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L’imprenditore è responsabile delle decisioni che riguardano il posizionamento, la
forma, l’uso delle merci e le risorse;
• Prospettive manageriali: sono focalizzate sulle diverse abilità di decision making,
l’imprenditore identifica le opportunità e mette insieme le risorse necessarie, definendo
un piano d’azione.
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico e la Commissione delle
Comunità Europee hanno dato delle definizioni di imprenditorialità in cui le due prospettive
sopra descritte sono tra loro integrate: - 5 -
• L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico: gli imprenditori sono
gli agenti del cambiamento e dello sviluppo nel mercato economico e possono
accelerare la creazione, lo sviluppo e l’applicazione di idee;
• Commissione delle Comunità Europee: si tratta della motivazione e della capacità del
da solo o nell’ambito di un’organizzazione, di riconoscere un’occasione e di
singolo,
trarne profitto con lo scopo di produrre un nuovo valore o successo economico.
Creatività e innovazione sono necessarie per entrare nel mercato restando competitivi.
in successo un’iniziativa imprenditoriale è necessaria la capacità di
Per trasformare
combinare creatività/innovazione con una buona gestione.
Per l’avvio di un’impresa si evidenziano forti legami tra gli elementi personali e contestuali.
ora si muovono verso una maggior inclusione delle
I modelli di studio dell’imprenditorialità
discipline che permettono di comprendere il fenomeno attraverso lo studio delle variabili
della persona e dell’ambiente.
3. Lo scenario Imprenditoriale Internazionale e
Nazionale
imprenditoriale permette l’espressione della visione originale della creatività, degli
Il lavoro
obiettivi e della realizzazione della persona; crea ricchezza materiale e valore, genera
occupazione e contribuisce alla qualità della vita nella comunità locale.
Nel 2011 hanno avviato impresa 338 milioni di persone (42 % donne, 42,5 % giovani tra i
18 e i 45 anni). In Europa il 12 % dei cittadini è coinvolto in attività imprenditoriale (in Italia
11%, USA 21 %). Il tasso di imprenditorialità in Europa è più alto per gli uomini (25/54 anni)
con un alto livello di istruzione, con scarsi problemi economici e un background familiare
(per gli uomini è più facile essere coinvolti in attività imprenditoriali). In Europa, inoltre, chi
inizia o prosegue un’attività imprenditoriale lo fa soprattutto perché vede in questa
un’opportunità (55%) rispetto a chi lo fa per necessità (28%). La nostra economia è
caratterizzata dalla presenza predominante di imprese micro (fino a 9 addetti), piccole (da
10 a 49 addetti) e medie (fino a 250 addetti).
Il dato relativo alle imprese giovanili (da under 35) segnala una flessione (11,8 % nel 2010
e 11,4% nel 2011). Le imprese femminili invece sono il 23,5%. I neoimprenditori italiani
(nuove imprese nate nel 2011) sono: 74,2 % uomini, 45,5% giovani (under 35), diplomati
48,9%. Il capitale utilizzato da questi per l’avvio dell’impresa è: per il 42% inferiore a 5mila
euro, per il 30% al massimo 10mila e infine solo l’1,5% ha avuto bisogno di più di 100mila
euro.
4. Misurare il potenziale imprenditoriale: il Test di
®
Attitudine Imprenditoriale - TAI
L’American definisce l’attitudine come «la
Psychological Association capacità di acquisire
competenze o abilità attraverso la formazione. Attitudine specifica è il potenziale in un
determinato ambito; attitudine generale è il potenziale in diversi settori. Entrambi sono
distinti dalla ABILITÀ, che è una competenza esistente».
- 6 -
L’attitudine imprenditoriale è intesa come il potenziale verso la creazione e lo sviluppo di
®
impresa e lavoro autonomo. Il TAI è uno strumento che permette ad una persona di avere
a disposizione un profilo del suo potenziale imprenditoriale. Rileva in particolare le attitudini
personali ad un lavoro di tipo autonomo e imprenditoriale con domande su 8 fattori:
1) Orientamento al risultato: determinazione a perseguire un obiettivo e percezione di
avere controllo sulla situazione;
2) Leadership: attitudine alla dirigenza;
3) Adattamento: capacità di percepire i mutamenti ambientali e adattarcisi;
4) Need for Achievement: spinta ad ottenere fama e successo sociale;
5) Need for Self-Empowerment: spinta a realizzare sé stessi nel proprio lavoro;
6) Innovazione: atteggiamento e curiosità verso il nuovo;
7) Flessibilità: tendenza a riorientare i propri obiettivi in base alla situazione;
8) Autonomia: necessità di avere un proprio spazio autonomo di decisione e scelta,
presenta inoltre un’area trasversale chiamata “Attitudine Imprenditoriale Globale”.
