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ELAZIONE CONIUGALE

Ciò si consegue mantenendo confini chiari tra l sottosistemi coniugale e genitoriale, continuando

ad investire nella coppia e nei propri interessi. Poiché l’asse coniugale influenza ed è a sua volta

influenzato dall’asse genitoriale, i genitori che vivono il rapporto di coppia in modo soddisfacente

saranno maggiormente in grado di garantire ai figli un clima positivo e adeguato al loro sviluppo

 R : l’assunzione del ruolo genitoriale implica l’aver cura della generazione

ELAZIONE GENITORIALE

più giovane adempiendo ai compiti di crescita ed accudimento. Ciò significa anche negoziare il

tipo di atteggiamento educativo che si dovrà avere con il figlio, che può assumere varie forme:

 Stile autoritario : i genitori impartiscono regole rigide e immodificabili, punendo le trasgressioni

con la forza. In genere i figli mostrano dipendenza e scarsa fiducia in se stessi

 Stile lassista : i genitori non impartiscono regole e punizioni e, quando lo fanno, queste non

sono chiare o coerenti. In adolescenza, i loro figli sono più a rischio di comportamenti devianti

 Stile autorevole : i genitori spiegano ai figli le regole da rispettare, che sono chiare, coerenti e

adeguate al livello di sviluppo del figlio. I genitori possono far ricorso a punizioni, ma ne

spiegano ai figli i motivi, dandogli la possibilità di esprimere la propria opinione. I loro figli

mostrano una buona autostima, maturità, responsabilità, competenza sociale e autonomia

La relazione genitoriale è importante per lo sviluppo emotivo del bambino: i genitori devono saper

fornire al bambino una “base sicura”, ovvero quelle cure che lo renderanno sicuro nelle relazioni e

nell’esplorazione della realtà. Secondo Bolwby, i comportamenti di attaccamento sicuro/insicuro

sono determinati dalle risposte della figura di attaccamento e dalle esperienze del bambino nella

sua relazione con essa. In questo periodo, il bambino inizia a organizzare la sua esperienza affettiva in

termini di modelli operativi interni, ovvero di rappresentazioni mentali di Sé e dell’Altro nelle

relazioni interpersonali con le persone che si prendono cura di lui. Questi modelli permettono al

bambino di fare previsioni sull’esperienza affettiva nelle relazioni significative presenti e future.

In questo processo, ciascun genitore si deve confrontare col proprio passato e col tipo di attaccamento

che ha stabilito a sua volta con i propri genitori. Un genitore che da bambino ha potuto contare su

legami di attaccamento sicuri sarà facilmente in grado di riportare tali modalità relazionali con il figlio

 R : i compiti consistono nel superare la barriera gerarchica con i genitori e

ELAZIONE FILIALE

ristrutturare le relazioni con la famiglia d’origine attraverso il comune ruolo genitoriale. Le

relazioni tra i neogenitori le famiglie d’origine devono essere rinegoziate, in quanto i neogenitori

devono essere accettati e considerati in un ruolo diverso da quello di figlio. L’obiettivo è quello di

coinvolgere i nonni nella cura dei nipoti, nel rispetto dei confini reciproci. Devono quindi essere

evitate le due opposte tendenze nel creare rapporti eccessivamente invischiati o disimpegnati.

5. FAMIGLIA CON BAMBINI

Uno dei compiti principali della famiglia con bambini è quello di trasmettere il senso della coesione e

dell’unità familiare, pur nell’ambito delle continue trasformazioni in atto in questa fase del ciclo di vita.

È necessario che i genitori riconoscano il bambino come un individuo sempre più autonomo, e

questo aiuta entrambi ad affrontare uno degli eventi più critici di questa fase: l’ingresso nella scuola.

I bambini che avranno sviluppato una buona autonomia e fiducia in se stessi grazie alle relazioni con le

prime figure significative (attaccamento sicuro), saranno facilitati in questo processo di socializzazione.

La è un’area di passaggio tra la famiglia e la società, nell’ambito della quale il minore può

SCUOLA

soddisfare sia i bisogni di protezione che di indipendenza. Da questo punto, gli insegnanti saranno

inclusi tra le figure di riferimento del bambino: un insegnante che crede nelle capacità di un allievo può

6

facilitare la sua riuscita scolastica. Viceversa, se è influenzato da un pregiudizio negativo verso l’alunno,

ciò lo porterà a non stimolare le prestazioni scolastiche di quest’ultimo (profezia che si autoavvera).

Per un adeguato inserimento del bambino, tra gli insegnanti e la famiglia si deve instaurare un rapporto

di collaborazione e di coinvolgimento reciproco, nel rispetto dei confini e delle differenze di ruoli, di

funzioni e competenze. In alcuni casi, tuttavia, può verificarsi la triangolazione alunno-famiglia-scuola:

Coalizione tra alunno e insegnante “contro” i genitori

- Coalizione tra alunno e genitori “contro” l’insegnante

-

In tali casi il bambino riceve messaggi contraddittori che possono causare un blocco

dell’apprendimento.

Infine, il gruppo dei pari, o gruppo-classe, diventa un sistema di appartenenza essenziale poiché il

bambino possa sviluppare e mettere in pratica le sue competenze comunicative e relazionali.

