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C.1 LA GRAVIDANZA: SI PREPARA UNA NUOVA IDENTITA’
Già nei primissimi anni dell’infanzia la donna inizia ad abbozzare idee e
fantasie su di sé come futura madre che acquistano > definizione con gli anni e
in adolescenza. In gravidanza il corpo è impegnato nella gestazione fisica del
feto, nella mente prende forma un’idea del tipo di madre che potrebbe
diventare. contemporaneamente:
3 gravidanze
1. Il feto fisico che cresce
2. L’assetto psichico materno che si orienta verso la maternità
3. Il che prende forma nella mente
bambino immaginario
Il processo di costruzione del bambino immaginario avviene costantemente, è un
modo utile e creativo x prepararsi ad affrontare la situazione futura; esistono
schemi comuni nella costruzione di queste fantasie; finché non è sicura di 5
riuscire a concludere la gravidanza (12° settimane circa) la donna incinta non
si lascia andare a pensieri troppo specifici. Generalmente il processo
immaginativo inizia dopo il 3° mese, con la conferma del normale procedere
della gravidanza, aumentano le fantasie sulle caratteristiche fisiche e i tratti
di personalità del bimbo.
Dal 4° mese l’esperienza del feto reale dà un grande impulso alle fantasie del
bimbo immaginario (ecografie), tra i 4/7 mesi libero corso alle fantasie, si
definisce con > precisione l’immagine del bimbo, 8/9 mese l’immagine del bimbo
subisce un cambiamento in senso opposto: la madre inizia a disfare questa
immagine elaborata. Al momento della nascita il bambino immaginario e quello
reale s’incontreranno x la 1° volta e la madre non può permettersi che tra i 2
ci sia una ≠ marcata. Deve proteggere il bambino reale e se stessa da eventuali
eccessive discrepanze tra le aspettative elaborate e il neonato reale . Ma il
bambino immaginario non scompare del tutto, al termine della gestazione la madre
inizia a vedere se stessa come la persona che + ha contribuito alla vita del
bambino.
L’attaccamento
Il modo in cui si creano i legami d’intimità col bambino è fondamentale e
dipende molto dalla storia personale ed esperienza della madre; il processo di
attaccamento inizia durante la gravidanza, 3 modalità prevalenti:
Donne che tendono a tenere a distanza l’esperienza della
Evitante maternità, sono meno coinvolte dalla gravidanza, assumono un
atteggiamento distaccato dalla famiglia d’origine come se il
proprio rapporto coi genitori non fosse significativo
Donne calate profondamente nell’esperienza della gravidanza,
Invischiato legame invischiato con propria madre
Si colloca a metà, è disposta a lasciarsi prendere dal rapporto e
Autonomo avere legami stretti con propria madre ma in modo misurato 6
L’identità è strettamente connessa con l’immagine corporea, in gravidanza
situazione simile all’adolescenza, ma in t ancor + rapidi: mutamenti che
destabilizzano l’immagine fisica e preparano il terreno x una nuova
organizzazione dell’identità.
I mutamenti del corpo rimodellano il precedente senso del sé in modo che possa
affermarsi l’assetto materno e favorire lo sviluppo del bambino immaginario.
C.2 PARTORIRE: UN MOMENTO DI TRANSIZIONE
Il parto è il momento in cui la donna diventa fisicamente madre ma la nascita
psicologica richiede + t e attraversa un > n. di fasi. Al momento del parto la
donna non ha ancora sviluppato un vero legame di attaccamento, generalmente è un
momento contemporaneamente miracoloso e traumatico, spesso così primitivo e
profondo che è quasi impossibile assimilarlo ed esprimerlo. Con il t il racconto
del parto subisce alcuni cambiamenti e diventa una combinazione di fatti,
fantasie e mito, una narrazione-guida che contrassegna l’identità; la
sensazione è di sentirsi addosso tutta la potenza della natura = transizione
psicologica, un rituale che impone una profonda svolta nella vita della donna:
Un allarme che risveglia in sé una parte nuova, la donna
il 1° vagito diventa consapevole che quell’unica entità costituita da
sé + figlio si è divisa in 2
Il bimbo è deposto sul ventre della madre xchè possa farne
Il 1° contatto subito conoscenza, la sensazione del peso e corpo del bimbo
si cristallizza x sempre nell’assetto materno
Momento in cui molte madri provano la sensazione
Lo sguardo dell’essere-persona del bambino
La 1° esperienza può essere un momento di piacere o
L’allattamento frustrazione, ma generalmente conferma il fatto che quello
è davvero il proprio bambino; comunque vada è uno
spostamento di prospettiva: prima il centro di gravità 7
emotiva era il ventre, ora il seno
I primi giorni sono di estrema vulnerabilità: la
Ricettività e sensibilità è acuita anche x il bambino reale incontra
comportamenti l’immaginario
proiettivi L’effetto psicologico + intenso del parto è la sensazione
Appagamento di aver raggiunto un risultato: senso di completezza,
spesso la sensazione profonda di appartenerne alla
fertilità della terra e alla vita del mondo; la presenza
del marito è importante (l’aver superato insieme la fase
del parto è un’ottima base da cui la coppia può partire x
affrontare i compiti che l’attendono)
C.3 PROFEZIE CHE SI AUTOAVVERANO E NUOVI RUOLI
La donna convive col bambino immaginario durante la gravidanza ma al momento
della nascita del bimbo reale comincia a prefigurare il futuro; l’intera fase
preparatoria ha già prodotto un cambiamento sostanziale nel modo di percepirsi.
