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II –UN’AUTOSTRADA A 3 CORSIE
1 LE VIE DELLA FORMAZIONE
Nella società dall’economia immateriale, urge dare una spinta al convoglio della formazione che sappia
attraversare i mondi dell’emisfera boreale e australe. Nel 20 secolo motli autorevoli chiromanti (dewey,
freire, montessori, popper ecc… ) colsero un possibile luminoso futuro del pianeta. I mentori fiutarono
l’arrivo di un treno della formazione dotato di numerose scatole nere da regalare ai passeggieri :bambini,
giovani, adulti, anziani. Ovvero, le forme del pensioero che selezionano e preservano le conoscenze a lunga
durate. Furono sempre loro a dare il volo a una formazione per tutta la vita (LIFELONG EDUCATION)
.viviamo al cospetto dell’educazione permanente ove convivono le tante culture e le tante cittadinanze del
pianeta. Nel 900 la formazione ha costruito il suo viaggio attorno la scuola, ma con il 3 millennio, il viaggio
ne richiama altre 2 (extrascuola, postscuola). Si tratta di promuovere la disseminazione di soggetti-persone
dall’etica solidaristica, e dal pesiero plurale.
In questi anni d’esordio di un nuovo secolo , ci troviamo al cospetto di una maxi bussola che predice l’arrivo
di un sistema formativo integrato tra la scuola e l’ambiente extramoenia. La superstrada a 3 corsie,
percorsa dagli attori dei tempo e dei luoghi di un’educazione vissuta nella scuola sia oltre il banco che
nell’età postscolastica.
2 UN CIELO COSTELLATO DI PERCHE’
La formazione permanente porta scrittoche e cinque età generazionali dovranno possedere un asolida
alfabetizzazione di base in grado di garantire ,una sicura e stralunata navigazione lungo le rotte della
lifelong education.la formazione lungo le età della vita diventerà realtà a condizione che i saperi della
scuola dispongano di una lunga durata sia nell’età adulta sia in quella senile.
Ma, una comunicazione giudiziaria le rimprovera di essere una fabbrica della dispersione intellettuale, i suoi
apprendimenti soffrono di una breve conservazione temporale. Il sistema di istruzione non sembra in grado
di promuovere i dispositivi cognitivi superiori di analisi, sintesi, induzione, deduzione, utili per alimentare la
macchina del pensiero del cibi cognitivi che nutrono le capacità operative, logiche, e generative della
mente. La scuola deve ergersi da scudo di difesa dell’autonomia e della libertà di pensiero delle giovani
generazioni, ciò è possibile se garantisce alla sua utenza un’istruzione di immediata spendita sociale , e sia
competenze fondate sull’imparare .parliamo delle chiavi di accesso al mondo dei perché, solo abitandolo si
possono costruire congetture di chiarificazione delle domande di senso e di significato. Questa è una strada
sbarrata.
3 SUL PALCOSCENICO LA PEDAGOGIA E LA DIDATTICA
Sappiamo che oltre alla scuola vi sono 2 new entry, questa triplice va investita della responsablità
pedagogica e didattiba di nobilitare gli angoli di cielo dove brulla la frontiera universale della formazione.da
attrezzare lungo le stagioni della vita con pratiche di manutenzione sia dei dispositivi cognitivi, sia delle
pulsioni affettive,.sono poli chiamate a guidare l’umanità verso frontiere più colte e solidali
SCIEGLIERSI AUTONOMI E RESPONSABILI (BRUNO ROSSI)
Ogni persona si dimostra in grado di esprimere e definire la soggettiva identità quanto più è capace di
rispondere lungo il tragitto autorealizzativo all’appello di essere se stessa e di conservarsi fedele alla
specificità della sua natura.a una identità ecessitata , la persona ha da contrapporre un’identitàcreativa, la
quale trova i cardini nella volontà di autosuperamento , nel rinventarsi signolarmente , nella deliberazione
di ridurre personali opacità. Per ciò una persona non può non consegnarsi il compito dell’opposizione
ostinata a quei fattori soggettivi ed extrasoggettivi che la condizionano negativamente e le impediscono di
attuarsi secondo un’etica della differenza.la nozione di autorealizzazione è collocata all’interno di una
costellazione della responsabilità, della volontà, della libertà. Quando l’educazione è intesa come sviluppo e
come incremento di valore, l’abitudine è da escludere e da rigettare in quanto reiterazione, autnomiatismo,
dipendenza dal passato .
1 IDENTITà E DIALOGO
La maturazione dell’identità chiama tutta l’energia progettuale e direzionale che è propia della persona,
senza per questo misconoscere che la costruzione e il consolidamento dell’identità sono strettamente
correlati alla possibilità che il soggetto ha di interagire positivamente con gli altri e con il mondo. La
biografia personale è una storia di incontri e di relazioni, l’elaborazione dell’autoidentità vicenda
comunicativa e dialogica. La persona forma la propria identità diversificandsi dagli altri e conservando una
comunità e una coerenza con sé medesima ma ha necessità di attestazioni di riconoscimento e rispetto. Il
processo di costruzione identitaria non rimanda all’esperienza e all’azione ,l’idnetità è l’esito di un processo
di integrazione e condivisione di valori, norme e saperi . la difesa del diritto all’identità e la tutela della
personale coerenza non possono significare egocentrismo e narcisismo.
