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ANTOLOGIA DEI TESTI: Bruno Munari - giochi e giocattoli

La riflessione di Munari offre un interessante contributo in tema di progettazione di giochi e giocattoli. L'autore propone una progettazione del gioco che offra al bambino indicazioni che potranno essergli utili una volta diventato adulto. Il suo modello progettuale trova una concreta applicazione in termini educativi.

La progettazione di un gioco o di un giocattolo per i bambini può essere affrontata in diversi modi: uno di questi è quello di progettare una produzione di giochi o di giocattoli basandosi esclusivamente sulle possibilità di assorbimento del mercato. In questo caso si produce ciò che il mercato del giocattolo chiede, ovvero bambole stupide da sedere in mezzo al letto. Nella nostra civiltà di fatturato, quello che conta per i produttori è di guadagnare sempre di più approfittando dell'ignoranza altrui, sfruttando gli altri. Un altro modo di progettare un

Il gioco o il giocattolo è quello di considerare di produrre qualcosa che sia utile alla crescita individuale. Che cosa può essere utile alla crescita di un individuo in formazione come il bambino? Qualcosa che gli dia delle informazioni che gli potranno servire quando sarà adulto. "Un individuo capace di capire ogni forma d'arte, capace di comunicare, capace di comportamento sociale equilibrato." - Tutto ciò si può ottenere se il bambino gioca con dei giochi o giocattoli giusti. A 3 anni il bambino sta memorizzando il frutto delle sue esperienze sensoriali sull'ambiente che lo circonda. I suoi ricettori sensoriali sono tutti aperti. Egli incomincia a conoscere le forme e i colori delle cose, attraverso il tatto egli impara a distinguere le cose morbide da quelle dure. Nel suo cervello tutto è memorizzato per tutta la sua vita. Al momento opportuno di fronte a qualcosa di sconosciuto, cercherà una

relazione con quello che sa per poter capire una giustamemorizzazione di dati aiuta a vivere meglio. Un individuo creativo è un individuo completo, non ha bisogno di esperti per risolvere i suoi problemi. Un designer può progettare un gioco o un giocattolo che comunichi al bambino. Una progettazione di questo tipo ha bisogno della collaborazione di alcuni esperti di psicologia etc, esperti di processi produttivi industriali per la produzione del giocattolo o del gioco per trovare il materiale più adatto e la tecnologia più giusta per giungere a un prodotto finito. Gli studi di Piaget sono preziosi in questi casi. Il gioco o il giocattolo devono essere stimolatori dell'immaginazione, non devono essere conclusi o finiti perché così non permettono la partecipazione del fruitore. Il giocattolo ideale deve poter essere capito dal bambino senza alcuna spiegazione.

Augusta Moletto, Riziero Zucchi - con i nostri occhi: tra gli strumenti della

  1. metodologia2.pedagogia dei genitori, trova utile applicazione all'interno del nido d'infanzia lo strumento denominato "con i nostri occhi". Esso promuove la collaborazione attiva del genitore che è chiamato a raccontare, attraverso la narrazione scritta, il proprio bambino. Il brano riporta alcune indicazioni pratiche per la stesura di questa presentazione e descrive come questo strumento è andato prendendo forma a partire dalle sue origini nell'ambito dei percorsi di integrazione delle persone abili. I genitori vengono riconosciuti quali testimoni privilegiati dello sviluppo del bambino e sono chiamati a condividere il suo percorso di crescita con la comunità e con le altre agenzie educative.
  2. 2.1 Integrare nella normalità
  3. 2.1.1 Famiglia e integrazione: a più di 30 anni dalle prime norme che hanno dato fondamento giuridico all'integrazione scolastica degli allievi in situazione di handicap, ricordiamo. La somma di sforzi,

Impegno e lotte dei genitori, docenti e altri cittadini per realizzare il diritto all'istruzione per tutti garantito dalla carta costituzionale. La stessa costituzione viene messa indiscussione e con essa i principi che sostengono le esigenze di civiltà della scuola di tutti e di ciascuno. La famiglia è da sempre in prima linea per la realizzazione dell'integrazione scolastica e sociale dei figli. Dietro a conquiste di civiltà vi sono impegno ed energie che vanno onorati nella difesa dei principi raggiunti. Occorre fare un bilancio dell'integrazione rilanciando la validità per raggiungere nuovi obiettivi.

2.1.2 Riconoscere la persona: l'integrazione è fatta di atti formali che ne scandiscono la realizzazione. Garantiscono l'attuazione dei diritti nell'interesse delle persone in situazione di handicap, indicando adempimenti dovuti e riconosciuti. La certezza del diritto è nell'interesse delle persone più deboli.

