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Il soggetto si auto-costruisce ed integra di volta in volta i prodotti culturali. La cognizione è un processo di
riorganizzazione delle proprie esperienze. Conoscere significa costruire ipotesi interpretative valide ed
efficaci per sapersi orientare nelle diverse situazioni, facendo attenzione anche alle relazioni tra soggetto e
contesto culturale. Il soggetto diventa inventore della realtà. Conoscere è allora disporre di strumenti
interpretativi sempre più raffinati. Nella gestione pedagogica sono importanti:
- principio negoziazione = costruzione conoscenza basata su modalità negoziazione esterna/interna
- principio riproduzione = apprendimento deve sfociare in nuove forme di conoscenza
- principio contesto = importante allievi siano in contesti autentici, di vita reale
- principio padronanza strumenti cognitivi = deve essere consapevole degli strumenti concettuali
- principio di collaborazione tra chi apprende e l’insegnante
Von Glasersfeld: 5 comportamenti virtuosi per gli insegnanti:
1. gli allievi non sono vasi da riempire, deve suscitare riflessioni e interrogativi
2. tradurre propria materia in repertori didattici che siano concettualizzati da allievi
3. evitare di definire lavoro giusto o sbagliato, evitare giudizi troppo netti
4. conoscere i termini dei ragazzi
5. incoraggiarli alla riflessione
6. Il modello della “pedagogia differenziata” o del contratto
Punta verso un lavoro scolastico a misura degli allievi, con pratiche e tecniche individualizzanti. La classe
assume la fisionomia di laboratorio: ognuno costruisce il proprio apprendimento. L’insegnante sollecita
l’alunno nel confronto con le situazioni concrete e con gli altri alunni. Può esservi la differenziazione:
successiva (docente distribuisce e alterna procedure e metodi di rapporto ai differenti livelli cognitivi degli
alunni), simultanea (assegnazione di compiti diversi agli allievi). Modello di Gardner: ogni soggetto fa uso
in modo prevalente di una combinazione di intelligenze con cui apprende. Queste intelligenze sono diverse e
in differenti rapporti l’una con l’altra. La massima efficacia di un intervento educativo sta nel tenere a mente
la configurazione intellettuale del soggetto.
Gardner: l’educazione deve ruotate intorno alla sfera della verità (Darwin), della bellezza (musica Mozart),
della morale (riflessione genocidio). La conoscenza di esempi straordinari di verità, bellezza e morale è una
conquista significativa per gli esseri umani. Un’educazione deve esplorare una serie di grandi conquiste
umane che si riassumono in questa triade. Lo scopo è la comprensione profonda. Bisogna tener conto delle
differenze tra menti: la prospettiva delle intelligenze multiple promuove: il primo impatto con la materia è
fondamentale per far rimanere impressi i concetti, bisogna offrire analogie e fornire e articolare poche idee
centrali.
7. Teorie della personalizzazione
Bisogna puntare a stili di vita e valori che accrescano il capitale umano e il capitale sociale, correggendo
comportamenti che creano problemi, formando persone attive, creative, rispettose, e autosufficienti; 1.
Bisogna predisporre anche gli ambienti per attuare forme didattiche che favoriscano l’acquisizione di saperi
e competenze non standardizzate, scoprendo così stili personali di apprendimento. 2. Creare sinergie tra
diversi luoghi dell’educazione, scolastici e non, e le forme tecnologiche; intelligenza connettiva = forma di
collaborazione tra soggetti che si basa sulla condivisione costruita di scambi reciproci, porta a innovazione e
migliore competenze e prestazioni. Il modello educativo è policentrico (è la comunità che deve esser capace
di far interagire innovazione e tradizione): bisogna mobilitare risorse dell’individuo anche sul piano della
partecipazione civile e responsabilità personale.
8. Il Cooperative learning
Insieme di tecniche per la conduzione della classe dove gli studenti lavorano in piccoli gruppi e ricevono
valutazioni (si basano sulla teoria che esiste nell’umano una naturale disposizione alla socializzazione). Il
gruppo ha un obiettivo comune, che deve indurre una sfida e si può raggiungere con una interdipendenza
positiva. Il clima, che è quello stile relazionale che consente di mettere a proprio agio gli altri, richiede tempi
lunghi per la sua costruzione. L’efficacia del cooperative learning dipende dallo sviluppo delle competenze
sociali (abilità comunicative, abilità che permettono al gruppo di affrontare il compito e che rendono il
lavoro piacevole e gratificante).
9. Apprendere nella complessità
Per questo approccio la conoscenza deve confrontarsi con la pluralità dei punti di vista, con la prospettiva
probabilistica, con i multipli approcci metodologici. L’errore non ha solo valore negativo, è un’opportunità
per ripensare un dato. Solo con l’abbattimento del paradigma del metodo sperimentale e il passaggio alla
pluralità dei metodi si può dar vita ad un nuovo paradigma cognitivo che ricomprenda l’uomo e la società
alla luce di una plurifattorialità. Bisogna imparare a convivere con la precarietà, la diversità, la
molteplicità delle esperienza. Si parla quindi di mente ecologica, interattiva.
