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Prevedono il raccordo tra competenze di base Prevedono collegamenti con conoscenze di

e competenze chiave di cittadinanza aventi un livello crescente finalizzate all’arricchimento

valore formativo culturale

Considerano l’apprendimento come Considerano la conoscenza come

socialmente contestualizzato e spendibile oltre decontestualizzabile e non necessariamente

la scuola spendibile a livello sociale

Indicazioni nazionali,

Nelle le competenza viene interpretata come una forma complessiva

e composita di apprendimento che si manifesta attraverso un’azione efficace. Attraverso la

Piani di studio personalizzati

costruzione di (PSP) le scuole possono e devono favorire la

maturazione di “competenze personali essenziali”. L’insieme delle UdA effettivamente

realizzate dà vita ai PSP. I PSP vengono impostati nelle loro linee generali all’inizio

team

dell’anno scolastico. La progettazione delle varie UdA, realizzata dal docente, deve

prevedere uno stretto raccordo tra le competenze degli OF e gli OSA articolati in

conoscenze e abilità disciplinari. La scuola ha il compito di trasformare le capacità di

ciascuno in competenze personali avvalendosi delle conoscenze e delle abilità riportate

Indicazioni nazionali.

nelle Le conoscenze e le abilità contribuiscono alla maturazione delle

competenze, ma non rappresentano più il fine ultimo cui devono tendere le istituzioni

scolastiche. Ciò sottolinea la sussidiarietà e la strumentalità delle conoscenze e delle

Portfolio

abilità rispetto alle competenze. Il è lo strumento da utilizzare per l’accertamento

e la certificazione delle competenze acquisite, reso in seguito non più obbligatorio.

Indicazioni per il curricolo,

3. l’edizione del 2007, firmata dal Ministro Fioroni e che

Indicazioni

rappresenta l’ultima edizione di prodotta fino ad oggi. Nella prima parte del

Scuola Persona)

testo (Cultura viene delineato il ruolo che la scuola ricopre nella società

della conoscenza. Alcuni concetti chiave che stanno alla base della cornice culturale e

Indicazioni per il curricolo

formativa delle sono:

- la cittadinanza. Il compito della scuola è quello di formare una cittadinanza unitaria e

plurale, capace di valorizzare la conoscenza della satira, delle tradizioni e delle

memorie nazionali e la consapevolezza di essere cittadini dell’Europa e del mondo. La

scuola deve puntare a formare cittadini in gradi di partecipare consapevolmente alla

costruzione di collettività più ampie e composite, tali da promuovere la convivenza e

l’integrazione sociali attraverso la valorizzazione delle diverse identità di ciascuno;

- la diversità. Oggi assistiamo ad un’esplosione di diversità che da il suo ingresso nelle

aule scolastiche. La diversità costituisce un carattere peculiare della scuola italiana

perché gli stimoli cognitivi e le opportunità di apprendimento si sono moltiplicati e

diversificati e perché in passato il percorso di formazione che conduceva alla

maturazione della cittadinanza avveniva quasi esclusivamente all’interno del contesto

scolastico, mentre oggi sono più le esperienze esterne alla scuola che arricchiscono il

bagaglio di conoscenze e competenze; 11

- la persona. Porre l’alunno-persona al centro dell’azione educativa vuol dire

considerarlo come un elemento di ricchezza e di apprendimento;

- comunità di apprendimento. La scuola deve connotarsi come luogo accogliente,

coinvolgendo gli alunni e creando le condizioni che favoriscono lo “stare bene a

scuola”;

- partecipazione. La partecipazione mira al raggiungimento di una migliore integrazione

fra scuola e le famiglie degli alunni, coinvolgendo quindi i genitori, e fra scuola e

territorio. Non vi è infatti alcuna possibilità che la scuola arrivi a realizzare il proprio

compito formativo senza la partecipazione della famiglia. La scuola prosegue una

doppia linea formativa: verticale, che imposta una formazione che possa poi

continuare lungo l’intero arco della vita, e orizzontale, che indica la necessità di una

collaborazione tra scuola e extrascuola, dove la famiglia occupa il primo posto;

- cultura. La scuola valorizza l’unicità e l’irripetibilità di ogni singolo individuo attraverso

l’incontro con la cultura e con i saperi, per mezzo dei quali ciascun soggetto è in grado

di esprimere le potenzialità di cui è portatore. La scuola pertanto è funzionale al

conseguimento del fine ultimo cui deve tendere la scuola, ovvero la formazione della

persona;

- Indicazioni

competenze. Le rappresentano la via italiana all’Europa e all’acquisizione

delle competenze indicate a Lisbona. Le competenze necessitano del contributo di

varie aree disciplinari del curricolo, articolare non in maniera gerarchica, ma funzionale

all’individuazione delle dovute connessione epistemologiche. La connotazione

transdisciplinare delle competenze necessitano dell’apporto di tutti i settori del sapere

e per questo si parla di un “nuovo umanesimo”. Le priorità che la scuola deve

perseguire sono la valorizzazione e l’acquisizione di saperi consolidati, derivanti dalla

nostra tradizione culturale e in vista della costruzione di nuove conoscenze, la

maturazione di competenze personali spendibili in molteplici contesti d’azione, e

l’acquisizione di una forma particolare in gradi di esprimere l’insieme degli elementi

caratterizzanti il proprio essere persona.

