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INFORMAZIONI SULLA MEMORIA DI LAVORO E SULL'INIBIZIONE
Capacità di attenzione o di inibizione
Attenzione: è possibile distinguere diversi tipi di attenzione caratterizzati da una diversa sensibilità nell'invecchiamento:
- Attenzione selettiva: scegliere e fissarsi sull'informazione appropriata
- Attenzione focalizzata
- Attenzione mantenuta
- Attenzione divisa: prestare attenzione concomitantemente a due cose diverse
- "Switching": spostare rapidamente l'attenzione da un'attività/informazione a un'altra
Ipotesi: la maggiore difficoltà nell'anziano riguarda un aspetto particolare del controllo cognitivo: la capacità inibitoria. Il "mind wandering" nell'arco di vita
Mind wandering = spostamento dell'attenzione dall'ambiente
esterni a sensazioni interne o rappresentazioni mentali associate a pensieri personali; in alcuni casi può essere controproducente (es., pensieri intrusivi, rimuginio). Teoria del controllo: il mind wandering è causato dalla mancata inibizione di stimoli interni ed esterni generati in modo automatico che continuano a sovraccaricare la Memoria di Lavoro (MdL), portando ad un peggioramento della prestazione. Solo le persone con buona capacità di MdL sono in grado di sopprimere pensieri intrusivi e orientare le proprie risorse al compito primario. Nonostante il declino della MdL e dell'inibizione, non è stato evidenziato un aumento del mind wandering nell'invecchiamento. Gli studi hanno evidenziato: - Diminuzione della frequenza dei pensieri intrusivi all'aumentare dell'età - L'incorrere dei pensieri intrusivi sembra essere meno consapevole e avere maggiori ricadute sulla prestazione Ipotesi: - Gli anziani producono più pensieri intrusivi matendono a sottostimare la frequenza a causa di deficit di automonitoraggio o perché li considerano un normale prodotto della mente DISCONFERMATA- Maggior interesse rispetto al compito- Aumento del benessere percepito con conseguente riduzione delle rimuginazioni
Studio (Zavagnin et al. 2014): Declino lineare del mind wandering all'aumentare dell'età, influenzato dalla diminuzione delle capacità attentiva
NO differenze tra giovani e anziani nella frequenza con cui dichiaravano di sperimentare fallimenti attentivi e pensieri intrusivi nella vita quotidiana
La frequenza dei pensieri intrusivi non era in relazione con le capacità cognitive, mentre era correlata positivamente all'ansia e a un basso stato di benessere
I giovani attribuivano i fallimenti attentivi ai troppi impegni, mentre gli anziani li attribuivano all'invecchiamento che porterebbe, in accordo con lo stereotipo, a deficit cognitivi e abbassamento
dell'autostimaimportante intervenire al fine di modificare tali credenze
Le capacità attentive sono legate a:
- Controllo cognitivo (o controllo esecutivo o funzione esecutive)
- Capacità di regolare in modo flessibile pensiero, azioni ed emozioni in modo mirato
Abilità specificatamente umana chiaramente correlata all'intelligenza e alla cognizione complessa
Il "controllo cognitivo", di per sé non specifica i meccanismi di regolazione
Inibizione come componente del controllo cognitivo
Termine (abusato) che si riferisce a un meccanismo incaricato di sopprimere, arrestare (o frenare) elaborazioni o risposte irrilevanti che altrimenti interferirebbero con gli obiettivi
"Soppressione di risposte inadeguate, mappature stimolo-risposta o di serie di attività quando il contesto cambia e soppressione di memorie interferenti durante il recupero" (Aron et al., 2004)
Nota: Secondo alcuni autori, le capacità di
inibizione sono incluse nelle funzioni esecutive. L'inibizione è vista come un meccanismo attentivo implicato sia in attività semplici (es., prove percettive) che complesse (es., MdL). Opera sia nella codifica che nel recupero di informazioni.
Ruolo: controllo esercitato sui contenuti temporanei in memoria di lavoro.
Una scarsa inibizione può danneggiare la prestazione cognitiva non solo permettendo a informazioni irrilevanti di consumare la capacità di immagazzinamento, ma anche consentendo che le risorse cognitive siano utilizzate per materiali irrilevanti.
