vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
C. Alterazione del modo in cui viene vissuto il peso o la forma corporea, eccessiva influenza del peso
sull’autostima, persistenze mancanza di riconoscimento della gravità della condizione di sottopeso.
Specificatori:
• Tipo restrittivo: negli ultimi 3 mesi l’individuo non ha avuto episodi di binge- eating o condotte di
eliminazione. La perdita di peso è data dalla dieta, dal digiuno e dall’eccessivo esercizio.
• Tipo abbuffate: negli ultimi 3 mesi l’individuo ha avuto diversi episodi di binge- eating e condotte di
eliminazione.
• In remissione parziale: non è più presente il criterio A, ma ci sono ancora B e C.
• In piena remissione: nessun criterio è più soddisfatto.
• Gravità: • Media: BMI > 17 kg/m2
• Moderata: BMI 16- 16.99 kg/m2
• Grave: BMI 15 – 15.99 kg/m2
• Estrema: BMI < 15 kg/m2
Anche se i pz sono estremamente magri, negano di avere un problema e sono soddisfatti della perdita di
peso. Tuttavia, spesso di impegnano a nascondere la loro magrezza. Spesso evitano di mangiare in presenza
di altre persone, sono eccessivamente lenti, tagliano il cibo in pezzi molto piccoli o lo buttano. I pz con
anoressia di tipo abbuffate/ condotte di eliminazione presentano abbuffate e conseguente vomito
autoindotto, inappropriato uso di lassativi, diuretici ed enteroclismi, oppure comportamenti compensatori
come attività fisica eccessiva o digiuno. 1
Buendìa Pagina
Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e obesità
Valutazione multidimensionale: Yale Brown Eating Disorder Scale:
∇ aspetti qualitativi:
preoccupazioni su cibo/ alimentazione/ peso/ forma ed aspetto/ abbigliamento
o rituali su: alimentazione/ cibo/ abbuffate/ eliminazione/ somatici/ controllo del peso/ esercizi
o fisici/ accumulo- risparmio/ elenchi eccessivi.
∇ Aspetti quantitativi: 5 dimensioni principali
Tempo occupato da preoccupazioni e rituali
o Interferenza con il funzionamento globale
o Distress/ angoscia
o Resistenza a preoccupazioni e rituali
o Grado di controllo su preoccupazioni e rituali
o
∇ 5 dimensioni secondarie:
Intervallo libero da preoccupazioni e rituali
o Natura ego- distonica ed ego sintonica delle preoccupazione e dei rituali
o Insight su preoccupazioni e rituali
o Desiderio di cambiare preoccupazioni e rituali
o Evitamento a causa di preoccupazioni e rituali
o 2
Buendìa Pagina
Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e obesità
Bulimia nervosa
Episodi di abbuffate ripetute e incontrollate, seguite da inappropriate condotte compensatorie come vomito
autoindotto ed eccessiva attività fisica. La abbuffate e le condotte compensatorie devono verificarsi entrambe
almeno una volta alla settimana per almeno 3 mesi. La differenza tra bulimia ed anoressia è il peso
corporeo: una persona bulimica non è per forza sottopeso. L’esordio della bulimia spesso è associato
all’inizio di una dieta, ma con il passare del tempo la determinazione vacilla e la persona inizia a mangiare
cibi “proibiti”, arrivando ad assumere fino a 4800 kcal per abbuffata. Criteri:
A. Ricorrenti episodi di abbuffata
a. Mangiare in tot tempo una quantità di cibo significativamente maggiore a quella che la
maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo
b. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio, non riuscire a smettere di mangiare
B. Ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito
autoindotto, lassativi e diuretici, digiuno o attività fisica eccessiva.
C. Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano almeno una volta alla settimana per 3 mesi.
D. I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo
E. L’alterazione non si manifesta nel corso dell’anoressia.
Specifica tori:
⋅ In remissione parziale: alcuni criteri non sono più soddisfatti
⋅ In piena remissione: i criteri non sono più soddisfatti.
⋅ Gravità: Media: 1-3 episodi di compensazione alla settimana
Moderata: 4-7 episodi di compensazione a settimana
Grave: 8- 13 episodi di compensazione alla settimana
Estrema: 14 o più episodi di compensazione alla settimana
3
Buendìa Pagina
Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e obesità
Disturbo da binge- eating
Consiste in un disturbo caratterizzato da abbuffate cui però non seguono comportamenti compensatori. È
associato a obesità o sovrappeso. Criteri
A. Ricorrenti episodi di abbuffata
a. Mangiare in tot tempo una quantità di cibo significativamente maggiore a quella che la
maggior parte degli individui assumerebbe nello stesso tempo
b. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio, non riuscire a smettere di mangiare
B. Le abbuffate sono associate a 3 o più tra:
a. Mangiare più rapidamente del normale
b. Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni
c. Mangiare molto cibo anche se non si ha fame
d. Mangiare da soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando
e. Sentirsi disgustati verso sé stessi, depressi o molto in colpa
C. È presente disagio riguardo alle abbuffate
D. L’abbuffata si verifica almeno una volta alla settimana per 3 mesi
E. L’abbuffata non è associata a condotte compensatorie
Specificatori:
∴ In remissione parziale: meno di un episodio di binge alla settimana
∴ In piena remissione: nessun criterio è soddisfatto
∴ Gravità: Medio: 1-3 episodi di binge alla settimana
Moderata: 4-7 episodi alla settimana
Grave: 8- 13 episodi alla settimana
Estrema: 14 o più episodi alla settimana
4
Buendìa Pagina
Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e obesità
Età d’esordio e differenze di genere
Sono presente fin dall’antichità. Spesso insorgono in adolescenza ma vi sono casi anche a 7 anni. La bulimia
è più comune tra donne tra i 21 ed i 24 anni, mentre il binge- eating compare tra i 30 ed i 50 anni. Il rapporto
femmine- maschi è 3:1. Negli uomini l’omosessualità è un fattore di rischio perché gli omosessuali
considerano l’essere esteticamente attraenti e l’apparire giovani come caratteristiche importanti del proprio
partner.
