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INTRODUZIONE

L’assunto sotteso , ai test di personalità è che pazienti affetti da disturbi psichici di natura differente

presentino specifiche organizzazioni della struttura di personalità, utilizzano maggiormente alcuni

meccanismi di difesa rispetto ad altri, abbiano modalità di relazioni oggettuali diverse e l’Io e il Super-Io

presentano caratteristiche peculiari.

I test di personalità sono strumenti finalizzati all’applicazione di un modello diagnostico, il cui scopo

è valutare ogni persona rispetto a se stessa e al suo punto di partenza, facilitandone la comprensione e

formulando alcuni previsioni individualizzate di comportamento.

I test che si occupano della valutazione della personalità si dividono in proiettivi ed oggettivi.

 I test proiettivi, test non strutturati, lo stimolo è volutamente ambiguo, ed è difficile

simulare risposte. I test proiettivi sono costruiti in modo che il soggetto non possa facilmente individuare

quella che potrebbe essere un risposta buona o cattiva, inducono il soggetto a produrre risposte personali,

risulta un quadro globale della personalità invece che misurare singoli tratti.implicano una valutazione

clinica soggettiva, le risposte ottenute sono indici della struttura di personalità sottostante.

 I test oggettivi, test strutturati, (inventari, questionati, rating scales) è presentato uno stimolo

definito e risposte limitate (approccio psicometrico). La somministrazione è più semplice e si prefiggono

la quantificazione e la classificazione dei tratti personologigici (qualità posseduta in misura diversa dagli

individui), e degli “stati” (situazioni transitorie, episodiche). I test oggettivi sono influenzati da vari

fattori (rapporto col diagnosta, stato d’animo, motivazione).

P P : T P

ARTE RIMA EST ROIETTIVI

1 L’APPLICAZIONE CLINICA DEL RORSCHACH

CAPITOLO

1. INTRODUZIONE

Il reattivo di Rorschach è il più complesso dei test proiettivi, nasce come strumento per

l’individuazione dei disturbi schizofrenici, basato sull’analisi della funzione percettiva

2. ORIGINI E SVILUPPO

L’idea di utilizzare le macchie di inchiostro come stimolo per la produzioni di immagini e di

associazioni nasce ben rpima del test di Rorschach: appunto in questo consisteva il Blotto, un gioco del XIX

secolo in cui le macchie sollecitavano la creazione di poesie, sciarade o immagini. 18

Nel 1911 (ospedale psichiatrico del cantone Thurgau) Rorschach utilizzò il Blotto con pazienti

schizofrenici e si rese conto che questi reagivano diversamente dagli altri.

l’ipotesi

Negli anni tra il 1911 e il 1921, Rorschach potè enunciare che è alla base della sua opera:

“alcune risposte di movimento e di colore hanno un potenziale diagnostico rilevante per individuare tratti e

stili di personalità”. 1

Nel 1921 pubblica Psychodiagnostik con solo 10 delle 40 macchie utilizzate negli esperimenti.

Dopo la sua morte (1922) la sua opera fu proseguita da Oberholtzer, Binder che elabora un sistema

di codifica delle risposte, e da Zulliger che costruisce lo Z-test, una forma ridotta del test, adatto alla

somministrazione in gruppo.

2.1 Francia

In Francia il test si diffonde dopo la seconda guerra mondiale, negli anni ’50 grazie a Ombredane e

Canivet che diffondono il test.

(fenomenologia) studia l’epilessia e la schizofrenia,

La Minkoswska e la diagnosi differenziale fra

queste, in base alle diverse modalità di pensiero. In Francia viene pubblicata una rivista a cui fa capo la

maggioranza degli studiosi del test.

2.2. Stati Uniti

Qui viene introdotto da Levy (1925 chicago) allievo di Oberholtzer. Nel 1937

l’Introduzione al metodo del Rorschach

Beck pubblica , prima sistematizzazione del metodo in

USA. La più importante sistematizzazione sia in USA che in Europa, si deve però a Klopfer

(fenomenologia), nativo di Monaco ed emigrato negli USA, che fondò la rivista Rorscach Reserce of

Exchange, oggi Journal of Personality Assessment tuttora importantissima. Klopfer modificò la

somministrazione dando più importanza all’inchiesta. Rapaport mise per primo in risalto la relazione fra

percezione e associazione. Exner pubblica la prima edizione del Sistema Comprensivo, che integra gli

elementi più significativi dei cinque sistemi americani di siglatura (codifica).

2.3 Italia

Nel 1938 Rizzo fondò la Scuola Romana Rorshach,. a cui fa capo la rivista Studi Rorschachiani, che

ha introdotto la Pinacoteca Semplice, tecnica che prevede che il paziente, dia al termine della

somministrazione del test, un nome ad ogni tavola. Tecnica simile è stata ideata da Mezena, in cui il

dei titoli suggeriti dall’esaminatore.

paziente assegna alle tavole

Importanti sono due associazioni: la IPRA e l’accademia lombarda Rorshach, che si occupano di

diffondere il Sistema Complessivo di Exner e della formazione.

L’

3 USO CLINICO DEL TEST

1 Fece stampare solo 10 tavole perché era molto povero 19

Chi somministra il test non deve scindere le tre dimensioni fondamentali del test:

formale -> analisi della funzione percettiva

caratteristiche costanti proprie dell’individuo

contenutistica ->

relazionale -> significato e scopo dei dati formali e dei contenuti

L’integrazione tra queste costituisce il processo diagnostico, ovvero l’iter che il paziente e d il

clinico percorrono insieme per rilevare e misurare i disturbi , attribuirgli un significato e individuare

strategie di intervento.

