vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CMG.
C. I fattori del criterio B non sono spiegati da un altro disturbo mentale.
Specificatori della gravità:
⋅ Lieve, aumenta il rischio medico
⋅ Moderata, aggrava la condizione medica sottostante
⋅ Grave, conduce a ricovero ospedaliero o pronto soccorso
⋅ Estrema, mette in pericolo la vita dell’individuo
1930- 1960, Psicosomatica
3 filoni:
• Approccio psicogenetico: indagine sui fattori psicologici implicati nell’eziopatogenesi di alcune
patologie mediche che sono denominate “psicosomatiche”. Contributi di matrice psicoanalitica,
sintomo somatico come rappresentazione simbolica del conflitto.
Alexander: ipotesi di nuclei conflittuali inconsci (temi principali rabbia e dipendenza) che possono
attivare le vie neurovegetative e scatenare la comparsa di 7 malattia psicosomatiche o “nevrosi
d’organo”. Limiti: approccio che si affida a spiegazioni uni- causali del sintomo adottando tout-
court un approccio tanto riduzionista quando quello biomedico.
• Approccio psicobiologico: centrato sugli effetti psicologici dello stress e sulle sue conseguenze
sulla salute fisica.
Selye (1956): risposta stimolo aspecifica che attiva i sistemi fisiologici e si articola in una specifica
sequenza Sindrome generale di adattamento.
Lazarus (1966): modello cognitivo transazionale. 9
Disturbi somatici e dissociativi
Buendìa
• Modello bio- psico- sociale: Engel (1977) modello basato sulla teoria dei sistemi. Processo
patologico concepito come il risultato dell’interazione tra sistemi diversi: cellula- tessuto-
organismo- interazioni- ambiente. I fattori psicologici possono influenzare la vulnerabilità e il
decorso di patologie mediche in modo variabile da patologia a patologia, da individuo a individuo e
da un episodio di malattia all’altro.
Approccio olistico:
introduzione di una prospettiva multi- causale e multi- fattoriale. Nessuna patologia è pensabile se non come
interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali/ interpersonali.
Rivoluzione per la psicosomatica da disciplina legata ad un numero ristretto di patologie specifiche a
disciplina trasversale a tutte le specialità della medicina.
Diagnosi differenziale dei disturbi psicosomatici con disturbi reali:
A. Escludere i disturbi organici
B. Escludere la simulazione
C. Porre attenzioni a manifestazioni tipiche:
a. Sintomi nel disturbo da sintomi somatici
b. Presenza di sintomi prevalentemente pseudo- neurologici, come distacco emotivo e il
significato simbolico nel disturbo di conversione.
c. Il timore di malattia nel disturbo da ansia di malattia.
D. Lamentele sull’aspetto con connotazione delirante per il disturbo delirante tipo somatico.
E. Molte somatizzazioni sono anche presenti nei disturbi d’ansia.
F. Nel DOC le ossessioni e compulsioni non sono solo legate all’aspetto e al timore di malattia.
G. Altre condizioni che entrano in diagnosi differenziale: anoressia mentale, disforia di genere,
depressione maggiore, schizofrenia. 10
Disturbi somatici e dissociativi
Buendìa
I disturbi dissociativi
Sconnessione della normale integrazione di coscienza, memoria, identità o percezione.
Il termine dissociazione è stato proposto da Janet, e può essere definita come “sconnessione e/ o
discontinuità nella normale integrazione soggettiva di uno o più aspetti del funzionamento psicologico, tra
cui la memoria, l’identità, la coscienza, la percezione e il controllo motorio”. Lievi sintomi dissociativi sono
comuni a tutti, sognando ad occhi aperti, quando perdiamo il senso di cosa accade attorno a noi, quando
perdiamo il filo della conversazione. La dissociazione diventa parologia quando i sintomi dissociativi
vengono percepiti come disturbanti, comportano la perdita di informazioni necessarie e producono
discontinuità nell’esperienza, o come ricorrenti, che provocano intrusioni involontarie nel funzionamento
esecutivo e nel senso di sé. Una persona con disturbo dissociativo può non essere in grado di accedere a
informazioni che solitamente sono facilmente accessibili, come la propria identità personale o informazioni
recenti relative a un determinato periodo di tempo. Viene minata la normale capacità di mantenere un’attività
mentale continua al di fuori della consapevolezza. I disturbi dissociativi sembrano rappresentare modalità per
evitare l’ansia e lo stress e per gestire i problemi, negando la responsabilità personale per dei comportamenti
o dei desideri inaccettabili.
Fattori culturali nei disturbi dissociativi
Le caratteristiche della possessione patologica sono molto simili al DDI. Comprendono cambiamenti
nell’identità associati a una perdita parziale o completa della memoria. Nella possessione patologica l’altra
identità non si presenta come un distinto stato interno di personalità, ma come uno spirito, un demone o una
forza sovrannaturale esterna. I fattori culturali determinano il larga misura come si manifesta il disturbo.
Oltretutto un guaritore indigeno e un clinico si focalizzano sulle diverse caratteristiche delle identità della
persona, permettendo ad ognuna di esprimersi e portare il proprio punto di vista e il proprio disagio.
