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3.4 MODELLI DI SISTEMI COMPLESSI
3.4.1. LA TEORIA TRIARCHICA DELL'INTELLIGENZA
Secondo la teoria triarchica, tre aspetti interagenti costituiscono l'intelligenza.
- Intelligenza analitica: riguarda le abilità di elaborazione dell'informazione che guidano il comportamento intelligente. Si tratta dei vari metacomponenti, componenti di prestazione e componenti di acquisizione di conoscenza.
- Metacomponenti: sono processi mentali di ordine superiore comuni ai vari compiti che gli individui intelligenti sanno attivare per dirigere i loro sforzi verso la soluzione di un problema.
- Componenti di prestazione: specifici per ogni tipo di problema da risolvere, riguardano i processi mentali di ordine subordinato che gli individui attivano per dare corso alle istruzioni impartite dai metacomponenti.
- Componenti di acquisizione della conoscenza: sono di ordine subordinato, utili ad acquisire le informazioni richieste per la soluzione di un problema, quali la codifica selettiva atta
adeterminare le informazioni rilevanti, la combinazione selettiva che mette insieme gli elementiindividuati per formare un tutto integrato, e lo confronto selettivo nalizzato a stabilire relazionitra le nuove informazioni e quelle già immagazzinate nella propria memoria.
Sternberg ha precisato che tutti e tre i tipi di componenti si manifestano e sono valorizzati in tuttele culture, ma ciò che viene considerato un’attivazione dell’intelligenza analitica dei componentipuò variare da cultura a cultura in base ai diversi problemi a rontati.
2- intelligenza pratica riguarda l’applicazione nei contesti reali dei tre tipi di componenti. Gliindividui intelligenti sono in grado di adattarsi a un particolare ambiente e, in caso di di coltà,sanno quando e come modi care l’ambiente per farlo corrispondere ai propri bisogni e alleproprie abilità.
3- intelligenza creativa riguarda l’abilità di riferirsi alle proprie esperienze
Per risolvere nuovi problemi o inventare soluzioni innovative a problemi noti, e rendere automatiche le procedure in tempi brevi. Quando l'istruzione ricevuta è in sintonia con le loro abilità analitiche, pratiche o creative, gli studenti raggiungono livelli di rendimento più alto di coloro che non beneficiano di un insegnamento corrispondente alla natura delle loro abilità.
La teoria delle intelligenze multiple si focalizza sugli ambiti in cui si può manifestare l'intelligenza, definita come abilità di risolvere problemi o creare prodotti ritenuti validi in uno o più contesti culturali.
- Intelligenza linguistica: implica le abilità di comprensione e produzione del linguaggio, nelle sue componenti fonetiche, semantiche, sintattiche e pragmatiche. Porta a essere in grado di servirsi del linguaggio per spiegare, convincere, ricordare informazioni, cogliere e chiarire significati.
- Intelligenza logico-matematica: implica le abilità di ragionamento logico, di risoluzione di problemi matematici e di pensiero deduttivo. Porta a essere in grado di riconoscere schemi, relazioni e connessioni logiche.
- Intelligenza spaziale: implica le abilità di percezione e manipolazione dello spazio, di orientamento e di visualizzazione mentale. Porta a essere in grado di creare immagini mentali, di orientarsi nello spazio e di comprendere mappe e diagrammi.
- Intelligenza musicale: implica le abilità di percezione e produzione musicale, di riconoscimento di melodie, ritmi e tonalità. Porta a essere in grado di apprezzare e comprendere la musica.
- Intelligenza corporeo-motoria: implica le abilità di coordinazione e controllo del proprio corpo, di movimento e di gestualità. Porta a essere in grado di esprimersi attraverso il corpo e di apprendere attraverso l'azione.
- Intelligenza interpersonale: implica le abilità di comprendere gli altri, di relazionarsi con gli altri e di lavorare in gruppo. Porta a essere in grado di empatizzare, negoziare e collaborare con gli altri.
