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GRUPPO DI GENERE E IDENTITA’

Prima dell’età scolare i bambini mostrano già preferenze per i compagni di gioco dello stesso

sesso: tendenza che aumenta fino all’adolescenza.

I maschi danno più peso alla competizione e i loro gruppi sono più ampi, mentre i gruppi femminili

sono più piccoli e più intimi: le bambine riescono a parlare dei propri sentimenti alle amiche.

AMICIZIA E TECNOLOGIA

Ci sono evidenze del fatto che la messaggistica istantanea, la forma di interazione virtuale preferita

dagli adolescenti, incrementa la sensazione di intimità e benessere tra persone già amiche.

Quando a interagire sono due individui di sesso opposto, il maschio adotta uno stile di interazione

più femminile; ciò può essere dovuto all’anonimato, che libera i ragazzi dalla necessità di agire

secondo gli stereotipi.

Sebbene le cose tra gli amici possano andare storte attraverso il medium elettronico, quest’ultimo

offre un insieme di strumenti che i ragazzini solitamente usano per mantenere amicizie già in

corso.

CONCETTO DI SE’

Il nostro concetto di sé racchiude il modo in cui pensiamo il mondo, struttura le nostre esperienze

sociali, e guida la nostra condotta, le nostre interazioni e le nostre relazioni sociali. Il sé oggettivo

implica la definizione di sé in relazione agli altri: esso è costruito nel contesto delle relazioni sociali,

in primo luogo con i genitori, quindi, in misura crescente, con i pari.

Ciò che pensano gli altri di un bambino e il modo in cui si comportano nei suoi confronti conta sin

dalla prima fanciullezza, e aumenta di importanza durante l’adolescenza. E’ quindi importante

essere accettati, specialmente da coloro a cui teniamo o alle opinioni diamo valore – gli amici -,

poiché ci permette di avere un senso positivo del nostro sé. Con gli amici, il bambino esplora

anche il proprio ruolo sociale e la propria identità (leader o gregario, maschio o femmina) e, con il

tempo, le norme relative all’aspetto, agli atteggiamenti e al comportamento saranno assorbite nel

concetto di sé del bambino.

L’appartenenza riveste un ruolo importante per il benessere psicologico dell’adolescente; verso la

tarda adolescenza prendono avvio le amicizie tra individui di sesso opposto e si diventa più

sensibili alla personalità, ai punti di forza e di debolezza degli amici, in un processo che porta a

esplorare se stessi e gli altri e che dà sostegno allo sviluppo di sé, all’identità e all’assunzione della

prospettiva altrui.

RISOLUZIONE DEI PROBLEMI, APPRENDIMENTO E SVILUPPO COGNITIVO

Da alcuni studi emerge che la collaborazione con i pari, in particolare con coloro con cui si hanno

rapporti amichevoli, può migliorare lo sviluppo cognitivo e sociale dei bambini.

ADATTAMENTO PSICOLOGICO E SCOLASTICO E RELAZIONI FUTURE

Oltre ai benefici sullo sviluppo cognitivo e sociale, gli amici possono agire da “cuscinetto” contro

eventi stressanti quali le difficoltà familiari o contro comportamenti deviati come la delinquenza.

Avere amicizie intime a scuola favorisce inoltre il conseguimento di risultati scolastici migliori.

Diversi studi suggeriscono che la mancanza di amici nella fanciullezza può causare successive

patologie psichiche (con necessità di cure psichiatriche). Tuttavia, tali ricerche sono correlazionali

e, quindi, non possono dimostrare alcun rapporto causa-effetto. 76

CAPITOLO 13 – ADOLESCENZA

INTRODUZIONE

In tale periodo si verificano importanti cambiamenti fisici, che preparano il corpo alla riproduzione e

lo rendono più forte in attesa dell’età adulta. I cambiamenti cognitivi che iniziano nella fanciullezza

continuano durante l’adolescenza, fornendo al giovane un maggior insight nel mondo adulto.

Sia i cambiamenti fisici che quelli cognitivi rafforzano nel giovane il bisogno di autonomia dall’unità

familiare, e di converso la collocazione sociale del giovane si modifica in quando egli fa

affidamento sugli amici e sui partner sentimentali. L’adolescenza è uno stadio dello sviluppo che 77

abbraccia il processo di maturazione che porta un bambino dipendente a diventare un adulto

indipendente.

BREVE STORIA DELL’ADOLESCENZA

Stanley Hall coniò l’espressione “tempesta e impeto” (storm and stress) per descrivere la volubilità

emotiva e fisica dell’adolescenza, in cui sono presenti imprevedibili scatti di crescita a cui il

giovane deve far fronte.

Offer dissentiì, affermando che gli sbalzi d’umore e la grande instabilità ormonale non

rappresentano la norma.

Arnett concordò con Offer, asserendo che nonostante alcuni adolescenti sperimentino relazioni

conflittuali con i genitori e turbamenti emotivi, mettendo a volte in pratica comportamenti a rischio,

ciò non riguarda tutti, né tutte le culture (riguarda soprattutto le culture industrializzate e meno

quelle tradizionali).

Se paragoniamo il mondo degli anni Sessanta a quello del nuovo millennio, possiamo osservare

che, ai nostri giorni, un numero sempre maggiore di giovani frequenta l’università e studia per

ottenere qualifiche professionali e accademiche. Il mercato del lavoro diventa anno dopo anno più

complesso e, oggi più che mai, richiede lavoratori altamente specializzati. Il mondo sta cambiando,

pertanto le necessità formative e di apprendimento delle competenze dei giovani aumentano, e la

loro cultura si amplia e si diversifica a una velocità mai vista prima.