Prevalenza dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
La forma più diffusa è il binge- eating: 2%. La bulimia 1% e l’anoressia 0.9% nelle donne e 0.3% negli
uomini.
Complicanze mediche
Il tasso di mortalità tra le persone affette da anoressia nervosa è di 5 volte maggiore, il 3% muore per le
conseguenze del digiuno autoimposto. Le conseguenze dell’anoressia sono capelli e unghie sottili e fragili,
pelle molto secca, peluria (lanugo) su viso, collo, braccia, schiena e gambe. Pelle giallastra, difficoltà a
resistere al freddo, mani e piedi freddi e bluastri. Di conseguenza alla bassa pressione si hanno stanchezza e
svenimenti, inoltre la mancanza di tiamina spiega sintomi depressivi e cognitivi, con aumento del rischio di
osteoporosi da anziani. Possono morire a causa di aritmia cardiaca causato da squilibri negli elettroliti
(potassio), danneggiamento e collasso dei reni, disidratazione, danni gastro- intestinali.
La bulimia è associata a tasso di mortalità del doppio rispetto alla normalità. Il vomito può portare a
disequilibrio degli elettroliti e abbassamento di potassio che porta ad anomali cardiache. La muscolatura
cardiaca viene danneggiata dall’uso di sciroppo di ipecacuana che induce il vomito. Più spesso si sviluppano
calli alle mani per l’aderenza delle dita in gola, lesioni alla faringe, denti danneggiati dal vomito, ulcere alla
bocca e carie, puntini rossi attorno agli occhi, ghiandole parotidi gonfie in conseguenza al vomito.
Decorso ed esito
La seconda causa di morte per chi soffre di anoressia nervosa è il suicidio, che avviene con la ripresa del
peso e la perdita della “protezione emozionale”, ciò nonostante la guarigione è possibile (51%). Per la
bulimia la guarigione si manifesta nel 70% dei casi. Il binge ha percentuali ancora più alte di remissione.
Tuttavia anche se non si rivestono più i criteri, molti individui mantengono problematiche verso il cibo, come
preoccupazioni eccessive, abbuffate e vomito in caso di stati emozionali negativi: la guarigione è come se
fosse parziale. Complessivamente:
∗ 50% guarisce
∗ 25% migliora significativamente sintomi residui
∗ 25% cronicizza
Di cui 8- 15% muore
o
Crossover diagnostico
Un terzo dei pz passa sa anoressia nervosa a bulimia, mentre solo una piccola parte di bulimici diventa
anoressico. Non si riscontra invece crossover tra bulimia e binge- eating.
Associazione tra disturbi alimentari ed altre forme di psicopatologia
La depressione viene diagnosticata nel 68% dei casi di bulimia e nel 50% di binge. Il DOC si trova spesso sia
in anoressia che bulimia. Inoltre l’anoressia con abbuffate e compensazioni è correlata con l’abuso di
sostanze. Il 58% delle donne è in comorbilità con un disturbo di personalità, prevalentemente del cluster C
5
Buendìa Pagina
Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e obesità
per anoressia e bulimia, mentre il cluster B più con la bulimia. Più di un terzo dei pz con un disturbo
alimentare ha messo in atto comportamenti autolesionistici, mentre il 30% dei pz con binge correla con
evitante, oc e borderline, il 65% con disturbi d’ansia, il 46% dell’umore e il 23% abuso di sostanze.
Disturbi alimentari in diverse culture
È un problema mondiale, ma l’essere caucasico è un fattore di rischio, mentre le donne afro americane sono
più protette. Tuttavia più le minoranze sono integrate e hanno interiorizzato i valori della classe media
bianche, più aumenta la prevalenza di disturbi alimentari. Alcune caratteristiche dei disturbi poi variano a
seconda della cultura, specialmente per quando riguarda la bulimia, che si manifesta maggiormente in
persone esposte ai modelli occidentali di magrezza, in persone con accesso a grandi quantità di cibo e in
coloro che hanno la possibilità di mettere in atto condotte di eliminazione in privato.
6
Buendìa Pagina
Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e obesità
Fattori di rischio e causali dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
Fattori biologici
Fattori genetici: i parenti di anoressici hanno 11.4 più probabilità di sviluppare anch’essi un problema
alimentare, e del 3.7 rispetto alla bulimia. Fattori genetici si sono rivelati presenti nello svil