Il curricolo deve tenere come punto di riferimento i traguardi per lo sviluppo delle

competenze, definiti al termine dei vari ordini di scuola e al cui raggiungimento concorrono

gli obiettivi di apprendimento. I traguardi indicano agli insegnanti quali piste percorrere e

aiutano a finalizzare l’azione educativa nella prospettiva dello sviluppo integrale

team

dell’alunno. Nella scuola dell’infanzia suggeriscono al docente orientamenti,

attenzioni e responsabilità. Nella scuola del primo ciclo favoriscono l’apprendimento la

Indicazioni

costruzione dell’identità degli alunni. La scuola dell’infanzia tratteggiata nelle

per il curricolo si configura come una scuola a misura di bambino, la quale accoglie i

bambini e le bambine tra i 3 e i 6 ani di età e rappresenta la prima risposta al loro diritto

all’educazione. Viene quindi riconosciuta all’infanzia una sua specificità evolutiva. La

scuola dell’infanzia individua nella cura, che si esercita mediante la capacità degli

insegnanti di prestare ascolto ed attenzione alle sollecitazioni di ciascun bambino, e

nell’apprendimento, che si sviluppa mediante esperienze e attività didattiche, del bambino

le ragioni della propria azione formativa. Le modalità per mezzo delle quali i bambini si

esprimono sono l’esplorazione, le interazioni con il territorio, con gli oggetti e le

espressioni artistiche. Le finalità della scuola dell’infanzia sono lo sviluppo dell’identità,

dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza. Grazie al lavoro per campi di

sé e l’altro, Il corpo in movimento, Linguaggi, creatività, espressione, I

esperienza (Il

discorsi e le parole, La conoscenza del mondo) gli insegnanti possono mettere i bambini

nelle condizioni di conseguire le finalità. Ciascuno di essi rappresenta uno specifico ambito

di indagine e di ricerca all’interno del quale i bambini possono cimentarsi. Il primo ciclo

d’istruzione, della durata di 8 anni, comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di

primo grado ed accoglie gli alunni dai 6 ai 14 anni. Esso, partendo dalle esperienze che gli

alunni hanno maturato nella scuola dell’infanzia e nell’extrascuola, contribuisce alla

strutturazione dell’identità, alla promozione della cittadinanza attiva e all’acquisizione degli

alfabeti di base. La scuola deve andare organizzandosi sempre più come una comunità

democraticamente strutturata. I docenti sono chiamati ad utilizzare gli alfabeti di base e i

indicazioni

saperi disciplinari come strumenti utili all’esercizio della cittadinanza. Le

propongono una progressiva organizzazione degli apprendimenti in chiave disciplinare. Il

mosaico delle discipline di insegnamento viene ricondotto ad unità attraverso il

raggruppamento delle discipline stesse in apposite aree. Sussiste uno stretto parallelismo

tra le aree disciplinari delle Indicazioni e gli assi culturali del nuovo obbligo di istruzione a

12

supporto di una continuità e verticalità del curricolo, conferendo così organicità all’intero

percorso formativo dell’istruzione obbligatoria. Aree disciplinari

Assi culturali del nuovo obbligo di istruzione delle Indicazioni per il curricolo

Asse dei linguaggi Area linguistico-artistico-espressiva

Asse storico-sociale Area storico-geografica

Asse matematico Area matematico-scientifico-tecnologica

Asse scientifico tecnologico

Le Indicazioni non suggeriscono strategie didattiche utili allo sviluppo di competenze, ma

agevolano la progettazione di percorsi di apprendimento orientati ad arricchire il bagaglio

esponenziale e conoscitivo degli alunni in vista dell’acquisizione delle competenze. Il primo

stadio conoscitivo è rappresentato dalla riproduzione di dati, il secondo dalla

comprensione delle conoscenze metabolizzate attraverso una loro manipolazione e

successiva applicazione, il terzo dalla costruzione di un habitus che permette all’alunno di

smontare le conoscenze interiorizzate per poterne generare di nuove e il quarto dalla

conquista di un pensiero divergente che consiste nell’esprimere al meglio la creatività e la

soggettività di ciascuno. In seno a questa architettura generale si inserisce poi il lavoro

particolare degli insegnanti. Quest’ultima edizione delle Indicazioni propone un curricolo

dal “respiro lungo”. La vera ricchezza che può scaturire dalla verticalità e trasversalità del

curricolo è quella che nasce dal confronto tra docenti di ordini e gradi diversi.

Il nuovo Regolamento dell’assetto ordinamentale organizzativo e didattico della scuola

Indicazioni

dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione prevede un’“armonizzazione” tra le

Nazionali Indicazioni per il curricolo di indirizzo

del 2004 e le del 2007. L’Atto del MIUR del

2009 definisce i criteri di detta “armonizzazione” da tenere presenti al momento della

progettazione curricolare:

1. porre al centro l’alunno;

2. mantenere in primo piano l’obiettivo di formare dei cittadini;

3. operare per una scuola dell’inclusione;

4. fissare le tappe e i traguardi da superare nel percorso formativo con

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Publisher
A.A. 2017-2018
29 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher likelikelike di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Capperucci Davide.