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Esperienza in senso retrospettivo:l’esperienza prova l’uomo in relazione a quanto accaduto.
Esperienza in senso prospettico:l’esperienza prova l’uomo in relazione con quanto accadrà.
Famiglia: è il primo spazio di prova,primo perché originario e perché ognuno proviene da una
famiglia che per prima apre e introduce al mondo.
Spazio di prova di un’identità umanamente specificata:è lo spazio all’interno del quale l’uomo fa le
prime esperienze della propria identità.
Spazio di prova delle relazioni che specificano un’esistenza umana:esperienza di appartenenza che
si traduce in:prove di legami(l’ordine sociale è definito da legami ed è quindi prova di autorità e
prova di reciprocità),prove di ruoli(la famiglia è un sistema di relazioni e implica un ordine che ne
mantenga l’equilibrio) e prove di compiti(lo spazio familiare è esperienza di partecipazione a una
causa comune). La famiglia è lo spazio fondamentale di prova per il processo di umanizzazione
ovvero primo spazio di prova della propria identità. La famiglia deve adempiere a 2 compiti
come :spazio di protezione e come spazio di emancipazione.
Scuola:spesso identificata in un edifico,spazio di prova che permette di definire la propria identità in
senso cognitivo e sociale. Assume due compiti:
Compiti d’istruzione: ovvero alfabetizzazione,chiave fondamentale per avere un proprio pensiero.
A scuola si impara a conoscere(acquisire conoscenze e comprenderle),a giudicare(si esercitano
capacità di giudizio e prese di posizione), a intraprendere(si impara a prendere l’iniziativa).
Compiti di educazione:ovvero esperienze di amicizia,rispetto,onestà,generosità e responsabilità. A
scuola si impara a rispettare(regole orali,ruoli e cose) e a partecipare(si esercitano comportamenti
sociali e civili per la convivenza e la cooperazione).
Uscito dalla scuola l’uomo diventa protagonista,esercita quanto appreso,ricerca soluzioni e assume
decisioni;si troverà in uno spazio dove dovrà dimostrare di sapere stare e lavorare con gli
altri:quindi la scuola è spazio di prova e istituzione che lavora per dare continuità al cambiamento e
alla trasformazione.
Gruppo dei pari:spazio nel quale adolescenti e giovani compiono esperienze necessarie al processo
di differenziazione-identificazzione-separazione del proprio se(spazio transazionale). Il gruppo dei
pari è esperienza di emancipazione(passaggio all’autonomia),di accettazione(facilità il processo di
riconoscimento e accentazione di se),di protezione(in gruppo si trovano sicurezza e forza). Il gruppo
dei pari è emancipato dal mondo degli adulti,vive le stesse attese e le stesse paure: è spazio della
scoperta di se,è spazio esperienziale comune:è esperienza di gruppo mediante il gruppo. Con il
gruppo si delinea il proprio modello di vita,è orientamento esistenziale, ma può diventare anche
spazio di condizioni problematiche e trasgressive(cattive compagnie,dinamiche violente e
aggressive).
Tempo libero:spazio non occupato da un organizzazione e impegnato in una libera occupazione,è
spazio della libertà di scelta e di definizione della propria identità,è un tempo impegnato in processo
di ri-creazione. È una necessità del processo educativo perché viene provato il fare da soli
(confronto con se stessi,con le proprie possibilità e i propri limiti) e il fare insieme(confronto con gli
altri per provare partecipazione,appartenenza e partecipazione). La libertà del tempo libero è prova
di impegno(vale solo se portata a termine) e prova di responsabilità(porta a un confronto con i
risultati sia positivi che negativi):lascia liberi di esprimersi in pensieri e azioni di cui assumersi
responsabilità.
Lavoro: spazio nel quale l’uomo prevede e progetta in funzione della produzione di un bene;il
lavoro è “più” e viene “prima” del suo prodotto perché esprime il modo dell’uomo ha di stare al
mondo. Il lavoro ha una funzione che è quella di produrre beni e un senso che è il bene comune. Il
lavoro è un attività significante perché educa all’impegno(mette alla prova e da prova),alla costanza
(richiede continuità nel tempo),alla serietà(cioè consapevolezza e assunzione di responsabilità) e
alla dignità. Il lavoro struttura e consolida l’identità umana perché è realizzazione personale,spesso
lavoro di squadra e visione del futuro.
La rete: spazio che prova l’identità umana in dimensioni non fisiche,rese praticabili dalla
tecnologia. È una realtà che tende all’immediato dove l’esperienze sono caratterizzate da
deterritorializzazione(cioè indipendente dalla condivisione di uno stesso luogo fisico) e
istantaneizzazione( cioè relazione vissuta in tempo reale). Lo spazio è non-fisico,capace di
contenere tutto,dove i confini digitali danno vita a comportamenti,dinamiche sociali e linguaggi di
nuova valenza educativa. Inedite sono anche le esperienze di socializzazione e le occasioni di
apprendimento. L’attenzione educativa è rivolta tanto ai rischi quanto alle opportunità. Il paradigma
della digitalità:assenza di limiti spazio temporali,quantità di dati quasi infinita,creazione di nuovi
contesti sociali(cambia il senso di comunità e le relazioni fisiche diminuiscono di
significato),mentalità in continua innovazione.
