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L’INFANZIA
IL BAMBINO VIOLATO
IL 20 secolo si era presentato come secolo della bambina e del bambino, am vi è stata una scomparsa
dell’infanzia in 2 medaglie: -scomparsa visico –esistenziale: l’infanzia nel 900 è costretta a vivere un primo
habitat di violenze. L’infanzia scompare sia nelle tragedie belliche(guerre, olocausto) sia nell’orrore del
sottosviluppo ( carestie, sfruttamento) sia nelle migrazioni belliche . – scomparsa simbolico-culturale :
l’infanzia del 900 ha lesionato la dignità , il rispetto e l’utonomi a dell’infanzia.il bambino visto come vittima
di una società mercantile che l’ha umiliata e negata. L’infanzia è tenuta sempre più prigioniera di una
identità astorica dentro una condizione sociale non sua. Viene gettata nella foresta degli adulti e nelle onde
del mare mediatico.
INFANZIA COCA-COLA
La qualità della vita nella città metropolitana è stata posta a fine secolo al centro dell’impegno politico degli
enti locali progressisti nel nostro paese.regioni, provincie e comuni hanno profuso risorse allo scopo di dare
forma urbana alle idee sul petto di città laboriose, abitabili, colte ecc.. l’idea di una città amica ha forti
radici nel nostro paesenel 1994 l’italia fu carovana delle città educative. La riflessione pedagogica afferma
che l’infanzia sta scompparendo nella città dei costumi. È costretta a vivere in un tessuto urbano sregolato.
In un territorio privvo di progettualità e di piani regolatori per lavivibilità sociale e culturale della propria
cittadinanza.
RISULTATO POLITICO
Nel 1992 le città educative furono 100, del 1994 in 200. Il suo obiettivo sarà di discutere e costruire il
rogetto di un nuovo mondo nutrito e illuminato da una crescente costellazione di città delle idee progettate
da coloro che quotidianamente le vivono.
RISULTATO PEDAGOGICO
I BAMBINI VIVONO IN GABBIA (famiglia, scuola, compiti, video)una catena quotidiana di microanelli
temporali che si ripetono sempre uguali , privi di fantasia e incanti. L’infanzia scompare dai monitor che
documentano la vita nei territori metropolitane. Barcellone profetizzò l’idea infelice di bambini coca-cola
NO AI BAMBINI DEL SABATO
Nella nuova società della ew economy ,la stagione adulta viene vista come l’età regina. L’adultità funge da
portavoce della globalizzazione economica: dei mercati e dei consumi. Essa ssume il volto del sole mentre
le altre stagioni della vita quali infanzia, adolescenza, giovinezza, senilità sopravvivono a fatica. Le
precedenti età generazionali, infanzia adolescenza, giovinezza vengono consigliate ad anticipare l’uscita
dalle proprie età evolutive in modo da raggoungere al più presto quelle successive. Fino ad entrare
precocemente nella stagione dove campeggia l’adulto-lavoratore. Si parla di infanzia bonsai: ammirata
come infanzia nana in tutto e per tutto simile all’adultità gigante. L’infanzia velocizzataa trasforma i
bambini in tante minicopie del mondo dei grandi. Vengono scimmiottati nell’alimentazione,
nell’abbigliamento, nel tempo libero, nella comunicazione e nei sentimenti. L’anticipazione dei tempi della
vita preoccupa non poco èerchè concorre alla scomparsa dell’infanzia. Il prezzo salatissimo che i bambini
pagheranno sarà l’infelicità, perché costretti a percepire tutto in modo confuso, anneddabbiato, sdobbiato.
Si impone l’abbandono di questa affascinante età evolutiva piena immagini, di icanti, disogli. L’invito ai
genitori è dei far indossare ai figli gli abiti del sabato e non le vesti della domenica. Il penultimo giorno della
settimana è l’anticipazione dei giorni di festa.
CIELO STELLATO DEL SECONDO 900
Nell’ultima metà del 900 le nazioni europee guidate dall’italia scesero responsabilmente in campo dando la
mano ai comuni e al privato sociale,con lobiettivo di incoronare la scuola tre-sei ad agenia di socializzazione
e di alfabetizzazione per la seconda infanzia
SULLA COLLINA DI SPOON RIVER
La oedagogia popolare italiana ha usufruito nella seconda metà del 900 di uno straordinario cielo
educativo. Le 4 identità esistenziali della stagione sotto i 6 sono: infanszia del cuore (convivialità), della
mente (dell’autonomia), della fantasia (creatività) , scout (dei perché).
Per poter decifrare nella sfera di cristello i futuri paesaggi educativi della seconda infanzia è necessario
disporre di occhiali in grado di leggere e tenere vita il suo albero degli zoccoli che troneggia sulla collina di
spoon river.alla scuola del 3-6 anni va riconosciuto il merito di aver conquistato uno straordinario prestigio
internazionale. In pi occasioni è stata premiata da sondaggi giornalistici, sino ad essere medagliata el 900
come scuola più bella del mondo.
IL NUOVO INDIRIZZO SCOLASTICO
La scuola dei 3-6 ha popolato un isola che allora non c’era , abitata da bambini, genitori, insegnanti ,
sacerdoti pieni di passioni e di ideali educativi. Nella seconda metà del secolo scorso, la diffusa presenza in
italia della pedagogis popolare, democratica e progressivista ha avuto l’indiscutibile pregio di elaborare una
gloriosa prassi-troria-prassi dell’educazione prescolastica. Una strada formativa italiana in cammino verso
una montagna abitata da bambini e bambine abilitati a pensare con la propria testa e sognare con il proprio
cuore. Questa pedagogia endogena rivolta alle prime età educative è stata in grado di contrapporsi alla
crescente esterofilia di immagini d’infanzia create da multinazioali interessate a mercificare i consumi del
bambino/a.