Per giungere ad una diagnosi e ad un progetto di intervento per la persona è necessario utilizzare una

batteria di strumenti.

3.1. Rorshach e aspetti relazionali

L’atmosfera relazionale durante la somministrazione del test è un elemento di base per valutare la

struttura della personalità. Bisogna prestare attenzione alle reazioni e agli atteggiamenti del paziente (scarsa

o eccessiva collaborazione, sottomissione, sospettosità, inibizione, silenzi, richieste di aiuto, esibizioni,

seduttività) e alle risonanze emotive che generano nell’esaminatore (senso di compassione, paura, noia,

fatica, piacere) e alle variazioni di relazione nei diversi momenti.:

- prova spontanea è il momento di nimor strutturazione,

- inchiesta è il momento relativamente più direttivo

- scelte preferenziali riportano il paziente a una maggiore libertà

- test dei limiti e prova analogica comportano induzioni e suggeriemnti

3.2 Rorshach e struttura della personalità

FUNZIONI DELL’IO:

3.2.1 FUNZIONI DELL’IO:

Tramite il Rorshach si indagano le

a) Pensiero e sua organizzazione : capacità del pensiero di funzionare in maniera

transizionale, di situarsi cioè in un’area intermedia tra la totale fusione con l’oggetto e l’estraniamento

rispetto ad esso.

Si può esaminare la logica interna del pensiero, il suo livello evolutivo e il suo livello di

costruttività.

Il test offre indici significativi dell’organizzazione del pensiero attraverso l’analisi delle

modalità con cui il materiale informale viene elaborato: le localizzazioni, la successione delle risposte,

l’adeguatezza del livello formale

il tipo di comprensione, la quantità e la qualità delle F e nelle

risposte con altre determinanti. capacità dell’Io di percepire la differenza tra il sè e l’oggetto

b) Contatto con la realtà:

e dunque di riconoscere gli aspetti obiettivi del mondo esterno 20

è fondamentale l’analisi del

Su questo tema TIPO DI RISONANZA INTIMA come indice della

capacità del soggetto di riconoscere e di utilizzare le proprie risorse interne, canalizzandole su un

oggetto esterno l’esaminatore deve individuare i meccanismi

c) Meccanismi di difesa: di difesa usati ed

è fondamentale per la scelta dell’intervento.

L’angoscia:

d) segnale di pericolo, le tavole infatti costituiscono una sfida per la

capacità dell’io di arginare fantasmi e vissuti angosciosi. L’angoscia si differenzia a seconda degli

stadi evolutivi. 3.2.2 Il Sè e le relazioni oggettuali

Il Rorschach è uno strumento capace di fornire indicazioni sulle immagini che il paziente ha del Sé e

degli oggetti, e sulla qualità delle relazioni oggettuali.

Intendiamo per relazione oggettuale = rapporto con la rappresentazione interna di persone o parti di

esse (seno, pene..) o oggetti concreti inanimati con cui si è entrati in rapporto fin dalla nascita (es oggetti

transizionali).

Queste rappresentazioni che noi chiamiamo oggetti interni e che sono il risultato di processi

introiettivi, sono soggettive e fantasmatice. Questo meraviglioso palcoscenico interno è dominato da un

protagonista che ingloba tutto e gli dà senso: è il Sé, la rappresentazione dell’Io stesso, da se stesso vissuto e

investito come oggetto.

Si indaga l’esistenza di un immagine integrata di sè , separata rispetto all’oggetto , se gli oggetti

interiorizzati siano totali o parziali e quale sia la relazione con essi , che tipo di investimento affettivo

(aggressivo, libidico, ambivalente..) regoli tali relazioni.

I termini principali, eni quali si esprimono questi processi e il loro risultato sono:

a) La qualità dei contenuti

 Immagini intere o parti di immagini

 Persone, animali o oggetti inanimati

 Interazione tra le immagini e distinzione dei loro confini

b) La perdita di distanza dallo stimolo, in quanto caduta della capacità di mantenere intatti i

confini del Sé, in tutte le sue manifestazioni

c) Fusioni figura/sfondo ripetute, da valutare a seconda del livello formale.

d) Immagini riflesse e simmetriche

così come si esprime nel rapporto con l’esaminatore, con il

e)Tono emotivo della relazione

materiale e nei contenuti

3.2.3 Le pulsioni 21

Le pulsioni in riferimento alla teoria freudiana sono indispensabili per l’ interpretazione del test, in

quanto la caratteristica della pulsione (orale, anale , fallica..) individua il tipo di personalità

3.3. La relazione conclusiva

La relazione conclusiva è fondamentale e dovrebbe essere redatta sempre anche con propri pazienti

ad uso proprio o di altri tecnici.

I parametri da descrivere sono:

Atteggiamento rispetto al test e relazione con l’esaminatore e il compito

1.

2. Struttura formale del pensiero

3. Esame di realtà

4. Analisi della sfera affettiva: bisogni, angosce, pulsioni

5. Meccanismi di difesa e di adattamento

6. Immagine di se e qualità delle relazioni oggettuali

La relazione tecnica, secondo gli autori (Nosengo e Carla Xella), non va mai consegnata al paziente

perché i termini tecnichi potrebbero essere mal interpretati

Dettagli
A.A. 2015-2016
68 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher studentessaM33 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dei test di personalità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Di Nuovo Santo.