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IL COSTITUIRSI DELLA COPPIA
Inizialmente la coppia si costruisce grazie al processo di idealizzazione, in cui la relazione viene colorata di
aspetti positivi trascurando invece gli aspetti più realistici del partner. Nel periodo dell’innamoramento
prevale la componente eccitante e idealizzante, mentre le componenti rifiutanti sono pesantemente represse
sotto l’influenza della idealizzazione, che porta al meccanismo della scissione, in cui il mondo viene diviso in
buoni e cattivi (chi utilizza troppo questo meccanismo vede tutto o bianco o nero). Attraverso l’idealizzazione
del partner si amplia la parte positiva dell’altro mentre si cerca di negare o giustificare le parti negative.
Quando è passato il periodo dell’innamoramento, la relazione diviene più realistica, ma anche più
problematica, ogni partner tende a presentarsi all’altro partner nella sua totalità e nel suo desiderio di
mostrarsi come oggetto intero. Con il matrimonio si passa dall’innamoramento all’amore, attraverso
l’accettazione del partner per quello che è, con i suoi pregi e difetti. Il processo naturale nel passaggio
dall’innamoramento alla quotidianità della convivenza e del procedere della vita di coppia, può mantenersi
nel seguito della vita di coppia e familiare, con il prevalere della parte positiva condivisa della vita di coppia,
anche dopo l’inizio della vita matrimoniale ed anche in successive fasi dello sviluppo della famiglia; ma può
darsi che, in momenti specifici della vita di coppia - come l’arrivo del primo figlio, l’affrontare momenti
specifici di crisi o di fronte a momenti evolutivi della vita dei figli -, la tensione diventi troppo forte e gli aspetti
negativi prendano il sopravvento.
Akhtar evidenzia cinque categorie di psicopatologia dell’amore romantico (vedi Capitolo 6):
Incapacità di innamorarsi: secondo Kernberg è la più grave forma di psicopatologia della vita
amorosa, in cui le persone non sono in grado di provare un senso di intimità e di fiducia, non hanno
una reale empatia, mancano di pensiero simbolico e vivono le relazioni interpersonali sulla base di
eventi e fatti concreti. Sono realistici e concreti e non riescono, neppure nelle prime fasi
dell’innamoramento dove sarebbe naturale e necessario, ad idealizzare l’altro. Questi individui
presentano tratti schizoidi, paranoidi, sadomasochistici, antisociali;
Incapacità di rimanere innamorati: soggetti come questi continuamente si innamorano, presi da
forti passioni, capaci di creare legami, seguire il desiderio e conquistare l’oggetto d’amore. Dopo poco
però il loro entusiasmo e l’innamoramento, comincia a calare. Si sentono a disagio, sentono che non
gli basta: non riuscendo a trovare e accettare una causa interna a questo disagio, iniziano a criticare
il partner e le sue caratteristiche, fino al momento in cui l’appiattimento della relazione, porta alla sua
conclusione. Dopo brevi periodi di solitudine, il ciclo si ripete. Secondo Kernberg è causata
dall’attivazione di una rabbia primitiva e distruttiva quando l’oggetto amato fallisce nel rispondere a
tutte le aspettative dell’individuo;
Innamorarsi della ‘persona sbagliata’: è la tendenza ad innamorarsi della persona sbagliata, di
solito una persona inadeguata, proibita o irraggiungibile (consanguinea, troppo giovane, sposata). Un
tipico esempio è il pensiero –conscio o inconscio -, spesso diffuso tra gli uomini che hanno molte
relazioni extra-coniugali, del ruolo della moglie “santa” e delle amanti “libertine”, dove affetto e carica
erotica sono vicendevolmente inibite e mantenute su oggetti separati, rappresentanti della scissione
dell’oggetto di amore originario. Si opera quindi una scissione in cui da una parte si ha la relazione
stabile coniugale, ma il piacere viene cercato in relazioni extrafamiliari, è come se l’innamoramento
fosse diviso a metà;
Incapacità di disinnamorarsi e di terminare una relazione: è il rifiuto tenace di accettare che l’altro
non è più innamorato e ha posto fine alla relazione. Sembra che questa non accettazione della fine di
un amore sia una difesa estrema nei confronti della rabbia enorme che l’abbandono o la non
accettazione provocano nell’individuo. Queste persone possono soffrire di una mancanza di costanza
oggettuale, delegano la loro autostima e il loro equilibrio affettivo all’oggetto esterno e non tollerano le
frustrazioni. L’omicidio può essere considerato la conseguenza estrema dell’incapacità di
disinnamorarsi; nel caso di una separazione o di un divorzio c’è un accordo formale tra i due coniugi,
ma affettivamente e mentalmente la persona può rimanere legato all’ex coniuge;
Incapacità, impossibilità di sentirsi amati: comporta la distruzione di ogni tipo di amore, con un
atteggiamento di fredda distanza e superiorità, che deumanizza e toglie vitalità agli altri. A volte
l’incapacità di sentirsi amati è accompagnata da un atteggiamento attivo di rifiuto o di distruzione
delle possibili relazioni che si creano. Questa incapacità è causata dal mancato raggiungimento del
narcisismo secondario e della costanza del sé, ma anche dall’incapacità di tollerare l’invidia e di
riconoscere il valore degli altri. Esistono due tipologie di soggetti riguardo a questa psicopatologia:
1) Persone fredde che tendono a mantenere le distanze raffreddando anche il partner perché hanno
difficoltà a lasciarsi andare. Sono assenti gli aspetti di vicinanza, di giocosità e dell’intimità che
richiama valenze più infantili;
2) Persone con un atteggiamento di base insicuro secondo il quale non si sentono mai sicure di
essere amate dal partner.
