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Prospettico: l'esperienza delle relazioni di identità è espressione del profondo legame che c'è tra ciò che si

 è e ciò che si sarà; trasforma il cambiamento in un legame continuato che è autentica costruzione di un

destino; l'identità da definire può affermarsi pienamente solo in un'esperienza che ne provi le capacità di

scelta.

L'esperienza è un punto di accesso alla spiegazione del mondo in cui viviamo. Il tirocinio è spesso considerato

sinonimo di esercitazione o pratica. Si potrebbe definire l'iniziazione pratica ad un'arte, ad un mestiere o ad una

professione. La prima caratteristica è il riferimento alla pratica: vuole distinguersi dalla teoria e rappresentare un

qualcosa che è riferibile direttamente all'esperienza in quanto conoscenza e pratica delle cose acquisita

personalmente. Il tirocinio è un'esperienza a tutti gli effetti. Offre allo studente la possibilità di uscire sul campo e, in

situazione protetta, di entrare in presa diretta con la realtà, di provare lo spessore dei problemi che si vivono nelle

diverse realtà educative e di cercare di individuare ipotesi risolutive. Può essere considerato un banco di prova per lo

studente, per verificare le proprie attese e le proprie motivazioni, per valutare la propria disponibilità al tipo di

impegno e l'attitudine personale di agire nei diversi contesti educativi. Lo studente diviene l'artefice della propria

formazione. Sulla scena educativa, la famiglia è il primo spazio di prova. Ciascuno proviene da una famiglia e la

famiglia, per prima, apre e introduce al mondo. È lo spazio di prova di un'identità umanamente specificata; lo spazio

all'interno del quale l'uomo fa le prime esperienze della propria identità, scoprendone l'unicità e l'irripetibilità,

delimitandosi e distinguendosi per raccogliersi attorno ad un centro di valore che definisce una novità da coltivare

nella sua particolare espressione d'umanità. È lo spazio che prova le relazioni necessarie per strutturare una vita

sociale umana. I confini familiari sono esperienza di appartenenze e di partecipazione. La famiglia prova l'uomo

introducendolo in un ordine sociale definito da legami. È prova di alterità come riconoscimento, accettazione e

rispetto della presenza e del valore dell'altro. È prova di reciprocità come affermazione di una continuità che unisce e

vincola. Prova l'uomo introducendolo in un ordine sociale che è anche definito da ruoli: implica un ordine che ne

mantenga l'equilibrio tra stabilità e cambiamento. Prova poi l'uomo introducendolo in un ordine sociale definito da

compiti: è esperienza di partecipazione ad una causa comune e in quanto comunione è esperienza di condivisione. È

spazio che prova un'esistenza umanamente vissuta. È esperienza di sé, degli altri e del mondo perché prova l'identità

di chi accoglie in una realtà vera, ossia realmente vissuta. La famiglia è il primo spazio di prova per un processo di

umanizzazione. È uno spazio di protezione, adeguato a coltivare una novità che ha bisogno di uno spazio che sappia

accogliere e sostenere, attendere e incoraggiare il processo di definizione. È uno spazio di emancipazione, esperienza

rivolta a scoprire un'identità che deve compiersi libera e, di conseguenza, responsabile. La prova a cui apre

l'esperienza dello spazio familiare è prova vissuta. I legami, i ruoli, i compiti e i valori sono provati esistenzialmente. È

spazio di fiducia: fiducia accordata sulle promesse fatte. La fiducia coltivata in famiglia consolida la fiducia in sé e

negli altri e alimenta la speranza. È spazio di responsabilità perché è prova di quella responsabilità che non risponde

ad un obbligo stabilito, ma che si fa carico della vita comune. La famiglia ha la funzione di scuola del sentimento.

La scuola è lo spazio di prova la cui esperienza permette di definire la propria identità in senso tanto cognitivo

quanto sociale. Il suo edificio è lo spazio della vita scolastica: in questo spazio la scuola assume compiti di istruzione e

di educazione. La scuola ha compiti di istruzione. Le conoscenze scolastiche permettono di entrare nel mondo e di

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orientarvisi. A scuola si impara a conoscere, a giudicare ed a intraprendere. Si impara a conoscere, si impara a

comprendere il significato del conoscere che può esser funzionale o progettuale. Si impara a giudicare. Lo spazio

scolastico ha il compito di esercitare la capacità di giudizio provandola in quella prime forme di esperienza che

richiedono una presa di posizione. Giudicare è l'atto con il quale ogni uomo può valutare le situazioni in cui vive e

con le quali si confronta. Si impara ad intraprendere. Lo spazio scolastico è graduale scoperta delle capacità di

rielaborazione, di comunicazione e di applicazione. La scuola non introduce al mero uso delle informazioni acquisite,

ma alla costruzione della conoscenza. La scuola ha compiti di educazione. Le linee principali degli interventi educativi

della scuola sono costituite dall'imparare a rispettare e a partecipare. Si impara a rispettare. Si impara a rispettare le

regole, i ruoli, ad avere rispetto delle cose. Si impara a partecipare. La vita scolastica è promozione ed esercizio dei

comportamenti che stanno a fondamento di una vita sociale civile. È a scuola che si impara ad essere autonomi e

