Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 29
Riassunto esame Psicologia delle Relazioni Familiari, prof. Larcan, libro consigliato Manuale di Psicologia dello Sviluppo, Barone Pag. 1 Riassunto esame Psicologia delle Relazioni Familiari, prof. Larcan, libro consigliato Manuale di Psicologia dello Sviluppo, Barone Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle Relazioni Familiari, prof. Larcan, libro consigliato Manuale di Psicologia dello Sviluppo, Barone Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle Relazioni Familiari, prof. Larcan, libro consigliato Manuale di Psicologia dello Sviluppo, Barone Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle Relazioni Familiari, prof. Larcan, libro consigliato Manuale di Psicologia dello Sviluppo, Barone Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle Relazioni Familiari, prof. Larcan, libro consigliato Manuale di Psicologia dello Sviluppo, Barone Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 29.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Psicologia delle Relazioni Familiari, prof. Larcan, libro consigliato Manuale di Psicologia dello Sviluppo, Barone Pag. 26
1 su 29
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

VI. LO SVILUPPO DELLA MEMORIA

1 Processi e modelli della memoria

La memoria non è un processo unitario ma è costituita da molteplici processi. Alcuni studi misero

in luce che la capienza della memoria a breve termine è limitata. Nel magazzino di memoria è

possibile mantenere sette unità di informazione. Verso gli anni settanta il modello classico è più

noto di memoria a breve termine è quello modale, di Atkinson e Shiffrin, che si ispira alla teoria di

Broadbent. Il modello è costituito da tre componenti: la prima comprende i magazzini sensoriali

13

tampone; successivamente l’informazione sensoriale passa ad una seconda componente, il

magazzino a breve termine; infine una pparte del materiale rielaborato può raggiungere la memoria

a lungo termine.

La memoria di lavoro (ML). Baddeley definisce la memoria di lavoro come un sistema atto a

mantenere temporaneamente e a manipolare l’informazione durante l’esecuzione di differenti

compiti cognitivi. Baddley e Hitch hanno ipotizzato un sistema multi-componenziale che prevede

tre diverse componenti: l’esecutivo centrale e due sistemi subordinati dominio specifici: il loop

articolatorio e il taccuino visuo-spaziale. L’esecutivo centrale è un sistema supervisore di controllo

che possiede capacità attentivi e opera sui dati provenienti dai due sistemi subordinati che elaborano

rispettivamente materiale di tipo verbale e di tipo visuo-spaziale. Il loop articolatorio è costituito da

due elementi: un magazzino fonologico, che ha il compito di mantenere in memoria l’informazione

linguistica, per pochi secondi prima del suo decadimento, è un processo di reiterazione basato sul

linguaggio interno che permette di mantenere viva la traccia mnestica rimandandola al magazzino.

Il taccuino visuo-spaziale è la componente della memoria di lavoro che permette sia la ritenzione

temporanea di informazioni riguardanti il materiale visivo e spaziale in entrata sia la visualizzazione

e la manipolazione di immagini mentali.

Altri modelli di mantenimento temporaneo. Engle, Kane e Tuholski ritengono che i compiti che

misurano la capacità della memoria di lavoro coinvolgono un unico elemento, che è quello

dell’attenzione controllata considerata fondamentale per modulare l’attivazione e rimuovere le

rappresentazioni non pertinenti dal focus attentivo, prevenendo quindi distrazioni provenienti

dall’ambiente o interferenze di informazioni presenti in MLT. Cowan assume che le risorse

attentive possono essere attivate in modo automatico o mediante processi volontari diretti

dell’esecutivo centrale. Pascual Leone utilizza l’espressione focus dell’attenzione, o meglio M-

Capacity, per riferirsi al concetto memoria di lavoro. La M-Capacity è quindi definita come una

riserva di energia mentale-attenzionale che viene usata per l’attivazione degli schemi rilevanti per il

compito. Tale complessa capacità sembra aumentare in funzione della crescita maturazionale a

partire dai 3-4 fino ai 15-16 anni. Il modello dei continua di Cornoldi è caratterizzato da due

dimensioni principali: il continuum orizzontale, strettamente connesso alla tipologia e modalità

delle informazioni da elaborare ed il continuum verticale, definibile in base al livello di

elaborazione delle informazioni da ritenere.

Valutazione della memoria di lavoro. Vari metodi sono stati sviluppati per valutare le capacità

della memoria di lavoro. Una caratteristica di questi metodi è la procedura di span, per cui la

quantità del materiale da ricordare aumenta progressivamente e la prova si conclude quando il

livello di prestazione del bambino cade sotto il livello di accuratezza predefinito dal test. In genere

la prestazione di memoria aumenta velocemente sino all’età di 8 anni e poi manifesta un aumento

più graduale.

2 Lo sviluppo tipico

I fattori di sviluppo della memoria. La capacità della memoria: Già nei primissimi mesi di vita il

neonato è in grado di codificare e conservare delle esperienze. A 2 anni i bambini sono in grado di

riconoscere all’incirca una dozzina di figure o oggetti in un compito di riconoscimento e sanno

ricordare due o più stimoli in un compito di rievocazione libera; mostrano in oltre numerosi ricordi

di eventi della vita quotidiana. Verso i 5 anni si osserva che l’aumento di capacità è molto rilevante

soprattutto nei compiti di rievocazione. Successivamente i processi di rievocazione libera si

sviluppano più lentamente perché richiedono strategie intenzionali per migliorare il ricordo.

