Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 39
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 1 Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame, prof. Balducci e prof. Silvi, libro consigliato Per fare televisione, Solarino Pag. 36
1 su 39
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

HD)

- Una volta digitalizzati entrano nel circuito DSP, Digital Signal Processor, dove subiranno

delle modifiche

- In uscita dal DSP seguono due vie indirizzate, rispettivamente, a formato analogico

oppure digitale

- Per il formato analogico si creano i segnali Composito, S-Video e Component

- Per il formato digitale entrano nel circuito Multiplexer dove vengono disposti in serie,

uscendo poi o in formato pieno 4:2:2 o nei formati ridotti e compressi tipici dei

camcorder

Regolazioni segnale= i segnali video, così come generati ed elaborati dai precedenti

 circuiti, presentano caratteristiche standard senza assumere specifici valori di messa a

punto, livellamento e calibrazione in relazione alle diverse esigenze di ripresa. Provvede

a questo il blocco di Regolazioni segnale, un’unità che opera in parallelo a quello di

Regolazioni immagine che vedremo subito dopo. Di essi, il primo si rivolge ai parametri

tecnici (tensioni, livelli, ecc.) e il secondo agli aspetti estetici (esposizioni, colori ecc.) il

DSP, unitamente al Pannello di gestione con pulsanti e manopole costituisce la CCU,

central control unit, ovvero la completa unità fisica che supporta le regolazioni. Nelle

camere da studio, oltre ad essere integrata nel corpo camera, la CCU è realizzata in

versione esterna e remotabile.

Bilanciamento dei livelli nero e bianco= il segnale video è delimitato tra due tensioni, bassa

per il nero e alta per il bianco, entro cui sono comprese le varie gradazioni di grigio e colore.

Il livello di nero non dovrà scendere nell’ultranero assorbendo i grigi scuri e i colori carichi; e

il livello di bianco non dovrà entrare nella zona abbagliamento, bruciando i grigi chiari e i

colori sfumati. La regolazione del nero viene condotta agendo sul comando Black Level

presente nella CCU. Il livello di nero si trova a 0,25 volt. Il livello di bianco viene invece

regolato a ogni inizio ripresa e in ogni nuova situazione di scena: interni, esterni,

cambiamenti di illuminazione e così via. È questa l’operazione ben nota come fare il bianco.

Regolazione del contrasto.

Bilanciamento cromatico= questa operazione ha lo scopo di ottenere sullo schermo la

migliore fedeltà colore rispetto agli originali come pure, in alcune situazioni, di alterare i

colori ad arte per creare effetti o eliminare difetti. Viene eseguita agendo sui comandi

relativi ai tre canali RGB e ai loro complementari YCM. L’operazione può essere condotta

con ricorso al Generatore di barre di solito presente su ogni camera professionale.

Realizzato tramite apposito circuito, il generatore di barre emette il bianco e il nero e i sei

colori primari e complementari a massimo grado di saturazione, secondo progressione dai

chiari agli scuri: bianco, giallo, ciano, verde, magenta, rosso, blu e nero. Esse rappresentano

le barre normalizzate EBU, European Broadcasting Union.

Autodiagnostica Tipica delle telecamere digitali, questa funzione fa rapidamente

conoscere origini e cause di eventuali malfunzionamenti. Più che una regolazione,

rappresenta un utile strumento di lavoro qualora si riscontrino immagini con anomalie

persistenti.

Regolazioni immagini= questo blocco di circuiti, che opera spesso congiuntamente al

 precedente per le regolazioni tecniche sui segnali, presiede a operazioni dal carattere

qualitativo ai fini delle corrette impostazioni d’immagini. Con attenzione alle macchine

professionali e broadcast, le regolazioni d’immagine nel loro insieme sono numerose e

articolate, spesso gestite via software tramite menu.

- Messa a punto dell’ottica= riguardano diaframmi o iris, lo zoom automatico.

- Commutazioni HD/SD, Formato, Scansioni= sono comandi che riguardano la scelta

dell’alta definizione o della definizione standard…

- Velocità otturazione= normalmente 25/30 ma si può modificare per evitare immagini

strisciati.

- Interni/esterni= attenua le percentuali di rosso o di blu.

- Temperature colore= dosare i colori.

- Regolazione guadagno= riguarda il livello di luminosità generale della scena.

Aumentando di molto il guadagno (nelle scene notturne), tutta l’immagine ne risente in

termini di incremento del rumore di fondo (neve).

- AGC, Automatic Gain Control= assicura una illuminazione uniforme.

- Riduzione rumore

- Correzione contorni= se si vuole contorni più incisi il segnale subisce dei picchi di

tensione, aperture, se si vogliono invece ammorbidire i contorni il segnale subisce die

raccordi.

- Funzione incarnato= agisce sulla pelle del soggetto, ne ammorbidisce il grado di

dettaglio.

Interfaccia d’uscita collocate di solito sul pannello posteriore della camera, le interfacce

d’uscita provvedono a inoltrare i segnali video verso le successive apparecchiature della catena

produttiva: monitor di controllo, mixer o registratori. Le interfacce d’uscita possono essere

ripartite in analogiche, digitali e in alta definizione.

- Uscite analogiche= nove connettori: tre per i segnali RGB, tre per quelli Component Y, R-

Y, B-Y, due per i segnali S-Video e C, e uno per il segnale Composito.

- Uscite digitali in definizione standard= uscite RGB, costituita da un unico connettore,

uscita component offre i tre segnali YCrCb in serie su connettore unico. E infine Uscita

FireWire presenta sempre il segnale in formato Component ma in profilo ridotto e in

versione compressa M-JPEG, le più recenti hanno la tendenza a sostituirlo con l’USB.

