neonato predilige il suono filtrato.
Il suono materno è, infatti, ritmico – e quindi attrae di più il bambino. 8
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
3. Lo sviluppo della percezione visiva
La capacità visiva nel neonato
La capacità visiva, nel neonato, non è perfetta come quella dell’adulto.
Il neonato tende ad ispezionare (visivamente) l’ambiente → lo fa attraverso i movimenti oculari.
I movimenti oculari del neonato
Il neonato può compiere movimenti:
coniugati
di inseguimento.
Gli stimoli oculari del neonato
Il neonato predilige stimoli:
più complessi
più strutturati
più curvilinei.
Le abilità del neonato
Il neonato:
ad 1 mese, mette a fuoco poche caratteristiche
a 2 mesi, ispeziona – attraverso la fissazione (stabile e continua).
L’attenzione del neonato si focalizza: in questo modo il bambino elabora le informazioni dell’ambiente. 9
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
Le attrazioni del neonato
Il neonato è attratto dalla novità dello stimolo (visivo), e dalla sua complessità.
Tanto che, nei primi mesi, il bambino non riesce a distogliere lo sguardo da uno stimolo. È la cosiddetta “attenzione
obbligatoria”.
Le preferenze del neonato
Schaffer sostiene che i neonati preferiscano il volto umano.
Infatti, fino ai 2 mesi di vita, il neonato è attratto dai volti, perché possiedono caratteristiche che
l’apparato percettivo è predisposto ad osservare.
Farah sostiene che il riconoscimento del volto implica la percezione di un “tutto” – al contrario di
quanto avviene nell’esplorazioni di oggetti.
Durante l’esplorazione, infatti, il neonato tende a scomporre in “singoli” elementi.
Da cos’è determinata l’attrazione?
Probabilmente dai contorni nitidi.
Il bambino discrimina accuratamente – tenendo conto delle caratteristiche del volto nella sua totalità.
La costanza
In questa fase di sviluppo, hanno fondamentale importanza:
la costanza della forma (identificare la forma di un oggetto, anche se cambia orientamento o
inclinazione)
la costanza della dimensione (riconoscere la grandezza di un oggetto, anche se è lontano o vicino).
*Sincretismo infantile: la percezione della struttura di “insieme” ostacola l’individuazione delle “singole”
parti. 10
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
4. Lo sviluppo cognitivo: Jean Piaget
La teoria organismica
Jean Piaget è il sostenitore della teoria organismica.
Gli assunti di base di tale teoria sono:
lo sviluppo è comprensibile all’interno della storia evolutiva della specie
l’organismo è attivo e si modifica attraverso gli scambi con l’ambiente
lo sviluppo consiste nella trasformazione di strutture, che non sono innate – ma si costruiscono
grazie all’attività dell’individuo.
Assimilazione e accomodamento
L’assimilazione e l’accomodamento sono due processi – che intervengono nel momento in cui si hanno
delle modificazioni alle strutture – per far fronte a nuovi bisogni.
Assimilazione:
parte del processo di adattamento che implica l’acquisizione di nuove esperienze o informazioni
negli schemi già esistenti.
Accomodamento:
parte del processo di adattamento, per cui l’individuo modifica gli schemi già disponibili – per
adattarli a nuove esperienze.
L’intelligenza è la più alta forma di adattamento.
Piaget pensa ad uno sviluppo di auto-regolazione, che porta il bambino a stare in equilibrio in ogni
momento del suo sviluppo. 11
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
Gli stadi dello sviluppo, secondo Piaget
Piaget suddivide lo sviluppo cognitivo in “stadi”:
Stadio senso-motorio (dalla nascita ai 18 mesi)
l’intelligenza è costituita da schemi di azione pratici
il bambino comprende il mondo in base a ciò che può fare con gli oggetti.
L’intelligenza senso-motoria si sviluppa attraverso 6 sotto-stadi:
1. Esercizio dei riflessi (0 – 1 mese)
2. Reazioni circolari primarie
e primi adattamenti acquisiti (1 – 4 mesi)
3. Reazioni circolari secondarie (4 – 8 mesi)
4. Coordinazione di schemi secondari
e applicazione alle nuove situazioni (8 – 12 mesi)
5. Reazioni circolari terziarie
e scoperta di nuovi mezzi (mediante sperimentazione attiva)
6. Invenzione di nuovi mezzi (mediante combinazione mentale) ( 18 – 24 mesi)
Stadio pre-operatorio (dai 2 ai 6 anni)
Il bambino:
ha una sua rappresentazione mentale degli oggetti
utilizza l’imitazione differita
utilizza il gioco simbolico
utilizza schemi verbali per designare la realtà che si rappresenta mentalmente.
