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PARTE QUARTA: ASPETTI PSICODINAMICI
DALL’IDENTITÀ MONOLITICA ALLE IDENTITÀ LIQUIDE
Nel te tati o di app ese ta e le t asfo azio i dell’ide tità ell’e a post-moderna, i sociologi
contemporanei hanno proposto di volta in volta le immagini di Uomo Flessibile, Uomo Modulare, Uomo
senza Legami. Esse segnalano, da una parte, la ridefinizione dei processi di soggettivazione in funzione di
ideali di flessi ilità, e satilità adatta e to, dall’alt o, il p og essi o s olla e to t a l’ide tità e
l’appa te e za te ito iale, la li uefazio e dei lega i, e la te de za a o ie ta e la p op ia sete di socialità e
paura della solitudine verso comunità virtuali o almeno extra-territoriali. Autori come Bromberg, Mitchell
iti a o la t adizio ale o i zio e fo data sull’idea di u “ u ita io, oeso e o oliti o pe h
mancante di elasticità e incapace di dar conto delle sfumature e delle multiformi versioni della personalità
individuale. Più che come entità unitaria e stabile, il Sé andrebbe considerato come una posizione dalla
l’i di iduo pe epis e se stessi, gli alt i e il o do. U ’ide tità sta ile s aturisce anche dal senso di
continuità e coerenza tra le varie rappresentazioni di Sé presenti in ogni individuo.
Per una psicologia del Sé decentrato, multiplo e discontinuo 24
Già ella età dell’ si ipotizza a l’esiste za di Io pa alleli, o se uti i, successivi. In particolare,
Janet propone un modello del funzionamento mentale che prevede una forza sintetica e integratrice delle
funzioni psichiche. Quando questa forza diminuisce si evidenzia una debolezza psicologica che comporta la
ti dell’espe ie za he di e ta o osì su o s i. “e p e Ja et, pe p i o, spiega i si to i
scissioni di eve
isterici facendo riferimento ai processi dissociativi, postulando che i ricordi traumatici persistono come
idee fisse non del tutto assimilate e che, in determinate circostanze, certe funzioni mentali superiori
possono indebolirsi mentre altre di tipo inferiore si rendono autonome rispetto al controllo centrale della
coscienza, causando stati della mente dissociati (automatismo psicologico). Anche per Jung la personalità
non presenta una struttura con tratti stabili e definitivi ma, nel corso del processo di individuazione, si
ridefinisce continuamente. Il Sé risulta da una continua dialettica tra Persona e Ombra. Mentre la Persona
per Jung è la maschera, il modo attraverso cui ciascuno appare di fronte agli altri, il concetto di Ombra fa
ife i e to agli i e ita ili o t appu ti ed es lusio i he a o pag a o la fo azio e del “ . L’O a
l’alt o lato della pe so alità, il lato os u o, i diffe e ziato, he si o t appo e all’Io os ie te. Rapp ese ta,
insomma, ciò che uno non vorrebbe essere. La dissociazione del carattere, come sostiene Jung, non è una
osa ta to i possi ile a he ell’i di iduo o ale. P og essi a e te, ui di, si te de a ega e l’idea di
e o ti uità dell’Io, soste e do i e e he ias u i di iduo ha più poli di os ie za, i uali
una unità
o i o o sotto la supe io ità di u Io ege o e, he o l’u i o a solo il più fo te. Questa atte zio e
e dell’ide tità, he possia o defi i e pe l’appu to
da parte della psicologia verso questa nuova concezio
li uida, si osse a a he i lette atu a. A he pe Pi a dello l’Io o u ita io. Ciò he o os ia o di oi
stessi, afferma, non è che una parte di quello che noi siamo. Quindi si comprende intuitivamente e in
anticipo ciò che gli psicologi riescono a elaborare nel loro lavoro clinico. Pirandello è solo un esempio.
Nell’a ito della psi ologia ode a, B o e g e Mit hell so o gli auto i he ha o aggio e te
esplo ato l’ipotesi di u ’ide tità de entrata, multipla, discontinua, a partire dallo studio dei fenomeni
disso iati i. B o e g si i te essa sop attutto degli aspetti più adatti i dell’espe ie za disso iati a ed, i
particolare, della straordinaria capacità di certi individui di muoversi sul piano micro dissociativo. Secondo
Bromberg è la capacità di stare tra le varie realtà senza perdere nulla di esse che garantisce lo stato di
sa ità e tale, se ti si u o e t e si olti. Nelle pe so alità ultiple, i e e, o ’ il se so di
u ’o ga izzazio e del “ all’alt a: le dis o ti uità so o t oppe dis o ti ue, i so a.
continuità da
Natu al e te, pa la e di “ ultiplo, fluido i pli a pa e hie i adute sulla p ati a li i a : l’ipotesi della
dis o ti uità dell’espe ie za del ost o se so del “ influenza, infatti, il modo di concepire la situazione
a aliti a, le i te zio i e gli esiti da atte de si el la o o te apeuti o. La eta dell’a alisi o più il
raggiungimento di senso di Sé integrale e continuo ma la capacità di rappresentare la propria identità come
fluida, o plessa e dis o ti ua. All’i te o della situazio e a aliti a, il pazie te, se za do e e de o to
del proprio modo di essere nello stesso modo in cui lo si deve fare nella vita ordinaria, ha la possibilità di 25
ei o f o ti dell’appa e te e fuo ia te o ti uità della sua espe ie za e, ui di,
abbandonare la presa
udire gli echi di altre voci del Sé.