Lo sviluppo delle strategie: vi è un progressivo sviluppo nella comprensione e nell’uso di strategie

in specifiche situazioni, nell’abilità di implementarle senza sforzo eccessivo e nell’abilità di usarne

la versione più efficiente. In particolare sono state individuate quattro differenti fasi in cui si

sviluppa l’uso di una strategia. Nella prima fase i bambini evidenziano un deficit di mediazione,

ossia persino quando sono istruiti nell’uso di una strategia la prestazione non risulta essere

migliorata dal suo uso. Nella fase successiva i bambini non si dimostrano in grado di usare

spontaneamente a strategia , ma sono in grado di usarla se viene loro suggerita e ciò viene definito

14

deficit di produzione. A questa fase viene seguito un periodo di deficienza d’utilizzo, frequente

nella fase iniziale di acquisizione di una strategia, ossia quando l’esecuzione di una strategia, non

porta benefici al ricordo. Nella fase finale i bambini sono in grado di utilizzare in modo maturo e

sofisticato le strategie più utili per uno specifico compito. Alcune strategie per migliorare il ricordo

sono la ripetizione, l’organizzazione del materiale da ricordare. Vari studi hanno trovato che

bambini fino ai 7-8 anni codificano figure di oggetti in modo prevalentemente visivo, al contrario

dopo gli 8 anni tendono ad usare un approccio fonologico per ricordare le figure. I bambini più

piccoli potrebbero non avere sufficienti risorse cognitive e capacità di elaborazione per effettuare

l’operazione di ricodifica, inoltre potrebbero non essere consapevoli che l’utilizzo di tale strategia

permette di migliorare il ricordo. Le strategie di organizzazione del materiale, fra cui quella di

categorizzazione, permettono di strutturare le informazioni in ingresso in base a vari criteri. In

particolare un criterio di tipo semantico permette di raggruppare i nomi in una lista in base alla

classe di appartenenza. L’esperienza e l’esercizio migliorano i ricordi. Anche la velocità di

elaborazione migliora il ricordo. per quanto riguarda la metamemoria, se ne possono distinguere

Lo sviluppo della metamemoria:

due aspetti: la metamemoria come conoscenza dei propri processi mentali e la metamemoria come

controllo, autoregolazione di questi processi. Nel primo caso si attribuisce al bambino una teoria

ingenua della mente e del suo funzionamento e si esaminano le sue metaconoscenze. Nel secondo

caso si esaminano i processi di autoregolazione del comportamento. Varie sono le tecniche per

valutare le meta conoscenze e i processi di controllo, dalle tecniche di intervista verbale, ai

questionari maggiormente adeguati a partire dall’età scolare, a tecniche più idonee con bambini più

piccoli, quali i metodi che prevedono l’uso delle favole, di disegni e di racconti di storie con

l’ausilio di pupazzi.

Le capacità mnestiche negli anziani: i meccanismi ipotizzati per spiegare il declino delle capacità

mnestiche con l’aumentare dell’età sono: le capacità di elaborazione cognitiva ridotte; difficoltà di

controllo cognitivo; minore velocità nell’elaborazione delle informazioni; minore efficienza nei

meccanismi di inibizione.

La memoria a lungo termine (MLT). Com’è organizzata: fra le varie funzioni va menzionata la

distinzione fra memoria esplicita, nel caso in cui il ricordo sia di tipo intenzionale e deliberato e

memoria implicita nel caso in cui il ricordo sia di tipo automatico e non intenzionale. La memoria

implicita si manifesta come una facilitazione, che può essere misurata mediante la verifica di un

miglioramento nella prestazione in vari tipi di compiti, senza che vi sia nessun riferimento

consapevole a esperienze e apprendimenti precedenti. La memoria esplicita è misurata in genere dai

classici test di memoria che richiedono all’individuo la consapevolezza di ricordare una specifica

situazione o un determinato materiale da memorizzare. Un ulteriore importante distinzione è fra la

memoria semantica e la memoria episodica. Il termine semantica si riferisce alla consapevolezza

quasi permanente che abbiamo in relazione al mondo. La memoria episodica si riferisce invece alla

memoria di specifici eventi. Tuttavia il ricordo di tali eventi è spesso incompleto. Questo tipo di

ricordo di eventi specifici, che ha luogo dopo molti anni, è denominato memoria autobiografica.

Ovviamente la memoria autobiografica è fortemente riferita a se stessi e frequentemente

accompagnata da interpretazioni personali. L’origine delle cause dell’amnesia infantile può avere

differenti interpretazioni. Una possibilità è che il fenomeno sia semplicemente una funzione

dell’oblio e quindi i ricordi più distanti nel tempo siano memorizzati in modo minore rispetto a

quelli più recenti. Un’altra possibilità, più plausibile, è che non vi sia una vera assenza dei ricordi,

ma ciò che è impossibile è la loro accessibilità.

La testimonianza infantile: si è trovato che i bambini più piccoli sono decisamente più vulnerabili

alle distorsioni seguite all’esposizioni di informazioni fuorvianti rispetto a bambini più grandi e agli

adulti. La semplice esposizione alle domande degli adulti in relazione a eventi che non hanno avuto

luogo è sufficiente, in determinate circostanze, a creare dei falsi ricordi. Fra i possibili meccanismi

alla base di questi effetti di suggestionabilità è possibile che nei bambini più piccoli sia presente uno

scarso livello di organizzazione e integrazione delle informazioni dell’originale traccia mnestica,

15

caratteristica che la rende particolarmente suscettibile a deformazioni e modifiche originate da

successive informazioni fuorvianti. È inoltre probabile che un elevato grado di influenzabilità sia

derivato da processi inibitori meno efficienti: un ulteriore possibilità e che i bambini più piccoli

hanno particolari difficoltà a discriminare la fonte originaria di una serie di ricordi. I bambini più

piccoli possono essere indotti a pensare che se un adulto fa una domanda specifica inerente al

ricordo di un evento è molto pro

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
29 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mary1789 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia delle relazioni familiari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Larcan Rosalba.