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LA SINTONIA SEMANTICA E PRAGMATICA

L’attenzione favorisce la selezione delle informazioni e sostiene il processo di messa a

fuoco e di realizzare di una data intenzione comunicativa. Ed esistono 2 tipi di processi:

Il processamento automatico – è rapido e coinvolge soltanto la memoria a breve

1. termine

Il processamento controllato – è lento e richiede risorse attentive e si svolge in

2. modo seriale. Il passaggio dal controllato a automatico è reso possibile

dall’esercizio attraverso l’acquisizione di abitudini.

Abbiamo vari livelli di comunicazione tra cui:

• Il livello 0: quando l’individuo non ha un’intenzione comunicativa e reagisce in modo

automatico a uno stimolo esterno [processamento pre-attentivo];

• Il livello 1: l’intenzione che comprendono sia atti comunicativi stereotipati, sia gli

scambi comunicativi comuni. È la comunicazione standard;

Livello 2: consiste nella intenzione di metaintenzione, poiché l’individuo ha la

consapevolezza di comunicare comunicando. È la comunicazione focalizzata;

ARTICOLAZIONE E PRODUZIONE DEL MESSAGGIO

L’intenzione comunicativa è connessa con l’articolazione e produzione. Levelt, analizza il

passaggio dall’intenzione alla produzione del messaggio, prevede l’intervento di diverse

componenti tra cui:

• Il concettualizzatore: il punto di partenza della comunicazione, elabora

un’intenzione e seleziona le informazioni pertinenti, e le organizza in modo da

esprimerle, controllando quello che sta dicendo. L’individuo deve possedere

conoscenze dichiarative e procedurali.

• Il messaggio preverbale: costituisce l’output del concettualizzatore [schema di ciò

che si vuol dire];

• Il formulatore e i codificatori: il primo traduce la struttura concettuale in una

struttura linguistica, per il secondo, avviene una codifica grammaticale, consiste in

procedure per realizzare la costruzione sintattica del messaggio;

• L’articolatore: il piano fonetico diventa l’input per l’articolatore;

Il modello olistico-funzionale sottolinea l’importanza del piano e del programma cognitivo

alla generazione del messaggio. L’intenzione comunicativa svolge la funzione di

produzione di senso.

L’INTENZIONE COMUNICATIVA DA PARTE DEL DESTINATARIO

Intenzionalismo  il significato di un messaggio dipende dall’intenzione del parlante.

GRICE, definendo il significato come ciò che si intende dire, introduce il principio di

cooperazione. La sua spiegazione, sullo scambio comunicativo, comporta la reciproca

consapevolezza fra il parlante e l’interlocutore, si tratta della consapevolezza dello stato

mentale dell’altro. Si genera in tal modo il rischio della trasparenza intenzionale.

Questo atteggiamento implica una distorsione mentale  presunzione della comprensione.

CAPITOLO 5 (COMUNICAZIONE NON VERBALE)

La comunicazione non verbale comprende: mimica facciale, gesti, sguardo, postura,

abbigliamento e trucco. Secondo la psicologia la sua origine è ritenuta spontanea e

naturale, poiché rivelatrice degli stati d’animo dell’individuo.

La distinzione tra comunicazione verbale e non, è rivelata su 3 dimensioni:

• Digitale vs. analogico: la potenza e l’adattabilità del linguaggio assegnano a ogni

lingua un valore digitale per la presenza di tratti caratterizzanti. Sono in gioco gli

aspetti formali e logici che conducono alla formazione di una sintassi. Le differenze

semantiche sono praticamente impossibili da rendere sul piano non verbale, mentre

sono comprensibili da persone che parlino l’italiano. Negli aspetti non verbali

prevale un valore analogico, poiché presentano variazioni in modo proporzionale a

ciò che intendono esprimere.

• Denotativo vs. connotativo: nella com. verbale sta per denotare, in quello non

verbale sta per connotare.

Il sistema vocale

La voce va intesa come una sostanza fonica, composta da una serie di fenomeni e

processi vocali. Tra qui:

• I riflessi (starnuto, tosse) i caratterizzanti vocali (pianto, riso), e le vocalizzazioni

(mhm…ah)

• Le caratteristiche extralinguistiche

• Le caratteristiche paralinguistiche: l’insieme delle proprietà acustiche transitorie

che accompagnano la pronuncia di qualsiasi enunciato.

Le caratteristiche paralinguistiche sono determinate da:

- il tono: le variazioni del tono nel corso della pronuncia determina il profilo di intonazione;

- l’intensità: consiste nel volume della voce, ed è connessa con l’accento enfatico;

- il tempo

Componente vocale verbale comprende: a) fonologia b) lessico e semantica c)

morfologia e sintassi.

Le componenti vocali non verbali definiscono la qualità della voce di un individuo. Le

qualità non verbali della voce interessano:

1. Fattori biologici, come il sesso e l’età;

2. Fattori sociali, connessi con la cultura e la regione di provenienza;

3. Fattori di personalità, connessi con tratti psicologici relativamente stabili;

4. Fattori psicologici transitori, collegati con le esperienze emotive;

L’importanza della proprietà vocale serve per esprimere le emozioni, che si distinguono in

2 fasi: encoding e decoding.

