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POLITICHE DI INTEGRAZIONE

- Francia: p. di assimilazione repubblicana: parità giuridica ma assimilazione

culturale

- Regno Unito: pluralismo ineguale: le diversità culturali sono considerate

normali, garantita una certa equivalenza dei diritti ma culturalmente è forte

l’etnocentrismo

- Germania: precarietà istituzionalizzata (“lavoratori ospiti”) e integrazione

difficile

L’APPROCCIO INTERCULTURALE, Rivoluzione Pedagogica

Contesto storico-geografico:

Nei Paesi oltreoceanici: confusione terminologica (multiculturale e

 interculturale).

In Europa per molti anni multiculturalismo fino a che il Consiglio d’Europa

 promuove sperimentazioni inerenti l’educazione interculturale negli anni ’80.

Negli anni ’90 movimento pendolare tra soluzioni universalistiche e

relativistiche. L’Italia, Paese d’Immigrazione recente, ha potuto attuare

subito una politica di integrazione.

Terminologia:

METACULTURA (sopra-cultura): l’educazione e cultura non separabili =>

 improponibile

TRANSCULTURA (attraversa l cultura): con teoria sottesa l’universalismo

 culturale, la transcultura cerca valori universali per un’educazione alla

mondialità. Negatività: tralascia differenze, movimento europeo che

potrebbe trasformarsi in una forma di dominio, enfatizza la staticità

(caratteristica che non appartiene alla cultura)

PLURICULTURA (sovrapposizione di culture): con sottesa la teoria del

 multiculturalismo, enfatizza il relativismo culturale e l’autonomia; educa al

rispetto della diversità. Rischi: stratificazione, staticità, vincolare le persone

alle loro “culture d’origine”

INTERCULTURA:

 identità cultura alterità

- e intese come dinamiche; come opportunità di

arricchimento e crescita, come sfida, possibilità di confronto e

riflessione.

- Si colloca tra universalismo e relativismo e li supera per una nuova

sintesi.

- Concetti chiave sono il DIALOGO, il CONFRONTO, l’INTERAZIONE e

l’INCONTRO.

- Il confronto non vuol dire rinunciare a una parte di sé, è confronto di

pensiero dove al centro sta la PERSONA.

- Per quanto riguarda la p. interculturale a scuola non bisogna realizzare

programmi sostitutivi ad hoc ma includere la prospettiva culturale

all’interno di ogni disciplina e attività.

6. Educazione Interculturale a Scuola

Francia:

Inter: centrale l’interazione dei soggetti di culture diverse e non delle

 Cultura:

differenze culturali in sé; includere insegnamento delle

civilizzazioni, l’educazione ai diritti dell’uomo…

Mediazione dialettica tra universalismo e relativismo

Germania:

Calare i principi interculturali in ogni singola disciplina

 Borrelli: Centrale il confronto del pensiero, dei concetti e preconcetti.

 storico,

Per questo la ped. Interculturale dovrebbe servirsi dei settori

sociale, politico, economico, linguistico, ideologico.

I contenuti delle lezioni dovrebbero essere:

- armamenti, pace e guerra;

- fascismo, razzismo, preconcetti;

- uguaglianze e disuguaglianze,

- inquinamento ambientale.

Rogers e le strategie di PI che devono muovere dal basso: educazione

 all’empatia, alla solidarietà, al rispetto interculturale, contro il

pensiero nazionale (modalità comportamentali e strutture di potere),

alla pace.

Zimmer: ed. Int. Che deve partire dalla porta di casa poiché i conflitti sono

 reali e solo una piccola parte di essi può essere affrontata con mezzi

pedagogici.

Individuare situazioni interculturali chiave reali per sviluppare contenuti

formativi.

Reich: no a spontaneismo interculturale; si a strutturazione progetti

 didattici int.

Inghilterra, Svizzera, Olanda:

Kaushal (inglese): scopi della PI: trasmettere rispetto per le culture,

 analizzare preconcetti e discriminazioni culturali; chiarire la pluralità di

ogni identità.

Studiosi olandesi: no PI come mera trasmissione di informazioni

 aggiuntive; importanza di garantire pari opportunità.

LIMITI DELLA PEDAGOGIA INTERCULTURALE

1. Poca chiarezza dei concetti usati

2. Celebrare in classe le culture esotiche, senza farne un’analisi critica

sul piano dei valori e delle conquiste delle civiltà (tolleranza che non esula

il distacco) pedagogia speciale

3. Non è una “ ” per pochi

4. Rischio di nominare i bambini stranieri come ambasciatori dei propri Paesi

5. Xenofilia; fare di tutto per aiutare lo straniero che porta solo danni

educazione alla legalità

6. Esplosioni di nazionalismo pone necessità di e

rispetto dei limiti. 7. Interventi

Aspetti significativi della didattica interculturale:

Educazione umanistica interculturale: ovvero riferita all’essere umano in

 quanto tale, dotato di valore ontologico e dinamicità, non classificabile entro

una gerarchia tra culture. La pedagogia interculturale deve dunque divenire

pedagogia dell’essere e promuovere il dialogo fra le culture e

un’interculturalità che senza intervento educativo non esisterebbe.

