Anteprima
Vedrai una selezione di 16 pagine su 75
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 1 Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 2
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 6
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 11
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 16
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 21
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 26
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 31
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 36
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 41
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 46
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 51
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 56
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 61
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 66
Anteprima di 16 pagg. su 75.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame psicologia dell’educazione, prof. Margheriti, libro consigliato Psicologia dell’apprendimento e dell’istruzione, Mason Pag. 71
1 su 75
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

METACOGNIZIONE,COMPRENSIONE E PRODUZIONE DEL TESTO

I concetti di abilità e strategie si differenziano per alcuni aspetti: le abilità riguardano il livello a cui

si manifesta una determinata competenza(ad es abilità di lettura),mentre le strategie riguardano

modalità particolari attraverso cui si manifesta un’abilità(lettura rapida,lettura analitica,ecc); le

abilità hanno un valore in assoluto in quanto è sempre meglio possederle ad un grado alto piuttosto

che basso,mentre le strategie hanno un valore in riferimento alla natura e al contesto di un

compito.L’adozione di una particolare strategia,ovviamente,implica che si abbia conoscenza della

strategia stessa nei termini della sua natura,utilità,sfera di applicazione,efficacia,ecc.

Il tema dell’acquisizione di strategie ed abilità è strettamente legato a quello della

metacognizione,che,a partire dagli anni 70,cominciava a svilupparsi rapidamente come settore di

studi sulla consapevolezza e controllo dell’attività cognitiva.

1. LA METACOGNIZIONE

Il termine “metacognizione” si riferisce,in generale,ad una cognizione sulla cognizione(cognizione

di “second’ordine”), ad un pensiero sul proprio pensiero che ha per oggetto processi e strategie

cognitive,ad es di memorizzazione,comprensione,ragionamento,problem-solving. Siamo impegnati

sul piano metacognitivo,ad es, quando ci rendiamo conto che incontriamo maggiori difficoltà

nell’imparare una determinata cosa piuttosto che un’altra,o che conviene prendere alcune note per

non dimenticare dei dati importanti. Il significato degli studi sulla metacognizione per la psicologia

educativa è duplice.Innanzitutto,sottolineando il ruolo attivo che ha lo studente nel conoscere e

comprendere,confermano e precisano una concezione costruttivista dell’apprendimento,inteso come

attività complessa di elaborazione e organizzazione delle conoscenze.In secondo luogo dalla ricerca

sulla metacognizione provengono dati e indicazioni che aiutano a predisporre interventi nei

confronti di quegli studenti che presentano difficoltà di apprendimento.I primi studi sulla

metacognizione hanno riguardato la metamemoria.Si può considerare la metamemoria (così come

la metacomprensione) un caso specifico della nozione più generale di metacognizione,che ha per

oggetto il pensiero sulla memoria(o la comprensione).Dalla concezione di Flavell,in cui la

metamemoria si riferisce alla strutturazione,immagazzinamento,ricerca,recupero e controllo di

informazioni,emergono gli aspetti essenziali del pensiero metacognitivo che è intenzionale,diretto

ad un obiettivo,attivabile in compiti successivi.Il modello della regolazione cognitiva proposto da

Flavell prevede azioni e interazioni tra quattro classi di fenomeni:

1. la conoscenza metacognitiva

2. le esperienze metacognitive,in quanto esperienze consapevoli che accompagnano

un’impresa intellettiva,a cui porta la conoscenza metacognitiva.Un’esperienza

metacognitiva può verificarsi quando:

• viene richiesta esplicitamente in una determinata situazione

• la situazione cognitiva è inattesa o nuova

• si è in difficoltà o si percepisce che è stato compiuto un errore

3. gli obiettivi (o compiti) da raggiungere

4. le azioni (o strategie) da mettere in atto per conseguire le mete stabilite

Questi 4 elementi vanno considerati nella loro interazione reciproca: gli obiettivi cognitivi posti

dall’esterno,guidano l’attività cognitiva che si svolge mediante una serie di azioni e

strategie,avvalendosi delle conoscenze metacognitive possedute e portando a compiere certe

esperienze metacognitive.

Gli studi sulla metacognizione sono andati dividendosi in 2 filoni: quello sulle conoscenze

riguardanti le caratteristiche e abilità personali,i compiti e i contesti di apprendimento, le strategie

da adottare e quello sui meccanismi che portano alla regolazione dell’attività cognitiva,basati sulla

previsione,pianificazione,controllo e valutazione dei processi attivati per svolgere un determinato

compito.

1. La conoscenza metacognitiva

Nell’ambito degli studi sulla metamemoria, Flavell ha specificato che la conoscenza metacognitiva

include:

• Conoscenze delle caratteristiche della persona, riferite a se stessi in termini di

capacità,limiti di memoria e modalità di elaborazione delle informazioni.Possiamo essere

convinti ad es di riuscire meglio in un ragionamento di tipo verbale piuttosto che in uno di

tipo matematico;

• Conoscenze delle caratteristiche del compito,riguardanti le richieste e difficoltà poste da

un determinato tipo di compito;

• Conoscenze della caratteristiche delle strategie riguardanti la natura e utilità di tutto ciò

che può essere attuato per potenziare il proprio comportamento cognitivo

Kuhn ha anche parlato di metaconoscenza epistemologica come componente più generale e astratta

- accanto a quella dichiarativa e procedurale- della metaconoscenza,riferita alla comprensione di

che cosa siano la conoscenza e il conoscere in sé.Si tratta di una metaconoscenza più astratta.