La pedagogia popolare batte su strade diverse, scommette su un’infanzia storica, antropologica che vuole
conoscere ma anche sognare, che vuole sorseggiare il calice della sua domenica ma anche assaporare e
primizie del suo lunedì. Essa appare nelle condizioni pià idonee per apprezzare e utilizzare l’ambiente di vita
della bambino/a quale primo sillabario, libro di lettura, conoscenza del loro mondo di cose e valori
UNA POLITICA GRANDE PER I PIU’ PICCOLI
La scuola dell’infanzia del nostro paese è stat plaudita in più occasioni come il servizio prescolastico pià
denso di valori pedagogici e didattici. Nelle sue sezioni di nido e di materna è cresciuta un’infanzia seria,
concentrata ad ampliare i propri orizzonti.
UNA MAIFESTO NEL NOME DELL’INFANZIA
1) PRIMA TESI: promuovere una conferenza nazionale intitolata alle bambine e ai bambini per
elaborare un progetto 0-6anni
2) Seconda tesi: creare una carta di cittadinanza delle bambine e dei bambini con diritti e doveri per
educare le nuove generazioni lla democrazia, giustizia, solidarietà
3) Terza tesi: dare vita ad un’osservatorio nazionale sui problemi dell’infanzia , con il compito di
monitorare la qualità della vita della bambina e bambino nelle istituzioni familiari, scolastiche e
associative
4) Quarta tesi trasformare le città-mercato in comunità di aggregazioni, coperazione, convivialità e
solidarietà
5) Quinta tesi: chiedere ai mass media di qualificare i palinsesti rivolti ai bambini
6) Sesta tesi: approvare una legge per ricomporre la formazione statale e comunale
7) Settima tesi: moltiplicare servizi educativi per l’infanzia : ludoteche, campi di giochi.
8) Ottava tesi: nella scuola della prima e della seconda infanzia inserire un insegnamento didattico
flessibile e aderente ai bisgogni dell’infanzia
9) Nona tesi: avviare una formazione universitaria congiunta per gli insegnanti della scuola
dell’infanzia
10) Decima tesi:assicurare alle scuole 0-3 e 3-6 propri orientamenti educativi
I GIOVANI
La stagione fabbrica del futuro
L’età giovanile oggi appare come un mosaico identitario dovuto alla condizione sociale (situazione agiata o
non), vissuto culturale,habitat territoriale, modello comunitario e profilo psicologico che designano variabili
generatrici di un’eterogenea galleria di immagini giovanili .le politiche delle detre europee rubano il futuro
ai giovani inondandolo di lavoro precario, costringono la quinta infanzia ad arrualarsi in un artefice esercito
professionale di riserva in attesa della riapertura di un mercato del lavoro stabile e sicuro.la questione
giovanile di configuare come la cassa di risonanza più emblematica e squillante della fitta trama di
ingiustizie , sfruttamenti, emarginazioni che inquina il tessuto esistenziale di una stagione storica in
cammino lungo il terzo millennio.
2 SGUARDI SUL PIANETA GIOVANI
Un flash ancora sul continente giovanile che, pur avvolto di ideali e di sogni, si sente delegittimato e tradito
nella sua tensione all’impegno e all’utopia.avverte sempre di più sulla pelle il segno dell’estraneazione,
della marginalità, e dell’incomunicabilità, il mondo è avvolto dal silenzio e la parole è negata e il dialogo è
strappato. I conservatori- filmano il continente giovanile con telecamere schermate di pregiudizi assiomatici
e predicatori. Sentenziano identità giovanili apparentemente contrastive , fannullone e ribelliste,
mammone e eversive allo scopo di oscurare la ver condizione esistenziale del mondo giovanile.
I progressisti- filmano il continente giovanili con telescopi dotati di immagini in movimento, documentano
che sull’età adulta soffia il vento del disagio e della marginalità,alimentato da una società neoliberista
indifferente ai suoi territori lunari.
La disoccupazione costringe l’età giovanile ad arruolarsi in un esercito professionale di riserva in attesa
della riapertura di un improbabile mercato del lavoro stabile e sicuro.siamo alla cassa di risonanza
emblematica e squillante, della trama di ingiustizie-sfruttamenti-emrarginazioni che permea e inquina il
tessuto socio-economico,culturale e valoriale dell’odierna contrada storica.
UN CITTADINO DIMEZZATO
L’esclusione disagio civile. I giovani avvertono sulla propria pelle il sego della marginalità e della
incomunicabilità generate da un mondo avvolto nel silenzio, nel quale la parola è negata e il dialogo
strappato.l’incubo è un’età giovanile senza cittadinanza. Le sorgenti del disimpegno hanno radici colpevoli
soprattutto nell’erogazione mediatica. Troppo spesso i mezzi di comunicazione di massa sono teatro in cui
si recita un copione di nome deresponsabilizzazione, pieno di solitudine, indifferenza. L’industria
massmediatica contribuisce all’estraneazione perché fornisce alla sua utenza una falsa immagine pubblica.
VOGLIA DI CONTARE.il pianeta della quinta infanzia è costretto ad accumulare toni di dis