Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
9 INVECCHIAMENTO DI SUCCESSO:VIVERE A LUNGO, VIVERE BENE
In psicologia si fa riferimento spesso alla prospettiva dell'arco di vita, assunto di base di tale
approccio è che lo sviluppo caratterizzi tutta la vita. Tra le varie influenze sullo sviluppo individuale e
quindi anche sull'invecchiamento giocano un ruolo importante quelle dovute all'età, quelle dovute agli
eventi storici, quelle dette "non normative". Nell'analisi di questa prospettiva non può essere
tralasciato il ruolo attivo che ogni individuo ha nella costruzione del proprio sviluppo e del proprio
invecchiamento. È possibile infatti invecchiare bene, individuando e utilizzando in modo flessibile il
potenziale personale è costituito dalle riserve cognitive, emotive, fisiche, personali e di relazione nelle
molteplici circostanze della quotidianità. Nella sua metateoria dello sviluppo Baltes definisce e
spiega tre componenti fondamentali che influiscono in modo determinante nella crescita individuale:
la selezione, l'ottimizzazione e la compensazione (SOC). Con selezione si fa riferimento alla scelta
dell'individuo di definire obiettivi per raggiungere un alto livello di funzionamento, nei limiti imposti
dalle risorse biologiche e ambientali disponibili. Si fa invece riferimento all'ottimizzazione quando le
risorse personali e sociali disponibili vengono adoperate in modo ottimale, per elaborare e
perfezionare i mezzi a disposizione al fine di raggiungere gli obiettivi proposti.
La compensazione è lo sviluppo di adeguate strategie in grado di sopperire alle perdite, utilizzando
risorse residui, siano esse personali, cognitive, affettive o sociali.
Lo studio del benessere psicologico è piuttosto recente, esso trova spazio solo a partire dagli anni
90, con l'emergere della psicologia positiva.
In psicologia positiva si distinguono il benessere soggettivo o edonico dal benessere psicologico o
eudaimonico.
Per la sua rilevanza teorica e storica, di seguito è approfondito il modello multicomponenziale di
Ryff. L'autrice identifica, nell'accezione eudaimonica del benessere psicologico, 6 fattori principali
che concorrono a determinare:
-Autoaccettazione
-Crescita personale
-Relazioni positive con gli altri
-Autonomia, autodeterminazione e indipendenza
-Dominio sull'ambiente
-Scopo di vita
Ryff basandosi su tali dimensioni propose anche uno strumento per valutare il benessere: la scala
del benessere psicologico, con 84 item volti a indagare le dimensioni sopra riportate.
Keyes estende il modello precedente all'ambito sociale identificando cinque fattori che contribuiscono
a determinare il benessere sociale:
-Integrazione
-Coerenza
-Contributo
-Realizzazione
-Accettazione
Questi cinque fattori, considerati congiuntamente, indicano se e quanto un individuo funziona bene
nel contesto sociale.
La resilienza, la virtù, gli scopi di vita e il benessere psicologico costituiscono i quattro pilastri della
moderna sì con lo Gia positiva. Molti studi si sono focalizzati sugli aspetti di personalità sociali o
ambientali che possono favorire il benessere psicologico. La relazione tra costrutto multidimensionale
di benessere e la percezione soggettiva è stata ed è tuttora oggetto di interesse e di vari studi che si
sono spinti a esplorarla anche nell'ambito dell'invecchiamento normale e patologico. Suscita molto
interesse la relazione tra benessere psicologico multidimensionale e le età.
Non va inoltre ignorata l'importanza della percezione di benessere anche in realtà come quelle
dell'istituzione nella quale la percezione la soddisfazione di vita assolvono un ruolo ancora maggiore.
Vivere in istituto ha indubbiamente un'influenza sulla percezione di benessere. L'alta percezione del
benessere vissuta, sperimentata ed espressa dagli anziani stessi, che si percepiscono soddisfatti
della loro vita nonostante le difficoltà che l'età porta con sé è nota in letteratura come il "paradosso
del benessere nell'invecchiamento". Esso viene spiegato riferendosi ai seguenti fattori psicologici:
maggior senso di controllo, maggiore creatività nell'anziano, ma soprattutto maggiore capacità di
adattamento ai cambiamenti che caratterizzano l'invecchiamento stesso.
Con l'avanzare dell'età si passa infatti da l'utilizzo di strategie di coping rivolte alla soluzione dei
problemi a strategie più focalizzate sulle emozioni, si acquisisce quindi maggiore abilità nel gestir le,
privilegiando quelle positive ed evitando situazioni conflittuali. In sintesi è possibile concludere che
nell'invecchiamento è presente una certa stabilità nei livelli di benessere psicologico esperito. Ad
eccezione degli ultimissimi anni precedenti la morte, gli anziani si ritengono soddisfatti della propria
esistenza, anche in condizioni oggettive di disagio. Ciò è dovuto a cambiamenti nella regolazione
emotiva e nelle strategie di coping nonché a un aggiustamento continuo degli obiettivi di vita.