Cornoldi ha precisato una serie di variabili che possono caratterizzare la conoscenza metacognitiva:

• Generalità: il livello gerarchico(subordinato,sovraordinato) di una conoscenza;

• Gamma di applicazione: l’applicabilità della conoscenza;

• Facilità di accesso: la frequenza con cui una certa conoscenza viene in mente;

• Propensione ad essere applicata al comportamento: la traducibilità,in termini di

conseguenze,di una conoscenza.

Il sapere come interagiscono tutti gli aspetti della conoscenza metacognitiva,porta a una specie di

Sensibilità cognitiva che si traduce nel conoscere qual è il comportamento più appropriato in una

data situazione,per un dato compito.Cornoldi si è riferito ad una specie di “nocciolo duro” della

conoscenza metacognitiva,per sottolineare la diversità di livello gerarchico a cui si trovano le

metaconoscenze che non sono tutte ugualmente atte a favorire la costruzione di nuove

conoscenze,in quanto solo alcune generano un’abilità metacognitiva particolare.Cornoldi ha parlato

di “atteggiamento metacognitivo” per evidenziare che il nocciolo duro della conoscenza

metacognitiva non è solo dato da un insieme di conoscenze, ma è anche legato ad aspetti emotivi.

La conoscenza metacognitiva di un soggetto viene solitamente fatta emergere tramite le tecniche

verbali di colloquio clinico piagetiano o dell’intervista strutturata.Anche la tecnica del “pensiero ad

alta voce”,con la sua richiesta al soggetto di riferire tutto ciò che gli passa per la testa,dà la

possibilità di ottenere dati sui processi in atto che non potrebbero essere raccolti in maniera

diversa.Altre tecniche utilizzate per esplorare la conoscenza metacognitiva sono i questionari “carta

e matita” e le favole.I primi,solitamente composti da domande a scelta multipla,offrono il vantaggio

di poter essere somministrati ad ampi gruppi di soggetti contemporaneamente.La tecnica delle

favole utilizzata con i bambini piccoli o con sviluppo cognitivo atipico,consiste nell’abbinare il

racconto di storie con brevi interviste che interrompono la narrazione in determinati punti per

ottenere una stima complessiva della metamemoria di un bambino.

1.2. I processi metacognitivi di controllo

Brown ha contribuito alla chiarificazione concettuale dei 2 ambiti di ricerca sulla metacognizione,

distinguendo tra la conoscenza delle attività e dei processi cognitivi,che si sviluppa con l’età e

l’esperienza, e i processi di controllo e regolazione delle attività cognitive.Se la conoscenza

metacognitiva è disponibile stabilmente al soggetto,quando essa fa parte del suo patrimonio,i

processi esecutivi di controllo e regolazione non sono invece stabili,in quanto dipendono da una

serie di fattori,quali la difficoltà del compito,il livello di attenzione e motivazione dei soggetti.

I processi metacognitivi individuati da Brown sono 4: predizione,pianificazione,monitoraggio e

valutazione.

• Predizione. Riguarda l’abilità di predire il livello di prestazione in un compito,stimare il

grado di difficoltà di una prova,anticipare il risultato derivante dall’applicazione di una

certa strategia.La ricerca sulla metamemoria ha individuato vari tipi di previsioni che

possono essere formulati in relazione alla fase del processo,ossia

acquisizione,mantenimento o recupero dell’informazione:

1. EOL(Ease of Learning): è il giudizio sulla facilità di apprendimento del materiale,emesso

prima della sua effettiva acquisizione

2. JOL(Judgment of Learning): è il giudizio sul grado di apprendimento emesso durante o al

termine del processo di memorizzazione.Questo giudizio può essere comunque formulato in

ogni momento dell’attività volta all’acquisizione di informazioni

3. FOK(Feeling of Knowing): è il giudizio sul livello di conoscenza di un materiale che è stato

appreso ma non ancora recuperato,magari nonostante ripetuti tentativi;si tratta cioè di

sensazione di conoscenza di un’informazione non ricordata;

4. TOT(Tip-of-the-Tongue): è il giudizio che porta a ritenere di avere una conoscenza “sulla

punta della lingua”; non si ricorda un dato ma si è convinti che basti poco per recuperarlo

• Pianificazione. Riguarda l’abilità di organizzare tutte le azioni che conducono all’obiettivo

da raggiungere,stabilendo un piano.

• Monitoraggio. Riguarda l’abilità di controllare l’attività cognitiva nel corso del suo

svolgimento.Difficoltà di monitoraggio sono rilevabili ad ogni età.Nelson e Narens hanno

distinto 2 aspetti nel monitoraggio: uno più passivo(monitoring), volto a tenere sotto

controllo l’andamento del processo, e uno più attivo (control) che in base alle informazioni

prodotte dal processo,modula e regola l’attività,apportando tutti i correttivi ritenuti

necessari.

• Valutazione. Riguarda l’abilità di valutare l’uso di una determinata strategia nella sua

globalità e non fase per fase come nel caso del monitoraggio: ha quindi un carattere

conclusivo rispetto a quanto si è operato.

Più recentemente è stata considerata la metacognizione epistemica come aspetto della competenza

metacognitiva che implica sia consapevolezza,sia monitoraggio e valutazione delle conoscenze con

cui si ha a che fare,ad es mentre si cercano informazioni navigando in In

Dettagli
A.A. 2020-2021
75 pagine
4 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Eleonora-Bolzani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell’educazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Margheriti Michele.