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Il TAT CAT, GAT; SAT; L’ORT;
strutturati. Ne fanno parte: e le sue varianti per bambini e per gli anziani
Le Blacky Pictures; Le Favole della Düss; Il Patte-Noire di Corman.
C. Test delle libere associazioni e
Tecniche verbali: Usano solo parole sia nello stimolo sia nella risposta.
Tecnica del completamento di frasi.
D. Tecniche basate sulle immagini: Al soggetto si chiede di scrivere delle frasi in merito a situazioni
Rosenzzweig Picture-Frustration Study e Animal
circoscritte presentate sotto forma di vignette.
Crackers.
E. Tecniche espressive o grafiche: Si tratta di tecniche che utilizzano il disegno, fanno parte di questa
Il reattivo dell’albero di Koch; Il reattivo del disegno di Wartegg; Il disegno della figura
categoria:
umana; Machover Draw a person test.
il test più noto è il Il soggetto è invitato a disegnare su un foglio
prima una persona e poi un’altra di sesso opposto. Successivamente far raccontare al soggetto una
breve storia sui personaggi raffigurati. Si utilizzeranno vari criteri per analizzare le produzioni.
F. Tecniche creative: Sono tecniche che implicano la costruzione scenica mediante la manipolazione di
Il test del villaggio di Arthus; Il VIM di Mucchielli; Lo Sceno test di
specifici materiali. Tra di esse ci sono:
von Stabs.
I test proiettivi presentano le seguenti caratteristiche (Ciotti, 2001):
a) propongono degli stimoli non strutturati e il compito è di interpretare questi stimoli; devono
possedere le seguenti caratteristiche:
essere in grado di suscitare, in persone differenti, diverse possibilità di interpretazione (requisito
dell’ambiguità)
deve descrivere situazioni specifiche ed essere capace di sollecitare stati motivazionali significativi
(requisito della significatività)
lo stimolo non deve essere familiare.
b) si prevedono risposte aperte difficili da interpretare e codificare oggettivamente;
c) si producono risultati difficili da tradurre in una scala quantitativa;
d) si misurano variabili che spesso è difficile definire oggettivamente.
Le favole della Düss (1940) sono un reattivo costituito da 10 piccole storie che il soggetto deve
completare. In esse abbiamo un protagonista che si trova in una determinata situazione che rimanda a uno
dei diversi stadi dello sviluppo psicosessuale. Il test utilizza personaggi umani e animali. Le stimolazioni
proposte attraverso le storie provocano nel soggetto reazioni che possono essere «normali» o indice di un
«complesso». Somministrato a partire dai tre anni. Le favole vengono lette in forma diretta e viene chiesto
ai bambini di indovinare il seguito.
1. Favola dell’uccellino (per vedere l’attaccamento del bambino a uno dei genitori oppure la sua
indipendenza);
2. Favola dell’anniversario di matrimonio (per rilevare l’eventuale shock nella camera dei genitori e la
gelosia nei confronti dell’unione dei genitori);
3. Favola dell’agnello (per indagare sullo svezzamento e sulla relazione con fratelli e sorelle);
4. Favola del funerale (per indagare sull’aggressività, sul desiderio di morte, sul senso di colpa,
sull’autopunizione);
5. Favola della paura (per indagare sull’angoscia e l’auto-punizione);
6. Favola dell’elefante (per l’esame del complesso di castrazione);
7. Favola dell’oggetto costruito (per indagare sul carattere ossessivo e ostinato, sull’analità);
8. Favola della passeggiata col babbo o con la mamma (per mettere in evidenza il complesso
edipico);
9. Favola della notizia (per conoscere i desideri o i timori del bambino);
10. Il brutto sogno (come controllo alle favole precedenti).
Hermann Rorschach —> Il Test delle macchie di Rorschach (1921); è un test proiettivo di tipo
strutturale. Il test non si fonda su una teoria specifica della personalità. Secondo Rorschach, di fronte alle
macchie si innesca un processo di percezione costituito da tre momenti: sensazione, ricordo e associazione.
Composto da 10 fogli su ognuno dei quali è riprodotta una macchia d’inchiostro bilateralmente simmetrica.
Le tavole del test di Rorschach sono 10: 5 hanno solo sfumature grigie e nere, 2 grigie e rosse, e 3 colorate
con combinazione e sfumature di vari colori.
Exner, autore che tentò di effettuare una sintesi e un superamento dei sistemi Rorschach sviluppati nel
tempo. Il sistema comprensivo (CS) si propone come metodo «a-teorico», attento principalmente a
come il soggetto struttura e organizza percettivamente la macchia.Si basa su tre pilastri:
1. la somministrazione standardizzata;
2. la siglatura affidabile;
3. un database normativo raccolto nella popolazione non clinica.
Presupposto della somministrazione è la qualità della relazione che si ha tra clinico e soggetto. Per Exner
è importante la partecipazione attiva del soggetto alla somministrazione; nello stesso tempo è necessario
che il clinico non interagisca con il paziente liberamente ma segua il protocollo sostenuto da criteri al fine è
ottenere da parte del clinico una buona compliance.
