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Progettare a partire dai bambini
Sia per riferirsi agli intenti espliciti dell'istituzione educativa, che per indicare il termine "progetto" nel delineare percorsi specifici nel singolo contesto educativo, il lavoro per progetti parte dall'osservazione e dall'analisi del contesto, dei bisogni, delle risorse.
I percorsi interculturali sono caratterizzati da contenuti come fiabe, feste, cibi che, oltre ad avvicinare alla scoperta di altre culture, utilizzano linguaggi e simboli comprensibili al mondo infantile; è necessario iniziare dall'analisi di come ci si rappresenta ciò di cui si parla.
Porre attenzione ad abitudini del passato è uno dei modi possibili di realizzare l'incontro con l'altro, ma non deve essere l'unico perché i bambini migranti vivono una quotidianità in continuo cambiamento. Il primo passo consiste nel partire dalle specifiche diversità culturali di ogni bambino e non da astratte categorie.
geografico → cambiamento dello spazio esterno che comprende paesaggio, abitazione, modi di vivere e che produce spaesamento dovuto al contesto ambientale e all’ascolto di sonorità linguistiche diverse spazio del corpo → cambiamenti connessi alla cura del corpo e all’allevamento del bambino, modo di parlare, mangiare, esprimere emozioni spazio sociale → cambiamenti nelle relazioni sociali, nell’inserimento in nuovi contesti, nella costruzione dell’identità e nell’appartenenza a gruppi culturali diversi I bambini migranti vivono una duplice esperienza: da un lato, quella di essere bambini, con le loro esigenze, desideri e diritti; dall’altro, quella di essere stranieri, con tutte le sfide e le difficoltà che ciò comporta. La loro identità è plasmata da entrambe queste dimensioni, che si intrecciano e si influenzano reciprocamente. Per comprendere appieno la realtà dei bambini migranti, è necessario adottare un approccio olistico, che tenga conto di tutti gli aspetti della loro esperienza. Solo così si potranno individuare le risorse e le potenzialità di questi bambini, e promuovere un’integrazione reale e inclusiva.linguistico → apprendimento della L2 e C2, quindi lingua e cultura del paese di accoglienza Una volta arrivato nel paese di approdo il bambino deve affrontare non solo il proprio lutto, ma anche quello dei suoi familiari, a lui è richiesto di riuscire nel nuovo paese, ma senza dimenticare le proprie origini culturali → è la vulnerabilità psicologica a cui sono soggetti i bambini immigrati: i bambini vengono al mondo 2 volte, la seconda nell'atto migratorio che viene a costituire un trauma perché i genitori non possono insegnare il nuovo mondo a piccole dosi. Il trauma è caratterizzato da un'esperienza le cui implicazioni soggettive sono superiori alle capacità che ha il soggetto di gestirle o adeguarle ad esse, cioè di integrarle nella psiche. Marie Rose Moro descrive 3 momenti di vulnerabilità psicologica: il primo momento corrisponde alla fase post-natale in cui bambino e madre si conoscono (la madre puònonriconoscere come proprie le pratiche di cura rivolte alla prima infanzia); il secondo momento è l'ingresso nella scuola primaria (la famiglia sente di avere poche possibilità di controllo sulla vita del figlio nel mondo esterno); il terzo momento è l'adolescenza in cui si pone il problema della scelta tra la fedeltà alle origini e distacco dai riferimenti familiari. La resilienza è la capacità di difendersi, resistere e reagire a eventi traumatici o problematici. Progetto SEMBRA QUESTO, SEMBRA QUELLO - infanzia - tutte le sezioni - 3 laboratori attivati una volta la settimana per 2 mesi con suddivisione in sottogruppi di età omogenea. 3 nuclei concettuali: valorizzazione delle differenze e delle somiglianze a partire dal decentramento, pratica di metodologie cooperative e lavoro di gruppo del team docente. Il lavoro ha permesso alle insegnanti di conoscere tutti i bambini della scuola e scoprire il loro modo di avvicinarsi a.materiali insoliti, di giocare e relazionarsi con i compagni. Ogni incontro era caratterizzato da 3 momenti: rituale di apertura, attività e rituale di chiusura. I primi momenti sono stati caratterizzati dall'esplorazione e la sperimentazione di materiali insoliti che venivano predisposti dall'insegnante e i bambini erano lasciati liberi di scoprirne le caratteristiche. Nel laboratorio di costruzione i bambini, lavorando con materiali di recupero, hanno realizzato oggetti individualmente o insieme ad alcuni compagni, nel laboratorio giochi di luce e ombre il gruppo si è confrontato con l'elemento dell'ombra mentre nel terzo si è passati alla scoperta di aspetti della propria individualità messa a confronto con quella degli altri, poi si sono scambiati alcuni capi di abbigliamento. ● I COLORI DELLA PELLE - infanzia - 4 anni Il nucleo tematico è il diverso colore della pelle → utilizzando il mezzo fotografico i bambini hanno scoperto leparticolarità somatiche dei compagni per poi produrre un proprio autoritratto e costruzione di una sagoma
● DIVERSI AMICI DIVERSI - infanzia
Focus sui gusti alimentari con sperimentazione di frutti diversi da quelli mangiati solitamente dai bambini; la creazione di un grafico rappresentante i frutti più o meno graditi dai bambini ha permesso loro di sperimentare la pluralità di appartenenze
