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EDUCAZIONE MUSICALE
PEDAGOGIA E DIDATTICA DELLA MUSICA
SCIENZE DELLA FORMAZIONE MUSICOLOGIA
In alto vi è l'educazione musicale perché questa è il punto d'arrivo della ricerca scientifca
in pedagogia e didattica della musica, le quali costituiscono il corpo centrale dello
schema. A loro volta, le due discipline scientifche si sostanziano dei costrutti teorici e
metodologici propri delle scienze dell'educazione e dei contenuti disciplinari della
musicologia. La pedagogia e la didattica della musica acquistano così due robuste gambe,
che hanno solide radici, poiché traggono linfa dai saperi disciplinari che compongono i due
ambiti. Nelle scienze dell'educazione rientrano oltre che la pedagogia e la didattica, anche
la psicologia con i suoi vari rami, antropologia culturale, la sociologia e la flosofa
dell'educazione. Alla musicologia appartengono le storie della musica, la flosofa
musicale, l'estetica della musica, la drammaturgia musicale, la teoria musicale e
l'etnomusicologia. Esse sono quindi il crocevia di un sistema di saperi che la insegnante di
educazione musicale deve possedere. Gli oggetti, i linguaggi e i metodi della pedagogia e
della didattica della musica, si defniscono nell'intersezione tra questi ambiti disciplinari:
proprio in quella intersezione si costruisce il "sapere sapiente", cioè il sapere specialistico
che docente di educazione musicale deve possedere.
La pedagogia e la didattica della musica assumono: dalla pedagogia e dalla didattica,
rispettivamente, il concetto di formazione e di trasposizione; dalla musicologia, il concetto
di comprensione musicale che diviene il fne dell'educazione musicale.
La comprensione, può intendersi come il processo della capacità di usare in modo
appropriato abilità, procedure, concetti, sistemi simbolici e notazione. Essa è determinata
dalla complessa interrelazione con tutti questi elementi e si attua quando si apprendono
conoscenze e si attribuisce senso ad un'esperienza. Senza conoscenze non c'è
comprensione: non si comprende ciò che non si è attrezzati a comprendere. La "cassetta
degli attrezzi" è data dalle conoscenze che, rielaborate e interiorizzate, diventano saperi.
I saperi, però, non sono sufcienti per comprendere. La comprensione nasce da
un'esperienza signifcativa, ovvero un'esperienza rifessiva: il pensiero intelligente che,
cogliendo le connessioni tra fatti conseguenza, comprende e ciò accade perché
interiorizzando esperienza pratica,la rielabora, rendendola pensiero rifessivo. Questo
permette di tornare ad agire nel mondo con capacità di risolvere situazioni problematiche.
Esistono tanti modi di comprendere e, con l'istruzione, tali modi vengono formati proprio
grazie ai saperi: i modi di comprendere corrispondono ai punti di vista epistemologici
propri delle varie discipline, nel senso che ogni disciplina è una mente epistemologica per
conoscere e comprendere la realtà. In questa prospettiva, la comprensione è possibile se
si acquisisce una specifca forma mentis: più nutriamo la nostra mente con saperi, più
acquisiamo l'habitus, ossia gli abiti mentali astratti.
All'interno delle discipline musicologiche, per comprensione musicale si intende una
"lettura" del testo musicale, nel senso chiarito da Carl Dahlhaus: Si tratta di un approccio
fondamentalmente storico, che media tra estetica e storia, perché “ricostruisce la
storia come nesso di tradizioni tra le varie configurazioni estetiche e tecnico-
compositive che hanno consentito all'arte di costituirsi in quanto arte”.
La Face Bianconi riprende l'articolazione del modello di comprensione musicale di Della
Casa e lo sintetizza in termini di capacità di cogliere ad un ascolto critico, dunque rifessivo,
la struttura di un brano musicale, di riferirlo al contesto di produzione di fruizione, di
comprenderne le funzioni, intuirne le relazioni con gli altri saperi, scoprirne il senso.
Si potrebbe dunque schematizzare il processo di comprensione musicale in tre livelli
sostanziali: (Schema Livelli di Comprensione Musicale)
3- SEMANTICO: RECEZIONE
2- CONTESTUALE- FUNZIONALE: PRODUZIONE E FRUIZIONE
1- STRUTTURALE – FORMALE: STRUTTURA, FORMA, MATERIALI
Il primo livello riguarda la comprensione della struttura e della forma del brano, insieme ai
suoi materiali e all'organico strumentale. Esso risponde alla domanda "che cos'è questo
brano? Come è fatto?”. Il secondo livello implica di riferire quella determinata struttura e
forma, e gli specifci materiali del brano, al contesto storico secondo la domanda: "perché il
brano è costruito in questo determinato modo?”.La risposta questa domanda è la sintesi di
un percorso di approfondimento, che risponde a domande più specifche ("chi è l'autore e
quando è vissuto? In che momento si colloca questo opera? Quali sono le diferenze tra
questo però rispetto alle opere del medesimo autore quella procedono? Chi ascoltava questa
musica? In quale luogo veniva eseguita?”). Il terzo livello, è quello al quale si accede dopo
aver percorso i primi due. Esso risponde alla domanda "che senso esprime questo brano?". Il
senso del brano si ricostruisce attraverso l'intero percorso: ciascun livello contiene in sé il
precedente e, perciò, mi amplia la comprensione.