Modi e strumenti del pensiero educativo
Professionalità educative:figure professionali caratterizzate da una particolare modalità di azione,la
mediazione: queste figure mettono in relazione e a confronto il destinatario dell’intervento e una
particolare situazione; la mediazione è espressione umana(cioè identità,cultura,comportamenti e
relazioni) ed è implicata direttamente con l’umano(in quanto rispetto e promozione dell’uomo).
Responsabilità delle professionalità educative:responsabilità verso la professione(necessità di
arricchimento continuo e costante delle proprie competenze,di consapevolezza e di
responsabilità),responsabilità verso i destinatari degli interventi, e responsabilità verso la società
(necessità di lavorare e collaborare con le istituzioni).
Le professionalità educative sono:
Educatore – ha la funzione di liberare le potenzialità espressive e comunicative del
soggetto,permettendogli di agire in libertà in qualsiasi contesto,aiutando l’uomo a farsi cosciente
della propria vita attraverso la scoperta dei valori.
Insegnante – deve avere conoscenze ampie in specifici settori,deve essere in possesso di strategie
didattiche e capacità di applicarle,deve essere riflessivo e autocritico,dotato di empatia e capacità di
identificazione, con competenze gestionali sia dentro che fuori l’aula.
Formatore – il lavoro del formatore si svolge su più versanti,esso è “in situazione” cioè capace di
rilevare e comprendere i bisogni,progettare e combinare con altri aspetti la risposta più
coerente;necessità di competenze disciplinari da insegnare,competenze sull’organizzazione dei
soggetti destinatari.
Animatori – necessità di creatività,adattamento alle strutture e alla mentalità,stile di animazione
centrato sul gruppo o sull’individuo,competenza,maturità,essere accettato nell’ambiente in cui si
trova,attitudine ad ascoltare e a dialogare,visione prospettica della situazione e dei problemi.
Competenza pedagogica:bagaglio che permette di rispondere in modo operativo,significativo e
adeguato alle necessità della situazione concreta nella quale interviene l’educazione. La competenza
è teoria e pratica. Teoria in quanto è preparazione e conoscenza di procedure e strumenti,è un
consolidato possesso che permette di capire la realtà sulla quale si andrà ad intervenire. La
competenza così definita è già pratica:quindi la competenza è impiego sempre situato e collocato
delle conoscenze acquisite(importanza della capacità di improvvisare). La competenza richiesta a
chi opera nella scena educativa è sempre teoria e sempre pratica perché studia la situazione e vi
riflette. La competenza pedagogica è una articolata forma di sapere che è sempre sapere di sintesi
critica(controllo/previsione) e sapere di sintesi euristica(ricerca e rinnovamento):la competenza è
pedagogica solo se il suo esito è espressione umana,definizione di se,si attua attraverso un
comportamento umano e agisce sul destinatario a pieno.
Intenzionalità educativa: caratteristica propria dell’agire umano, in quanto agire mirato a qualcosa.
L’azione umana è quindi espressione di volontà,capacità e responsabilità. L’intenzionalità è:agire
cosciente di(cioè anticipazione dello stesso agire,e l’azione diventa intenzione) e agire tendente a
(cioè sforzo che raccoglie volontà e l’azione diventa iniziativa.
Progettualità: modalità con cui l’uomo si dimostra capace di trasformare la realtà. La capacità
progettuale va educata perché implica un confronto tra la realtà come è e la realtà come potrebbe
essere,implica di riconoscere tale scarto e quindi si allena la capacità di trasformazione dell’uomo e
di cogliere le possibilità inespresse della realtà(compito dell’intervento educativo è coltivare la
curiosità). La capacità progettuale va educata anche perché l’uomo va educato a soffermarsi a
pensare sulla direzione che intende dare alla realtà, contrastando gli impulsi e valutando antecedenti
e conseguenze. La modalità progettuale è fondamentale in un progetto. Il progetto è composto da
più fasi:esplorazione della realtà,rappresentazione del cambiamento(importante fare uno studio di
fattibilità e sostenibilità),definizione dell’itinerario del cambiamento,attuazione dell’itinerario di
cambiamento(attraverso prove),valutazione dei risultati del cambiamento(possibilità sia di successo
che di fallimento).
Metodologia educativa: è la sintesi tra la teoria e la pratica,imposta,organizza e valuta l’intervento
affinché sia condotto a termine. Esse determina la successione delle fasi dell’intervento e le stesse
dipendono dalla particolare visione che fa da presupposto all’intero processo educativo;quindi
metodologia educativa come affermazione della posizione dalle quale si guarda la scena educativa.
Tre metodi per pensare la scena edu