CAMBIAMENTI FISICI IN ADOLESCENZA

Il principale cambiamento fisico in adolescenza è rappresentato dall’inizio della pubertà e dal

successivo sviluppo alla maturità sessuale. Tuttavia, la pubertà ha anche effetti psicologici.

Per prima cosa aumentano altezza, peso e dimensioni generali. Nelle ragazze aumenta la quantità

di grasso, mentre nei ragazzi aumentano peso e muscolatura. Per le ragazze la pubertà si verifica

tra i 10 e i 15/16 anni, mentre per i ragazzi tra gli 11 e i 17/18 anni.

Nelle ragazze si sviluppano le ovaie, si formano le cellule uovo e compaiono le mestruazioni, si

sviluppano seno e peli pubici. Nei ragazzi i testicoli iniziano a produrre gli spermatozoi, spuntano i

peli sul viso, sul corpo e sul pube; aumenta la dimensione del pene.

ABBASSAMENTO DELL’ETA’ IN CUI ARRIVA IL MENARCA

Negli ultimi 150 anni, l’età a cui compare il menarca (primo periodo mestruale di una donna) si è

abbassato molto:

1850 = 17 anni

1900 = 14-15 anni

1950 = 13-14 anni

1990 = 12-13 anni

Sono state avanzate diverse teorie a riguardo. In più, è stato dimostrato che le mestruazioni

compaiono prima nelle ragazze più alte, in condizioni fisiche migliori e ben nutrite.

QUESTIONI PSICOLOGICHE E TEMPI DELLA PUBERTA’

Gli psicologi si interessano alla pubertà (periodo di sviluppo fisico che porta dalla fanciullezza

all’età adulta) poiché i grossi cambiamenti fisici che si verificano molto velocemente, possono

portare il giovane a non sentirsi in sincronia se si sviluppa prima o dopo rispetto ai pari.

Poche adolescenti vivono il menarca come un evento traumatico, poiché sono molto più informate

(per cause esterne) dei ragazzi, per i quali la prima eiaculazione potrebbe essere una sorpresa

(spermarca).

Al contrario delle ragazze nei ragazzi in cui la pubertà inizia prima, la loro popolarità e la loro

autostima aumentano. 78

CAMBIAMENTI NEUROLOGICI NELLA PUBERTA’

Nella pubertà si verificano principalmente due cambiamenti nel cervello: il primo riguarda gli

assoni, mentre il secondo il numero di sinapsi; gli assoni continuano ad essere ricoperti da uno

strato di mielina, che velocizza la trasmissione di informazioni. D’altra parte si verifica una nuova

potatura sinaptica (l’eliminazione delle sinapsi in eccesso), che serve ad ottenere una maggiore

efficienza nella trasmissione delle informazioni intracerebrali.

Il cervello è composto da materia bianca (coinvolta nella trasmissione delle informazioni dal corpo

alla corteccia cerebrale e costituita da assoni altamente mielinizzati; si occupa della regolazione di

temperatura corporea, frequenza cardiaca, espressione delle emozioni, produzione di ormoni e

regolazione di assunzione di cibo e acqua) e da materia grigia (coinvolta nel controllo dei muscoli,

percezione, emozioni e linguaggio); nella prima adolescenza si verifica un incremento sia di

materia bianca che di materia grigia ma, dopo la pubertà, la quantità di materia grigia diminuisce a

favore della materia bianca.

Tali cambiamenti migliorano il processo decisionale, l’inibizione della risposta e l’attenzione

selettiva; tutto ciò per sviluppare le capacità necessarie per concentrarsi su un compito più a

lungo, per compiere scelte e per impedire a sé stesso di fare qualcosa che sa essere sbagliato o

dannoso.

Durante la pubertà si verifica l’acquisizione della memoria prospettica, ovvero la capacità di

ricordarsi di eseguire un’azione in futuro (es. telefonare al nonno).

SVILUPPO COGNITICO E CAMBIAMENTI NELL’ADOLESCENZA

Diversi teorici hanno contribuito a spiegare lo sviluppo cognitivo che avviene durante

l’adolescenza, tra i quali Piaget, Erikson, Elkind e Kohlberg.

JEAN PIAGET (1896-1980): TEORIA DELLO SVILUPPO COGNITIVO

Secondo la teoria dello sviluppo cognitivo di Piaget, quando il bambino entra nell’adolescenza ha

già sviluppato abilità cognitive complesse, che è pronto ad usare come base per acquisirne altre.

Durante lo stadio delle operazioni formali (dagli 11 anni in poi), si ampliano le abilità di risoluzione

di problemi astratti.

Sempre durante questo stadio, il giovane sviluppa il pensiero ipotetico-deduttivo e il pensiero

astratto o formale. Il primo consiste nella capacità di risolvere i problemi in modo specifico: il

giovane analizza una situazione e sviluppa una teoria generale o un’ipotesi (supposizione dei

motivi o delle modalità secondo cui due eventi possono essere reciprocamente collegati. Un’ipotesi

è la premessa che prepara un ragionamento o una dimostrazione) dei motivi per cui essa si è

verificata.

es. apprendendo lo scoppio di una guerra in qualche regione del mondo, egli formulerà ipotesi per

spiegare i motivi per cui è sorto il conflitto e sui suoi possibili risultati.

La seconda caratteristica dello stadio cognitivo delle operazioni formali è il pensiero preoperatorio

formale, ovvero la capacità di considerare un concetto ipotetico senza dover assistere allo

svolgersi degli eventi per giungere ad una conclusione.

es. potrebbe acquisire le abilità matematiche necessarie per usare simboli al posto de

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Publisher
A.A. 2015-2016
95 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher raikkonen9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Larcan Rosalba.