Come scriveva già Della Casa, la signifcazione musicale ha un carattere multi-planare e,
come spiega La Face Bianconi, essa" risulta dall'intersecarsi di vari fattori e
dall'interazione di piani differenti: non si identifica come tratti i minimi della
musica ma investe livelli superiori, esige conoscenze allargate,sguardi
disciplinari e interdisciplinari”.
Se la formazione è il processo fnalizzato alla promozione del pensiero intelligente, che è
critico e rifessivo, il quale si sviluppa attraverso la cultura, l'educazione musicale radicata
in questi fondamenti non può che assumere come modello pedagogico quello del
"arricchimento culturale". L'educazione musicale trova così il suo fne principe nell'idea di
"musica come cultura", nel senso che l'atto formativo deve costruire contesti che
favoriscano la partecipazione attiva nella cultura. Tale partecipazione non si promuove se
non lo attraverso la conoscenza e la comprensione della musica come linguaggio, ovvero
delle musiche come sistema di codici dietro i quali agiscono tradizioni culturali, idee, valori,
abiti di pensiero. È necessario perciò privilegiare la scelta di "oggetti musicali"
epistemologicamente ed esteticamente rilevanti: Il processo di assiologizzazione implica
che il valore formativo di una disciplina venga inteso nei termini di rilevanza culturale ed
etnica dei suoi prodotti, ed è perciò opportuno scegliere opere esemplari, rappresentativi
del sapere musicale, rispetto sia ai contenuti specifci di quel sapere, sia ai valori culturali e
sociali che le opere prescelte tramandano. Nel caso della musica, la musica d'arte
costituisce un patrimonio proprio per i valori propri della società europea e occidentale
che essa ha storicamente simbolizzato, espresso e comunicato.
Dal punto di vista dell'apprendimento, nella prospettiva vygotskijana-deweyana , declinato
da Baldacci, sul terreno della teoria dei livelli logici del curriculo tratta da Bateson, quanto
sopra sostenuto comporta che l'insegnante di educazione musicale, nel mirare al
protoapprendimento, efettui al contempo scelte che promuovano anche il deutero
apprendimento. Per fare questo, sul piano generale i due livelli logici del curricolo si
raggiungono attraverso una completa formazione intellettuale, ovvero alla formazione del
pensiero critico, che nella logica della cultura classica era la via maestra per la
comprensione. In particolare, il termine "intellettuale" viene declinato sul piano pedagogico
dal problematicismo, che pensa la formazione intellettuale come "formazione integrale"
dell'uomo. Il problematicismo non scinde mai il momento cognitivo e quello emotivo-
afettivo e relazionale ma li integra in prospettiva razionale.
Nel suo Educazione alla ragione, Giovanni Maria Bertin defnisce così l'educazione
intellettuale:” Educazione a impostare con chiarezza, in una situazione non controllata e che
presenta difficoltà, la questione di indagine, a proporre le ipotesi per una sua possibile
soluzione e a verificare, con gli strumenti e i metodi opportuni, l'ipotesi stessa o a
giustificare, con argomentazioni teoretiche, la sua attendibilità...Cioè a scoprire nuove
”.Il problematicismo aggiunge un'impostazione
relazioni tra i dati dell'esperienza...
razionalistica-deduttiva: razionalistica, perché implica l'educare a problematizzare il
giudizio stesso; deduttiva perché educa a mediare continuamente fra teoria e prassi, fra il
possibile e reale. Educazione intellettuale è dunque educazione ad osservare, rifettere,
esprimersi e comunicare, è esercizio di fessibilità del pensiero, che comporta continue
ristrutturazioni cognitive e che implica il concorso dell'immaginazione, ossia della parte
creativa relativa alla dimensione afettiva ed emotiva.
Il modello di educazione musicale che si fonda su tutte queste radici e fnalizzato alla
comprensione musicale, esercita l'intelligenza, il pensiero rifessivo e perciò contribuisce
alla formazione intellettuale.
3.2 - Il modello di educazione musicale: funzioni formative pratiche traspositive
Le funzioni formative di una disciplina, corrispondenti a un determinato habitus, non
valgono in astratto ma rispetto alle fnalità formative che questa disciplina si pone: sono le
fnalità che determinano le funzioni formative, le quali corrispondono al potenziale
formativo di una disciplina, ossia al suo potenziale sviluppo cognitivo-afettivo nel
soggetto. Nel nostro caso, ciò signifca che non qualunque educazione musicale
estrinsecherà le funzioni formative necessarie, ma solo quella orientata a comprendere la
musica nella storia e nella cultura.
Le funzioni formative furono già messe a punto da Della Casa in 7: conoscitiva, linguistico-
comunicativa, cognitiva, culturale, critica, estetica, afettiva. Le stesse sono state
rielaborate da La Face Bianconi che ne ha accorpate alcune per un totale di 5: cognitivo-
culturale, critico-estetica, afettiva, linguistico-comunicativa, identitaria.
Funzioni formative qui considerate, risalgono alla revisione delle indicazioni nazionali per il
curricolo del 2012 e sono 6:
Cognitivo-culturale;
• Linguistico-comunicativa;
• Emotivo-afettiva;
• Identitaria e interculturale;
• Relazionale;
• Critico-estetica.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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