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L’AUTONOMIA SCIENTIFICA DELLE SCIENZE UMANE
Le scienze umane hanno dignità di scienza a 2 condizioni:
1- Sia precisato il loro OGGETTO di indagine
2- Sia delineato lo SCHEMA di riferimento, cioè il modello dotato di plasticità. Lo schema
concettuale di riferimento è dato dalla descrizione dei fatti attraverso un orientamento
selettivo (Parsons) cioè si osservano solo le cose che si vogliono osservare. Esso è la
struttura capace di dare un’informazione precisa sull’oggetto indagato. Lo schema
concettuale designa l’insieme, le parti e i rapporti tra le parti.
L’attività scientifica si esplica nella razionalizzazione del campo di indagine con l’obbligo di non
impoverire i fenomeni analizzati e la possibilità di cambiare ogni idea preconcetta. Ogni scienza ha
un suo preciso campo di indagine e uno schema concettuale. Pedagogia, psicologia, sociologia
hanno lo stesso oggetto, cioè le condotte umane, ma schemi concettuali diversi che portano a
finalità differenti.
Psicologia : l’essere umano è un’individualità psichica
Pedagogia : l’essere umano è polo di un rapporto dinamico tra IO-TU-AMBIENTE , l’interazione è
riscontrata, non posta in essere, ha fine etico
Sociologia: ha fine pratico, conoscitivo
Individualismo metodologico e scienza interpretativa vengono distinte due classi di termini
impiegati nelle indagini sociali:
1- Termini riferiti a singoli esseri umani
2- Termini riferiti a gruppi ( per Nagel certi attributi collettivi sono direttamente osservabili)
L’umanità e la società sono un problema se li si prende come OGGETTI, non sono un
problema se li si prende come SCHEMI CONCETTUALI di riferimento. Una tesi frequente
sostiene che lo scopo delle scienze umane e sociali è capire i fenomeni su cui si applicano,
spiegandoli come categorie di esperienza umana o soggettive, recentemente questa tesi è
ricomparsa come INDIVIDUALISMO METODOLOGICO o OLISMO per cui lo studioso
dovrebbe continuare a cercare la spiegazione di un fenomeno sociale fino a quando lo ha
ridotto in termini psicologici. Per quanto l’individualismo metodologico e la scienza sociale
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interpretativa pongono l’accento sul fatto che i fenomeni sociali sono costituiti dall’interazione
tra agenti umani che operano intenzionalmente, nessuna delle 2 categorie coglie i fatti umani
nella loro peculiarità, perché insistono troppo sull’aspetto individuale.
LA FUNZIONE DELLA TEORIA NELLE SCIENZE UMANE
La teoria, nelle scienze umane, non è la descrizione dei fatti, così perderebbe la sua funzione
di orientamento, di poter trasformare i fatti stessi. Una teoria non può solo descrivere, ma
COSTRUIRE. La bontà si misura non sulla quantità dei fatti scoperti, ma sulla molteplicità dei
fatti costruiti: la teoria ha sempre una destinazione pratica. Nella pedagogia la pratica si
confonde con l’etica, cioè con i valori che una teoria pedagogica costruisce e vuole
trasmettere. La teoria diventa così metodologia : essa fornisce allo scienziato sociale tutti gli
strumenti per consentirgli di studiare il suo oggetto e tutti gli strumenti per svilupparlo e
trasformarlo.
IL PROBLEMA DEL CONTROLLO DI QUALITA’ DI UNA TEORIA NELLE SCIENZE UMANE
Controllare significa fare appello a fatti che verifichino la teoria o prendere in considerazione la
quantità di fatti che possono essere spiegati dalla teoria? Definiamo teoria quella e solo quella
congerie di enunciati che siano in grado di fornire spiegazione di un numero abbastanza
elevato di fatti.
Punti cruciali sono:
1- Una teoria ha lo scopo non solo di descrivere, ma di spiegare la realtà
2- È tanto migliore, quanto maggiore è il numero di fatti che spiega
3- Non esiste una teoria ottima, ma teorie migliori di altre
4- Il processo di costruzione delle teorie riproduce il processo conoscitivo come
ricerca senza fine
Ogni teoria è la formulazione di un’ipotesi.
Le ipotesi richiedono l’esperimento che a sua volta richiede di essere controllato. La messa a
punto dell’esperimento di fondamentale importanza, cioè dell’experimentum crucis, è l’operazione
epistemologica più complessa che lo scienziato può compiere. È problematico parlare di
verificabilità nelle scienze esatte e ancor più in quelle umane, tuttavia è necessario introdurre il
criterio della CONTROLLABILITA’. Vengono attuati esperimenti ed esperimenti di laboratorio,
questi consistono nel costruire una situazione artificiale che ricorda le situazioni reali della vita, con
la differenza che essi soddisfano certi requisiti non sempre costanti nella vita.
IL LINGUAGGIO DELLE SCIENZE UMANE
È possibile creare un linguaggio unificato? Le scienze umane devono usare un linguaggio non
equivoco. I REQUISITI che garantiscono la scientificità , oltre all’OGGETTO di indagine, allo
SCHEMA concettuale adeguato comprendono anche l’uso di un linguaggio pertinente.
