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A. DISEGNO SIMBOLICO DELLO SPAZIO DI VITA FAMILIARE
☺ Nasce negli anni ’70 grazie alla terapeuta Mostwin, che collega diverse teorie: la teoria del campo di Lewin, la
teoria generale dei sistemi (famiglia è un sistema aperto e dinamico), l’interazionismo simbolico. concetto basilare è lo
spazio di vita, un territorio bio-psico-sociale nel quale le persone attribuiscono un significato a tutto ciò che vivono. La
famiglia può essere studiata solo in un’ottica multidisciplinare e Mostwin costruisce questo test tenendo conto: della
prospettiva spazio-temporale (proponendo ai soggetti consegne che li aiuta a vedersi futuro/passato/ora), della teoria
della complessità (prende in considerazione anche l’imprevedibilità della vita) e la teoria della forma e della
configurazione (guarda in che modo lo spazio viene occupato).
☺ L’approccio attualmente usato è quello relazionale-simbolico. La relazione viene osservata attraverso l’analisi delle
interazione dei membri della famiglia durante il disegno, sia dai legami tra i diversi soggetti disegnati. Tale approccio
pensa alla famiglia, come ad un’organizzazione di legami che ha il compito di fondo di articolare una serie di
differenze: differenze di genere, di generazione, di stirpe. Ci possono essere 3 livelli di intervento con la famiglia:
1. livello interattivo: si osserva il qui e ora dell’interazione, in particolare gli aspetti comunicativi, le azioni
concrete realizzate congiuntamente e gli aspetti contestuali; questo livello deve essere integrato con il
informazioni relazionali.
2. livello relazionale: stato delle relazioni tra le persone, vincoli/risorse nella storia interpersonale, legami dentro
e fuori dalla famiglia, legami con il contesto ecc. attraverso dimensioni verbali e non verbali incontro.
3. livello simbolico: ci sono due categorie fiducia/speranza e giustizia/lealtà con cui la famiglia si confronta nei
suoi legami ogni volta che avviene un evento critico.
☺ Il materiale consiste in un foglio bianco con un cerchio disegnato nel centro del foglio orientato verticalmente,
pennarelli di diversi colori, foglio per le osservazioni del clinico e registratore. Tale strumento può essere
somministrato al singolo (importante considerare cosa accade tra soggetto-clinico a livello verbale/non verbale) che
alla famiglia (l’attenzione va quindi posta anche sull’interazione tra membri mentre eseguono il disegno; tutti devono
avere la stessa prospettiva rispetto al foglio e usare un colore diverso). Il setting deve essere accogliente, mettere a
proprio agio. Nella consegna va precisato che non ha valore estetico il disegno e che non esiste modo giusto/sbagliato
di eseguirlo. Fasi: si presenta il foglio con il cerchio dicendo che questo rappresenta la famiglia e lo spazio circostante
è l’ambiente esterno e si chiede di disegnare dentro/fuori ciò che appartiene o no alla famiglia. Si chiede di individuare
un punto dove collocare se stessi e poi di inserire altre persone percepite come significative. Si chiede poi di disegnare
la qualità dei rapporti che legano i protagonisti del disegno (continua = bene, continua sbarrata = conflitto, tratteggiata
=abbastanza).
☺ La codifica dei dati può essere fatta a livello grafico-simbolico e a livello relazionale. Una metodologia di
interpretazione che considera questi livelli comprende:
- valutazione globale: esamina il disegno globalmente, considerando evidenze come figure particolarmente
manifeste, qualità del tratto grafico usato, presenza di un centro grafico.
- valutazione elementistica: si falsifica/verifica ipotesi formulate nella fase precedente di valutazione
analizzando i singoli elementi. Si analizza la produzione grafica, poi il livello relazionale verbale/non verbale
della somministrazione. Utile è che il ricercatore conosca la storia dell’individuo e della sua famiglia.
☺ Campi applicativi: ambito clinico per rilevare risorse/difficoltà nel qui ed ora della famiglia, misurare il livello di
coesione, la comunicazione, l’accordo sulle diverse percezioni dei membri. Nella ricerca è utile per famiglie che
attraversano particolari eventi come la nascita del primo figlio, la separazione, l’adozione, l’affidamento.
☺ Esempio di ricerca: somministrazione a bimbi tra 7-16 anni che vivevano la separazione. Per l’interpretazione sono
state usate sia le info emergenti dal livello grafico che quelle dall’incontro con il clinico. Dalla valutazione globale
emerge che solo in un caso viene usato il colore. Nonostante la consegna prevedesse l’uso di simboli, talvolta erano
presenti figure umane molto vicine tra loro. In tutti i disegni la madre è il punto in cui convergono più legami. Nella
valutazione elementistica emerge che sono presenti una varietà di personaggi come genitori, fratelli, nonni: il padre
compare tardivamente e il legame con esso è quasi sempre abbastanza. Lo spazio esterno denota più difficoltà in quanto
sono frequenti le richieste di aiuto al somministratore. I bimbi mettono altrove rispetto al proprio spazio di vita i nuovi
partner dei genitori e omettono i nuovi fratelli.
