DISTURBI DEL LINGUAGGIO:
- comprensione linguistica: incapacità di riconoscere suoni parole
produzione: emissione errata suoni, non sanno generare parole, usare regole
- disturbi possono essere di natura sensoriale (sordità) o centrale (lesioni o patologie)
- origine: acquisiti (manifestano dopo comparsa linguaggio con traumi/patologie e non
- compromettono totalmente funzioni psiche/comportamento) o evolutivi (base genetica,
ripercussioni che coinvolgono tutto lo sviluppo, compromette funzioni psiche e comportamento)
SINDROME DOWN E WILLIAMS:
Down: estrema variabilità del deficit permette anche apprendimento, capacità sociali/comunicative
buone; attenzione condivisa, indicare, gesti referenziali sono buoni. Ritardo linguistico NON
proporzionale al cognitivo. Prime parole compaiono in ritardo e il ritmo di acquisizione è lento.
Difficoltà sintassi, parti astratte e complesse del discorso. Deficit memoria lavoro fonologica e
sistema esecutivo centrale: produzione e comprensione linguistica.
Williams: capacità linguistiche meno danneggiate rispetto a ritardo cognitivo. Ritardo prime
parole, apprendono linguaggio a memoria, conoscono grande quantità di lessico, hanno apparente
fluenza verbale ma le regole sono applicate in maniera rigida.
DISTURBI SPECIFICI LINGUAGGIO SLI/DSL: assenza ritardo cognitivo o deficit auditivi,
patologie. Arresto nell’acquisizione linguaggio, errori fonologici, semantici, deficit sintassi, anomie
e sostituzioni, immaturità lallazioni, inventario fonetico limitato. Deficit memoria fonologica visto
dalla difficoltà a ripetere parole senza senso o ricordare lista di parole reali. Problema sta nel
capire quando problemi nel linguaggio possono diventare DSL ed essere recuperati: indice più
predittivo è difficoltà comprensione.
AUTISMO: ecolalie (ripetizioni stessa parola o frase appena udita), frasi fatte, significati
particolari, anomali. Usano oggetto come strumento intermedio per comunicare: pc con facilitatore
in cui vi sono scambi linguistici in forma scritta, grande ricchezza lessicale, anche sotto 10 anni
termini sofisticati e poco frequenti per bimbo. Usa molti aggettivi e avverbi perchè rispecchiano
contento emotivo, e gli antepone ai verbi, scarso uso funtori.
ADHD: difficoltà aspetti pragmatici linguaggio, parlano eccessivamente e interrompono (funzioni
esecutive)
COREA HUNTINGTON E MORBO PARKINSON: i primi frasi più corte e sintatticamente più
semplici meno preposizioni grammaticali.
SVILUPPO MEMORIA
Modello memoria Baddley:
- esecutivo centrale: sistema supervisore controllo che seleziona info irrilevanti, focalizza e divide
attenzione
loop articolatorio: magazzino fonologico che contiene info per sec + processo reiterazione basato
- su linguaggio interno sub vocale
taccuino visuospaziale: ritenzione temporanea info visive/spaziali + visualizzazione/
- manipolazione immagini mentali
+ episodic buffer: info episodiche spazio/tempo e connette due sistemi subordinati memoria lavoro
Attenzione controllata: fondamentale per rimuovere info non pertinenti da focus attentivo o
distrazioni da ambiente o MLT
Leone M-Capacity o focus attenzione: memoria di lavoro è riserva energia mentale attenzionale
usata per attivazione schemi rilevanti; la sua capacità aumenta dai 3 ai 16 anni (studi età evolutiva).
Per valutare memoria di lavoro:
procedura span: quantità materiale da ricordare aumenta, prova conclusa quando prestazione
- bimbo sotto livello accuratezza test. Memoria aumenta fino agli 8 anni poi gradualmente.
- listening span: metodo giudica V/F una serie di frasi subito dopo averle sentite (solo ultima
parola) fino 8 frasi, misura ricordo in base a corrette parole ricordate. Compiti span complessi
richiede più tempo rispetto span semplice (materiale visuo-spaziale).
Atkinson e Shiffrin: MLT e MBT sono hardware, i processi di codifica, mantenimento e recupero
(software) che trasferiscono info in MLT. Già primi mesi neonato sa conservare esperienze, a 2 anni
riconosce dozzina figure ecc.
Strategia è piano d’azione deliberato e controllato che ha obbiettivo di migliorare prestazione.
1 fase: deficit mediazione (anche se istruiti su uso strategia non migliorano prestazione)
2 fase: deficit produzione (non usano spontaneamente strategia ma solo se suggerita)
3 fase: deficienza utilizzo (frequenze nella fase iniziale di acquisizione strategia)
4 fase: usano in modo maturo e sofisticato strategia
Per migliorare ricordo: ripetizione, organizzazione materiale, elaborazione profonda materiale
Capacità attentiva raggiunge piena maturità in adolescenza; incapacità bimbi non deriva da
memoria non sviluppata ma da assenza meta-memoria conoscenza di come usare al meglio/
autoregolare processi.
Amnesia infantile: si ricordano eventi che hanno avuto luogo prima dei 2 ma tra i 2-5 anni pochi
ricordi; Difficile verificare veridicità ricordi lontani e che il ricordo non sia manipolato da adulti, si
pensa a causa dell’oblio. Altra possibilità è che vi è inaccessibilità: il ricordo non è assente ma
cambiano gli schemi usati nella crescita, infatti prima della comparsa del linguaggio il bimbo non
rappresenta i ricordi in forma narrativa, affinché sia possibile questo deve sviluppare un Sè
cognitivo.
Testimonianza infantile: necessaria nei processi a volte per verificare abusi, violenze ecc.