Il pensiero è intuitivo e pre-logico.
Stadio operatorio concreto (dai 7 ai 12 anni)
capacità logica in sviluppo
manipolazioni mentali e fisiche
operazioni mentali
compiti di conservazione.
Stadio operatorio formale (dai 12 anni in poi)
Il pensiero:
è di tipo ipotetico, deduttivo
consente di compiere operazioni logiche su premesse ipotetiche
consente di compiere deduzioni e induzioni
Sa risolvere i problemi, ricercando le soluzioni possibili.
Critiche a Piaget: il disegno di molti compiti rende difficile dare risposte corrette, perché la situazione descritta è poco realistica. Si
è acceso un dibattito riguardo l’esistenza degli stadi, promuovendo l’idea di livelli di sviluppo. 12
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Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
5. Lo sviluppo cognitivo: Vygotskij
Vygotskij ritiene che lo sviluppo storico-culturale abbia prodotto l’evoluzione dell’umanità.
Tale evoluzione è avvenuta attraverso i mediatori simbolici
Tali mediatori simbolici consentono, agli individui, di entrare in relazione tra di loro - :
all’interno della stessa cultura
tra culture diverse.
È avvenuto, dunque, un processo di interiorizzazione di attività.
Questo ha favorito:
lo sviluppo della vita sociale
la mediazione tra persone.
Cosa sarà capace di fare il bambino?
Vygotskij pone particolare attenzione su quello che – il bambino – sarà capace di fare – in seguito a nuove
esperienze.
La zona di sviluppo prossimale definisce la distanza tra:
il livello di sviluppo effettivo
il livello di sviluppo potenziale.
Cioè consente di valutare la differenza tra:
ciò che il bambino è in grado di fare da solo
ciò che il bambino sa fare con l’aiuto di un adulto.
Grazie alla guida di un adulto, infatti, il bambino può risolvere compiti - che altrimenti non saprebbe
affrontare – ma che, grazie a tale aiuto, avrà tra le sue abilità individuali.
Se il bambino dimostra di saper fare da solo ciò che prima sapeva fare con l’aiuto di un’altra persona,
questo dimostra che ha interiorizzato l’abilità. 13
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
Il linguaggio del bambino, secondo Vygotskij
Vygotskij sostiene che il bambino abbia un proprio linguaggio:
Interiore
egocentrico
Cioè commenta, ad alta voce, le sue azioni.
Tale linguaggio risulta essere uno strumento del pensiero.
La teoria della mente
Nasce verso la fine degli anni ’80.
Tale teoria si occupa di come funzionano gli esseri umani – in quanto diversi da oggetti inanimati.
Il punto di partenza, di tale teoria, sono:
da un lato: dall’altro:
a. le emozioni fondamentali a. le percezioni
b. gli stati fisiologici b. le sensazioni.
Le azioni producono risultati.
Questi risultati attivano reazioni emotive congruenti.
Il bambino possiede la teoria della mente quando è capace di:
attribuire stati mentali:
a sé stesso
agli altri
prevederne il comportamento sulla base di tali stati. 14
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
La psicologia del desiderio
I bambini di due anni possiedono la psicologia del desiderio, che:
interpreta le azioni sulla base dei desideri
spiega le reazioni emotive congruentemente al fatto che i desideri siano stati o meno soddisfatti.
La psicologia della credenza
Verso i tre anni i bambini hanno la psicologia della credenza-desiderio grazie alla quale sono in grado di
prevedere che le azioni della persona sono guidate dai desideri e dalle credenze.
*Importante la comprensione della falsa credenza: si comprende che le azioni possono essere determinate da
credenze erronee. 15
PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO
Riassunto “Psicologia dello sviluppo” di L. Camaioni
6. Lo sviluppo del linguaggio e della comunicazione
Imparare a parlare
Imparare a parlare è compito complesso – che, di norma, si apprende entro i tre anni di vita.
Come imparare a parlare?
Per imparare ad utilizzare il linguaggio in modo corretto il bambino deve:
analizzare i suoni linguistici
padroneggiare i pattern articolatori necessari a produrre fonemi
acquisire ed ampliare un vocabolario
padroneggiare le regole morfologiche e sintattiche
imparare a conversare.
Le teorie sul linguaggio
Esistono diverse teorie sull’acquisizione del linguaggio:
Spiegazione innatista
Elaborata negli anni ’60 da Chomsky.
Ipotizza l’esistenza del LAD, un dispositivo innato per l’acquisizione del linguaggio.
Si ha dunque una precisa base biologica
e il bambino deve scoprire le regole del linguaggio per cominciare a parlare di argom