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IKEA
La rivitalizzazione di una marca come IKEA necessita di un orientamento di medio-
lungo termine in stile Relationship Era.
Nella Comsumer Era i contenuti erano autoriferiti (monologo: cosa la marca fa
per te) e la comunicazione verticale.
Nella Relationship Era si punta sulla relazione marca-consumatore per via del
sovraffollamento di pubblicità, grazie ai nuovi mezzi di comunicazione si passa al
dialogo e si punta sulla fiducia.
I più importanti brand relazionali hanno saputo costruire legami culturali con le
persone grazie agli ideali che portano avanti, questi vengono chiamati Empowering
Brand.
IKEA per raggiungere tale status si presenta come salvagente per affrontare la crisi,
si mette a fianco degli italiani puntando sulla loro capacità di combattere e risalire
nei momenti più difficili.
Per fare ciò bisogna abbattere la barriera culturale e comportamentale:
l’immobilismo.
4. Dalla Brand Idea al Brand Ideal
Individuato il modello (benchmark) di riferimento, la barriera culturale, ora tocca
individuare l’ideale condiviso che IKEA può sostenere, un ideale che sia sostenibile
nel tempo.
5. I Risultati
Gli spot puntano sul cambiamento, che se si vuole può essere semplice “basta essere
se’ stessi, basta un po’ di fantasia” ecc…
Dal punto di vista qualitativo, grazie anche alle estensioni digitali, ha avuto un ottimo
impatto.
Il tema affrontato ha aperto conversazioni e spunti da cui ripartire nelle prossime
puntate.
Il messaggio ha acceso la voglia di cambiamento.
Dal punto di vista quantitativo ha avuto ottima riconoscibilità nonostante il cambio
di registro comunicativo sull’enjoyment.
Il contesto storico
Mazda è una marca giapponese produttrice di automobili nata a Hiroshima nel
1920.
Un momento chiave è il 1940, anno in cui Mazda comincia gli studi sul motore rotativo
che si dimostrerà vincente, e 5 anni dopo dimostra la sua lealtà al popolo lavorando
in prima linea alla ricostruzione del proprio paese devastato dalla bomba atomica.
La storia di Mazda di basa su lealtà e sfida alle convenzioni.
In Italia pochi conoscono la storia di Mazda se non per
sponsorizzazioni di calcio
Obiettivo di marketing: riconnettere l’azienda al mercato di riferimento, l’Italia,
attraverso un’operazione capace di mostrare all’Italia la sua storia.
Obiettivi di comunicazione:
Ricordare i valori di Mazda legati a lealtà, rispetto e sfida tipici della cultura
giapponese
Attraverso la sponsorship per Fiorentina, sfruttare la passione degli italiani per il
calcio
Lanciare il nuovo roadster CX-5 progettato attorno alla tecnologia Skyactive
Il calcio ha regole scritte e non scritte, tra le ultime vincere ad ogni costo
annientando l’avversario.
In un simile contesto dare messaggi positivi è difficile: la filosofia dei tifosi non è di
facile penetrazione.
Ha per prima cosa scelto un simbolo riconosciuto da tutti gli sportivi e gli appassionati,
ossia il cartellino (giallo, rosso) e ne è stato capovolto il significato introducendo il
colore viola.
Il cartellino non serve per punire ma per premiare i gesti di Fair Play capaci di
comunicare i valori positivi di Mazda.
Il linguaggio utilizzato deve essere lo stesso dei tifosi, dunque per richiamare
l’attenzione, vengono messi online video virali che mostrano il modo “insolito” con
cui i calciatori della Fiorentina si allenano.
“Per vincere davvero, vincere non basta” è uno slogan che fa leva sugli scandali
che dilaniano il mondo del calcio.
Il Fair Play in questo modo ha cominciato a diventare mezzo utile per ottenere vere
vittorie schiaccianti, i tifosi hanno iniziato a postare episodi di Fair Play della propria
squadra di cui vantarsi.
Nella seconda fase del progetto è stata lanciata l’operazione vera e propria: insieme
a Fiorentina è stata creata una giuria composta dai direttori dei principali quotidiani
sportivi nazionali che premia ogni mese con un Cartellino Viola il giocatore che si è
distinto per il gesto di fair play.
In questo modo Mazda si garantisce ogni mese un famoso testimonial a costo zero,
capace di veicolare i valori positivi del brand.
Alla fine dell’annno tra i vincitori del cartellino viola viene premiato quello più
meritevole con la nuova Mazda Cx5.
Il budget a disposizione era esiguo, il target trasversale ma è stato un grande
successo.
Il “cartellino viola” è entrato nel gergo sportivo nazionale.
1. Premessa
Il governo del 2011 era interamente composto da tecnici che non hanno mai militato
in partiti o cariche elettive ma scelti unicamente in base alle proprie competenze.
La natura di questo governo ha rimesso in discussione il ruolo tra politica e istituzioni
restituendo rilevanza ai membri delle camere, altrimenti condannati al ruolo passivo
di sottoscrittori delle iniziative dell’esecutivo.
Lo stile di Mario Monti ha messo in crisi il format televisivo che fondava il proprio
successo su chiara opposizione tra i protagonisti.
Il governo monti ha ricostruito un rapporto sano con i giornalisti, ha utilizzato con
giudizio la leva pubblicitaria e non si è confrontato con le opportunità dei social
media.