- Intelligenza intrapersonale: implica le abilità di auto-riflessione, di auto-conoscenza e di auto-regolazione. Porta a essere in grado di comprendere se stessi, di gestire le proprie emozioni e di perseguire i propri obiettivi.
- Intelligenza naturalistica: implica le abilità di osservazione e comprensione del mondo naturale, di classificazione e di identificazione di elementi naturali. Porta a essere in grado di apprezzare e comprendere la natura.
- intelligenza logico-matematica: implica le abilità di operare su relazioni in sistemi simbolici astratti, di valutare logicamente idee e quantità e di risolvere problemi in contesti puramente formali;
- intelligenza spaziale: implica le abilità di percezione e trasformazione di relazioni visuo-spaziali e rimane legata al mondo concreto;
- intelligenza musicale: implica abilità uditivo-vocali e sensibilità nei confronti delle varie proprietà musicali per apprezzare, produrre e combinare altezze, toni e volumi dei suoni;
- intelligenza corporeo-cinestetica: implica abilità di gestione del proprio corpo nello spazio, sapendone controllare il movimento e i vari ni, e di manipolazione degli oggetti;
- intelligenza intrapersonale: implica abilità di comprensione della propria vita interiore;
- intelligenza interpersonale: implica abilità di comprensione di, e sensibilità verso, motivazioni, intenzioni,
Desideri, emozioni nonché comportamenti degli altri;
Intelligenza naturalistica: implica abilità di riconoscimento e classificazione di numerose specie di organismi.
Queste intelligenze sono ritenute relativamente indipendenti l'una dall'altra, pur potendo lavorare insieme nell'ambito di un dominio.
Ognuno di noi possiede queste varie intelligenze in combinazioni e gradi diversi, che determinano i nostri profili.
Gli aspetti interni, esterni ed esperienziali, proposti da Sterberg, possono essere applicati a domini simbolici distinti da Gardner.
Entrambe le teorie attribuiscono importanza ai diversi ambienti o contesti: quella triarchica include la capacità di essere sensibili all'ambiente, di adattarsi o di mutarlo; quella delle intelligenze multiple presuppone che lo sviluppo di ognuna non possa prescindere dalle stimolazioni e dai messaggi provenienti dai diversi ambienti, dal momento che i potenziali intellettivi si dispiegano nei contesti sociali.
e culturali.
3.5 INSEGNARE A ESSERE PIU’ INTELLIGENTI
Cosa insegnare: varie abilità-componenti piuttosto che un’abilità globale.
Come insegnare: il processo piuttosto che il prodotto. L’enfasi va posta sull’attivazione di processi cognitivi sottostanti alle prestazioni.
Dove insegnare: in contesti speci ci. I tentativi di far avanzare l’intelligenza devono essere strettamente legati alle situazioni in cui le abilità cognitive vengono utilizzate. L’insegnamento di abilità deve essere inserito all’interno dei campi disciplinari speci ci, nonchè dei particolari contesti d’uso.
Quando insegnare: prima piuttosto che dopo la padronanza di abilità di base di più basso livello.
4. STILI DI PENSIERO COME DIFFERENZE CULTURALI
Oltre a quanto riescono a pensare, sarebbe altrettanto importante il modo in cui le persone preferiscono pensare.
Lo stile di pensiero è la modalità prevalente di
Il funzionamento cognitivo indica regolarità nell'elaborazione delle informazioni ed è legata anche a tratti della personalità. La nozione si riferisce ad un intreccio di aspetti cognitivi e di personalità, avendo a che fare non solo con caratteristiche del modo di trattare cognitivamente le informazioni, ma anche con atteggiamenti nei confronti delle attività, con modalità di relazione nei confronti degli altri e di reazione emotionale alle situazioni.
