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Antoni Gaudí e il suo stile unico
Tale profondità fu certamente d'ispirazione per la generazione surrealista degli anni '20, per la sua capacità di entrare in contatto con le forze delle psiche e suscitare sentimenti profondi. Egli fu densamente e profondamente simbolista (esempio è l'altare della Cattedrale di Majorca che rielabora l'immaginario di forme di una tenda, un veliero e una corona di spine). Lo stile tardo di Gaudí, dal 1900 al 1914, inizia con il e dimostra un'architettura "corallina", intimamente ed espressamente intrecciata con la natura e il paesaggio che mutua. (1907) analogia con l'ambiente marino e il tetto di Casa Batlló simile ad un drago (allegoria religiosa del bene e del male); (1910) conosciuta anche come "Pedrera", riporta simili elementi marittimi. Lo stile di Gaudí fu inimitabile non solo a livello internazionale, ma anche locale. Ciò fu oggetto di critica da chi voleva unastandardizzazione e diffusione in massa anche degli elementi formali, oltre che delle tecniche costruttive, tuttavia lo stile di Guadì era facilmente riproducibile strutturalmente, ma inconcepibile per altri architetti.
Charles Rennie Mackintosh, è un po’ un atollo nell’architettura del periodo e nella questione delle influenze fra Arts and Crafts. Egli andava oltre l’Art Nouveau, seppur adottando uno schema simile che implicava motivi locali (gaelici e celtici) e concezioni tecniche e spaziali moderne.
Il primo esempio è certo la aSchool of art, Glasgow (“Spook School”), ma raggiunse il massimo risultato con la la cui sezione generatrice ben evidenzia la giustapposizione dei volumi e la sequenza ben gerarchizzata di spazi e stanze diverse, per necessità illuminotecniche e funzionali. Essa intendeva essere una “gabbia luminosa” dalle forti tensioni volumetriche, pieni e vuoti e massa e piano, ma
anchemateriali diversi in un intentoscultoreo. Le muraturedell’edificio tendono a “dissolversi” nella parte più bassadel sito in ampie superfici cherievocano le fattorie locali el’architettura vernacolarescozzese. Il ferro e il vetrovengono qui usati in senso menoArt Nouveau, bensì più “industriale”.L’ala della biblioteca con le sue inedite spazialità è forse il punto di convergenza delleinfluenze e delle sensibilità che dall’Art Nouveau e dall’Ottocento aprono una nuovastrada in direzione del Movimento Moderno.Questa ortogonalità fu criticata dagli inglesi, ma trovò eco a Vienna, dove Olbrichcostruì il Palazzo della Secessione e dove operavano fra gli altri Klimt e Otto Wagner.“non storico”,Auguste Endell a proposito parlò di stile simile alla musica (Astrattismo);nel 1895 infine Wagner dichiarò che l’architettura prima di tutto dovesse
essere orientata alla “vita moderna”, quella della metropoli e dell’industrializzazione, con realismo e attenzione sociale. L’Ufficio della Banca postale di Otto Wagner si colloca già fuori dall’orbita Art Nouveau, nella sua semplificazione e monumentalità. Egli, come Sullivan, non solo voleva esprimere funzione estruttura, ma anche simboleggiarle. Tutto l’edificio era la rielaborazione del tipo del capannone ferroviario vetrato quale metafora sociale di onestà, trasparenza e leggerezza. La modernità dell’opera sta tanto nella sua metafora “macchinista” quanto nella sua reinterpretazione di norme preesistenti nell’architettura pubblica.
A Vienna e Berlino, dove prevaleva lo spirito Arts and Crafts, lentamente si iniziò ad opporsi all’Art Nouveau verso una maggiore semplicità e corrispondenza di funzione estruttura affine ad un certo gusto classicista. Palazzo Nel 1905 Joseph Hoffmann costruì Stoclet,
(influenze di Mackintosh), sintesi di diverse funzioni, di accorgimenti formali e informali, di toni prestigiosi e umili. Il risultato è una composizione equilibrata anche se asimmetrica, dove l'enfasi viene posta sulla torre a gradoni, sui bow-window e sul porte-cochere. Gli interni erano rifiniti con materiali lisci, severi, rettilinei, marmi lucidi e legno, decorazioni di ("Casa per un amante dell'arte" Klimt, di Mackintosh). Fu l'unione di uno stile architettonico talmente ricco di influenze da essere catalogabile solo come personale e di uno stile di vita aristocratico bohème tipico degli anni precedenti alla Prima Guerra Mondiale. Adolf Loos risentì maggiormente dell'influenza americana che di quella Art Nouveau, la sua semplificazione volumetrico-architettonica fu senza dubbio più drastica di quella di Hoffmann e inoltre fu illuminato teorico di alcune riflessioni sull'estetica di molti oggetti d'uso quotidiano e sul loro stile inconscio.