1. paradigma memoria episodica (bimbo vede svolgersi azione o sente storia in cui non è diretto
partecipante; bimbi più piccoli hanno meno ricordi per scarsa comprensione eventi stessi)
2. paradigma testimonianza: ricordo evento seguito da domande che contengono info inadeguate,
bimbi piccoli più vulnerabili alla distorsione, la semplice esposizione a domande da adulti in
relazione a eventi non accaduti crea falsi ricordi; pensano infatti che se un adulto fa più volte la
stessa domanda la loro risposta è sbagliata; uso di bambole aiuta per i più piccoli, non forzare
risposte.
scarso livello organizzazione e integrazione info
a) processi inibitori meno efficienti
b) difficoltà a discriminare fonte originaria racconto, difficoltà a distinguere realtà/immaginazione,
c) se sanno esplicitare fonte resistono di più alla distorsione ricorso.
MEMORIA LAVORO E DISTURBI APPRENDIMENTO
1. difficoltà nell’apprendimento matematico: deficit in uno o più domini matematica, eziologia
multifattoriale, deficit memoria lavoro dato che è cruciale nel calcolo e soluzione problemi, in
particolare nel loop articolatorio che mantiene info temporaneamente mentre quando vi sono
calcoli con riporto o comprensione testo è l’esecutivo centrale ad avere problemi; deficit visuo-
spaziali e con processi inibitori di soppressione info irrilevanti.
DISTURBO SPECIFICO LINGUAGGIO DSL/SLI: deficit in ambito competenza linguistica con
2. assenza deficit sensoriali, cognitivi, motori, affettivi o grandi problemi socio-ambientali. Varia in
base a problemi in comprensione, produzione, nelle diverse componenti linguaggio. Deficit è
nella memoria di lavoro fonologica con difficoltà comprensione, lentezza nell’elaborazione;
parlatori tardivi ritardo vocabolario/assenza linguaggio a 30 mesi. Stile genitoriale è
importante: se genitore ha poche interazioni comunicative o privilegiano punizioni/rimproveri.
Molti DSL somigliano ai dislessici (difficoltà con lo scritto). Bimbi DSL hanno difficoltà a
ripetere 3/4 sillabe, a 8 anni sono come quelli di 6/4 anni in compito ripetizione non parole
questo a causa della poca capacità di immagazzinare info verbali.
MEMORIA DI LAVORO E RITARDO MENTALE
a) Down: grave deficit esecutivo centrale con grande quantità materiale da ricordare, memoria
fonologica carente, visuo-spaziale preservata; MLT carente rispetto anche agli altri ritardi,
dissociazione tra implicita ed esplicita: carenti nell’esplicita, implicita buona.
b) Williams: deficit visuo-spaziale: spaziale dissociata da visiva; difficoltà apprendere nuove
procedure quindi deficit memoria implicita; memoria fonologica corrispondente/superiore ad età
mentale e linguaggio e ricordo volto buone.
X fragile: difficoltà attenzione, impulsivi, deficit esecutivo centrale con carenza controllo,
c) pianificazione, e passare da un concetto all’altro.
Prader willy: punti di forza su attenzione visiva e MLT, abilità puzzle, debolezza uditiva di info
d) verbale e sequenziale.
SVILUPPO PERCETTIVO E MOTORIO
Stretto legame tra sviluppo percettivo e motorio testimoniato dai neuroni specchio (5-9 anni).
Inoltre questi dipendono anche da sviluppo neurologico e cognitivo.
Sviluppo percettivo
Ricercatori usano stimoli alla periferia campo visivo e B/N a distanza 20 cm. Con tecnica
- preferenza visiva scoperte preferenze: stimoli alto contrasto, figure curvilinee, stimoli di natura
sociale come volto umano. Sono preferiti stimoli che determinano massima attività neurale del
sistema visivo! Preferite voce donna, e madre, sensibilità gustativa e olfattiva e sensibilità sonora
(individuano origine rumore, fino a 6 mesi discriminano contrasti fonetici poi no!!!)
- A 3-4 mesi sanno categorizzare forme geometriche, animali vi è costanza percettiva ovvero una
forma precoce di categorizzazione, in cui bimbo percepisce stimolo come unitario
indipendentemente dai diversi aspetti che può assumere.
nella fanciullezza: attenzione sostenuta, attenzione selettiva, strategie di esplorazione visiva. Vi è
- una stretta relazione tra abilità percettive e attentive: con l’esplorazione ambiente si perde il
sincretismo infantile, ovvero la carenza di organizzazione flessibile campo percettivo a
riconoscere.
SVILUPPO PERCETTIVO ATIPICO
- per danni a SN, lesioni, problemi in raccolta periferica e trasmissione dati o problema di
rielaborazione dati (agnosia) o ancora privazione di stimolazione adeguata (bimbi strabici)
LISSAUER percezione avviene in 2 livelli sequenziali di analisi, in base a dove c’è lesione,
- distingue 2 tipi di AGNOSIE:
percettiva: disturbo elaborazione caratteristiche sensoriali e loro unificazione in unità
A. percettiva. Non vedono oggetti normalmente e li riconoscono solo per deduzione motivata
dall’aver percepito una sola qualità. Non sanno disegnare su copia, descrivere oggetto nei
dettagli e distinguerlo da oggetti simili.
B. associativa: percezione intatta ma riconoscimento compromesso; non riescono a confrontare
rappresentazione percettiva con conoscenze magazzino semantico (nome e uso). Prosopagnosia.
Sviluppo motorio
Alla nascita il bimbo ha riflessi, alcuni scompaiono altri evolvono e permangono. Si pensa che i
- riflessi fossero comportamenti adattivi per il feto nell’utero e che vengano persi per adattamento a
nuovo ambiente.
- nella prima infanzia compare la prensione (rea
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