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I genitori hanno considerazioni diverse su quali sia il miglior modo di far socializzare un neonato che si
dimostra sensibile, irritabile o spaventato. Una tipologia di madri presuppongono di poter aiutare il piccolo a
prendere sicurezza riducendo al minimo il suo disagio e proteggendolo dalla frustrazione e dalla paura.
Queste madri vegliano su di lui, accorrono subito per placare il suo pianto e tengono a freno l’impulso di
alzare la voce o mostrarsi contrariate. Una seconda tipologia di madri invece si prefigge l’obiettivo di
rendere più forte il figlio in vista dei momenti stressanti che lo aspettano. Queste madri lasciano passare
qualche minuto prima di accorre dal bambino in lacrime, alzeranno la voce o lo puniranno se questo viola
qualche regola familiare. Questa strategia è più efficace.
Identificazione e sue conseguenze… dai 4 anni i bambini iniziano a identificarsi con i genitori. Si
identificano con quelle persone e quei gruppi, e tali identificazioni avranno effetti sulla loro personalità
futura. Perché un’identificazione possa avere luogo devono verificarsi 2 condizioni:
- il bambino deve riconoscere di condividere alcune caratteristiche distintive con un’altra persona o
gruppo
- il bambino deve provare un’emozione (orgoglio o vergogna) quando un evento desiderabile o
indesiderabile coinvolge la persona o il gruppo con cui il bambino condivide le suddette
caratteristiche
Genitori e pedigree familiare… la prima e più forte identificazione del bambino è quella con i genitori,
poiché è con uno di loro o entrambi che condivide il maggior numero di tratti fisici e convinzioni. I bambini di
6 anni si rendono conto di avere lo stesso cognome e magari le stesse lentiggini, una fossetta, lo stesso
colore dei capelli o degli occhi. L’identificarsi con il genitore fa si che il bambino provi orgoglio o vergogna. Il
processo di identificazione non è intenzionale.
Genere…Quasi tutti i bambini e le bambine si identificano con il genere di appartenenza e si sentono in
obbligo di far proprie le caratteristiche che la loro cultura considera consone per i maschi o le femmine.
Cercano di essere i migliori rappresentanti della loro categoria di genere.
Classe sociale ed etnia…La classe sociale della famiglia esercita una potente influenza sui bambini perché
le famiglie si differenziano per la quantità di risorse materiali o simboliche che possiedono e che la
comunità considera desiderabili.
La classe sociale esercita un’influenza significativa sullo sviluppo del bambino in quanto la famiglia adotta
strategie educative diverse a seconda della posizione sociale che occupano. I genitori della classe media si
preoccupano soprattutto si non perdere lo status raggiunto, perciò educano i figli in modo che si conformino
ai costumi dominanti. Nell’america di oggi questo significa andare bene a scuola, non cacciarsi nei guai e
cercare in qualche modo di distinguersi.
Molti genitori americani che non hanno terminato le scuole superiori e hanno un basso reddito annuo,
trasmettono ai figli il messaggio che sono destinati a occupare un gradino basso nella società; così
accettano anche i comportamenti aggressivi e disonesti da parte dei figli.
I genitori he occupano posizioni diverse nella scala sociale si differenziano per il modo in cui trattano i figli
maschi e le figlie femmine. Le persone che appartengono alla classe media americana mirano
all’uguaglianza tra i sessi, perciò non insistono perché le figlie abbiano atteggiamenti accondiscendenti nei
confronti dei ragazzi, si preoccupino del loro sex appeal o tengano a freno la competitività. Molti genitori
americani appartenenti alla classe lavoratrice parto dal presupposto che per la figlia l’opportunità di un
miglioramento sociale dipenda dal matrimonio con un uomo che abbia un lavoro sicuro.
Anche il trattamento riservato ai figli maschi varia in base all’estrazione sociale. I genitori appartenenti alla
classe lavoratrice incoraggiano i ragazzi ad acquistare forza e prodezza sessuale; le famiglie di classe
media incoraggiano nei figli un atteggiamento più gentile perché vogliono che si dimostrino accomodanti
con le ragazze che corteggeranno e sposeranno.
Proprio come per il temperamento, tuttavia, un’infanzia caratterizzata da una situazione di svantaggio
rappresenta soltanto una predisposizione iniziale, e non determina in senso assoluto il successo adattivo
dell’adulto. Né il temperamento né le esperienze connesse alla classe sociale determinano il futuro di una
persona: si tratta sempre e soltanto di tendenza che possono essere superate.
Ordine di nascita… il numero di fratelli e sorelle, e le rispettive differenze di età, hanno un influsso piccolo
ma rilevabile sulle attitudini, le emozioni e i comportamenti del bambino. la maggior parte dei figli maggiori
della classe media con genitori amorevoli accettano il fatto che questi si aspettino da loro un buon
rendimento scolastico, e tendono a vedere nelle autorità ufficiali modelli da emulare. I figli non primogeniti
provano invidia per le attenzioni rivolte al figlio più grande e covano rabbia nei confronti dei genitori, rabbia
che si estende a ogni forma di autorità. i primogeniti scelgono professioni approvate dalle figure di autorità,
come in campo legale, medico e imprenditoriale, gli altri figli sono attratti da carriere come quelle di scrittore
e artista, che tendono a mettere in discussione lo status quo.