è utilizzato spesso come supporto divenendo mediatore di linguaggi, segni e simboli → laIl librotrama deve permettere al bambino di esplorare le differenze, comprese le contraddizioni, i valori della storia devono emergere con forza e senso di realtà e la storia deve avere come sfondo una società, un contesto multiculturale → possono essere fiabe e storie di altre culture, storie della quotidianità dei bambini, storie di incontri o storie che si trasformano
● DAL CACAO ALLA CIOCCOLATA - primaria
Tema del cacao in ambiti disciplinari differenti con
approdo alla realtà del commercio equo solidale ● DAL VIAGGIO ALLA CITTADINANZA TERRESTRE - primaria Dal brainstorming sulla parola viaggio alla riflessione sui vari tipi di viaggi per arrivare alle carte geografiche e al concetto di cittadinanza ● RISO E FIOR DI ZUCCHINA - primaria Si parte da un percorso di attività di italiano L2 per bambini stranieri a lavori di gruppo in area logico-scientifica strutturato attorno ad uno sfondo unificatore usato come mediatore transculturale: il riso e sua coltivazione in classe 3. I GIOCHI COOPERATIVI E LA GESTIONE DEL CONFLITTO A livello socioaffettivo un gruppo cooperativo influenza la percezione di sé dando la possibilità, ai componenti del gruppo, di esprimersi, ascoltare, interagire senza sentirsi minacciati, inoltre facilita l'apprendimento dei concetti poiché il lavoro in gruppo rende necessaria la traduzione delle idee e dei principi in parole e ciò è utile all'interiorizzazionecontroversia o conflitto cognitivo si fa riferimento a situazioni in cui i membri del gruppo manifestano idee tra loro incompatibili, mentre la controversia cooperativa è caratterizzata dall'impegno, nonostante le divergenze, a ricercare una soluzione comune cooperative costituiscono un approccio teorico e di metodo che pone l'accento sulle relazioni e i ruoli del gruppo per sviluppare capacità cognitive e relazionali. La prima caratteristica che accomuna la maggior parte dei giochi cooperativi è il setting circolare, poi abbiamo l'assenza della polarizzazione vincitori/vinti che indica la mancanza della sconfitta dell'avversario, la sfida non è contro qualcuno, ma verso qualcosa e richiede la cooperazione dei partecipanti per il superamento; altra specificità è la flessibilità dei ruoli con la possibilità di mettersi nei panni dell'altro e la gradualità dell'approccio: il gioco di.coppia è decisamente un gradino successivo, non l'iniziale
Fa parte di questa metodologia il dopogioco, spazio temporale in cui è possibile fermarsi sull'esperienza e verbalizzarla
La gestione nonviolenta del conflitto non comporta necessariamente il superamento del conflitto perché attiva modalità utili a governarlo più che a risolverlo, bisogna comprendere il conflitto ai soggetti coinvolti per considerare il conflitto come un'occasione di crescita personale, poi sospendere il giudizio, evitare di utilizzare il paradigma culturalista di semplificare l'evento conflittuale e attivare le competenze relazionali, quindi capacità di valorizzare differenze e somiglianze dei soggetti coinvolti, provare empatia, decentrarsi e cooperare
TESTONA: OVVERO PAROLE ARRABBIATE - infanzia - 5 anni
Percorso sulle parolacce e sui modi di dire da arrabbiati, ma anche sui modi di dire individuati con la parola testa
CONFLITTI -
primaria - classe V
Cos'è un conflitto, il punto di vista nella storia, il conflitto nel mondo degli animali fino all'elaborazione di una scheda di osservazione di se stessi durante i litigi
● UNA LITE NELL'ARCA
Tema della fiducia e della paura delle differenze a partire dalle emozioni
4. LA CONVERSAZIONE: UN APPROCCIO METODOLOGICO PER CONOSCERE L'ALTRO
Nelle discussioni si possono verificare situazioni in cui i bambini non sono capaci di motivare le loro affermazioni e questa difficoltà spinge il bambino a ricercare strategie cognitive ed emotive che lo aiutino a produrre spiegazioni
Bisogna partire da argomenti o esperienze vicini ai bambini e fare in modo che gli interrogativi dell'insegnante possano essere considerati come parte del ragionamento stesso dei bambini
Il bambino si ritrova in una posizione di pariteticità comunicativa con i compagni, quindi sperimenta la possibilità di argomentare le proprie idee senza sentirsi
giudicato; l'insegnante sideve porre in una relazione non giudicante e di vero interesse verso i pensieri dei bambiniutilizzando interrogativi aperti e riprendendo spesso le parole formulate dai bambinirilanciandole, sotto forma di domanda, al resto del gruppoIl metodo maieutico consiste nel rimettere in questione riprendendo il discorso del bambino inmaniera tale da favorire la rimessa in discussione o mostrando di non aver capito in modo daspingere il bambino a esplicitare maggiormente ciò che pensa e come lo pensaNella mediazione cognitiva ogni bambino è stimolato a rivedere e reinterpretare il propriopensiero in funzione di quanto è stato detto dai compagniL'insulto razzista prodotto da un bambino va sempre contestualizzato perché non sempre fondasull'idea di razza inferiorela sua azionePer quanto riguarda il tema della lingua, spesso si verifica un semi-bilinguismo o bilinguismosottrattivo perché la lingua madre mantiene lafunzione affettiva, ma viene utilizzata con scarsi