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PROGETTAZIONE PROGETTARE PROGETTUALITA' CAMBIAMENTO
Nel 1991 si distinguono i termini: aperti e flessibili, una componente essenziale del lavoro docente per chi si occupa di programmazione e progettazione. La progettualità è una delle categorie importanti per la programmazione, ponendosi lontano da ogni schematismo e come prassi quotidiana per la traduzione in progetti da lavorare a partire da linguaggi e conoscenze specifiche. Incide sul futuro perché introduce nuove forme di intelligenza e competenze previste per il progettista. La progettazione è destinata sia alle attività in piccolo e grande gruppo, sia a quelle individuali.
progettualità delle persone ed è una delle funzioni più importanti della progettazione educativa. Se non si lascia spazio a questa progettualità, l'educatore rischia di limitare l'autonomia dei bambini e di orientarli esclusivamente verso i programmi e gli obiettivi prefissati. La progettazione educativa si basa su due elementi fondamentali: la connessione con la realtà e la decisione derivata da quest'ultima. Progettare significa acquisire informazioni sulla situazione da affrontare, analizzarla e prendere decisioni consapevoli sulle azioni da mettere in atto. La progettazione educativa è di fondamentale importanza per affrontare la complessità dei problemi che si presentano nella prima infanzia. Essa nasce come un percorso ipotetico, come un'idea creativa che deve trasformarsi in azione, in comportamenti concreti. Alcuni autori distinguono due livelli di progettazione: il livello macro e il livello micro. Il livello macro si riferisce alla progettazione a lungo termine, che riguarda l'intero sistema educativo. Il livello micro, invece, si riferisce alla progettazione a breve termine, che riguarda le singole attività educative.che in ambito scolastico possono essere identificati con la progettazione delle azioni educative. Questo significa predisporre il piano dell'offerta formativa o la realizzazione del curricolo da un lato e la predisposizione di singoli progetti dall'altro. La progettazione educativa è uno strumento per riflettere criticamente sulla pratica educativa, proiettandola nel futuro e identificando meglio la natura dei problemi da affrontare. All'interno di una struttura educativa, l'educatore è chiamato a proporre azioni sensate e sostenute da un'intelligenza educativa capace di legare l'intreccio dei tratti personali con quelli della vita. Pensare un'azione educativa significa oggi predisporre contesti di apprendimento in grado di rispondere alle diverse esigenze degli allievi, ma anche pensare a attività strutturate e di gioco, riflettere sul valore della dimensione pedagogica dei tempi e degli spazi utilizzati della routine.anche di essere pronti a modificare tutte le variabili in gioco. Il termine sta a indicare la mossa teorica e pratica del voler gettare qualcosa che ancora non c'è e predisporre il futuro a misura di un modello immaginato. E' importante per l'educatore muoversi in ambito progettuale entro alcune coordinate precise determinate dall'ambito specifico di intervento. Ci avvaliamo della sintesi di Bochicchio per definire la progettazione educativa, sintesi che richiama le categorie pedagogiche dell'intenzionalità, della sistematicità e del rigore, rinvenibili nei seguenti caratteri: - partecipazione: la progettazione deve essere partecipata cioè correlata ai bisogni formativi dei discenti e del contesto e favorire il coinvolgimento di tutti i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti nel processo formativo - flessibilità: deve essere duttile e adattiva ai bisogni dei discenti - concretezza: deve collegarsi ai problemi concretidella realtà cioè nella prospettiva di produrre effettive ricadute dal piano individuale a quello sociale - adeguatezza: deve perseguire obiettivi realistici, rapportati alle conoscenze e alle abilità dei discenti; deve essere giustificata e argomentata rispetto agli obiettivi che si prefigge di conseguire e al percorso che si intende realizzare - continuità: deve assicurare la continuità tra differenti livelli di istruzione e tra differenti contesti formativi nel rispetto di uno sviluppo coerente e integrato dei percorsi di apprendimento e delle risorse/potenzialità della persona. La dimensione progettuale e il recupero della categoria della progettualità sono le parole chiave della riflessione di Zonca quando parla del progetto come esigenza della società contemporanea. Grazie agli sviluppi della tecnologia, l'uomo sembra continuare a illudersi di poter esercitare un dominio incontrastato sul mondo. Se vogliamo progettaredobbiamoriconoscere che vi sono limiti nella conoscenza e che sono ineliminabili le incertezze ed è quindipossibile pervenire solo a ragionevoli certezze.La dimensione progettuale si articolerà sia nel bisogno di prevedere gli avvenimenti della vita esia nel desiderio umano di agire. Sono 5 gli ingredienti della progettualità identificati da Zonca.Gli ingredienti sono (guardare progettualità): - orientamento al futuro: come propensione del soggetto ad andare oltre il presente perdirigersi in un istante successivo. - connessione tra desiderio e decisione: come momento in cui si introduceun'anticipazione ulteriore che può definirsi cognitiva, attraverso la quale si trasformal'aspirazione sul futuro in una direzioni concreta - impostazioni di fondo: come valori e codici deontologici da cui discendono le grandiopzioni e su chi si fondano gli atteggiamenti di base. Sono le implicazioni etico pratiche delleproprie scelte che vanno tenute in contoPer valutare le conseguenze a lungo e medio termine, è importante considerare due elementi fondamentali:
- Ottimismo: come capacità di guardare oltre il vissuto immediato, stabilendo una relazione attiva tra concretezza e utopia. Essere in grado di essere, tenendo presente che ci sono margini di trasformazione possibile che non vanno superati.