- Uscite digitali in alta definizione= la situazione è analoga alla precedente, fatti salvi i

bitrate più elevati. Uscita RGB, Uscita Component, Uscita FireWire (ma i segnali sono

compressi in MPEG 2) e in più c’è l’uscita HDMI (High Definition Multimedia Interface).

2. L’OBIETTIVO

L’obiettivo della camera è il dispositivo ottico che, inquadrati gli oggetti, provvede a far

convergere le immagini sulla finestra di ripresa del sensore. Esso rappresenta, dal punto di

vista strettamente ottico, una lente “convergente” di determinate caratteristiche. La sua

costruzione si avvale di tecnologie meccaniche, per la realizzazione dell’involucro e della ghiera

d’attacco al corpo camera; e di tecnologie ottiche, per la produzione delle lenti.

Gli obiettivi per telecamere rientrano in due principali categorie: da studio e per esterni.

- obiettivi da studio: di dimensioni e peso considerevoli, le dimensioni spesso superano quelle

dello stesso corpo camera e il peso può essere attorno ai 20 kg.

- obiettivi per esterni: di dimensioni e peso contenuti, offrono comandi di regolazione locali. Il

peso si aggira sui 2-3 kg.

I principali parametri che caratterizzano gli obiettivi delle telecamere sono il potere risolutivo,

l’attacco, la focale, il diaframma o apertura, la distanza di presa e di conseguenza la profondità

di campo.

1) Potere risolutivo= ovvero la sua capacità di far apparire come separati due punti tra loro

estremamente vicini, in definitiva immagini nitide e non impastate. Insieme di fattori

come la purezza dei vetri, il trattamento delle superfici delle lenti, l’assemblaggio e

saldatura dei blocchi di lenti e così via. La risoluzione dell’obiettivo deve essere

superiore alla risoluzione del sensore immagine, intesa come numero dei pixel per

millimetro. Varia tra 60 e 120 per la definizione standard e tra 130 e 260 per l’alta

definizione.

2) Attacco= è il dispositivo di aggancio dell’obiettivo al corpo camera. La sua dimensione

(diametro) è in stretta relazione alla dimensione (diagonale) del sensore di ripresa.

Anche per esso vale una distinzione di base tra telecamere da studio e portatili.

L’attacco delle camere da studio con obiettivi pesanti si avvale di fermi o leve laterali, o

complessi sistemi di fissaggio a perni e viti ( più adatto per camere che non prevedono

modifiche d’assetto).

3) Focale= l’obiettivo della telecamera rappresenta una lente convergente con il compito

di riportare sul sensore di ripresa le immagini degli oggetti inquadrati. Nel rispetto della

convergenza, le immagini presentano dunque dimensioni inferiori rispetto agli originali.

Il parametro che definisce la capacità di convergenza, ossia di concentrazione delle

immagini è rappresentato dalla lunghezza focale. Espressa in millimetri, è tale che a

focali corte corrispondono obiettivi con elevata capacità di convergenza e a focali

lunghe obiettivi con limitata capacità di convergenza. Obiettivi a focali corte o

grandangoli forniscono inquadrature ampie ed estese, obiettivi a focali intermedie o

normali forniscono inquadrature di media apertura e obiettivi a focali lunghe o

teleobiettivi forniscono particolari e dettagli. Se la focale è inferiore alla diagonale è un

grandangolo.

Un altro importante parametro dell’obiettivo correlato alla focale è rappresentato

dall’angolo di campo, intendendo con ciò l’angolo coperto in orizzontale da

un’inquadratura. L’angolo di campo per un obiettivo normale è di 45°, con aperture

maggiori per i grandangoli e minori per i teleobiettivi.

4) Diaframma= è il dispositivo di regolazione della quantità di luce che l’obiettivo inoltra al

sensore. È realizzato tramite un insieme concentrico di lamine scorrevoli disposte

all’interno dello stesso obiettivo, che danno origine a un’apertura variabile. Diaframmi

aperti danno origine a immagini morbide e fumate mentre più chiusi generano immagini

incise e dettagliate. La regolazione del diaframma analogamente allo zoom e in

relazione alle diverse camere può avvenire tramite ghiera azionata manualmente

oppure tramite servomeccanismi a comando locale o remoto. [1.4, 1.8, 2, 2.4, 4, 5.6, 8,

11, 16, 22] a numeri più bassi corrispondono diaframmi aperti, passando da un numero

al successivo, l’apertura viene dimezzata. Massima apertura è detta luminosità. I numeri

di diaframma di solito usati nella televisione sono compresi tra 4 e 11, con valori per lo

più stabiliti in fase iniziale e poi soggetti solo a ritocchi.

5) Distanza di presa= è rappresentata dallo spazio compreso tra il soggetto inquadrato e la

telecamera, tra il piano del soggetto e il piano del sensore di ripresa. Al suo variare, in

relazione agli spostamenti del soggetto o della camera, si dovrà procedere

all’operazione di Messa a fuoco, consistente nell’avvicinare o allontanare l’ottica rispetto

alla stesso sensore. Per esempio se il soggetto si allontana, l’ottica va avvicinata al

sensore. Per questo nelle sue posizioni più lontane dalla camera, su distanza di ripresa

in teoria infinita, ma in pratica superiore ai 10 m, la distanza tra ottica e sensore

coincide con la focale dell’obiettivo. Fuoco automatico si chiama autofocus.

6) Profondità di campo= l’es

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
39 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giulia_1809 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Silvi Riccardo.