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AULE STIMOLANTI E SICURE
In aule ben progettate e ben mantenute, che siano comode, illuminate opportunamente, ragionevolmente silenziose, areate, sicure, i discenti apprendono meglio e apprezzano maggiormente le esperienze educative.
UNIVERSAL DESIGN FOR LEARNING
Più che una strategia, si può definire come "quadro di riferimento". Design for Learning UDL indica un quadro di riferimento scientificamente fondato per la pratica educativa che:
- introduce flessibilità nel presentare le informazioni e nei modi per gli studenti di rispondere, di dimostrare conoscenze e abilità e di partecipare;
- riduce le barriere nell'insegnamento fornendo adattamenti, supporti e sfide appropriati;
- mantiene alte aspettative di rendimento per tutti gli studenti, compresi quelli con disabilità o con scarsa padronanza della lingua inglese.
L'istruzione deve essere accessibile a tutti gli studenti sul piano della didattica, del
Curricolo edelle risorse, attraverso la progettazione di esperienze di apprendimento e ambienti fisicidifferenziati che riducano al minimo la necessità di apportare modifiche in un secondo momentoal fine di renderli adatti a circostanze o persone particolari.
PROGETTAZIONE UNIVERSALE significa progettare prodotti e ambienti affinché siano fruibili da tutti, nella maggior misurapossibile, senza bisogno di successi adattamenti o individualizzazioni.
La progettazione universale implica quindi lo sviluppo di prodotti che possono esser utilizzati dauna vasta gamma di persone con livelli diversi di capacità in un’ampia gamma di contesti,condizioni e circostanze. Quindi l’obiettivo delle UDL è che siano “già adatti” e non “adattatidopo”; quindi si fa una progettazione che includa tutto e tutti sin da subito senza il bisogno chevenga poi modificato.
I PRINCIPI GUIDA fondamentali DELLO UDL sono 3:
- FORNIRE MOLTEPLICI
MODALITÀ DI RAPPRESENTAZIONE (gli studenti hanno modidiversi di percepire e comprendere le informazioni presentate, questo ci porta a rifletteresull’importanza di utilizzare materiali didattici per tutti)
FORNIRE MOLTEPLICI MODALITÀ DI AZIONE ED ESPRESSIONE (ogni studenteesprime il proprio sapere e si muove nell’ambiente a modo suo, è importante per questofornire alternative)
FORNIRE MOLTEPLICI MODALITÀ DI COINVOLGIMENTO (ciascuno studente èmotivato e interessato da cose diverse, diversificare è un vantaggio sotto questo punto divista)
Ci sono 6 CRITERI DELLO UDL:
- Equità
- Utilizzo flessibile
- Uso semplice e intuitivo
- Informazioni percepibili
- Tolleranza dell’errore
- Basso sforzo fisico e cognitivo
Le UDL consiste nel definire e realizzare programmi educativi avendo ben presenti fin dall’inizioi bisogni di tutti i discenti. Si applica a ogni aspetto dell’educazione: dal curricolo allavalutazione,
dell'alunno attraverso valutazioni periodiche - l'implementazione di interventi di supporto di intensità crescente in base ai risultati delle valutazioni - la valutazione continua dell'efficacia degli interventi e la loro eventuale modifica o sostituzione - la collaborazione tra insegnanti, genitori e specialisti per individuare e affrontare le difficoltà dell'alunno - l'adozione di un approccio basato sull'evidenza scientifica per la scelta degli interventi più efficaci. GRADUATED RESPONSE (GR) Il modello anglosassone Graduated Response (GR) è simile al modello RI e si basa su un approccio graduale per l'identificazione e l'intervento precoce degli alunni a rischio. Anche in questo caso, vengono implementati interventi di supporto di intensità crescente in base ai bisogni dell'alunno e ai risultati delle valutazioni periodiche. Entrambi i modelli, RI e GR, pongono l'accento sull'importanza di una risposta tempestiva e personalizzata alle difficoltà degli alunni, al fine di prevenire il fallimento scolastico e promuovere il successo di tutti gli studenti.di tutti gli studenti di una classe, l'identificazione di quelli che mostrano livelli di prestazione significativamente al di sotto dei pari, la valutazione sistematica degli effetti sul loro rendimento di adattamenti didattici evidence-based. Agisce su vari livelli: 1. INSEGNAMENTO DI BASE (definito come "intervento primario" in cui la RI si dedica allo sviluppo del curricolo essenziale) 2. ISTRUZIONE SUPPLEMENTARE (definito anche come "prevenzione secondaria" che implica interventi di intensità moderata per soggetti con difficoltà persistenti) 3. INSEGNAMENTO INTENSIVO (o "prevenzione terziaria" per studenti con enormi difficoltà sul piano scolastico, sociale, comportamentale) La RI fornisce un quadro di riferimento e un sistema per attuare interventi via via più intensivi. Il suo utilizzo corretto consiste essenzialmente nel prendere decisioni basate su dati oggettivi. GRADUATED RESPONSE (GR) RI, in particolare per quanto riguardal'intervento su più livelli e il monitoraggio continuo. Come nel RI prevede che gli insegnanti facciano il possibile per assicurare un'istruzione adeguata a tutti attraverso una didattica differenziata, ricorrendo anche a misure supplementari. I corrispondenti del secondo e del terzo livello sono in questo caso chiamati: SCHOOL ACTION e SCHOOL ACTION PLUS. 22: CLIMA DELLA CLASSE è una strategia che coinvolge più componenti: l'ambiente della classe, la cultura della classe, l'ambiente psicosociale, l'atmosfera, il clima, l'ecologia o il contesto. Sono presenti esplicite evidenze su come il clima della classe sia determinante ai fini del rendimento dei discenti. 