Scharff e Scharff (1991) hanno cercato di capire quali sono le ragioni principali che portano al mettersi
insieme come coppia, oltre al fattore dell’innamoramento, e individuarono due dimensioni principali che
possono cementare o distruggere il legame di coppia: 1) realtà pubblica vs realtà personale; 2) livello
consapevole vs livello inconsapevole. L’intreccio tra queste due dimensioni crea quattro sottocategorie:
Realtà pubblica a livello consapevole: anche se qualche volta la coppia si costituisce in
opposizione per alcuni aspetti, generalmente i partner vengono attratti dalla somiglianza nel
background religioso, sociale, razziale o culturale;
Realtà pubblica a livello inconsapevole: la coppia è oggetto di proiezioni inconsce dei bisogni e
delle aspettative dei loro genitori, parenti e più in generale della comunità, come poi loro stessi
faranno nei confronti del proprio figlio (desideri di continuità della specie, di sessualità e
sopravvivenza);
Realtà personale a livello consapevole: due persone si accoppiano perché a livello consapevole
cercano in maniera matura e differenziata un relazione “sanzionata” cooperativa in cui si forniscono
reciprocamente amore, attaccamento, ammirazione, validazione reciproca e di creazione della
successiva generazione;
Realtà personale a livello inconsapevole: la coppia si costituisce anche sulla base di componenti
inconsce, come possedere lo stesso grado di maturità. Ogni partner ha bisogno in maniera
inconsapevole che l’altro soddisfi determinati bisogni, ma questo è maggiormente notato da chi
guarda la coppia dall’esterno.
LA SICUREZZA ECONOMICA
La sicurezza economica rappresenta una ulteriore variabile nel complesso sistema familiare per la possibilità
di base di sopravvivenza della famiglia ma anche per i riflessi psicologici ad essa associati. Ad esempio, la
perdita del lavoro da parte del padre provoca incertezze ed insicurezze alla famiglia, ma anche un
abbassamento dell’autostima nel padre stesso. Perché una famiglia possa sopravvivere è necessaria una
minima sicurezza economica, che è un aspetto di base per la sua continuità nel tempo. Dal punto di vista
psicologico può essere presente un senso di possibilità (sentirsi responsabili e sentirsi capaci di poter
sostenere economicamente la famiglia) o un senso di impotenza.
GLI STILI EDUCATIVI E PARENTALI
Lo stile genitoriale riguarda il parenting, ovvero il modo con cui i genitori si comportano nei confronti dei figli.
Secondo Bornstein il parenting influenza lo sviluppo cognitivo e comunicativo del bambino,le sue interazioni
sociali e l’adattamento psicologico. Lo stile educativo riguarda la coppia genitoriale ed è composto da una
componente emotivo-affettiva e da una componente relativa alla funzione di controllo, mettendo dei limiti e
incanalando il comportamento. I tra stili principali sono:
Stile autoritario(alto controllo e basso calore): usa il proprio potere in modo inflessibile, adottando
spesso metodi disciplinari duri. È caratteristico di quei genitori che impongono regole senza alcuna
spiegazione, che frequentemente alzano la voce e perdono la pazienza; non accettano di essere
contraddetti ed eventuali trasgressioni vengono punite severamente. Le regole sono rigide e
immodificabili, i bisogni e i desideri del genitore vengono sempre prima di quelli del figlio. Crescere in
un ambiente così rigido impedisce al bambino di sperimentare sbagliando e di comprendere il valore
delle regole. Questi bambini solitamente mostrano una scarsa stima di sé e delle proprie capacità e
tendono ad assecondare passivamente il volere degli altri, inoltre percepiscono rifiuto e non amore da
parte dei genitori. Nella famiglia autoritaria i figli, pur essendo rispettosi ed obbedienti, non
interiorizzano regole e norme di condotta a causa del modello d’insegnamento basato
esclusivamente sulla forza del potere genitoriale; la loro obbedienza è dovuta al timore per le
punizioni ed in assenza dei genitori tendono ad oltrepassare i limiti. Se l’autorità genitoriale viene
usata in maniera eccessiva si può trasformare in comportamento abusante (punizioni eccessive);
Stile permissivo o lassista(alto calore e basso controllo): misto di affetto e incoerenza, libertà ai figli
superiore alle loro capacità di autoregolazione. È lo stile tipico dei genitori che tendono a non
impartire regole e punizioni o quando lo fanno le regole non sono mai chiare e coerenti; in un certo
senso lasciano i figli regolarsi da soli. Questo stile si sviluppa a causa del senso di colpa o dal terrore
di non sentirsi accettati dai figli. La mancanza di regole solitamente genera confusione e angosce; i
figli di genitori che non esercitano la loro autorità non possono far affidamento su una guida sicura ed
è possibile che da adolescenti sviluppino comportamenti di tipo antisociale, la mancanza di self-
control, del ri