• Fase di encoding: sono esaminati e misurati i correlati acustici fanno ricorso a

una varietà di procedimenti;

• Fase di decoding: concernono la capacità del destinatario di riconoscere e di

inferire lo stato affettivo ed emotivo del parlante prestando attenzione soltanto alle

sue caratteristiche vocali.

Il silenzio costituisce un modo strategico di comunicare e il suo significato varia con le

situazioni. Ad esso è collegato il concetto di ambiguità, inoltre è idoneo a svolgere funzioni

di valutazione.

Il sistema cinesico

Il sistema cinesico di significazione e di segnalazione comprende i movimenti del corpo,

del volto e degli occhi. I nostri movimenti non sono solo strumentali, ma implicano la

produzione e la trasmissione di significati.

I primi costituiscono un sistema semiotico privilegiato, tali movimenti servono per

manifestare certi stati mentali.

La prospettiva emotiva, teoria di Darwin che sostiene che le espressioni facciali sono

innate e universali, ed esisto della selezione naturale. Mente Ekman nella sua teoria dei

programmi affettivi sostiene che le espressioni facciali siano deputate a manifestare solo

le “emozioni di base”.

Le espressioni facciali sono aiutate notevolmente anche dal contesto dove vengono

espresse le emozioni.

Il sorriso è uno dei segnali fondamentali della specie umana, usato come atto di

sottomissione per acquietare l’avversario. Il sorriso è un’espressione ambigua. Ekman,

Friesen e O’Sullivan hanno verificato che esistono diversi tipi di sorriso.

Lo sguardo è un potente segnale non verbale che costituisce una struttura nervosa molto

importante. Negli scambi comunicativi il contatto oculare aumenta di molto l’attivazione del

sistema nervoso ed è un passo fondamentale per l’avvio di qualsiasi rapporto

interpersonale.

La durata dello sguardo è influenzata dagli ambienti culturali differenti. La fissazione

oculare ha un rilevante impatto e si presenta nelle condizioni di allontanamento o

avvicinamento relazionale fra le persone.

I gesti sono volti a generare un significato e di indirizzamento a un interlocutore. Esistono

varie tipologie di gesti:

• Gesti iconici o lessicali, definiti anche illustratori accompagnano l’azione del parlare;

• Pantomima, costituiscono la rappresentazione motoria e l’imitazione di azioni,

scene o di situazioni;

• Emblemi sono movimenti notevolmente convenzionalizzati e codificati, come il

segnale OK;

• Gesti deittici sono compiuti con l’indice, per indicare un certo oggetto;

• Gesti motori, sono semplici, ripetuti in successione e ritmici;

• Linguaggio dei segni, è il sistema dei segni impiegato dai sordomuti;

I gesti sono impiegati per illustrare e precisare quanto stiamo dicendo con le parole. Esiste

una stratta interdipendenza fra gesto e parola.

I sistemi prossemico e aptico

Sono dei sistemi di contatto. La prossemica concerne la percezione, l’organizzazione e

l’uso dello spazio; mente l’aptica fa riferimento all’insieme di azioni di contatto corporeo

con un altro.

Il sistema cronemico

La cronemica concerne il modo in cui gli individui percepiscono e usano il tempo per

organizzare le loro attività e per scandire la propria esperienza. È influenzata dai ritmi

circadiani. Vi sono cicli infradiani (ciclo mestruale) e quelli ultradiani, questi agenti

sincronizzatori ambientali forniscono una configurazione temporale e sono influenzati

dall’orologio biologico interno (orologio circadiano).

Possiamo quindi distinguere le culture veloci che sono caratterizzate da un alto grado di

industrializzazione, esse hanno una prospettiva verso il futuro, in esse domina la

concezione che equipara il tempo al denaro. Le culture lente sono caratterizzate da

povertà ed esse hanno una prospettiva orientata al passato (tradizione) e al presente.

La cronemica indica la presenza di tempi e di ritmi diversi nell’interazione comunicativa.

Principali funzioni della comunicazione non verbale

I segnali non verbali servono a generare e a sviluppare un’interazione con gli altri; i segnali

non verbali sono importanti nel mantenere e rinnovare le relazioni nel corso del tempo; i

segnali non verbali sono efficaci nel cambiare una relazione in corso. Anche per

l’estinzione di una relazione.

CAPITOLO 6 [DISCORSO E CONVERSAZIONE]

La comunicazione è un processo che presenta caratteristiche di stabilità e che è soggetta

a continue variazioni. Il luogo della comunicazione è nello spazio fra essere e divenire.

La comunicazione è discorso, etimologicamente significa <<correre qua e là>> e, a livello

figurato, “scorrere con la mente”. Comunicare è discorrere poiché non vi è ordine logico. Il

discorso è una pratica sociale di produzione di senso.

Il discorso in quanto processo è un’attività umana che consiste nel comprendere, produrre,

riprodurre le diverse componenti di un discorso.

Dal punto di vista dell’etnometodologia, le pratiche comunicative che i membri di una

società usano per agire al suo interno, e delle tecniche a cui essi fanno ricorso per

interpretare il loro mondo sociale.

La psicologia del discorso è l’analisi sistematica dei processi psicologici sottesi

all’attività discorsiva degli esseri umani. Il discorso è concepito come azione sociale

situata in contesti contingenti. Lo scopo della psicologia del discorso è di analizzare in che

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Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
22 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SODESI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia cognitiva e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Gangemi Amelia.