responsabili per poter convivere e cooperare. Questi compiti ne fanno una severa palestra di democrazia. La scuola

può essere pensata e realizzata come quello spazio di prova attraverso il quale passa tanto la tradizione quanto

l'innovazione. Il gruppo dei pari identifica lo spazio nel quale adolescenti e giovani compiono quelle esperienze di

passaggio necessarie al processo di differenziazione-identificazione e separazione del proprio sé. Spazio

transazionale dell'è e non è, il gruppo dei pari risponde al bisogno di stare insieme per comprendersi e confermarsi

reciprocamente. Le attività che caratterizzano il gruppo dei pari valgono come esperienze di emancipazione,

accettazione e protezione. Il gruppo dei pari è uno spazio di rispecchiamento che agevola l'ascolto, il confronto e la

condivisione dei vissuti che caratterizzano i cambiamenti dovuti al passaggio d'età, la sua significatività consiste

proprio nell'essere lo spazio della prima scoperta di sé e dell'altro non mediata dal ruolo di guida dell'adulto. Il

rapporto peer to peer è un canale di conoscenza di straordinaria rilevanza. Le informazioni assumono una particolare

eco nel momento in cui sono veicolate da una rete di relazioni orizzontali fondate su amicizia, confidenza e fiducia

reciproca. Lo spazio esperienziale comune è esperienza di gruppo mediante il gruppo. In gruppo ci si comincia a

scoprire diversi da e uguali a. Il gruppo dei pari definisce un autentico quanto concreto orientamento esistenziale. Per

le potenzialità comunicative e relazionali che il gruppo dei pari possiede è importante riconoscere nella relazione

orizzontale tra pari una particolare risorsa educativa. Può infatti tradursi in una efficace modalità d'intervento

educativo. Il rapporto di fiducia tra pari consente di attivare processi di apprendimento e di socializzazione perché è

fondato sulla maggiore credibilità che hanno giovani e adolescenti di fronte ai loro coetanei per il patrimonio

comune di esperienze e di emozioni. I membri del gruppo vengono visti come attivi nell'orientare e nel trasformare i

propri comportamenti. Il linguaggio adolescenziale attuale è caratterizzato da:

Maggior importanza del tono rispetto al contenuto;

 Intento più dichiarativo e narrativo che argomentativo;

 Predominio della dimensione connotativa a scapito di quella denotativa;

 Impossibilità di capire il senso delle parole se decontestualizzate e se private degli approcci prossemici, ovvero

 dei gesti e delle espressioni corporee che le hanno accompagnate.

La peer education è una strategia complessa che richiede molte risorse e un alto livello di manutenzione e che, per

funzionare, necessita di una attenta pianificazione che identifichi i bisogno e gli obiettivi, selezioni i destinatari,

chiarisca i criteri di reclutamento dei peer educators, stabilisca le attività, preveda una costante supervisione, stimi le

risorse correnti, includa monitoraggio e valutazione. Un buon intervento di peer education:

Considera adolescenti e giovani una risorsa all'interno di una vera e propria partnership con gli adulti;

 È centrato sui compiti di sviluppo relativi alle aree personale, cognitiva e sociale che adolescenti e giovani

 sono chiamati ad affrontare;

Mira ad evitare o a ridurre il coinvolgimento in un comportamento a rischio e a favorire il potenziamento di

 abilità e risorse necessarie ad un buon adattamento psicosociale, coniugando prevenzione del disagio e

promozione del benessere;

Coinvolge la comunità locale;

 Analizza le condizioni di partenza;

 Fornisce informazioni corrette, accurate e non terroristiche sui comportamenti a rischio;

 Offre un apprendimento esperienziale delle life skills e supporto e incoraggiamento ai peer educators in ogni

 fase;

È condotto da esperti che lavorano come una équipe in cui le competenze vengono integrate.

Lo specifico della peer education è guardare agli adolescenti come a dei partners alla pari: soggetti attivi capaci di

produrre idee, di progettare possibili mondi alternativi e di impegnarsi per realizzarli. Nella peer education ragazzi e

giovani sono, prima ancora che fruitori di servizi di prevenzione, attori di prevenzione sociale. Il tempo libero è lo

spazio che impegna in una libera occupazione. È lo spazio della libertà di scelta nel quale l'uomo ha l'occasione di

definire la propria identità esplorando e scoprendo realtà nuove e divergenti. Non si tratta di tempo abbandonato o

perso, ma di un tempo impegnato in un processo di ricreazione aperto a tutti i possibili richiami della scena

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educativa. È un tempo che ha una precisa direzione: la definizione di sé che non prevede una sola strada. Il tempo

libero è un'autentica necessità del processo educativo. Queste esperienze libere hanno particolare significato

educativo perché permettono di provare tanto il fare da soli quanto il fare insieme. È prova di confronto con se stessi,

con le proprie possibilità e con i propri limiti. È uno spazio di scoperta che inizia con un mix di curiosità, desideri e

sogni che può anche portare a riconoscere la propria inadeguatezza verso il traguar

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
20 pagine
8 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vero.fagiani di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia Generale e Sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Farinelli Giovanna.