Un aspetto centrale nello studio del benessere consiste anche nella modalità con la quale esso viene
misurato. Adottando l'approccio teorico multidimensionale proposto da Ryff, il Questionario del
benessere percepito (Ben-SSC), permette di esaminare i seguenti aspetti:
-Soddisfazione personale
-Strategie di coping
-Competenze emotive
All'interno della psicologia positiva nascono interventi di potenziamento definiti Positive Psychological
Intervention. Tali interventi sono accomunati dal focalizzarsi sul potenziamento di talune componenti,
come adeguate competenze emotive, la soddisfazione di vita, la resilienza e la pratica di un pensiero
ottimista. L'interesse di questi interventi è quello di accrescere componenti che possano favorire
un'espansione delle proprie potenzialità e degli scopi di vita. Al contempo e si sarebbero efficaci
nell'agire sull'affettività negativa, incrementando gli atteggiamenti positivi. Solo recentemente questo
tipo di interventi è stato preso in considerazione come possibilità di trattamento per individui con
elevati livelli di ansia o con un tono dell'umore deflesso. Alla luce di tali evidenze positive presenti
letteratura, De Beni e colleghi hanno proposto un percorso di potenziamento del benessere, Lab.1
Empowerment Emotivo, che si propone di affrontare tale aspetto in termini di funzionamento ottimale,
considerandolo nella sua multidimensionalità e di accrescere alcune componenti nella gestione della
quotidianità.
Il Lab.1 Empowerment Emotivo si colloca all'interno del Progetto Cornaro, Che si propone di fornire
strumenti di valutazione e di miglioramento in un'ottica multidimensionale e multifattoriale. Potenziare
gli aspetti emotivi ha quindi un'importante influenza anche sugli aspetti cognitivi. Questo ci induce a
pensare come sia sempre più necessario considerare le continue interazioni che avvengono tra
questi due sistemi non privilegiandone uno rispetto ad un altro.
10 LA PROMOZIONE DELL'INVECCHIAMENTO ATTIVO
L'Organizzazione mondiale della sanità ha proposto il concetto di "invecchiamento attivo" per indicare
il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza degli anziani. La
parola "attivo" riflette l'importanza attribuita al coinvolgimento in attività produttive, al mantenimento di
un impegno sociale, economico, spirituale, culturale e civico, e perciò non soltanto l'importanza di
mantenersi fisicamente attivi. È stata più volte confermata la relazione positiva tra attività fisica
regolare e invecchiamento di successo, per quanto riguarda sia la salute fisica sia quella psicologica
e il funzionamento generale dell'individuo. I benefici di una regolare attività fisica, infatti, concernono
non soltanto il corpo, ma anche il benessere mentale, le funzioni emotive, la qualità della vita in
generale. L'esercizio fisico ha mostrato inoltre sortire effetti positivi sulla salute mentale, sul
funzionamento cognitivo, contrastando la depressione, l'ansia, e giovando alle relazioni sociali. il
processo di invecchiamento dipende dall'interazione tra fattori mio genetici e fattori di sviluppo, molti
di questi agenti sono correlati con lo stile di vita adottato dalle persone, includendo il modo di di
nutrirsi, il fumo e il consumo di alcol. Numerosi studi dimostrano che l'attenersi alla dieta
mediterranea si associa ad una significativa riduzione della mortalità totale, a un abbassamento del
rischio dell'insorgere di malattie cardiache e coronariche, con conseguente aumento dell'aspettativa
di vita. Fumare rappresenta un'abitudine comportamentale nociva alla salute che si associa un alto
rischio di mortalità. I non fumatori confrontati con i fumatori dimostrano un decremento del 35% nei
fattori di rischio di morte.
La promozione dell'invecchiamento ottimale non comporta solo il potenziamento della salute fisica e
la prevenzione della disabilità, ma anche la compensazione e il potenziamento di abilità cognitive,
emozionali, della personalità e psico-sociali. Numerosi studi hanno dimostrato l'importanza di alcune
variabili che influenzano e predispongono le persone a mettere in atto comportamenti diretti al
miglioramento della propria salute. La relazione tra percezione di controllo e salute è particolarmente
importante con l'avanzare dell'età, dal momento che gli anziani più di altri si trovano esposti a
condizioni ed eventi socio ambientali e personali che rappresentano una minaccia per il benessere.
Un elemento centrale del controllo percepito è rappresentato dai giudizi che le persone danno sulle
proprie capacità di organizzare e gestire le situazioni, in altre parole le loro "convinzioni di
autoefficacia". L'autoefficacia percepita corrisponde alla convinzione che gli individui hanno di
essere capaci di realizzare determinate azioni e di raggiungere livelli prefissati.
La vecchiaia porta con sé un declino più o meno marcato delle diverse funzioni neuropsicologiche, e
dunque in evitabile che tale deteriorarsi compromette in qualche modo il buon funzionamento
psicologico sociale. Tuttavia il normale declino cognitivo associato all'invecchiamento può
significativamente essere ritardato, attenuato e compensato. Gli studi sulla capacità di riserva e
plasticità cognitiva dimostrano che il cervello invecchiando mantiene la capacità di adattarsi agli
stimoli e che, se esistono funzioni cognitive che subiscono un inevitabile declino con l'età, vi sono
altre funzioni cognitive che subiscono modificazioni che permettono di compensare quelle più
compromesse.
I vantaggi legati alla pratica regolare di attività fisica son