La ualità dell’uo o se za e tezze
Questo uo o “ dis o ti uo, ultiplo, de e t ato ostituis e d’alt a pa te l’esito della adi ale
t asfo azio e dei p o essi di ost uzio e dell’ide tità he si ealizzata egli ulti i a i e assu e
pertanto un valore adattivo in relazione alle pressanti richieste di flessibilità, versatilità, e adattamento che
di iduo post ode o. Vi ia o i u e a he ie e defi ita l’e a della
sono continuamente rivolte all’i
ode ità li uida: l’i e tezza delle o dizio i di ita, l’e a ipazio e dalle o e e dai ostu i
t adizio ali all’i seg a del tutto possi ile, tutto pe esso, e l’i apa ità delle strutture e delle istituzioni
sociali di offrire sicurezza, hanno determinato una rapida trasformazione dei processi di soggettivazione e
la comparsa di nuova forma di incertezza. Legata cioè non più, come in passato, al fatto di non conoscere i
o ui o segui e dete i ati fi i, a legata piuttosto, all’i apa ità di de ide e a uale dei olti
mezzi
fini dare la priorità. Se in passato come diceva Freud, il malessere della società, come sostenuto d Freud,
di iduale, oggi, e o il o t a io: ’ u e esso di li e tà
era legato a una restrizione della libertà i
individuale, con perdita della sicurezza esistenziale, della certezza e della sicurezza personale. Soltanto la
sicurezza corporea è fissata territorialmente. Non a caso il corpo rappresenta il centro delle preoccupazioni
odierne.
Scenari psicopatologici del terzo millennio: condizioni depressive, esperienze dissociative, condotte
additive
Tutto questo si accompagna a una trasformazione degli scenari psicopatologici. Ora il disagio psichico
non assume più la configurazione tragica del conflitto, ma quella depressiva di vissuti cronici di
i suffi ie za, i i izio e, i pote za, o e o uella additi a del isog o ste eotipato, dell’oggetto d’a uso
che fa da supporto a tutto ciò che il soggetto crede mancante in se stesso e non è in grado di assumere
o,a o a, uella disso iati a, di u ’ide tità i apa e di ostitui si o e p ospetti a u ita ia e di i teg a e
elementi rappresentazionali, mnestici ed emozionali presenti in vari momenti alla coscienza. La depressione
non descrive qui il vissuto di colpevolezza connesso alla trasgressione della norma, né la tristezza luttuosa
legata alla pe dita di oggetti li idi a e te e a isisti a e te i estiti, a u ’espe ie za i te io e di
insufficienza e di impotenza, di incapacità di essere se stessi al di là delle richieste sociali di efficienza,
i iziati a, apidità di de isio e e di azio e. L’i di iduo post-moderno sperimenta una progressiva perdita di
vitalità che lo spinge a ricercare sostanze ed esperienza medicamentose in grado di garantire un pieno
e ozio ale, apa i di estitui e, al e o pe u o e to, l’illusio e di i e e il p ese te i a ie a
p ofo da e pa te ipati a. L’uso di sosta ze psi oatti a, o e la p ati a ite ati a di o po ta e ti gio o
d’azza do, sesso, digiu i e a uffate i g ado di eli ita e stati alte ati di os ie za, attuti e l’i patto o la
26
realtà e ridurre gli stati mentali dolorosi si prestano oggi ad essere concettualizzati come difese dissociative,
rifugi della mente. FALSO SE, <COME SE>, PERSONALITÀ AMBIGUE
L’idea di Falso “ può esse e i di iduata i F eud, he di ide la pe so alità i u a pa te e t ale e
pote ziata dalle pulsio i e i u a pa te olta all’este o, i appo to ol o od. Pe Wi i ott, il o etto
ie t a i u a fo a di disto sio e dell’Io i puta ile a a e ze a ie tali el o so dello
di falso s
s iluppo. All’i izio il a i o agis e sull’a ie te pe isog o o pe i pulso e la ad e ispo de o
sensibilità e comprensione, permettendogli di prendere contatto con il mondo in maniera creativa, come
una esperienza sua. Questa condizione è proficua per lo sviluppo, in quanto stimola il bambino in maniera
o t au ati a. Difatti, l’espe ie za di u a ad e suffi ie te e te uo a, he dà se so all’o ipote za de
figlio, consente al Vero Sé, di divenire realtà autentica e di manifestarsi nella spontanea creatività
dell’i di iduo. Qualo a i e e a hi o sosteg o e p otezio e, la sti olazio e a ie tale di e ta
t au ati a pe l’i fa te, a o a i apa e di fa i f onte, generando, invece di una serie di esperienze
i di iduali, u a se ie di eazio i alla p essio e, dalla uale de i a u ’espe ie za t au ati a. Le asse ze e le
inadempienze materne nella fase di indifferenziazione, vengono vissute come terrificanti minacce di
a i hili e to. Qua do gli u ti o posso o esse e ela o ati dall’i atu a o ga izzazio e dell’Io i fa tile,
is hia o di pe et a e olt e l’isola e to p otetti o del Ve o “ , olpe do il u leo e t ale dell’i di iduo.
iglio e l’o ga izzazio e di u Falso “ . ella ealtà, i fatti, sia l’asse za
Sotto questo aspetto, la difesa
della madre sia la sua presenza incostante o inaffidabile, costituiscono gravi mancanze a cui il bambino, da
solo, deve far fronte rispondendovi, cercando un significato per ciò che gli sta accadendo. Winnicott
sottolinea, tuttavia, che anche un eccesso di intrusione materna nella vita del piccolo è un fattore negativo
pe lo s iluppo: il is hio , i fatti, he ad e, se za o p e de e il isog o dell’i fa te e se za aspetta e i
suoi tempi, vi provveda prima del necessario, sostituendo un su gesto a quello del bambino e chiedendo al
figlio di da e ad esso u se