L’educazione ha il compito di aiutare la persona a imparare ad aver cura di sé , a costruire relazioni
interumane dove la differenza è assunta quale principio regolativo per attuare l’unità e l’unione nella
diversità..ogni superamento si sé esige la presenza dell’altro. Il tu colloca l’io nella condizione del migrante
che si mette in viaggio verso l’ignoro. Attraverso l’incontro, la persona può pervenire a differenti
prospettive e consapevolezze esistenziali , a nuove verità e visioni del mondo, a guadagnare nuovo senso e
nuova forma, per la riprogettazione di sé. Nell’incontro autentico , l’io e il tu si aiutano a manifestarsi, a
scoprirsi poteri e limiti, a definirsi come uomini, a mettere a nudo la personale molteplicità e
disomogeneità.ai fini della costruzione dell’identità e dell’autostima sono basilari la possibilità e la certezza
di essere riconoscibili e riconosciuti e di comprendersicome soggettività apprezzata per la propria
singolarità e le proprie qualità. L’integrità e la salute psichica dipendono da una rapportualità riconoscente
che è in grado di offrire alla persona le condizioni relazionali più idonee per difenderla dal dispezzo e
dall’offesa, dalla disconferma e dall’umiliazione. L’identità si conquista e si definisce nell’integrazione, con
la consapevolezza delle difficoltà proprie dell’impresa del conservare la soggettiva differenza,
dell’incontrarsi e non annullarsi reciprocamente.
2PROGETTO E VALORE
Il costituirsi e il realizzarsi come soggettività contraddistinta da un’originale identità chiedono alla persona
di farsi protagonista di un tragitto autoeducativo che si attua mediante l’esercizio costante dei suoi più
tipici attributi, nonché della pratica continua dell’impegno e della testimonianza. Importante è l’energia
deliberativa e trasformazionale che è tipica della persona e che è da riguardare come l’indispensabile
risorsa da utilizzare sia per frotneggiare bisogni e precrietà , sia per dare manifestazione e consolidamento
alle virtualità creative che ogni umano ha dentro di sé. Nell’intenzionalità è da individuare il predicato
peculiare dell’agire personale, l’attibuto con cui poter organizzare un’esistenza sempre più favorevole
all’impegno delineato dalla ragione, il potere per rendersi protagonisti della propria personalità e della
propria vita. Alla persona è concesso prendersi cura di sé, di perfezionarsi e di avvalorare la sua tipicità, di
contrastare impersonalismi e conformismi. Il divenire narcisticamente orientato comporta la riduzione della
vita a quotidianità , un agire disorganicamente nel presente, incapaci di guardare indietro e di lanciarsi
avanti. L’idea di progetto richiama la guidadella propria esistenza e la possibilità di conferire a questa un
signifcato complessivo perché non si riduca a un cumulo disorganico di eventi occasionali. La nozione di
progetto rimanga a motivazioni e traguardi, a consapevolezze e razionalità. Progettare è scegliere,
decidere, attribuire significato all’agire, è rinunziare al disordine, al casualismo, e il frammentismo.
Benchè lo sviluppo umano sia guidato da leggi naturali, è nel soggetto e nel suo potere di autoformazone
che vanno rinvenute le conquiste definite , spetta Alla persona dare compimento alla sua maturazione.di
ogni processo autorealizzativo non si può ignorare la morale.
La persona può prendersi cura di sé o rinunciare ad assumersi la responsablità della sua formazione, può
farsi o non farsi, costruirsi o non costruirsi, diventare autenticità o no, realizzare o meno un progetto di sé ,
può decidere di astenersi dal continure e dal consolidare il processo di ricerca radicale di sé o può
proseguire nonostante le sofferenze, adattamenti, mutamenti, crisi, fallimenti. La persona che rinunzia ad
aver cura di sé , a perfezionarsi, si dispone allo sperparo di sé e all’immiserimento. Deve essere costante la
tensione tra identità e non identità,, tra ciò che si è e ciò che si deve diventare, tra l’essere e il dover
essere. Il concetto e la conoscenza di sé , con le necessari e graduali trasformazioni non si disgiungono dalla
persona per tutto il corso della vita. Quanto più l’uomo prende consapevolezza dela propria identità e si
dimostra titolare di una identità forte, profonda, autentica tanto più sa farsi attento del suo tempo e
interprete della sua complessità e sa rendersi disponibile ad aprirsi all’alterità.
Una formazione creativa dell’identità chiede che l’essere umano, sia aiutato a imparare l’arte di esistere e
farsi etico-pedagogico del sii autentico, e per ciò sia aiutato a riconoscere, difendere e incrementare la
differenza che lo costituisce.
3VOLONTA’ E DECISIONE
questo è da perseguire soprattutto oggi, in una società che ci vuole spettatori e non protagonisti, in
un’epoca dove più numerosi e marcati sono i pericoli di spersonalizzazione. Saper vivere il presete,
individuandone e apprezzandone le possibilità