Esistono varianti cross- culturali, come l’amok, un episodio dissociativo che esplode in un comportamento
aggressivo, violento o omicida diretto verso persone o oggetti. Gli episodi tendono ad essere innescati
dall’impressione di ricevere offese o insulti, e sono frequenti nei maschi. Gli episodi spesso sono
accompagnati da idee persecutorie, rabbia e amnesie e sono seguiti da esaurimenti e depressione. Si trova in
Malesia, Laos, Filippine, Papua Nuova Guinea, Portorico e Navajo. 11
Disturbi somatici e dissociativi
Buendìa
Disturbo di depersonalizzazione- de realizzazione
Nella de realizzazione c’è perdita temporanea del senso di realtà col mondo esterno, nella
depersonalizzazione perdita temporanea del senso di sé e della propria realtà.
Vi è esperienza ripetuta e costante di sensazione di distacco dal corpo, come osservandosi dall’esterno,
fluttuare sopra il proprio corpo. Durante la depersonalizzazione l’esame di realtà rimane intatto (non nella de
realizzazione invece, dove il mondo è percepito come strano e nuovo). Le sensazioni sono sconcertanti per
chi le prova, la condizione modificata appre come irreale e discontinua rispetto agli stati precedenti dell’Io. Il
sé o il mondo vengono descritti come isolati, senza vita, strani e non familiari, sé stessi e gli altri come
automi che si muovo senza iniziativa o autocontrollo. L’esperienza emozionale è attenuata o ridotta.
La frammentazione della memoria è caratterizzata da difficoltà nel formare una seuqneza narrativa accurata e
coerente di eventi. Per parlare di disturbo gli episodi devono essere ricorrenti. Sintomi occasionali di
depersonalizzazione e de realizzazione sono riferiti anche da pz schizofrenici, borderline, DDP, DSPT e
disturbo da stress acuto.
Criteri
A. Persistenti o ricorrenti esperienze di depersonalizzazione e/o de realizzazione
a. Depersonalizzazione: esperienze di irrealtà, distacco, di essere un osservaotre esterno
rispetto ai propri pensieri, sentimenti, sensazioni, corpo o azioni
b. De realizzazione: esperienze di irrealtà o di distacco rispetto all’ambiente circostante.
B. Durante le esperienze l’esame di realtà è integro
C. I sintomi causano disagio
D. Il disturbo non è attribuibile ad una sostanza o a una CMG
E. Il disturbo non è spiegato da un altro disturbo mentale.
Dati
1- 2% della popolazione, uguali uomini e donne. L’età media di insorgenza è 16 anni. Nell’80% dei casi il
disturbo diventa cronico con oscillazioni lievi o assenti nella sua intensità. A volte sono manifestazioni
precoci di manifestazioni pre psicotiche.
Trattamento
Il disturbo di de realizzazione/ depersonalizzazione è resistente al cambiamento, anche se si possono ridurre
o gestire i problemi correlati al disturbo, come i disturbi d’ansia o depressivi. Antidepressivi, ansiolitici e
antipsicotici mostrano risultati modesti, se non pari a quelli placebo.
Un nuovo trattamento consiste nel sottoporre il pz a rTMS sulla giunzione temporo- parietale, un’area
implicata nell’esperienza unitaria del sé e del corpo. Dopo 3 settimane metà dei soggetti ha mostrato
riduzione dei sintomi. 12
Disturbi somatici e dissociativi
Buendìa
Amnesia dissociativa
Incapacità di ricordare informazioni autobiografiche immagazzinate nel passato, non riconducibile a normale
dimenticanza. Il vuoto di memoria si verifica in seguito a circostante intollerabili e stressanti. Gli episodi
amnesici durano da pochi giorni a pochi anni, mentre altre persone presentano episodi multipli nella vita. Le
persone non riescono a ricordare alcuni apsetti della loro storia di vita o fatti importanti relativi alla loro
identità, mentre le capacità di base sono intatte.
In casi rari la persona può allontanarsi maggiormente dalla vita entrando in uno stato amnesico definito fuga
dissociativa, un viaggio intenzionale nel quale la persona si distacca dalla realtà che la circonda e dimentica
il suo passato. Durante la fuga le persone non sono consapevoli della perdita di memoria relativa ad alcuni
momenti passati della propria vita, mentre la memoria di ciò che accade durante lo stato di fuga rimane
intatta. Il comportamento durante la fuga è normale e raramente desta sospetti sul fatto che qualcosa non
vada. Spesso il comportamento durante le fighe mostra uno stile di vita diverso dal precedente. Dopo del
tempo le persone possono riemergere dal loro stato di fuga e ritrovarsi in qualche posto sconosciuto, mentre
svolgono un nuovo lavoro, senza avere idea di come sono finiti lì.
Criteri
A. Incapacità di ricordare importanti informazioni auto biografiche, di natura stressogena o traumatica,
non riconducibile a normale dimenticanza
B. I sintomi causano disagio
C. No sostanze o CMG
D. No altro disturbo dissociativo dell’identità
Può avvenire quando si è posti davanti a una situazione estremamente spiacevole dalla quale non riescono a
trovare un modo accettabile di allontanarsi. Lo stress può diventare così intollerabile che alcuni aspetti della
loro personalità e tutti i ricordi relativi alla situazione stressante vengono repressi.
Quando le persone con amnesia dissociativa sono impegnate in compiti di autobiografica si rileva una
diminuzione dell’attivazione delle aree frontali destre rispetto a quella rilevata in soggetti di controllo
durante gli stessi compiti.
Trattamento
Nell’amnesia dissociativa è sufficiente allontanare l’individuo dalla situazione che percepi