4.1 STILE, ABILITÀ, STRATEGIA
L'abilità riguarda un preciso livello di cognizione, mentre lo stile si riferisce alla modalità. L'abilità si riferisce ad un dominio o settore specifico, mentre lo stile è pervasivo. L'abilità va misurata in termini di accuratezza e velocità, mentre lo stile riguarda l'individuazione di una modalità preferenziale o prevalente di risposta. L'abilità è unipolare e si
Il testo manifesta a diversi livelli, dal minimo al massimo, mentre lo stile è bipolare, ossia riguarda una dimensione che presenta due polarità estreme. L'abilità ha un valore in assoluto, mentre le due polarità di uno stile acquisiscono valore in rapporto alla natura e al contesto di una specifica attività o compito. L'abilità consente di svolgere un determinato compito in un'area specifica, mentre lo stile permette una sorta di organizzazione e controllo del funzionamento cognitivo. Uno stile è il modo in cui si usano le abilità che si possiedono. La strategia cognitiva rappresenta un insieme di procedure messe in atto per svolgere un determinato compito. La nozione di stile è anche legata a quella di metacognizione nei termini dell'importanza della consapevolezza delle proprie caratteristiche di funzionamento cognitivo e delle strategie da attivare nello svolgimento dei compiti. Gli individui non manifestano un
Le persone non vanno viste in modo unidimensionale, in quanto non si caratterizzano in riferimento a un solo stile, bensì a tutti gli stili, e non si collocano alle estremità che contraddistinguono uno stile, secondo una distribuzione bimodale.
4.2 ALCUNI STILI DI PENSIERO
- Stile dipendente/indipendente dal campo: questo stile riguarda la tendenza a riconoscere e isolare elementi nascosti in contesti complessi. La percezione dei campodipendenti è dominata dall'organizzazione del campo, per cui incontrano difficoltà a riconoscere o individuare un dato elemento, così come tendono ad essere legati alle informazioni presentate, che codificano senza sottoporle a trasformazioni. I campoindipendenti non sono fortemente condizionati dal campo e tendono a riorganizzare e ristrutturare i dati forniti, ad avere maggiormente un proprio punto di vista, e a mostrarsi più flessibili nell'affrontare compiti e situazioni.
Il riconoscimento rapido di alcune figure geometriche semplici incluse in figure più complesse costituisce uno dei compiti usati per individuare il grado di dipendenza o indipendenza dal campo.
Stile verbalizzatore/visualizzatore: riguarda la distinzione tra individui che preferiscono l'uso del codice linguistico e individui che preferiscono l'uso del codice visuospaziale. Un compito proposto per rilevare la tendenza a servirsi di parole o immagini consiste nel richiedere sia un'elaborazione verbale sia una visiva per confrontare poi le prestazioni di memoria ottenute tramite le due modalità di funzionamento cognitivo.
Stile globale/analitico: riguarda la distinzione tra individui con tendenza a formarsi rappresentazioni complessive, in grado di prestare attenzione contemporaneamente a più aspetti, e individui con tendenza a considerare i dettagli, e a focalizzare l'attenzione su singoli aspetti. Sono stati
Predisposti questionari per la rilevazione di questi stili che rappresentano quella che sembra risultare la distinzione più accettata.
- Stile sistematico/intuitivo: distingue tra individui che tendono a procedere passo dopo passo nei processi di ragionamento, prendendo in considerazione le variabili singolarmente, e individui che tendono a procedere per ipotesi da confermare o smentire. Il percorso di uno studente dallo stile sistematico appare più lento, ma anche consapevole e impegnativo, mentre quello di uno studente dallo stile intuitivo sembra più veloce, facile e meno verbalizzabile.
- Stile convergente/divergente: si riferisce sia ai processi di ragionamento sia di memoria, distingue tra individui con tendenza a produrre risposte tipiche e prevedibili, lungo un percorso logico e convenzionale, e individui con tendenza a produrre risposte nuove, originali, creative, ossia divergenti.
- Stile impulsivo/riessivo: riguarda i tempi decisionali nei processi di valutazione.