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Coerenza delle narrazioni autobiografiche e attaccamento adulto

Secondo uno studio, ai genitori viene chiesto di descrivere i ricordi della loro infanzia e il modo in cui danno un'interpretazione alle loro prime esperienze. La coerenza delle narrazioni autobiografiche costituisce un indice affidabile per prevedere il tipo di attaccamento che i loro figli svilupperanno.

1. Attaccamento adulto sicuro: le narrazioni sono flessibili, oggettive e dimostrano la capacità di valutare l'importanza delle relazioni interpersonali coerenti. L'individuo integra il passato, il presente e le aspettative per il futuro.

2. Attaccamento adulto distanziante: i racconti riflettono l'isolamento e l'individuo sostiene con insistenza di non riuscire a ricordare le esperienze dell'infanzia. Nella sua vita sembra mancare un senso del ruolo che gli altri o il passato possono esercitare sullo sviluppo del sé. La mente inconscia ritiene importante la presenza degli altri, ma i comportamenti e i pensieri consci si sono adattati a un ambiente emotivamente distante.

freddo/vuoto attraverso lo sviluppo di un atteggiamento evitante/distanziante della mente difensivo riduce le motivazioni a rimanere aperti alle esperienze emozionali - stato altrui e anche alle proprie (di cui siamo spesso inconsapevoli): minimizzazione dei processi mediati dall'emisfero Dx in favore del Sx per ridurre il senso di vulnerabilità emotiva (anche grado di integrazione fra le attività dei due emisferi è ridotto) = interventi tesi a attivare la modalità Dx di elaborazione delle informazioni e attività incentrate su segnali non verbali e che incrementano la consapevolezza delle sensazioni corporee.

3. ATTACCAMENTO ADULTO PREOCCUPATO: compromessa la capacità di percepire i segnali inviati dai figli o di interpretare correttamente i loro bisogni pieni di dubbi/paure per quanto riguarda la possibilità di fare affidamento sugli altri e le loro storie sono ricche di aneddoti che rivelano come questioni del passato lasciate in sospeso.

continuino ad entrare nel presente portando la narrazione lontano dal punto centrale bisogno di relazioni interpersonali significative associato alla sensazione che tale bisogno non potrà mai essere soddisfatto = combinazione di tecniche di autorassicurazione ed esercizi di rilassamento per smantellare le difese che possiamo aver costruito in risposta a esperienze non ottimali con i nostri genitori. 4. ATTACCAMENTO ADULTO NON RISOLTO: possono entrare improvvisamente in stati della mente che risultano allarmanti/disorientanti per i loro figli di elementi non risolti determina presenza un'interruzione nei flussi di info all'interno della mente e riduce la capacità del sé di raggiungere un equilibrio emozionale (stato di disregolazione) portare a perdita di capacità di rispondere in maniera flessibile in condizioni correlate a traumi/lutti: integrazione fra modalità Dx e Sx è fortemente ridotta e questo può.disregolazione. Questi stati possono manifestarsi quando riflettiamo sulla storia della nostra vita o parliamo di elementi non risolti. Inoltre, possiamo sentirci paralizzati in situazioni di stress o bruschi cambiamenti degli stati della mente. È importante riconoscere la presenza in noi di elementi non risolti spaventosi e cercare di capire come possono aver influenzato il nostro successivo sviluppo. Questo percorso può essere più agevole se condividiamo con altri le nostre sofferenze. Inoltre, esistono stati della mente inferiore e superiore. Quando ci sentiamo stressati o ci ritroviamo in situazioni in cui i bambini evocano reazioni correlate a questioni non risolte del passato, la mente può bloccarsi in uno stato inflessibile. Questo indica che stiamo entrando in uno stato della mente diverso che compromette la capacità di mantenere uno stato di sintonia con i figli. Tali reazioni portano a reagire in maniera automatica, impedendoci di fornire risposte razionali o controllate.mente inferiori uscire da questi stati della mente per tornare a modalità di elaborazione superiori: difficile riflettere sulle origini delle componenti che favoriscono l'emergere di tali stati può aumentare la conoscenza di sé e contribuire a creare una resistenza che ne limita l'insorgenza superiori: siamo in grado di usare i processi razionali/riflessivi di elaborazione delle modalità info, di valutare più possibilità, di operare scelte flessibili e di considerare le conseguenze delle nostre azioni (coinvolge l'attività della corteccia prefrontale) che evocano questo tipo di reazioni inferiori sono simili ad esperienze traumatiche condizioni che il genitore ha vissuto nel passato e sono composte da 4 momenti: SCATENAMENTO (fattori attivano questioni lasciate in sospeso), TRANSIZIONE (sensazione di star per entrare in un altro stato della mente), IMMERSIONE (senso di frustrazione legato all'incapacità di

mantenere il controllo di se stessi), RITORNO si stabiliscono in fretta e affiorano alla coscienza senza essere accompagnati collegamenti dalla sensazione di star ricordando qualcosa (ricordi impliciti): elaborazione di traumi/perdite richiede una comprensione delle modalità inferiori e dei loro collegamenti con esperienze del passato guidate da modalità inferiori che si ripetono nel tempo e che non sono interazioni seguite da processi di riparazione interferiscono con l'attaccamento provocare fenomeni di disconnessione delle regioni del cervello che consentono di posso stabilire comunicazioni interpersonali contingenti (bambini non provano senso di sintonia non potendo stabilire equilibrio e coerenza): aiutare i figli ad elaborare i sentimenti e dare senso a queste esperienze può impedire che esse continuino ad essere distruttive di risoluzione si può manifestare anche come separazione tra i processi della mancanza memoria esplicita e implicita: varie