10. Riforma del pensiero e apprendimento per interconnessione
Morin parla di pensiero ecologizzante: ogni cosa è inserita in una relazione inseparabile con l’ambiente
culturale, sociale, economico, politico e naturale. La conoscenza deve essere inserita in un contesto, ma
bisogna ricercare anche le relazioni con questo contesto. L’apprendimento dovrebbe garantire
l’intercomunicazione tra i diversi campi di ricerca e conoscenza.
Morin: America si è sviluppata con colonizzazione, schiavitù, occidentalizzazione e quindi attraverso la
moltiplicazione delle relazioni tra differenti parti globo. La globalizzazione inizia nel 1990: mercato
mondiale, rete di comunicazioni ramificate. I sistemi insegnamento sono frazionati e separano conoscenze
che dovrebbe essere legate. Da qui la necessità di educare per l’era planetaria con una riforma nel modo di
conoscere, nel pensiero e insegnamento. Bisogna esaminare problemi metodo, avvicinare al concetto
complessità e di era planetaria.
Bottani: accresciuto sapere delle neuroscienze, rivoluzione tecnologia informatica (siamo nella terza
rivoluzione dell’istituzione scolastica con le tecnologie, dopo invenzione scrittura e stampa). Cosa hanno
fatto trasformare la scuola? la diffusione di conoscenze sul funzionamento della mente e modalità di
apprendimento e lo sviluppo di tecnologie dell’info e arrivo dei digital natives. Le prossime riforme
dovranno quindi riguardare le nuove tecnologie. Si passa da un atteggiamento comunistico e partecipativo.
La cultura, è cultura di partecipazione, di condivisione delle conoscenze (internet). Diventa un patrimonio
aperto, sempre disponibile nell’immediato, condivisibile da tutto. In questo senso le tecnologie possono
potenziale le opportunità educative.
11. I processi formativi in età adulta
L’uomo è soggetto di educazione per tutto il ciclo della vita e richiede una continua formazione (condizione
che permette di sviluppare capacità non solo per risolvere problemi ma anche a porli, non solo ad adattarsi ai
ruoli ma anche crearli). Anni ’50/’60 interventi di alfabetizzazione che permettevano di integrarsi
socialmente ed economicamente nel nuovo mondo. Questo periodo è stato poi superato dal concetto di
’”educazione permanente” (formarsi tutta la vita). Anche nel campo del lavoro si passa da una concezione
del lavoro tayloristica (divisione tecnica dei compiti), che vede la formazione come un addestramento, a un
momento in cui si integra formazione degli adulti con l’educazione scolastica, per permettere loro di scoprire
nuove prospettive professionali.
12. La formazione come ricerca e azione
Anni ’50/’60 introdotte tecnologie che affidano alle macchine il lavoro. Nasce teoria Human Relations
(produttività dipende dalla buona qualità del clima di lavoro e dei rapporti interni). Alle mansioni si
sostituiscono i ruoli: sistema non richiede più forme di addestramento semplici ma vere abilità professionali.
L’uomo lavora meglio con maggiori motivazioni e si realizza se si sente parte di un’impresa. Importanti gli
studi di Lewin sui gruppi (teoria del campo).
13. La formazione nel mondo delle professioni
Schon: i problemi non si presentano già impostati, ma hanno bisogno di un’analisi preliminare per la loro
definizione. L’apprendimento è un’esperienza sociale che ha come obiettivo una conoscenza organizzata e di
qualità con cui ogni soggetto matura la consapevolezza delle proprie conoscenze. La fabbrica, uffici ecc. non
sono più solo luoghi di produzioni, ma occasioni di apprendimento, sviluppo competenze e abilità.
Schon: la riflessione nel corso dell’azione/pensiero riflessivo è fondamentale. Esempio Tolstoj: un
insegnante non deve esaminare i difetti di comprensione dell’alunno, ma vederli come difetti del proprio
insegnamento, deve cercare di sviluppare in sé stesso l’abilità di scoprire nuovi metodi. Quando qualcuno
riflette nel corso dell’azione diventa un ricercatore operante nel contesto della pratica.
14. Apprendimento organizzativo e comunità pratica
L’apprendimento organizzativo è un fenomeno collettivo dove le conoscenze individuali s’intrecciano. Muta
il modo di concepire la competenza che assume una dimensione socializzata. Wenger parla di comunità di
pratica, un gruppo di persone che condivide una preoccupazione, o è impegnata in un’impresa e si organizza
per accrescere le proprie competenze. La comunità è partecipazione (socializzazione attiva) e reificazione
(processo con cui si forma esperienza). L’apprendistato è apprendimento che si compie nella c.p. Conoscenza
tacita = non presente in testi.
Wenger: teoria sociale dell’apprendimento; siamo esseri sociali e la conoscenza è una competenza.
Conoscere è assumere un ruolo attivo nel mondo, l’apprendimento permette di generare significato.
L’apprendimento può essere inteso come partecipazione sociale, partecipazione nelle pratiche di comunità
sociali e nella costruzione di identità in relazione a queste comunità. Tutti apparteniamo a delle comunità di
pratica.
15. Modernizzare senza escludere
Anni 70 la formazione vista come un processo che dura tutta la vita (lifelong learning = processo di supporto
continuo volto ad arricchire le conoscenze, i valori, le abilità); vi è questo apprendimento continuo per:
esplosione conoscenza e informazioni, invecchiamento popolazione, obsolescenza saperi, imperativi di
ordine ambien