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Tutti gli scambi di cominicazione sono simmetrici o complementari a seconda che si basino su uguaglianza o
differenza. Uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, con ruoli
sociali analoghi e che siano in una sana competizione non disfunzionale (es. due concorrenti per lo stesso
ruolo, gelosie relazionali, tifoserie di due squadre). I modelli di comportamento di un individuo tenfono a
rispecchiare quelli di un altro (uguaglianza). Tali interazioni possono essere descritte in termini di
competizione, rivalità o emulazione reciproca.
In quelli complementari gli interlocutori non si trovano sullo stesso piano per differenze di potere, ruolo
comunicativo, autorità sociale o di interessi (es. relazione madrefiglio). Negli scambi complementari ci sono
ruoli up e down, il primo conduce la relazione e down si adatta (es. bullovittima, medicopaziente,
insegnanteallievo, capoufficiosegretaria, counselorcliente). Il concetto di interdipendenza caratterizza tutte
le relazioni sistemiche, ma è molto evidente nella relazione bullovittima, senza questa il bullo non c'è e
senza le reazioni della stessa il bullo non fa il bulllo.
È importante avere ben presente che le caratteristiche della simmetria e della complementarietà non hanno
connotazioni particolari di per sé.
La flessibilità del loro utilizzo può consentire di realizzare scambi simmetrici anche nelle relazioni
comunicative culturalmente più complementari (tipo madre e figlio piccolo) e viceversa.
Alle volte in una relazione paritaria si raggiungono equilibri e accordi a volte taciti in cui in determinati
settori uno dei due partner riconosce nell'altro più competenza ed è disposto a delegare la responsabilità di
terminare il compito all'altro. Anche l'individuo down della relazione può diventare up e viceversa.
Relazione metacomplementare in cui A consente a B di assumere la direzione del proprio comportamento
(quello di A) o lo costringe a farlo; oppure pseudosimmetrica in cui A consente a B di adottare un
comportamento simmetrico o lo costringe. Falso complementare se B costringe A a diventare (down o up).
Interdipendenti. I comportamenti si richiamano a vicenda, non si impone la relazione all'altro, ma ognuno si
comporta in modo che presuppone il comportamento dell'altro e contemporaneamente gliene fornisce le
ragioni. Il significato non è assoluto ma emerge nella reciprocità del rapporto.
Non è l'individuo ad essere simmetrico, perché l'individuo può assumere entrambi i tipi di atteggiamenti.
L'essere simmetrico o complementare è una caratteristica solo della relazione che poi influenza il
comportamento dell'individuo.
Nelle interazioni umane ogni scambio contiene un quantum di simmetria o complementarietà. Se c'è un forte
sbilanciamento tra i due, quindi una forte predominanza di uno dei due, allora possono crearsi difficoltà.
Disfunzionale. Se si ha un predominio assoluto di una delle relazioni sull'altra, si può giungere ad un
modello di interazione disfunzionale, chiamato complementarietà rigida in cui l'uno si situa sabilmente nella
posizione one up e l'altro one down.
Funzionale. A seconda della situazione o del contesto i ruoli up e down sono interscambiabili. Si trova nelle
relazioni normali sotto la veste di una distribuzione concordata implicitamente o esplicitamente dalle aree di
predominio.
Patologie.
Simmetrica. Escalation simmetrica, si arriva alla rottura perché l'altro rifiuta piuttosto che disconfermare il
sé dell'altro. Questa escalation potrebbe portare ad un runaway (es. dispute e litigi tra individui, guerre tra
nazioni).
Complementare. Complementarietà rigida, disconferme e non rifiuti, al contrario dell’escalation dove la
presenza dell’altro è molto importante.
Organizzazione dell'interazione umana.
L'interazione è un sistema, cioè una serie di messaggi scambiati tra persone. Si prendono in considerazione le
interazioni continuative e ricorrenti. La relazione è preesistente all'hic et nunc. L'interazione è diversa dalla
relarelazione.
L'interazione caratterizza la vita della famiglia poiché anche questa è un sistema, non chiuso perché è
suscettibile agli eventi dell'esterno.
Sistema con il modulo numerico. Può essere definito un insieme di oggetti e di relazioni tra gli oggetti e tra
i loro attributi (Hall e Fagen). I membri della famiglia sono gli oggetti, le relazioni tra i membri tengono
insieme il sistema e gli attributi sono le proprietà degli oggetti. Per oggetti si intende individui che
comunicano con altri individui.
Sistema con il modulo analogico. È un insieme di elementi interagenti tra loro (von Bertalanffy).
L'esistenza di relazioni tra le parti riveste un'importanza findamentale, poiché in loro assenza un sistema di
elementi non costituisce un sistema, ma un agglomerato. L'agglomerato è un sistema chiuso.
Quando i sistemi sono aperti scambiano energie ed informaioni con l'esterno, ciò non avviene nel sistema
chiuso, quindi non si verificano cambiamenti nei componenti del sistema (es. Reazione chimica).
I sistemi viventi hanno rapporti decisivi con l'ambiente.