Il primogenito riceve una grande quantità di affetti dalla madre perché si tratta del suo primo bambino. i figli
maggiori tendono a coalizzarsi con la madre mentre i secondogeniti stringono un rapporto più forte con il
padre. nelle famiglie con 3 o più figli, spesso sono quelli di mezzo a incontrare più difficoltà, perché il
maggiore e il più piccolo ricevono dai genitori un’attenzione speciale per diversi motivi.
Dimensioni della comunità… 2 terzi dei 22 uomini considerati più eminenti cosmologici del XX secolo
crebbero in piccole comunità. I bambini si paragono ai coetanei per valutare le proprie capacità intellettive e
atletiche. Così, vivere in una piccola comunità fa sì che un bambio intelligente risulti una persona
eccezionale e di conseguenza aumenti la sua autostima; ciò non avverrebbe se questo bambino avesse
vissuto in una grande città e si fosse confrontato con i bambini di una grande scuola con altrettante
capacità, così la sua eccellenza e la sua autostima avrebbero avuto serie difficoltà ad emergere.
I giovani che provengono da piccole cittadine sono più socievoli di quelli cresciuti nelle grandi città, hanno
meno contatti con estraei e sono meno portati a provare quella sensazione di anonimità che si può provare
in città dove vivono milioni di persone. gli adolescenti delle piccole città si comportano meglio perché ciò
che fanno viene subito appreso dai genitori e dal paese.
Cultura e storia… la cultura e l’epoca storica pongono limiti significativi ai comportamenti, i valori, le
preoccupazioni e gli stati d’animo che hanno la possibilità di emergere da un particolare temperamento,
poiché le culture si differenziano per i profili che ammirano, i valori etici che promuovo, i tratti salienti che
propongono e le convinzioni che cullano. Oggi, gli stati d’animo spiacevoli degli adolescenti e degli adulti
tendono a dipendere soprattutto da ciò che possiedono gli altri. Per poter mitigare gli eccessi di ansia,
vergona, senso di colpa, gli individui spesso devono convincere il proprio sé che le sue qualità sono
superiori a quelle di molti altri della stessa comunità.
La classe sociale, l’etnia, l’ordine di nascita, l’esperienza del divorzio, la morte di un genitore, la malattia
mentale di un familiare, frequenti trasferimenti, le dimensioni della comunità e altri eventi casuali possono
alterare l’esito in età adulta di un’originaria disposizione temperamentale. Poiché nessuna di queste
esperienze può essere predetta nel corso del primo o secondo anno di vita, non è possibile sapere che
genere di adulto emergerà da un particolare profilo temperamentale.
Cap. 4 TEMPERAMENTO E GENERE
Nonostante l’influenza esercitata dalla cultura e dalla storia, una serie di caratteristiche psicologiche
differenziano la maggior parte dei maschi dalla maggior parte delle femmine, attraverso continenti e
millenni. I bambini si dedicano ad attività fisiche, preferiscono giochi competitivi, danno prova di
aggressività fisica verso i compagni e tratti di disobbedienza verso gli adulti. Le bambine giocano con un
numero più ristretto di coetanee, mostrano frequentemente segni di paura o ansia di fronte al pericolo o
rifiuto sociale, superiori nelle capacità di linguaggio.
tra i simboli di mascolinità e femminilità vi sono anche gli oggetti naturali e manufatti. I bambini piccoli
pensano che molti oggetti naturali siano simboli di femminilità mentre vedono nei manufatti simboli di
mascolinità. La natura viene attribuita alla donna, la ragione all’uomo.
I maschi sembrano preoccuparsi del loro potere, piuttosto che della profondità o della qualità dei rapporti
sociali, si sentono minacciati da una sfida alla loro potenza. Le femmine temono di vedere indebolita la
qualità delle loro relazioni con gli altri.
Biologia… la variazione nelle concentrazioni dei principali ormoni sessuali e nei loro recettori influenza
moltissime funzioni psicologiche.
Tra le conseguenze dell’aumento del livello di testosterone nei feti maschi c’è un rallentamento nella
crescita dell’emisfero sinistro del cervello rispetto al destro. L’emisfero destro dominante fa si che venga
raggiunta un’estrema competenza nelle funzioni psicologiche regolate da quell’emisfero, in particolare i
talenti non verbali del ragionamento spaziale, la composizione musicale e la pittura.
L’ormone maschile blocca l’attività nei circuiti dell’ansia e della paura e inibisce la contrazione dei muscoli
utilizzati per sorridere. I maschi sorridono di meno rispetto alle femmine.
Gli estrogeni fanno aumentare il volume di strutture cerebrali nel ricordo del passato: le femmine ottengono
punteggi più altri nei test di memoria associativa. L’estrogeno rende le bambine più sensibili al dolore,
predispone a disturbi d’ansia, e protegge dall’insorgenza precoce di schizofrenia.
L’ossitocina e la vasopressina contribuiscono alle differenze sessuali che si riscontrano nei sentimenti, nelle
emozioni e nei comportamenti. L’ossitocina risulta più attiva nelle femmine che nei maschi in parte perchè
l’estrogeno ne potenzia l’attività.