B. IL TEST DELLA DOPPIA LUNA
Utile in quelle situazioni familiari caratterizzate dal tema del doppio, come le famiglie affidatarie, adottive, separate o
ricomposte, o del giovane adulto che esce di casa, famiglie immigrate, dove di particolare interesse risultano i temi
dell’appartenenza, dell’assenza e dei confini (ruoli e vicinanza). Greco, sostiene che l’applicazione del Dssvf, è
insufficiente se si vuole indagate sul conflitto appartenenza/lealtà che un soggetto esprime nel caso in cui sente di far
parte di più nuclei familiari. Il materiale comprende una lavagna, gessi colorati o un foglio bianco con pre-disegnato un
rettangolo. Il rettangolo è il mondo del soggetto con le persone importanti mentre lo spazio esterno riguarda tutto ciò
che non lo interessa/persone.
5 consegne:
- disegnare con un simbolo se stesso collocandosi dove si vuole
- disegnare con un simbolo le persone importanti e collocarle dove si vuole
- racchiudere persone che secondo lui/lei fanno parte della stessa famiglia in un cerchio
- chiedere dove potrebbe essere collocato un elemento che manca
- potendo avere una bacchetta magica cosa si vorrebbe cambiare
La valutazione può essere globale/elementistica. Viene prestata attenzione all’interazione tra
soggetto/ricercatore/familiari e ai commenti aggiuntivi.
Ci sono 6 modalità di rappresentazione che informano su come si risolvono i conflitti di lealtà:
1. si riconosce l’esistenza di due poli familiari e il soggetto si include in entrambi
2. soggetto si raddoppia per sottolineare l’appartenenza ad entrambe le famiglie
3. creazione di un unico insieme che include tutti (buona soluzione conflitto ma anche possibile negazione)
4. soggetto in una sola famiglia
5. disegna una famiglia per ogni persona evitando di prendere posizione
6. evitamento del conflitto si disegna estraneo rispetto a entrambi i poli
C. IL TEST DEL DISEGNO DELLA FAMIGLIA
☺ Il test del disegno della famiglia è uno strumento proiettivo che permette di cogliere come il soggetto ha
interiorizzato i legami affettivi della sua famiglia (non corrisponde alle reali relazioni esperite) ed è utile sia in campo
clinico che di ricerca. Può essere usato sia in ambito clinico che di ricerca e la consegna “Disegna una famiglia/di tua
invenzione” lascia il soggetto libero di disegnare la sua famiglia interiore che non necessariamente corrisponde a quella
reale, né spinge il soggetto ad inventare. Il test prevede una consegna solo individuale e volendo usare il test con adulti
bisogna porre l’esaminato alla scelta tra famiglia d’origine/attuale. Il materiale si compone di un foglio, una matita, una
gomma e non ci sono limiti di tempo. L’osservatore deve osservare in maniera non intrusiva, prendendo nota delle
verbalizzazioni, mimica, reazioni affettive nel corso della prova. L’interpretazione avviene già durante il colloquio.
Castellazzi, propone in seguito un’inchiesta chiarificatrice dei rapporti tra famiglia reale/disegnata e viene chiesto al
soggetto di inventare una storia di vita sulla famiglia disegnata.
☺ Il disegno può essere interpretato in relazione a 3 livelli:
A. livello grafico
1. Pressione: media è buon adattamento, discontinua inabilità emotiva, forte elevata aggressività, debole possibile
depressione;
2. Ampiezza: linee ampie sono indice di estroversione, strette/corte introversione;
3. Stereotipie: soggetto inibisce la propria spontaneità e si sente costretto dalle regole;
4. Linee: dritte razionalità, arrotondate flessibilità, verticali determinazione, orizzontali debolezza, grosse e
pesanti aggressività, sottili e sbiadite possibile depressione.
5. Ombreggiature: presenza di forte angoscia relativa ai personaggi ombreggiati.
6. Annerimenti: aggressività o depressione.
B. livello formale
1. tempo: disegno non ha tempi prestabiliti, ma si considera oltre al tempo totale, anche quello che intercorre tra
consegna test e inizio disegno (di latenza – 3 min è il tempo massimo oltre il quale si denota forte angoscia).
Tempo totale di esecuzione considerato 4/8 minuti, se è troppo lungo – inibizione emotiva/perfezionismo, se è
molto breve – abilità grafica, evitamento se disegno è fatto male.
2. collocazione: zona inferiore istinti primordiali, elettiva dei depressi, indice di inadeguatezza; zona superiore è
espansione vitale, idealisti. Sinistra è il passato (preferita da coloro che tendono a regredire nell’infanzia),
destra è l’avvenire, la progressione, l’estroversione. Collocazione centrale = buon adattamento all’ambiente.
3. dimensione: molto grande – tendenze egocentriche/narcisistiche, molto piccolo – senso inferiorità, depressione
4. direzione: di solito frontale; se un membro è di profilo – tendenza all’evasività/difficoltà comunicative
5. staticità o movimento e stili d’esecuzione: nel sensoriale esecuzione non è precisa, linee curve, dinamicità
personaggi , spontaneità vs razionale con esecuzione precisa, personaggi immobili, senza legami, linee dritte e
angolose.
C. livello di contenuto
Per Castellazzi:
1. analitico: prendere in esame singole parti del disegno confrontando famiglia reale con quella rappresentata e
annotare le variazioni. Si notano: numero personaggi, personaggi aggiunti/doppio (disegnare il proprio doppio
modo per negare separazione da madre), personaggi omessi (talvolta giustificato con razionalizzazione, se è
omesso genitore – conflittualità, se stesso – autosvalutazione, fratelli - rivalità), famiglia sottocoppia
(dinamiche edipiche non risolte), famiglia in cui è dominante madre-padre (forte dipendenza)