LA TEORIA DELL'INIBIZIONE NELL'INVECCHIAMENTO (Hasher e Zacks, 1998)
Gli anziani avrebbero maggiori difficoltà a selezionare le rappresentazioni appropriate per i fini dell'attività da svolgere e ad inibire le rappresentazioni percettive, mnestiche e le risposte non pertinenti dell'attività. Meccanismi inibitori inefficienti causando l'ingresso di una
grande quantità di informazioni nelle MdL, saturandone la capacità. La capacità di inibizione è stata studiata soprattutto in relazione alla MdL perché, essendo a capacità limitata, tende a saturarsi facilmente. Gli autori attribuiscono al controllo inibitorio 3 funzioni: 1. Funzione di accesso: far sì che rappresentazioni non pertinenti non entrino in MdL 2. Funzione di soppressione: disattivare rappresentazioni non (o non più) rilevanti 3. Funzione di restrizione: controllare risposte dominanti, ma non pertinenti, non prendano il sopravvento. Esempi: Go/nogo, Stroop inibizione della capacità di lettura (automatica) Classificazione di alcune prove di inibizione secondo le funzioni inibitorie proposte da Hasher e Zacks (1988): Funzione Descrizione Compiti Procedura Effetti attesi Presentazione di coppie di item in cui Rallentamento dei tempi diviene chiesto di denominare uno solo denominazione della condizione di Inibizione delNegative di essi (in nero) ignorando l'altro (in ripetizione ignorata (vs condizionedistrattore al priming grigio) senza legame) è un indice del ACCESSO momento della (identificazione Condizione di ripetizione ignorata: lo controllo inibitoriocodifica percettiva) stimolo da ignorare nella prima coppia (un item inibito deve esserediventa il target della coppia riattivato)successivaCondizione senza legame: coppia diitem senza relazione tra loroCondizione di controllo: un solo stimoloStudiare una lista di parole seguite I soggetti capaci si soppressioneOblio diretto dall'istruzione 'dimentica' o 'ricorda'. ricordano una % maggiore di paroleSoppressione di Ricordare tutte le parole. 'ricorda' piuttosto che 'dimentica'informazioni non Ricordare liste di parole che Declino del ricordo con il progredireSOPPRESSION più pertinenti per il Interferenza appartengono alla stessa categoria delle liste e errori di intrusioni
- Effetti attenuti in soggetti capaci di soppressione
- Si presentano nomi di colori che > TR nella condizione incongruente, possono essere colorati con lo stesso in cui è necessario inibire la lettura Stroop colore colore (condizione congruente) o con automatica della parole Controllo colori diversi (condizione (bassa capacità inibitoria più lentidell’interferenza incongruente) e compiono più errori) causata da stimoli
- I partecipanti devono denominare il colore con cui sono colorati gli stimoli
- Completamento di frasi con la prima > TR e errori di completamento nella condizione di inibizione, in cui è necessario inibire la parola che completerebbe la frase
- Soppressione Premere un tasto quando appare una Il n° degli errori negli
item no go98 controllata di una Go/ no go lettera (condizione go) e non premerlo indica una difficoltà a inibire una risposta motoria quando appare un'altra lettera risposta motoria automatica (condizione no go)
Appare da un lato dello schermo (es., Il maggior n° di errori nella Soppressione dx) una freccia che punte verso dx condizione incongruente indica una controllate di un Antisaccade (condizione. congruente) e sx difficoltà di inibizione (della risposta movimento (condizione incongruente) predominante attivata dalla riflessolocalizzazione della freccia) errori di intrusione.
Un'altra misura dell'efficienza dell'inibizione sono gli In prove di memoria, gli anziani ricordino molte informazioni che erano state effettivamente presentate ma non erano da ricordare.
Ipotesi: la bassa prestazione degli anziani in prove di memoria sia dovuta alla difficoltà di sopprimere item precedentemente arrivati ma non rilevanti per gli obiettivi del
compito.De Beni e Palladino (2004): gli anziani compiono più errori di intrusione di item appartenenti alla lista di stimoli che avevano appena elaborato (quindi più attivati), rispetto a stimoli di liste precedenti (meno attivati)
Robert et al. (2009): confronto di 3 tipi di errori di intrusione:
- intrusioni di liste precedenti (parole ricordate di liste precedenti)
- intrusioni non finali (parole non finali dello stesso trial)
- invenzioni (parole non presenti nella prova)
Risultati: differenze dipendenti dall'età sono per gli errori di intrusioni non finali difficoltà ad inibire informazioni precedentemente attivate.
Critiche all'ipotesi inibitoria: il consenso rispetto all'ipotesi della centralità dell'inibizione nel declino con l'età è fonte di controversia. Alcuni studi che utilizzano paradigmi classici (es., Stroop) mostrano differenze d'età tra giovani e anziani confermando il declino.
dell'efficacia dell'inibizione negli anziani; altri studi mettono in dubbio l'universalità dell'effetto. La differenza d'età tra giovani e anziani in alcune prove di inibizione si annulla quando si controlla per la velocità di elaborazione. È necessario chiarire il ruolo dell'inibizione nell'invecchiamento e le sue relazioni con la memoria di lavoro. Altre ipotesi: L'inibizione non è un costrutto generale ma probabilmente esistono specifici processi di inibizione sollecitati a seconda delle diverse richieste del compito (basse correlazioni). Le diverse misure di inibizione riflettono la multidimensionalità di tale meccanismo. Gli anziani sono più sensibili alle informazioni irrilevanti, ma non per questo hanno meccanismi inibitori meno efficienti. L'invecchiamento comporta davvero un deficit inibitorio? Test di Stroop. Soppressione del.