Due regole generali governano la fase di somministrazione (imprescindibili per Exner):
1. cercare di ottenere almeno due risposte alla prima tavola; l’obiettivo è quello di avere un numero di
informazioni tali da poter formulare un’interpretazione valida;
2. non accettare rifiuti in quanto compromettono la validità del test. Il rifiuto indica un disagio del
paziente e per questo è utile rassicurarlo.
fase di somministrazione standard
La comprende:
- la collocazione reciproca tra psicologo e paziente. Clinico e paziente si siedono a fianco, davanti a un
tavolo o su due poltroncine. In modo che a) lo psicologo assume un punto di vista quasi identico a quello
del soggetto e b) si riduce la possibilità del clinico di influenzare le prestazioni del soggetto.
- L’introduzione al test. Solitamente lo strumento viene introdotto al soggetto con una formula neutra ma
informativa. E’ importante capire l’entità della conoscenza che ha il soggetto. Fornire una spiegazione
breve e onesta delle informazioni che il clinico si propone di ottenere.
- La modalità e la presentazione delle tavole. Le 10 tavole devono essere appoggiate sul tavolo, fuori dalla
portata del paziente, a faccia in giù e ordinate dalla prima alla decima.
- La consegna. breve, concisa, chiara e sufficientemente ambigua da mettere in moto processi percettivi e
associativi.
Prima dell’interpretazione è necessario trasformare i dati raccolti in una serie di indici da riportare nel
Sommario strutturale (parte superiore, inferiore e riga finale) che è la base per interpretare il protocollo.
La parte più utile per l’interpretazione è quella che contiene i clusters. Exner ha proposto una strategia
interpretativa che prevede una lettura guidata delle variabili del Sommario Strutturale.
1. Si devono interpretare tutti i clusters seguendo l’ordine specificato dalle Variabili chiave o Chiavi di
ingresso, che rappresentano il punto di inizio del ragionamento interpretativo;
2. Le chiavi di ingresso comprendono 2 grosse categorie rappresentative di 2 caratteristiche di
funzionamento: la psicopatologia e gli stili di base del funzionamento della personalità non patologica. A
sua volta la prima categoria comprende 12 chiavi d’ingresso raggruppate in 3 categorie: a. Presenza di
psicopatologia o eventuale disorganizzazione; b. Stili di personalità; c. Variabili terziarie.
3. L’identificazione della chiave d’ingresso con la conseguente routine interpretativa fornisce l’ordine con
cui analizzare i diversi clusters; giungendo ad avere informazioni salienti sul funzionamento del
paziente.
Il test permette un quadro molto ricco circa il funzionamento del soggetto, da qui la possibilità di utilizzare
lo strumento in vari ambiti. Si può utilizzare il Rorschach per:
- l’identificazione di punti di forza e debolezza nel funzionamento psicologico del soggetto;
- la programmazione e valutazione degli esiti di un trattamento;
- tutte le situazioni in cui si debba valutare le caratteristiche di personalità (ad es. nella selezione del
personale o in ambito giuridico-forense).
Blum —> Il Blacky Pictures Test (BPT) (anni 50) è una tecnica proiettiva che fa parte dei reattivi
narrativi o di contenuto. Il materiale stimolo si presenta in modo più strutturato rispetto ad altri test
proiettivi. E’ costituito da vignette che illustrano le avventure di una famiglia di cani costituita dal cane
Blacky con Mamma, Papà e Tippy, una figura fraterna di sesso ed età non precisati. Il BPT è uno strumento
per l’indagine della personalità ed è stato costruito con lo scopo di misurare gli aspetti dello sviluppo
psicosessuale del soggetto. Il test viene applicato in età evolutiva; si può usare a scopo di diagnosi e
valutazione del progresso di una terapia, o come strumento di ricerca esplorativa.
Ci sono però altri elementi che si possono ricavare dallo strumento e che riguardano altre aree del
funzionamento psichico.
Il test può essere allora letto secondo modelli diversi quali:
1. La teoria delle relazioni oggettuali. Una lettura del test centrata sulle relazioni d’oggetto permette
di avere indicazioni sul percorso interno del soggetto, che va dall’autismo alla separazione-
individuazione e sulla fase dello sviluppo del sé che precede la relazione edipica.
2. Le funzioni di pensiero. BPT è un test di contenuto nel senso che fa emergere bisogni e sentimenti
inibiti o inconsci. Questi emergono attraverso il contenuto delle produzioni.
3. Gli stimoli del BPT permettono di indagare i livelli evolutivi riferendosi alle dimensioni che costituisco
l’identità, cioè a) il Sé, b) l’oggetto e la qualità dell’attaccamento e c) la qualità dell’angoscia e la
presenza di difese arcaiche.
Sono sinteticamente due le aree fondamentali dalle quali il BPT fa emergere informazioni significative:
La sfera emotiva
A. (affetti dominanti nell’esperienza del paziente, l’intensità e il modo in cui sono gestiti)
La qualità della rappresentazione della relazione
B. (in specifico le relazioni con le figure famigliari e di
accudimento)
Nella tecnica classica proposta da Blum, la somministrazione comprende tre momenti:
1. Fase spontanea. Il soggetto produce spontaneamente una storia rispetto alle vignette che
vengono proposte; con un titolo diverso per ogni tavola. Il sesso del cane è riferito al momento della
consegna.
2. Fase di inchiesta strutturata. Si rivolgono al paziente delle domande a scelta multipla. Il
soggetto deve scegliere una tra le risposte previste.
3. Fase di scelta tra le tavole positive e negative. Dopo che si è presentata l’ultima tavola e