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SIMBOLO:
· Segno arbitrario o convenzionale, qualcosa che sta per qualcos’altro, ma
potenzialmente è molto più di questo.
· Utilizzato nel gioco di finzione rappresenta o evoca un altro mondo;
significa mettere da parte i vissuti del qui e ora per poter accedere a
un’altra realtà.
· Uso del SIMBOLISMO - competenza e una conquista ed esiste in tutte le
culture.
GIOCO SIMBOLICO:
· Il bambino elabora vissuti, sentimenti, preoccupazioni e speranze,
· Consente di osservare e studiare vita psichica ed apprensioni dei
bambini.
· Il suo utilizzo è legato all’acquisizione di competenze sociali e
interpersonali e allo sviluppo della teoria della mente (i b. con disturbi
dello spettro autistico o quelli abusati e trascurati non riescono a gestire al
meglio il g. d. f.)
Nei bambini traumatizzati o maltrattati il gioco di finzione può:
· Proiettare sentimenti indesiderati su un altro per convincersi del proprio
valore,
· Rispondere al bisogno di liberarsi dai vissuti,
· Procurare sollievo nella condivisione dei vissuti, nella consapevolezza
che qualcun altro sa quello che si è provato (allo stesso modo si
trasmettono anche i vissuti positivi).
UNIVERSALITÀ DEL GIOCO - indipendentemente dalla cultura considerata,
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tutti i bambini si intrattengono nel gioco e nel gioco di finzione e ci si avvicinano
con sentimenti di piacere e meraviglia.
13 Non solo madri
Accudimento non materno - centrale nell’allevamento dei bambini in quasi
tutte le società conosciute (in Occidente in forma di assistenza a pagamento).
Effetti sullo sviluppo sui bambini cresciuti in strutture di accudimento (es. asilo
nido) (da uno studio americano)
· Stimolate le capacità cognitive e linguistiche (vocabolario più ricco)
connesse al raggiungimento di buoni traguardi scolastici,
· NON migliorate le capacità emotive e sociali,
· Aumentate le probabilità di manifestazione di problemi
comportamentali in età scolare, in termini di risultati e relazioni con i
pari. Tali problemi non sono predittivi di psicopatologie serie, ma segnali
di un leggero disagio.
Belsky - la struttura di assistenza eserciterebbe un’influenza negativa, unica e
duratura, indipendentemente dai fattori familiari.
Qualità della relazione di un bambino con i suoi genitori è un predittore
migliore delle prestazioni scolastiche e del funzionamento sociale futuro,
rispetto alla qualità dell’accudimento non parentale.
ACCUDIMENTO COOPERATIVO
Gli esseri umani rientrano nella classe di animali caratterizzati
dall’accudimento cooperativo e hanno sempre avuto bisogno di altre figure
oltre alle madri per allevare i figli.
Gli umani sono biologicamente programmati per interagire anche con i figli
degli altri (es. rilascio di ormoni che aiutano lo sviluppo del legame tra adulti e
bambini).
I bambini sono programmati per interagire e attirare altri adulti umani e forse
proprio per facilitare l'accudimento non-materno.
SUL RUOLO DELLA MADRE
Grado e tipo di cure non-materne variano enormemente nelle diverse società,
ma un elemento comune è l’attaccamento primario, che tende a rimanere
rivolto alla madre (nonostante le relazioni di attaccamento con altri membri
della comunità). 4
I piccoli umani nascono immaturi e richiedono un investimento enorme, e
senza la presenza della madre la loro sopravvivenza potrebbe essere
compromessa.
La storia dell'uomo registra la pratica della genitorialità cooperativa.
Le forme di cure genitoriali comuni nel mondo occidentale: famiglie nucleari e
madri isolate, sono piuttosto insolite nella storia umana.
Nelle società occidentali contemporanee, con economie basate sui salari e la
riduzione del sostegno della comunità e della famiglia allargata, sono nate
forme alternative di accudimento dei bambini.
Anche i padri svolgono un ruolo fondamentale.
Le ricerche confermano l’importanza di:
· Presenza di figure di attaccamento costanti,
· Attenzione sensibile e sintonica agli stati psicologici ed emozionali
del bambino,
Elementi cruciali per la crescita ottimale del bambino. 5