2. Comunicazione leva di attuazione delle politiche, Rete luogo di relazione
diretta
Il consigliere per la comunicazione istituzionale del Ministro per la Coesione territoriale
Fabrizio Barca si chiede come usare i mezzi di comunicazione per attuare le politiche
del ministro.
Piccole innovazioni nel rapporto con i giornalisti
Necessario prendere atto che la crescente propensione alla
spettacolarizzazione della politica ha reso i mezzi di comunicazione sensibili
alla “notiziabilità attesa”, ossia l’orientamento delle testate per soddisfare le
aspettative dei lettori
Queste consapevolezze hanno spinto a cercare canali adatti a informare i cittadini
direttamente senza la mediazione dei media quando questi ritengono il fatto non
meritevole di notizia.
Questa ricerca è stata resa più semplice dalla personalità “umile” del ministro (es.
mezzi pubblici invece di auto blu) che si è adattata facilmente alla piattaforma di
microblogging twitter.
Per evitare che serpeggiasse il dubbio sulla reale identità del profilo (in quanto erano
già attivi degli account fake) è stata attuata l’accortezza di segnalarne l’esistenza
sulla pagina ufficiale del governo.
A quel punto ha iniziato a seguire un centinaio di giornalisti ed amici nodi rilevanti
della rete, capaci di influenzare un vasto ambito sociale. Il profilo era utilizzato
direttamente dal titolare.
È stato poi creato un sito più istituzionale contenitore di documenti tecnici.
Su FB invece è stato istituito un profilo istituzionale con lo scopo di diffondere i
contenuti e raccogliere le opinioni dei cittadini.
In seguito è stato istituito il canale di youtube con cui il Ministro ha potuto comunicare
il senso di decisioni prese mettendoci la faccia in modo immediato e diretto.
In modo progressivo è stata quindi costruita una piattaforma di comunicazione
istituzionale diretta resa efficace dall’impegno del Ministro.
3. Investimenti pubblici, informazione trasparente, open data
La piattaforma di comunicazione diretta costruita consente di raggiungere
direttamente la “cittadinanza responsabile”, ovvero i ceti medi riflessivi o in generale
chi comprende l’importanza di essere informati.
Tuttavia le informazioni veicolate sono comunicazione di flusso, cioè via via che
accadono gli eventi se ne rende conto pubblicamente, incorrendo al rischio di
perdita (raramente un follower va a ritroso nella lista dei tweet di un altro utente).
Al contrario il sito accoglie materiale in modo cumulativo e dispone di strumenti di
ricerca.
La presenza dell’amministrazione pubblica di personale molto qualificato e motivato
ha reso possibile l’apertura di OpenCoesione, un progetto articolato su diverse
componenti, rimanda ai singoli siti governativi, iniziative di formazione e divulgazione,
seminari, workshop locali ecc…
La cultura open data si va diffondendo tra gli operatori più giovani del mondo
dell’informazione, vengono propugnati come strumenti di trasparenza, ma soltanto
la disponibilità di strumenti sofisticati e competenza specialistica li rendono utilizzabili,
sono quindi realmente fruibili da una cerchia ristretta di utilizzatori che a loro volta
dovrebbero fare da tramite al cittadino.
Perché il cittadino possa allora accedere al patrimonio informativo della pubblica
amministrazione è necessario disporre i dati in una modalità accessibile, ed è per
questo che è nato OpenCoesione, che li rende disponibili a seconda della regione
geografica, dei dati ricercati ecc…
1. Introduzione
La comunicazione che riguarda il food destinato al consumo giornaliero in Italia
segue delle guideline molto strette: la famiglia con mamma-papà-bambini è la
regola.
La nuova campagna Monini esce da questo territorio, rendendo l’attore principale
le ricette prepararte.
2. Situazione
Il comparto olio extra vergine di oliva ha conosciuto una diminuzione di presenza a
causa delle numerose acquisizioni da parte di imprese estere, portando ad una
produzione di olio e.v meno legata ai dettami delle tradizioni e ad un aumento
dell’importanza di leve di vendita e sconti.
Il risultato è che il pubblico si è assuefatto a prezzi dell’olio extravergine molto
contenuti, uccidendo il valore del brand.
3. Obiettivi
Comunicare l’alta qualità dell’olio
Sostenere l’immagine della marca
Cambiare il ruolo del prodotto da “condimento” a “protagonista”.
4. Insight: Quando il consumatore si trova al supermercato guarda agli sconti
5. Promessa: scelgo Monini perché mi garantisce qualità
6. La campagna
Pianificata sulle principali reti nazionali.
L’olio solitamente ha un ruolo secondario di condimento in tavola.
Durante lo spot Monini toccando gli altri ingredienti li trasforma all’istante in qualcosa
di più gustoso ed artistico.
1. L’idea
Da molti anni appare la ruota di Mulino Bianco, ma chi la muove?
Il Mulino è un luogo magico ed idilliaco, in cui la natura ha un ruolo fondamentale
ed i suoi ingredienti genuini sono rappresentati dalla gallina, spiga di grano, acqua,
sacchi di farina ecc…
Il tono di voce della campagna si ispira ai grandi film di avventura, grandi
inquadrature, luce epica, molta attenzione alla veridicità di azioni e dialoghi e alla
musica.
Al centro di tutto c’&e