L’utilizzo del TAI ® ha evidenziato che chi ha un buono punteggio ha meno difficoltà nelle fasi
di avvio all’impresa. L’obiettivo principale è quello di fornire nella persona una
consapevolezza dei suoi punti di forza e delle aree invece che possono essere migliorate,
per affrontare più professionalmente e con più chiarezza una scelta impegnativa quale è il
lavoro autonomo/imprenditoriale. ■ □ ■
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1. Il Quadro Europeo delle Qualifiche, le competenze e
l’imprenditorialità
L’imprenditorialità è la forza trainante dell'innovazione nel mercato del lavoro, infatti senza
nuove imprese che aumentano il potenziale di innovazione, il valore sociale del territorio
rivela una scarsa capacità di stimolare la crescita e lo sviluppo locale. Nel 2005 l’UE ha
inserito l’imprenditorialità nella Proposta per le 8 Competenze Chiave per l’Apprendimento
Permanente. Le competenze chiave per l'apprendimento permanente sono una
combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. In particolare, sono
necessarie per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione
sociale e l’occupazione.
Il Parlamento Europeo definisce l’imprenditorialità come la capacità di una persona di
tradurre le idee in azioni.
Uno dei risultati più esplicativi è riscontrabile nella strutturazione del prospetto del Quadro
Europeo delle Qualifiche (QEQ), che si basa sulle descrizioni delle conoscenze, abilità,
capacità e delle competenze necessarie per far fronte ai cambiamenti strutturali
dell'economia che hanno cambiato la natura dei vantaggi relativi di cui gode l'Europa. È uno
riferimento per “tradurre” quadri di qualifiche e livelli di apprendimento dei diversi
schema di
paesi e che agisce come dispositivo per renderli più leggibili.
Il QEQ è costituito da 8 livelli di riferimento di base (diploma scuola superiore) ad avanzato
L’obiettivo principale degli 8 livelli di riferimento sono i risultati
(es. dottorato).
dell’apprendimento che sono specificati in 3 categorie:
1) Conoscenze;
2) Abilità;
3) Competenze.
Ovvero, ciò che uno studente conosce, capisce ed è in grado di fare al termine del processo
di apprendimento.
Competenze chiave per l’imprenditorialità: una
2. proposta
Forti dagli assunti teorici riportati precedentemente, all’interno di un progetto finanziato dalla
Regione Veneto e realizzato dall’Università di Verona dal titolo “Analisi delle competenze
dell’Imprenditore” si è cercato di applicare il modello QEQ alle competenze riconosciute a
Identificando e descrivendo i risultati dell’apprendimento
questa figura professionale.
formale e non formale dell’imprenditore, si passa anche dai livelli di formazione scolastica e
della manodopera qualificata, sino ad arrivare alla professione imprenditoriale vera e
propria. Quindi, per raggiungere un livello più elevato non significa che un imprenditore deve
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avere più conoscenze e abilità rispetto a un livello inferiore, ma che le competenze sono
diverse.
L’idea di articolare i livelli degli apprendimenti del Quadro Europeo delle Qualifiche con le
competenze acquisite nei contesti informali e non formali sono serviti di base nella adozione
la validazione e certificazione delle competenze dell’imprenditore.
di criteri per
Il primo livello QEQ, sostiene che una persona deve possedere conoscenze di base generali
e abilità di base per svolgere mansioni e compiti semplici.
LIVELLI DI APPRENDIMENTI CONOSCENZE IMPRENDITORIALI
(QEQ) Conoscenza di sé, degli strumenti per svolgere
Livello 1 l’attività e delle fonti di informazione.
Conoscenza commerciale e relativa alle
Livello 2 vendite/erogazione del servizio.
Conoscenza sul mercato (prezzi, costi) conoscenza
l’avvio di un’attività autonoma
Livello 3 sulla forma giuridica per
e per progettare un Business Plan.
Conoscenza manageriale per l’organizzazione e la
gestione della propria impresa e conoscenze sugli
Livello 4 strumenti di verifica e degli aspetti amministrativi,
fiscali e contabili.
Conoscenza delle caratteristiche individuali dei
partecipanti dell’impresa e dei processi comunicativo–
Livello 5 relazionali di stimolare, guidare, controllare il lavoro
degli altri.
Conoscere gli strumenti di comunicazione necessari
Livello 6 per porsi in relazione con i destinatari interni ed esterni
dell’impresa.
Conoscenza dei principali processi comunicativi e
Livello 7 conoscenza teorica e pratica di una lingua straniera.
Conoscenza degli strumenti innovativi di marketing e
Livello 8 delle nuove soluzioni tecnologiche.
- 9 - à à
LIVELLI DI APPRENDIMENTI ABILITÀ/CAPACITÀ IMPRENDITORIALI
(QEQ) Capacità di pianificazione parziale e globale del
lavoro, di organizzazione dell’attività e di raccogliere
Livello 1 informazioni.
Capacità di rendicontazione, di messa a registro di
materiale e forniture e di analizzare e gestire le voci di
Livello 2 spesa. Capacità di adeguare il servizio offerto alle
esigenze della clientela di erogare il servizio.
Capacità di gestione aziendale, di analizzare il
mercato, di aggiornarsi, di orientarsi sul mercato.
Livello 3 Capacità specifiche del settore di riferimento e di
individuare la clientela, i fornitori e i prodotti.
Capacità di analisi di valutazione, di comunicazione,
di gestione delle persone e determinazione nel
Livello 4 raggiungere gli obiettivi, di assumere rischi, di iniziativa
e determinazione per risolvere problemi.
Capacità di