Occorre considerare in termini di civiltà e progresso miglioramento rispetto alla situazione da cui sono partiti. La legge segue e indirizza lo sviluppo del consorzio umano. Un aspetto dell'emarginazione dei diversabili è stato il mancato riconoscimento della loro identità collettiva. Proporre la loro presenza in tutti gli aspetti dell'attività umana è un atto di giustizia, un risarcimento che permette di reintegrarli nella loro identità culturale. Nei secoli l'emarginazione è stata evidente e dichiarata. Solo dopo la rivoluzione francese è stato rivendicato il loro diritto all'educabilità. Il positivismo giudicò che andavamo riabilitati e attribuì la loro sorte all'ambito medico e all'assistenza. Chi era gravato da un deficit doveva essere classificato a seconda della tipologia, assistito e curato in strutture chiuse, con indicazione che provenivano dal campo sanitario. Le lottedalla sua storia, dalle sue abilità e dai suoi bisogni. La scheda "con i nostri occhi" permette di valorizzare la prospettiva della famiglia, che conosce meglio di chiunque altro il proprio figlio. Questo strumento favorisce l'integrazione scolastica e sociale, permettendo di comprendere appieno la persona diversabile e di rispettare i suoi diritti. La diversabilità non deve essere considerata come una patologia da curare, ma come una caratteristica che arricchisce la società. È necessario superare gli stereotipi e i pregiudizi, per costruire una società inclusiva e rispettosa delle differenze. Le leggi devono garantire il pieno rispetto dei diritti delle persone diversabili, promuovendo l'accesso all'istruzione, al lavoro e alla partecipazione sociale. È fondamentale che le lotte e la consapevolezza dei diritti delle persone diversabili si traducano in azioni concrete, per creare un mondo più equo e inclusivo per tutti.

frutto della sua vicenda umana e delle sue esperienze. I genitori sono esperti del figlio. Lo scopo della presentazione è la condivisione della conoscenza del figlio e dei compagni di classe, in modo da costruire la genitorialità diffusa. I genitori presentano il figlio ai docenti e agli altri genitori in termini evolutivi. Viene integrata la rete tra le agenzie che contribuiscono allo sviluppo della personalità dell'allievo. I genitori espongono il figlio con l'immediatezza e l'empatia che contraddistingue il loro stile educativo. Danno una visione a tutto tondo della sua soggettività, indicandone le caratteristiche, le preferenze, le amicizie, le capacità che ha sviluppato e le sue potenzialità. Pedagogia dei genitori sostiene la presentazione della famiglia, base per il patto educativo nel quale si collegano le competenze dei genitori e degli insegnanti. Con i nostri occhi è utile per la continuità nel passaggio da un

ordine di scuola all'altro. Nel percorso di integrazione degli alunni in situazione di handicap, pedagogia dei genitori propone di affiancare alla diagnosi funzionale la presentazione del figlio in sintonia con le indicazioni legislative che evidenziano la dignità pedagogica delle scelte dei genitori. 2.1.3 Demedicalizzare le situazioni: la persona con disabilità viene definita per ciò che non è o non ha. Partire solo dal deficit provoca in chi deve accogliere lo studente in situazione di handicap una reazione di rigetto talvolta giustificabile. Se è un ammalato, che venga curato, se ha problemi specifici, se ne occupi un esperto, al massimo lo prenda in carico lo specialista scolastico di situazioni problematiche, l'insegnante di sostegno. La diagnosi è fondamentale dal punto di vista medico riabilitativo ovvero occorre conoscere la patologia e la parte offesa per intervenire ma non lo è in ambito educativo. L'insegnante

Intervento sugli elementi positivi. Sottolineare gli aspetti efficienti di una persona ha effetto di trascinamento. La persona è un'unità in cui tutto è connesso nell'interazione tra organi, funzioni e capacità. Nella scuola è necessario conoscere i bisogni educativi comuni a tutti, vedere la persona nella sua complessità, considerarla in termini evolutivi. La legge quadro per l'handicap ribadisce l'importanza dei genitori nel percorso dell'integrazione. La famiglia è titolare della richiesta di certificazione ed è presente nei gruppi di lavoro; il gruppo tecnico PEI per il singolo studente e il gruppo di studio e di lavoro per tutta la scuola.

Gli occhi dei genitori

Testimoni privilegiati:

I genitori che hanno i figli in situazione di handicap devono essere più genitori degli altri, rispondere a delle sfide speciali, compiere scelte difficili. Contribuiscono in modo efficace allo sviluppo

I genitori svolgono un ruolo fondamentale nella vita dei loro figli, sia dal punto di vista fisico che morale. Condividono ogni istante della loro vita, sostenendoli durante i momenti difficili. Vengono organizzati corsi di aggiornamento per i docenti sulle tecniche educative dei genitori. I genitori vengono chiamati come formatori da aziende sanitarie locali e partecipano a incontri con medici e infermieri, condividendo le loro esperienze.

La metodologia della pedagogia dei genitori propone di affiancare i genitori durante la diagnosi dei figli. Una caratteristica importante di questa presentazione è la continuità del percorso educativo, che si sviluppa attraverso i vari ordini di scuola. I genitori sono i principali responsabili dell'educazione e delle scelte che fanno nell'interesse dei loro figli. Alla diagnosi e al profilo proposto dai genitori si affianca l'osservazione della scuola. Questo approccio è il risultato dei progressi compiuti dagli organismi nazionali e internazionali che mettono al centro delle loro azioni la persona nella sua interezza.

L'organizzazione mondiale della sanità nel 2001 ha introdotto l'international classification of functioning accanto all'international classification of diseases superando la log
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Publisher
A.A. 2021-2022
48 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 96REBECCA di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione educativa e strumenti per l'avviamento alla professione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Zonca Paola.