Le neomamme vivono una brusca censura con vita precedente, devono trovare nuovi
modi di vivere, nuovi ruoli e funzioni da attribuire a sé e altri, xò bisogna
rimescolamento di ruoli/funzioni
mantenere una continuità col passato (
familiari ).
I ruoli e identità definiti in questo periodo determinano la direzione degli
eventi futuri, quasi come una profezia su quali persone faranno parte della
propria vita, hanno la caratteristica di auto avverarsi = la profezia imprime un
indirizzo al futuro ma essendo a liv inconscio raramente sono elaborate con
cura.
Le profezie continuano anche dopo la nascita: il bambino immaginario non
scompare tot ma subisce una serie di aggiustamenti x essere adattato a quello 8
la versione aggiornata sopravvive accanto a quello reale e raramente
reale:
coincide alla perfezione .
Il bambino immaginario che soddisfa i bisogni della madre
I progetti + comuni che le madri costruiscono nella propria mente rispetto al
bambino che verrà e al suo ruolo:
- Amore incondizionato: donne frustrate affettivamente nella loro infanzia,
spesso coltivano la speranza di trovare nel figlio qualcuno che finalmente
le amerà in modo incondizionato (idea che rende difficili gli inevitabili
momenti in cui il bimbo sarà in collera e diventerà + indipendente)
Il bambino come sostituto: quando una donna ha vissuto una perdita
- affettiva prima della nascita del figlio, può vedere in lui un sostituto
di ciò che è mancato
- Il bambino come antidepressivo: donne depresse senza rendersene conto
usano il bimbo x sentirsi animate; è una grande responsabilità x qualsiasi
bambino che può sentirsi costretto a diventare molto attivo/seduttivo
- Funzione vicaria: come estensione di sé con cui riparare o rifare il
passato
L’effetto del bambino immaginario sul matrimonio
- Collante o minaccia? Possibile minaccia all’armonia/esclusività del
matrimonio (il matrimonio deve essere protetto dall’intrusione del
figlio = competizione distruttiva) – collante col compito di tener x
sempre insieme il legame (possibile celamento di paure reali di una
rottura)
- Concorrente: donne che si preoccupano di come il marito reagirà di fronte
al nuovo nato (gelosia, perdita attenzioni), la coppia sente di aver perso
l’esclusività; nel periodo subito dopo il parto, il modo con cui l’uomo
agisce da padre/marito determina la visione che la moglie si fa di lui
come partner 9
- Famiglia perfetta: donne che desiderano credere che il nuovo nato farà
raggiungere al matrimonio un + alto liv di armonia/soddisfazione (triade
idealizzata), il bimbo è addossato di un carico di responsabilità
- Portatore di pecche: genitori che individuano difetti del
partner/familiari nel figlio; l’aspettativa della madre è che il figlio
ne sia esente, ma nel caso contrario c’è la tendenza a incolpare il
partner che gli ha trasmesso il difetto
- Come dono: dono del partner, di dio
Il bambino immaginario e il destino familiare
Con la nascita del bimbo la preesistente struttura familiare deve assestarsi x
far posto al nuovo membro (proliferazione aspettative):
- Un agente di mobilità sociale: alcuni genitori credono che il figlio possa
cambiare il loro destino personale (es. miglioramento posizione sociale),
rischio di trascurare aspetti della personalità del bimbo xchè non
corrispondono alle attese
Il peso delle tradizioni familiari: ci si aspetta che il figlio porti
- avanti le tradizioni familiari che agiscono come campi gravitazionali
capaci di controllare tutti gli aspetti della vita
- Il conciliatore: es. che la nascita del figlio addolcisca i nonni che non
avevano approvato il matrimonio
- Il ruolo della mitologia familiare: le famiglie creano miti su di sé,
necessari x dare una struttura comune alle vite delle singole persone;
anche al bimbo può essere assegnato un ruolo all’int del mito. Alcuni
ruoli sono trasmessi da una generazione all’altra e i componenti tendono
a impersonarli x mantenere l’equilibrio della struttura (es. femme
fatale, il saggio)
Tutti i bambini immaginari sono normali costruzioni operate dalla mente; se si
espande troppo può creare problemi e sospingere il bambino reale a ruoli
inadatti. Occorre permettere al bambino reale di affermare la sua personalità . 10
C. 4 ASSICURARE LA SOPRAVVIVENZA DEL BAMBINO
Appena la donna torna a casa deve fare i conti con i compito basilari della
maternità; l’incontro con le responsabilità primarie del genitore consente la
nascita psicologica della nuova identità.
Il 1° compito fondamentale è mantenere in vita il bambino. Secondo le teorie
etologiche gli esseri umani sono dotati di istinti che garantiscano la
trasmissione dei geni alla generazione successiva (istinto di autoconservazione)
+ (entrare in contatto con qualche esponente di sex opposto e
istinti sociali
avviare il processo di riproduzione), (assicurare la continuazione
istinti sex
della specie) + sono dotati