6. FAMIGLIA CON FIGLIO ADOLESCENTE

L’ può essere definita come il periodo che precede lo svincolo dalla famiglia: è una fase

ADOLESCENZA

di passaggio dall’età infantile a quella adulta, della quale è difficile stabilire i confini temporali. È altresì

una fase contraddittoria: da una parte l’adolescente chiede autonomia e indipendenza dai genitori, ma

dall’altra né è ancora dipendente e non può ancora accedere a vari ambiti di sviluppo (lavoro,

matrimonio).

6.1 - COMPITI DI SVILUPPO

La caratteristica dell’adolescenza è quella di essere una fase di passaggio per l’intero sistema familiare!

Il principale compito di sviluppo per quanto riguarda la consiste nel realizzare il

RELAZIONE GENITORIALE

processo di separazione tra adolescente e genitori e costruire una propria identità separata

(individuazione). Questo processo di separazione-individuazione è molto complesso, e richiede che

siano stati interiorizzati rapporti stabili e di fiducia tra i membri della famiglia. Pertanto, il buon esito di

questa fase dipende dall’evoluzione di quelle precedenti. In particolare, se la coppia è riuscita a:

a) Costruire un fronte comune nell’esercizio della funzione genitoriale, sia a livello educativo (stile

autorevole), che affettivo (garantire una “base sicura”)

b) Tenere distinti il sottosistema coniugale da quello genitoriale con confini chiari

Solo se l’adolescente avrà avuto rapporti stretti, fiduciosi e reciproci con i membri familiari e se avrà

interiorizzato tali rapporti sarà in grado di trasformare i legami familiari ed aprirsi a vincoli extrafamiliari.

Chiaramente, non si può avviare il processo di separazione se prima non si è stabilizzato quello di

appartenenza, ovvero se non ci si è sentiti parte di quel sapere condiviso che è la cultura familiare.

In sintesi, la famiglia dell’adolescente deve riuscire a conciliare la sua spinta coesiva all’unione e alla

stabilità del sistema familiare, con il suo desiderio evolutivo di esplorare l’esterno della famiglia e

la sua autonomia, concedendo all’adolescente quella che viene definita una “protezione flessibile”.

Compito della famiglia è di cercare un equilibrio tra 2 compiti opposti: da un lato quello di promuovere e

favorire il cambiamento e lo svincolo dell’adolescente, dall’altro quello di essere una base sicura per il

figlio.

6.2 - CRISI ADOLESCENZIALE E DELL’ETÀ DI MEZZO

Contemporaneamente alla crisi di identità dell’adolescente, in questa fase si verifica anche una crisi di

identità dei genitori, i quali devono accettare che la loro giovinezza è passata e che per loro è definitivo

l’ingresso nell’età matura. Quindi, l’adolescenza dei figli implica un cambiamento significativo anche

nella relazione di coppia: ora che i figli sono cresciuti, diminuisce sensibilmente l’impegno genitoriale e

i coniugi iniziano a ritrovarsi da soli e con maggiore tempo da dedicare a se stessi e all’altro.

Un compito di sviluppo che riguarda la è quello di ridefinire gli obiettivi della

RELAZIONE CONIUGALE

coppia e reinvestire nell’attività lavorativa. Tuttavia, in questa fase possono presentarsi varie insidie:

 Ai cambiamenti evolutivi dell’adolescente, i genitori accostano i propri cambiamenti involutivi, intesi

come i primi segni di invecchiamento, la perdita della capacità procreativa e la menopausa

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 Decadimento del ruolo di “genitori onnipotenti”

 Perdita o malattia dei propri genitori : un compito di sviluppo che riguarda la è di

RELAZIONE FILIALE

accettare il processo di invecchiamento dei genitori e mantenere vivo il colloquio con essi

Se i coniugi non riescono a fronteggiare queste difficoltà, le tensioni emotive e l’insoddisfazione che ne

derivano possono portare alla crisi coniugale che può sfociare nella separazione (doppia separazione).

Si assiste quindi ad una sorta di “parallelismo evolutivo” tra la crescita dell’adolescente e quella del

sistema famiglia: queste due evoluzioni sono circolari e complementari tra loro. Quindi, il processo di

crescita e separazione avviene contemporaneamente sia per i genitori che per l’adolescente!

Mentre l’adolescente è implicato in due principali compiti di sviluppo (individuazione e separazione

dalla famiglia), i genitori sono contemporaneamente impegnati come coniugi nella ridefinizione della

relazione di coppia e, come individui, nell’elaborazione della crisi dell’età di mezzo.

7. FAMIGLIA CON FIGLI ADULTI

La fase che vede l’uscita di casa del giovane adulto è anche detta “famiglia trampolino di lancio dei figli”.

Questa fase è importante poiché il processo di ridefinizione delle relazioni riguarda tutte le generazioni:

il giovane adulto si deve separare dai propri genitori, la generazione di mezzo si deve separare sia dai

figli che dai genitori anziani, che a loro volta devono separarsi dal loro impegno attivo nella società.

Ancora una volta, i problemi di definizione e chiarezza dei confini tra i sottosistemi svolgono un ruolo

chiave. Questa è una fase transitoria, ma che può divenire stabile, e quindi disfunzionale, se ad

esempio il confine tra genitori e figlio è diffuso (rapporto invischiato): in questi casi la presenza del figlio in

casa permette di eludere eventuali confronti tra i due partner, proteggendo il conflitto coniugale (Haley).

In questa fase, il siste

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
17 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davril86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di psicodinamica delle relazioni familiari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tafà Mimma.