componenti della memoria implicita possono invadere lanostra coscienza senza essere accompagnate dalla sensazione di star ricordandoqualcosa(riattivazioni di esperienze del passato MA sono percepiti nel presente come esperienzenon controllabiliflaskback) volte si presentano solo ricordi impliciti intrusivi che nonaltregenerano il senso di un evento nella sua interezza: frammenti disconnessi di percezioni,sensazioni corporee, emozioni intense, impulsi comportamentali (in presenza di traumi non risoltipossiamo percepire questi ricordi espliciti non integrati come frammenti del passato che nonsono stati ancora inseriti in un quadro narrativo più ampio)

ROTTURA E RIPARAZIONE

-Genitori e figli hanno spesso desideri, obiettivi e programmi diversi che possono creareconflittualità nel rapporto: benchè rotture non possono essere evitate, acquisire laconsapevolezza della loro natura è essenziale per poter ristabilire un legame collaborativo epositivo

RIPARAZIONE: processo di risintonizzazione non seguite da riparazione portano all'instaurarsi di un senso di distacco emotivo tra rotture genitore e figlio che può creare nel bambino sensazioni di vergogna/umiliazione dannose per lo sviluppo della sua coscienza di sé: giusto equilibrio tra definizione dei limiti e coinvolgimento contingente è la meta da perseguire se impariamo a regolare le nostre emozioni senza oscillare tra il senso di colpa e la rabbia possiamo diventare anche più capaci di garantire ai bambini l'amore e le regole di cui hanno bisogno. Interazioni tra bambino e genitore cambiano continuamente: nella vita di tutti i giorni entrambi il desiderio di entrare in contatto con gli altri si alterna al bisogno di restare soli genitori sensibili sono in grado di percepire la ciclica esigenza dei figli di indipendenza e danno loro spazio lasciando che abbia luogo una separazione naturale rendendosi disponibili quando essi hanno.

Bisogni più grandi sono in grado di capire/tollerare meglio le esigenze di autonomia dei bambini perché hanno un'idea più chiara di quelli che per loro stessi sono i confini tra bisogno di interazione e solitudine: se gli facciamo capire che le nostre azioni corrispondono ad un'esigenza personale e non sono il risultato del loro comportamento i bambini non interpreteranno automaticamente la richiesta come rifiuto nei loro confronti.

Spesso non sanno tradurre in parole quello che hanno in mente però desiderano essere capiti anche quando mandano messaggi ambigui: quando provano sensazioni intense hanno bisogno di sentirsi compresi e in questi momenti anche rotture benigne possono risultare dolorose.

La definizione di regole e limiti può generare conflitti e una rottura genera nel bambino un disagio emotivo e un senso di allontanamento: il cimentarsi con i limiti stabiliti dai genitori è un'esperienza cruciale.

Perché questo processo li aiuta a sviluppare una sana capacità di inibizione e a riconoscere quali cose non sono sicure/non permesse per mantenere il contatto durante queste interazioni sta nel sintonizzarsi con lo stato segreto emotivo primario del bambino: commenti empatici/riflessivi aiutano a superare la frustrazione determinata dal fatto di non poter ottenere ciò che vogliono (insegniamo loro a tollerare il disagio emotionale).

ROTTURE NOCIVE: comportano un intenso disagio emozionale/dolorosa interruzione della sintonia tra genitore e figlio e i bambini possono sentirsi rifiutati e soli più disturbante di forma perdita del contatto perché spesso si associano ad un sentimento di vergogna accompagnato da reazioni fisiche e comportamentali nocive. Prolungate/frequenti possono avere effetti negativi sullo sviluppo del senso di identità del bambino e perché ciò non accada è importante che vengano riparate in modo empatico.

efficace e tempestivo: riconoscere le modalità con cui abbiamo contribuito alla rottura è un passo importante; con dialoghi riflessivi possiamo analizzare gli elementi della mente che hanno contribuito alla rottura e i processi da essi evocati (obiettivo finale: nuovo livello di sintonia in cui entrambe le parti si sentono collegate e comprese)-Sentirci incapaci di influenzare in modo positivo i comportamenti dei figli fa nascere frustrazione, umiliazione, rabbia e le modalità con cui da piccoli siamo stati fraintesi possono riaffiorare come stati della mente radicati siamo in stato di vergogna ci preoccupiamoquando eccessivamente delle opinioni altrui e se i nostri figli si comportano male in pubblico ci concentriamo più su reazioni degli estranei che sulla necessità di capire il significato dei comportamenti e intervenire la cascata delle difese si scatena per arginare il senso di vergogna entriamo in unoquando stato inferiore della mente DI DIFESA:

rea

Dettagli
A.A. 2019-2020
11 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camillaniccolai di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'infanzia, dell'adolescenza e dell'età adulta e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Smorti Andrea.