- Complessità: come sfondo in cui si inserisce la dimensione progettuale. Progettare significa considerare molteplici condizioni. Lavorare a scuola e in qualunque altro contesto educativo e formativo significa elaborare un percorso tra i vari percorsi possibili, ponendolo in costante relazione con la dimensione concreta della pratica.
Il nido è un sistema complesso che include non solo il bambino, ma anche le relazioni del bambino con gli adulti, i pari, il contesto e le relazioni tra gli adulti (educatori e genitori, educatori e ausiliari, ausiliari e genitori, ecc.). In questo capitolo, si è cercato di giustificare l'utilizzo del termine "progettazione" invece che "programmazione".
Per la progettazione delle attività educative, gli educatori che lavorano nei servizi per la prima infanzia fanno riferimento a terminologie desunte dal mondo della scuola che qui non verranno approfondite in quanto non rientranti a nostro parere nell'ambito di interesse. Nei servizi per la prima infanzia non esistono programmi o curricoli nazionali e non sono stati elaborati traguardi di apprendimento come nelle scuole primaria e secondaria.
CAPITOLO 2 - Modalità progettuali nei servizi 0-3 anni
Progettare per obiettivi: in ambito educativo, per obiettivo si intende la meta che ci si propone di raggiungere al termine di un percorso predisposto, sia a livello di struttura/istituto sia del singolo individuo. "Concetto di obiettivo" è l'essenza del concetto di educazione, visto che ogni azione umana è orientata al raggiungimento di una meta o di un fine che può essere sia personale che sociale. Adottare un modello centrato sugli
obiettivi significa assumere questi ultimi come fattore di regolazione dell'intero percorso educativo e formativo. In questo senso contenuti e metodi sono considerati validi in quanto coerenti con gli obiettivi e la valutazione. Alla base c'è l'idea che la didattica debba rispondere in modo preciso a 4 quesiti proposti da Tyler: - quali traguardi educativi la scuola intende perseguire? - Attraverso quali esperienze educative tali risultati potranno essere raggiunti? - Come possono essere efficacemente organizzate queste esperienze? - In che modo possiamo stabilire se questi traguardi educativi saranno raggiunti? Il modello non intende essere concepito in modo statico e lineare, ma come un processo dinamico e autoregolato o nel quale il momento della verifica diventa una nuova analisi di situazione da cui prendere il via un differente itinerario didattico. La programmazione è concepita come un processo sequenziale e articolato in una serie logica e integrata difasi:
- Analisi della situazione di partenza: comprende la raccolta e l'esame di tutte le informazioni disponibili riguardanti le variabili che sono implicate nella realizzazione dell'intervento. La variabile può essere definita come qualsiasi caratteristica misurata su un'unità di analisi o su un attributo che diversi soggetti assumono. I principali settori che possono essere indagati mediante strumenti sia quantitativi (esempio il questionario) che qualitativi (esempio il colloquio o l'intervista)
- Definizione degli obiettivi: intesi come obiettivi generali a loro volta articolati in obiettivi specifici e comportamentali
- Selezione dei contenuti dell'insegnamento: comprende l'organizzazione di tali contenuti sulla base degli obiettivi prefissati
- Scelta e organizzazione dei metodi e delle attività: vale a dire la pianificazione di procedure ed esperienze di apprendimento ritenute adeguate per raggiungere gli obiettivi didattici
stabiliti- Scelta e organizzazione dei materiali e degli strumenti: ossia dei mezzi e dei sussidi didattici che si ritiene possano essere utili per raggiungere gli obiettivi previsti
- Strutturazione delle sequenze di apprendimento: ovvero la ripartizione e l'organizzazione razionale del processo articolato in unità didattiche che si succedono secondo una sequenza stabilita
- Realizzazione dell'intervento didattico: cioè l'applicazione concreta effettiva di quanto definito
- Valutazione dell'apprendimento: vale a dire l'accertamento sistematico e razionale della presenza negli allievi dei comportamenti e delle abilità che erano stati indicati come rappresentativi del raggiungimento dei traguardi formativi perseguiti nella formulazione degli obiettivi didattici.