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COMPITI EVOLUTIVI DELL'ADOLESCENTE

Instaurare relazioni nuove e più mature con entrambi i sessi

Acquisire un ruolo sociale maschile o femminile

Accettare il proprio corpo

Conseguire indipendenza emotiva da genitori e da altri

Raggiungere sicurezza grazie ad indipendenza economica

Orientarsi verso una professione

Prepararsi alla vita familiare

Sviluppare conescenze necessarie per la competenza civica

Acquisire un comportamento socialmente responsabile

Acquisire coscienza etica come guida del proprio comportamento

Solitamente si considera l'adolescenza fino ai 18 anni, ma andrebbe prolungata fino ai 25 per

l'attuale procrastinarsi all'ingresso del mondo adulto. Gli adolescenti contemporanei non

riconoscendosi così trrasgressivi sembrano non volersi più staccare dalla famiglia, il conflitto non è

più tra legame e dipendenza ma tra legame e perdita, a una valorizzazione delle relazioni private si

accompagna una svalutazione della sfera pubblica. L'adolescente si ridefinisce continuamente--

>Risimbolizzazione di Sè-->processo autogestito, privato.

Compiti: in rapporto alla pubertà e alla maturazione sessuale, all'allargamento degli interessi

personali, acquisizione pesniero ipotetico-deduttivo, mentalizzazione emozioni, costruzione proprio

progetto di crescita e sistema di valori. Rapporto cn la propria identità sociale, separazione genitori

x costruire legami significativi al di fuori.

Il cervello dell'adolescente funziona in modo più emotivo rispetto a quello di adulto e bambino a

causa di cambiamenti neurologici, l'adolescente sintetizza le esperienze passate e future mediante

l'elaborazione di entrambe alla luce del presente, l'identità esprime l'equilibrio tra continuità e

cambiamento, tra prospettiva soggettiva e oggettiva, tra risorse personali e opportunità dal

contesto con un processo incessante di ricerca di significato.

CAUTELA NELLA DIAGNOSI IN ADOLESCENZA

DSM-III-->Sezione dedicata a disturbi adolescente. Parleremo non tanto di diagnosi clinica ma di

soluzioni controproducenti elaborate dall'adolescente per superare compiti evolutivi, in ogni caso la

psicopatologia dell'adolescenza è legata a 2 concezioni: L'adolescente è in via di sviluppo pertano

ogni sintomo è considerato dentro un processo maturativo, e il funzionamento della psiche va

rapportato alla situazione relazionale e affetiva. Bisogna essere prudenti a fare diagnosi: i ragazzi

problematici non indiciano un evoluzione negativa, al contrario di quelli che apparentemente non

sono in difficoltà.

IL SIGNIFICATO PSICOANALITICO DEI SINTOMI IN ADOLESCENZA

Anna Freud ne L'io e i meccanismi di difesa parla di ascetismo e intellettualizzazione come 2

modalità difensive dell'adolescenza. L'adolescente è in cerca d'identità e di una nuova

rappresentazione di se stesso e quindi molto sensibile all'immagine di sè tramandata dagli altri,

questo effetto sepecchio lo rende vulnerabile alle categorizzazioni(droga, delinquenza danno

l'illusione di appartenere a una nuova famiglia). Inoltre ha una forte propensione a esprimere i

propri conflitti attraverso disordini comportamentali (tentativi suicidio, tossicomanie, disturbi

alimentari, autolesionismo.), infatti esso ha bisogno di assicurarsi uno spazio di totale autonomia

restano cmq dipendente dalla famiglia attraverso questi gesti che richiedono un'attenzione.

L'adolescente utilizza il corpo come espressione, si lamenta di esso x esprimere una

rivendicazione affettiva. In questa età predomina l'agito sul pensato, il che è un atteggiamento

difensivo nei confronti del pensiero stesso che è minaccioso. Quindi i disturbi del comportamento

in adolescenza segnalano difficoltà evolutive, l'esteriorizzazione del conflitto consente di evitare

un'elaborazione emotiva resa impossibile dall'incapacità di tollerare il dolore psichico e permette di

scaricare la tensione. Il sintomo imprigiona l'adolescente contribuendo a formare un'immagine

negative di sè. L'educatore è una figura in primo piano in situazioni di malessere meno gravi o in

richieste confuse e agitate.

ADOLESCENZA, DEVIANZA E DELINQUENZA

Impulsività e mancanza di responsabilità sono caratteristiche della fase adolescenziale e molto

spesso le ragioni dell'azione deviante dei ragazzi sono inconsce infatti loro faticano a spiegarle. Gli

atti devianti non sono per forza previsori di una vita delinquenziale ma denunciano una fase

transitoria, o la fragilità di personalità, si tratta proprio di quei ragazzi incapaci di esteriorizzare il

loro disagio lasciandolo inespresso e latente, presentano una personalità falsamente adattata alle

richieste sociali.

L'atteggiamento delinquenziale riguarda adolescenti incapaci di assumere un'evoluzione verso

l'indipendenza per il fallimento precoce nelle relazioni affettive e presentano esasperata

dipendenza. Sono alla ricerca d'amore e sono sensibili a incidenti affettivi anche banali, hanno

scarso adattamento sociale, devono far scomparire un dispiacere con un immediato piacere, sono

instabili, si sentono minacciati e abbandonati. Il comportamento dissociale è dovuto a diverse

condizioni, ma se questi individui incontrano un ambiente positivo possono raggiungere un vero e

prorpio punto di svolta. L'educatore dovrebbe cogliere il senso del gesto deviante e restituirlo al

giovane che permettano a quest'ultimo di gestire le proprie emozioni.