26 L'apprendimento è migliore quando gli alunni hanno una percezione positiva dell'ambiente, della classe e degli educatori. È quindi fondamentale creare un ambiente che faciliti l'apprendimento, e questo èpossibileattraverso 3 dimensioni chiave: 1. RELAZIONI (tra i pari e tra alunni e insegnanti)- CREARE UN AMBIENTE EMOTIVAMENTE SICURO DI CUI GLI STUDENTI POSSANO FIDARSI: I discendenti con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI sperimentano spesso emozioni legate all'insuccesso. Molti hanno imparato a non fidarsi né del loro ambiente di apprendimento né della propria capacità di sopravvivere ad esso. Questi discendenti sono quindi a rischio di bassa autostima, depressione, rabbia, ansia e paura e che queste emozioni influiscono negativamente sull'apprendimento.
- Aiutare gli alunni a porsi degli obiettivi: alcuni studenti con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI potrebbero avere una considerazione così bassa delle proprie capacità da non porsi neanche degli obiettivi, altri porsi obiettivi al di fuori della loro portata e altri obiettivi socialmente inappropriati. I discendenti si impegnano nel perseguire gli obiettivi che si pongono.
obiettivi quando questi sono visti come realistici e quando il fatto di raggiungerli comporta dei vantaggi evidenti.
- Tenere pienamente conto del background culturale e linguistico dei discendenti: nel programmare le lezioni si deve verificare se e come il materiale e i contenuti rappresentano le diverse culture. Assicurarsi che non contengano faziosità quali l'invisibilità, gli stereotipi e discriminazioni linguistiche.
- Fornire un ambiente di apprendimento motivante: quando una persona è motivata a svolgere un determinato lavoro nel cervello si attivano le regioni delle aree deputate all'elaborazione delle emozioni e all'elaborazione cognitiva.
3. MANUTENZIONE DEL SISTEMA (controllo da parte degli educatori)
- Comunicare aspettative elevate ma realistiche: i discendenti con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI, avendo sperimentato una lunga sequenza di insuccessi si convincono di non essere capaci ad imparare.
- Essere autorevoli,
- Stabilire regole e limiti chiari ed essenziali: alcuni discendenti con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI possono avere difficoltà a comprendere e rispettare regole sociali.
- Posizionarsi in punti appropriati della classe: benché educatori dedichino tempo alle lezioni frontali, ne dedicano anche a girare tra i discendenti fornendo la supervisione e gli aiuti necessari.
- Fornendo loro la motivazione ad apprendere
- Creando ambienti di apprendimento favorevoli e caratterizzati da emozioni positive
- Fornendo sicurezze e rinforzi positivi (non eccessivi ma meritati)
- Incentivando l'autostima di ognuno
- Creando relazioni autentiche tra i pari e tra alunni e insegnanti
LE EVIDENZE PIÙ SIGNIFICATIVE: meta-analisi, rassegne e studi 27
Hattie ha verificato tre variabili che influiscono direttamente sul clima in aula:
- LA GESTIONE DELLA CLASSE
I fattori che più influiscono sulla buona gestione della classe sono: l'atteggiamento mentale appropriato dell'insegnante, la sua consapevolezza di ciò che accade in classe, l'obiettività emotiva e la capacità di comunicare ai discenti se il loro comportamento è appropriato o meno.
Concorrono aspetti come
L'orientamento agli obiettivi, le relazioni interpersonali positive e il supporto sociale.
- I fattori sono: l'influenza delle relazioni centrate sul discendente sul rendimento e l'atteggiamento degli studenti. Nelle classi con insegnanti centrati sui discendenti gli studenti partecipano di più, c'è più rispetto di sé e degli altri e ci sono meno comportamenti oppositivi. (2009)
- Le relazioni di attaccamento tra insegnante e studente includevano variabili positive (es empatia) e variabili negative (es conflitto). Queste relazioni si associavano in misura medio-grande alla partecipazione dei discendenti e in misura medio-piccola al rendimento. Queste associazioni erano più importanti in relazione a discendenti a rischio di insuccesso scolastico o con difficoltà di apprendimento. (Roorda, Koomen, Spiolt, Oort)