Ogni sistema può essere suddiviso in sottosistemi (Minuchin). Perciò gli individui che comunicano possono
essere considerati sia nelle relazioni orizzontali che verticali, la prima tra coetanei, stessa generazione, le
seconde tra generazioni diverse tipo padre figlio.
Proprietà dei sistemi aperti
Totalità. Ogni individuo della famiglia è in rapporto con il comportamento degli altri. Il
1. comportamento di uno non è indipendente dagli altri, perché i membri si influenzano a vicenda. Il
corollario di questa proprietà è la non sommatività. Un sistema non può coincidere con la somma
delle sue parti, ma include anche le relazioni tra esse. Il sistema ha una complessità tale che non può
essere spiegato in base agli elementi considerati singolarmente, sono le relazioni tra gli elementi ad
essere importanti per il sistema (es. una coppia è un sistema. Non può essere 1+1, ma è un "noi" che
nasce dall'interazione tra i due). Per la Gestalt è necessario trascurare le singole parti del sistema. Il
risultato non è spiegabile mediante gli elementi considerati separatamente. Questo significa che
all'interno di una famiglia il comportamento di ogni individuo è in rapporto con quello degli altri.
Quindi il cambiamento del comportamento di uno porta al cambiamento degli altri e quindi di tutta
la famiglia. Non possiamo capire un comportamento di qualsiasi natura se non conosciamo il
contesto in cui si esprime e che partecipa alla sua insorgenza. È il principio fondamentale
dell'approccio sistemico. Bisogna quindi osservare bene la persona nel contesto in cui si sviluppa e
nel quale ha un preciso significato. Ogni evento rimanda ad un contesto e può essere compreso e
modificato lavorando in questo ed insieme a questo. Ogni comportamento non è solo intrapsichico,
quindi non è del singolo ma di tutti. I problemi e le difficoltà di un individuo sono strettamente
correlati ai problemi e alle difficoltà del suo ambiente di vita. In terapia si sceglie questo individuo
che si presta in nome dell'appartenenza al sistema alla lettura del problema disfunzionale. La
famiglia è il contesto relazionale privilegiato attraverso cui si spiega ed interviene sul disagio
Contesto.
psichico. È il luogo sociale in cui si verifica una relazione. I comportamenti restano
inspiegabili finchè il campo di osservazione (sistema) non include gli elementi del contesto. Spesso
nei genitori si scaturisce senso di colpa quando diventano consapevoli di essere causa dei problemi
disfunzionali della famiglia.
Retroazione (feedback). Il sistema familiare reagisce ai dati in entrata (es. Azione dei membri) e li
2. modifica. Il comportamento di A influenza quello di B, ma la reazione di B ritorna ed influenza la
reazione successiva di A. La reazione di B diventa quindi lo stimolo per l'evento successivo di questa
catena interdipendente. Questa proprietà dei sistemi ci conferma che la regola dell'unidirezionalità
non è valida. Come nella prima proprietà il comportamento di uno influenza ed è influenzato dagli
altri membri del sistema. Il sistema è un circuito di retroazione. Le retroazioni possono essere
positive o negative. Queste ultime si verificano qualora la retroazione opera in modo da mantenere lo
stato stazionario (omeostasi), non si accetta il cambiamento. La retroazione positiva si verifica
quando l'informazione che rientra nel sistema provoca una perdita dell'omeostasi, quindi amplifica il
cambiamento e lo si accetta.
Equifinalità. Contraddistingue i sistemi aperti, in cui lo stato stazionario risulta in larga misura
3. indipendenre dalle condizioni iniziali, da quelli chiusi, in cui il risultato è determinato dalle
condizioni iniziali. Nei sistemi aperti il processo a cui è sottoposta l'informazione ne determina
l'esito, è dunque l'organizzazione. Pur partendo da vicende diverse, due famiglie possono giungere a
comportamenti simili o al contrario da vicende uguali si giunge a diversi comportamenti.
«Comprendere il comportamento di un gruppo familiare è più facile se si accetta di far riferimento al gruppo
visto nella sua totalità, invece che in termini di somma di comportamenti individuali» (Cancrini).
Le teorie psicodinamiche non vanno bene per le famiglie.
Non si può parlare di causaeffetto. La riuscita o meno della situazione di cambiamento non dipende dai dati
iniziali, ma dai processi messi in atto per risolvere il problema. Es. il sistema/famiglia può cambiare in modo
evolutivo attraverso una retroazione positiva o se invece il sistema tende all'omeostasi, vuole far rimanere
tutto uguale, non adeguarsi, non cambiare in maniera evolutiva (retroazione negativa).
Anche i fattori di rischio e di protezione non sono sufficienti a determinare l'esito.
Scultura familiare.
È una terapia usata con famiglie particolari che hanno difficoltà a verbalizzare le emozioni. È una tecnica
coerente con le loro difficoltà. Se non si riesce a raccontare si rappresenta un quadro familiare in un
momento deciso da loro, ma non solo una scena attuale ma anche una scena futura. Ogni membro realizzerà
una scultura (si realizza come un presepe vivente, lo "scultore" utilizza il corpo degli altri per realizzarla)
dando ad ognuno la posizione, lo sguardo, la postura, tutto ciò che rigusrda l'immagine finale che vuole
rappresentare. In genere sono famiglie con dist