“nodi”

Secco: superare i della gelosia per la propria cultura, l’isolamento di

 gruppi che si sentono deboli e la visione dell’altro come minaccia

Realtà multiculturale di tutte le scuole che rende necessaria la

 pedagogia interculturale non solo in quelle classi con bambini immigrati;

prendendo consapevolezza della realtà multiculturale di ogni classe senza

commettere l’errore di associare le differenze culturali solo con la nazionalità

o il colore della pelle. invisibilità,

Modalità diffuse di risposte alla presenza di bambini immigrati:

 patologizzazione, culturalizzazione (si prende atto della diversità culturale),

universalista

approdo (intervento culturale proposto a tutti gli alunni).

Scambi scolastici e programmi d’educazione interculturale:

Attività delle scuole associale all’UNESCO

 ESCI

Il progetto (fondato sul concetto di sviluppo)

 educazione alla non violenza e alla pace

I progetti di

 Mondialità

Il progetto (della CEM, volto al superamento dell’etnocentrismo

 culturale) Erasmus,

I programmi europei, come che favoriscono mobilità di docenti e

 studenti

 Iniziative del Ministero della Pubblica Istruzione

Perché questi progetti abbiano successo non basta l’incontro ma imparare a

interagire. Capacità che gli insegnanti dovrebbero sviluppare a partire dalle

sapere

loro competenze connesse all’area del

Etnopedagogico

- (bisogno di raccontarsi)

Cognitivo

- (consapevolezza)

Didattico

- (come tradurre in attività i contenuti)

Contenuti dell’apprendimento interculturale

NO a percorsi scorretti come quelli aggiuntivi (aggiunta di una disciplina) o

limitati come quelli di stampo compensativo (centro sulle lacune da colmare),

culturalistici (centro su peculiarità di ogni sistema culturale), internazionalisti,

linguistici (che considerano solo l’apprendimento dell’italiano).

SI a percorsi volti alla dialogicità, al decentramento, all’apprendere

competenze relazionali utili a gestire i conflitti attraverso giochi cooperativi,

Cooperative Learning e attraverso i singoli insegnamenti (attenzione a storia e

geografia).

Interventi concreti con bambini immigrati (indicazioni di Demetrio e Favaro)

1. Organizzare l’accoglienza: dove rendersi conto e occuparsi delle difficoltà

iniziali e resa attraverso allestimento di spazi multiculturali

2. Esprimere apertura e intenzionalità comunicativa per facilitare la

comunicazione e valorizzare i codici linguistici conosciuti dai bambini

immigrati

3. Prevedere risorse e percorsi didattici per l’insegnamento dell’italiano come

L2 (e non lingua sostitutiva: buon rapporto con lingua madre => maggior

facilità d’apprendimento italiano) centrale sia come oggetto sia come veicolo

di apprendimento

4. Facilitare l’apprendimento agendo sui programmi (nonostante i rischi che

questo comporta)

5. Prevedere attività di preparazione e aiuto allo studio

6. Sostenere la relazione con le famiglie (partner educativi a tutti gli effetti)

7. Riconoscere e valorizzare le lingue d’origine

8. Sostenere il progetto formativo anche dopo la scuola dell’obbligo (e contro la

tendenza verso l’indirizzo quasi sempre professionale)

9. Tutelare le situazioni di vulnerabilità (comprensione e sostegno)

Sostegno dell’identità per identità stabili ed interculturali

xenofobia

Che deve mediare tra (sensazione di non essere presi in

xenofilia

considerazioni che può portare a crisi o devianza) e

(iperidentificazione che talvolta costringe gli alunni a negare una parte della

propria identità per rinunciare al ruolo privilegiato).

Commissione dell’UNESCO

“Direttive” internazionali della

Sfide di imprescindibile importanza individuate dalla nel Rapporto

sull’educazione nel XXI secolo:

1. TRA GLOBALE E LOCALE: diventare cittadini del mondo senza perdere le

proprie radici

2. TRA UNIVERSALE E INDIVIDUALE: sviluppare proprie potenzialità nel

rispetto della cultura

3. TRA TRADIZIONE E MODERNITÀ

4. TRA ESPANSIONE DI CONOSCENZE E CAPACITÀ (limitata) DI ASSIMILARLE:

contro l’eccesso d’informazioni

5. TRA CONSIDERAZIONI A BREVE E LUNGO TERMINE

6. TRA BISOGNO DI COMPETIZIONE E UGUAGLIANZA DI OPPORTUNITÀ

Per tali fini la scuola deve promuovere 4 tipi fondamentali di apprendimento:

1. IMPARARE A CONOSCERE

Sviluppare il piacere di imparare e conoscere, scoprire. L’oggetto di

questa conoscenza non è un sapere enciclopedico e non è qui fine ma

mezzo per sviluppare la capacità di imparare ad imparare. Armonizzare a

scuola l’ed. generale con gli interessi (e le necessità; cfr. lessico) dei

singoli. Centrale nel saper imparare è riuscire a impiegare in forma

adeguata i criteri del metodo scientifico, riflessione e curiosità, lavori di

gruppo [critica ai manuali tradizionali].

2. IMPARARE A FARE

Acquisizione di competenze che consentano di affrontare una varietà di

situazioni, spesso imprevedibili. Centrale qui il metodo usato a scuola:

usare Cooperative Learning, lavori di gruppo, Group investigation.

3. IMPARARE A VIVERE INSIEME

Da un lato stabilire condizioni di uguaglianza e individuare obiettivi

comuni, dall’altro gestire i conflitti che possono arricchire. Mostrare

l’interdipendenza tra le persone, esercitare l’empatia, sviluppare forme di

interazioni altruistiche

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
10 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DorotyLisa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia interculturale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Portera Agostino.