ADOLESCENZA E DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITA'

Questo disturbo in adolescenza rimane controverso x insufficienti dati empirici. Laddove c'è una

mancata sintonizzazione affettiva da parte dei genitori può manifestarsi una sintomatologia in parte

sovrapponibile a un disturbo di personalità, quello più spesso correlato all'adolescenza è il

DISTURBO BORDERLINE --> Il senso di sè diventa instabile, contrastante, contradditoriio con

tratti di ribellione e sottomissione, così il giovane può affannarsi a costruire un'identità, inoltre è

sempre presente una depressione che si traduce in vuoto, inadeguatezza, vergogna. Ciò che è in

primo piano è l'impulsività che si evidenza in forme etero o autodistruttive, tentativi di suicidio,

assunzione di droghe in dosi massicce.

ALTRI DISTURBI PSICHICI

Il disturbo d'identità un disagio soggettivo che riguarda l'incapacità di interagire con alcuni aspetti

di sè, si tratta di un blocco evolutivo che crea sofferenza.

I disturbi dell'umore e i disturbi d'ansia vengono diagnosticati con molta cautela. Ansia e

depressione sono quasi fisiologiche nell'adolescenza quindi la diagnosi nosografico-descrittiva

risulta di scarso aiuto nell'orientare l'intervento, quindi l'educatore deve tener conto la freeuenza, la

gravità e la pervasività dei sintomi.

Il tema della psicosi e della schizofrenia è ancora più controverso, i sintomi psicopatologici hanno a

che fare con la perdita di senso d'identità proprio in una fase in cui c' l'intenzione di separarsi dalle

precedenti acquisizioni quindi è difficile distinguere questi esordi psicotici da normali

comportamenti tipici dell'età. Il disturbo si presenta quando situazioni di disagio adattivo innescano

vissuti di estraniamento, perdita dei confini dell'Io e fallimento dell'esame di realtà. E'

indispensabile un approccio multidisciplinare di più professionisti x fare in modo che non avvenga

la cronicizzazione dell'evento psicopatologico.

USO E ABUSO DI SOSTANZE

Spesso si parla di nuove droghe ma forse sarebbe più opportuno parlare di nuovi usi, infatti le

droghe diffusissime a tutti i ceti sociali portano ad un bisogno di cambiamento di Sè illusorio

realizzabile nel fine settimana. Il percorso che porta dall'iniziale sperimentazione al consumo più o

meno stabile è in stretta relazione con 3 fattori:

-la personalità, la storia, i bisogni, le motivazioni, la qualità dei rapporti del soggetto

-La sostanza con i suoi effetti

-Il contesto che mette in relazione soggetti e sostanze

Se l'incontro tra adolescente e sostanza fortunato è più probabile che l'uso venga ripetuto. Il

consumo indicia un uso saltuario di dosi contenute, la dipendenza una relazione con la sostanza

caratterizzata da perdita di controllo con fenomeni di dominanza (ossessione da sostanza)

tolleranza (bisogno di aumentare quanità assunta x ottenere gli stessi effetti), astinenza (sintomi

fisici della sospensione). Quanto più la sostanza risponde ai bisogni ai quali la persona non è in

grado di fornire una risposta autonoma tanto più l'uso verrà considerato parte integrante di Sè.

I fattori cognitivi che spingono all'uso sono un atteggiamento favorevole nei confronti del consumo

e sottovalutare i rischi sopravvalutando le prorpie capacità di controllare l'uso. Alcuni fattori

motivazionali si collegano a bisogno dell'età adolescenziale quali:

-Bisogno di provare forti emozioni ampliando i confini della coscienza, quindi sfida alla monotonia e

ricerca di sensazioni intense

-Ricerca del rischio, situazioni al limite per fornire al soggetto che le vive forti esperienze di unità

del Sè

-Bisogno di regolare e gestire le emozioni migliorando l'immagine del Sè ai propri occhi, superando

vergogna e imbarazzo nel rapporto con gli altri e liberando il bisogno di indipendenza. Tanto più

un'immagine di sè ritrae una persona insicura, dipendente, fragile più i comportamenti rischiosi

offrono un'occasione di riscatto.

-L'appartenenza al gruppo e la condivisone del consumo come rituale

L'uso di droghe è una strategia per attenuare costrutti difficili da affrontare, ma non aiuta i processi

di significazione fondamentali per la crescita

COMPULSIONI E DIPENDENZA DA COMPORTAMENTO

La maggiorparte della comunità scientifica considera l'addiction un problema della mente causata

da cambiamenti persistenti nelle strutture e funzioni mentali. I livelli di attivazione emotiva pssono

aumentare non solo dpo alcolici, ma anche dopo l'utilizzo di internet, un acquisto o il gioco.

Le dipendenze patologiche presentano le stesse caratteristiche comuni: compulsività (impulso

irresistibile, pensieri intrusivi), perdita di controllo, e problemi sociali. Le persone che solitamente

diventano dipendenti da esperienze che modificano umore e sensazioni, presentano un fenomeno

individuale che si presenta nel corso dello sviluppo come risposta a fattori evolutivi, infatti

l'adolescente fronteggia malamente un Sè insipido svalorizzandolo nel tentativo di riacquistare<

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giorgia_333 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Perlini Cinzia.
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