Egli affermò ancora maggiormente l'onestà in architettura criticando apertamente le "finte facciate" ancorate e l'operato di alcuni secessionisti come Olbrich, sostenendo invece la ricerca della "bellezza solamente nella forma e non nell'ornamento" prendendo come modelli i motori e le biciclette, in quanto estranei alla "personalità" e al gusto estetico. Fino al 1910 egli si concentrò su progetti di piccola scala tralasciando la questione ornamentale per aumentare il suo controllo del "Raumplan"; forse la sua opera più significativa è Casa Steiner, simbolo della conquista di una semplicità e di un'assenza di ornamento, in un periodo perfettamente a metà tra l'Art Nouveau e le prime ville di Le Corbusier. Un'influenza diretta e architettonica di Loos sul Movimento Moderno non è certificabile, ma lo è il suo contributo polemico all'abolizione.dell'ornamento("Ornamento e delitto", 1908): solo dopo questo atto si sarebbe potuto affermare uno stile vero per l'epoca, che metteva in mostra le vere qualità dell'architettura, la forma, la proporzione, la misura ecc... Cap IV - Razionalismo tradizione ingegneristica e cemento armato
L'Art Nouveau rompeva i legami con il passato ma finì col sembrare troppo soggettiva, e venne criticata come eccessivamente decorativa, anche se non bisogna dimenticare il contributo che ha dato verso un linguaggio astratto e nel rapporto fra architettura e natura. Dal 1905 cominciò a sfiorire e contemporaneamente sorsero le reazioni contro questo stile: a Vienna Hoffmann e Loos, a Berlino Behrens, a Parigi Perret, spinto dall'ancora influente teoria di Viollet-le-Duc di "aderenza alle verità costruttive". Da qui l'importanza della tradizione ingegneristica. Choisy nel 1899 nella Historie de "il trionfo della logica
Nell'arte, l'architettura parlava dell'architettura gotica come, la cui forma era governata solo dalla sua funzione, evidenziata da diagrammi assiometrici strutturali. Il problema di fronte a tali trionfi strutturali era il rischio di perdere il carattere poetico della forma, critica già sviluppata nel primo Ottocento da Durand e Hubsch cercando di promuovere un metodo di progettazione razionale e logico. (Eiffel, Ponte di Brooklyn 1884), (Roebling, 1883). Anche Sullivan si era mosso in tal senso riuscendo a capire che non è possibile generare una forma solo a partire da funzione e struttura. Quali elementi astratti della tradizione si adattano alle nuove tecniche costruttive? Il calcestruzzo permise la più ampia gamma di espressioni. In Francia una prima prova, St. Jean de Montmartre, fu di Anatole de Baudot, all'interno si percepisce la distinzione tra elementi portanti e pannelli di riempimento, tuttavia questo rimane l'unico.
Elementi di novità in un "conglomerato" di espressioni medievali (Viollet-le-Duc), esotiche e Art Nouveau per molti versi indefinibile. Auguste Perret fu il primo grande architetto del calcestruzzo, intriso di cultura Beaux Arts ma solo nel senso di fondamentali principi e tipi classici, e di cultura pratica di cantiere, dovuta al padre. Gli alloggi bis di rue Franklin si basano sulle potenzialità della struttura a scheletro a rispondere a determinati stimoli architettonici, tipo la vista sulla Senna e sulla Tour Eiffel, tramite l'apertura di ampie aperture vetrate (ai limiti di legge), e la posizione di una corte aperta sul fronte anziché sul retro. Queste poche necessità economiche e spaziali furono rese in modo ben chiaro architettonicamente e formalmente. Il telaio ortogonale veniva solo lasciato intravedere, coperto da colori e trame contrastanti nelle piastrelle di facciata, mentre il tema del tamponamento fu sottolineato dai motivi in ceramica arretrati.
Nel complesso il risultato fu di un'opera di grande sobrietà e equietà. Altra opera, insieme a Palazzo Stoclet, al Larkin Building, alla fabbrica AEG e alla 51 di rue de Ponthieu School of Art. Nel Garage il cemento veniva lasciato a vista anche se verniciato di bianco, forse a causa della tipologia meno nobile e più affine a quella del deposito. In questo periodo egli forse riconobbe una certa affinità tra il Teatro degli Champs-Elysées cemento e le forme ortogonali. Altra prova fu data con il (1913), anch'esso ispirato da uno spirito classicista ma il cui telaio fu di grande ispirazione per il Movimento Moderno. Negli Stati Uniti, Albert Khan ed Ernest Ransome, trovarono il calcestruzzo ideale per alcune applicazioni industriali e agricole, nella realizzazione di fabbriche, depositi e sili. Lavorando vicino a Henry Ford, Khan dedicò gran parte della sua vita alla progettazione di fabbriche di automobili senza velleità veramente.
architettoniche, furono gli europei a riconoscervi degli elementi innovativi e degni di ispirazione. Frank Lloyd Wright fu uno dei pochi a impiegarlo in vere architetture come lo Unity Temple. Esempi splendidi di utilizzo del cemento in ambito architettonico sono quelli degli ingegneri Freyssinet (hangar per dirigibili) e Maillart (Ponte Tavanasa, 1905), che elevarono questo uso ingegneristico a vera arte strutturale. Nel piano della strada viene reso indipendente e autonomo attraverso un attento trattamento dei bordi e delle sporgenze. La prima generazione del Movimento Moderno aveva dunque pescato forme ortogonali in un panorama molto più vasto di forme dove erano diffuse anche quelle curvilinee. Tony Garnier, coevo di Perret, si dedi