CAPITOLO 4- LA PEDAGOGIA COE SCIENZA UMANA
DALLA METODOLOGIA ALLA TEORIA
Esiste la teoria pedagogica? La pedagogia in generale va definita in ordine a 4 requisiti:
1. La pedagogia ha per oggetto i fatti educativi che non sono oggetti, ma EVENTI
2. È una scienza normativa ed ha un riferimento empirico, cioè ha stretta relazione tra norma
e esperienza
3. Va intesa come interrelazione di diverse discipline pedagogiche che abitano al suo interno
e tra pedagogia e altre discipline 6
4. La teoria pedagogica prevede di essere utilizzata a fronte dell’evento educativo
Gli oggetti (educazione) e i soggetti (educatori) della pedagogia sono di natura dinamica, la
pedagogia è lo strumento per l’educatore, non la regola. Il lavoro del pedagogista ( non
l’educatore) corre a 2 livelli: elaborazione delle idee fondamentali e sensibilità verso i casi
particolari e concreti. Per Giacinto la pedagogia è una ricerca , l’educazione tende a tracciare il
comportamento degli uomini in viaggio, il pedagogista non può mai fermarsi. A questo punto, prima
di parlare di teoria pedagogica, bisogna chiarire cosa sia la teoria in generale.
SI DEFINISCE TEORIA (T) UN LINGUAGGIO (L) CHE PARLA DI UN UNIVERSO (U) DI
OGGETTI.
Nella misura in cui si occupa delle dimostrazioni di una teoria, cioè dei nessi corretti tra gli
enunciati, la logica è una sintassi, mentre il problema della verità degli enunciati rientra in pieno
nella semantica della teoria stessa. In questo modo la correttezza e la verità si congiungono. La
teoria E’ UN INSIEME DI proposizioni interconnesse in modo sistematico, comprendente alcune
generalizzazioni aventi forma di legge e suscettibili di prova empirica ( Rudner). Il RIGORE di una
teoria sta nella coerenza interna degli enunciati tra di loro, non è un fatto di conoscenza, ma di
congruenza. Gli enunciati di una teoria non sono ipotesi, ma contenuti destinati a modificarsi in
leggi, da ciò:
• La pedagogia è una scienza, dunque presenta teorie
• Una teoria pedagogica deve tendere a proporsi, come ogni altra teoria scientifica o umana,
come un insieme di proposizioni interconnesse in modo sistematico, comprendente alcune
generalizzazioni aventi forma di legge e suscettibili di prova empirica
• Per qualsiasi teoria pedagogica quello che, per le teorie scientifiche, è un assetto cui
possono aspirare, è un’ambizione
• Non è un’ambizione sbagliata poiché enfatizza il carattere strumentale e pratico dei suoi
concetti
In conclusione la pedagogia è una scienza AUTONOMA dotata di un rango egemonico nei
confronti delle altre scienze. È una scienza PRATICA per la sua capacità di formulare e mettere a
punto costantemente nuove teorie. LA PEDAGOGIA è METATEORIA DELLE TEORIE
PEDAGOGICHE: prefigura l’estrema plasticità e modificabilità degli eventi educativi, prefigurando
l’estrema plasticità e modificabilità degli insiemi di enunciati di volta in volta messi a punto. Il
contenuto di verità è minimo, massima invece è l’aspirazione a pervenirvi. Il pedagogista è come
un pescatore che modifica e rammenda le reti in cui raccoglie gli eventi educativi.
IL RAPPORTO EDUCATIVO COME OGGETTO DELLA PEDAGOGIA
L’indagine pedagogica investe eventi umani. Sia nell’azione educativa concreta, sia nella
riflessione pedagogica c’è sempre il progetto di rendere migliore l’uomo, di mettere a punto una
teoria che suggerisca le strategie concettuali per costruire un’idea sempre progressiva e
perfettibile dell’educazione del genere umano. Una scienza è definita dalla specificità del suo
oggetto e da quella del suo metodo. La pedagogia è la scienza degli oggetti educativi e del metodo
di indagine (pedagogico) per il controllo degli oggetti educativi. Una definizione elementare
dell’EVENTO EDUCATIVO lo vuole contrassegnato dal punto di vista della struttura e della
funzione. Secondo la STRUTTURA è statico, comprende il rapporto tridimensionale tra
educatore/educando/ambiente. Secondo la FUNZIONE è dinamico. Includiamo la classe degli
eventi educativi nei sistemi funzionali. Il rapporto che si instaura tra educatore/educando implica
che la struttura di un sistema(aggregati di esseri umani) educativo consista nella sintesi di tutti i
legami(comportamenti regolati) tra gli individui in un dato momento storico. L’analisi funzionale ci fa
pervenire alla 1 conclusione: il rapporto educativo è quella dimensione assoluta che si manifesta
nella relatività delle sue forme storiche, impone alla scienza pedagogica un metodo di indagine
centrato sull’inclusione e la gestione della classe degli eventi educativi nei sistemi funzionali. 2
conclusione la pedagogia è una scienza autonoma perché coniuga l’aspirazione all’assolutezza
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con la gestione ed il controllo della relatività intesa in due sensi: la storicità delle forme del rapporto
educativo, il cimento con altri contenuti e i metodi che derivano dalle altre scienze. L ’educazione
nasce come imposizione, ma tende a farsi proposizione, la sintesi tra il modello generale e i
contributi individuali finisce con il modulare un modello unitario di comportamento. Il modello di
comportamento assunto dall’educatore e dall’educando costituisce un fatto definibile quale
dimensione tecnico-artistica della relazione educativa. Il modello va incontro a modifiche ( esempio
pag121-122). Il rapporto educativo ha 2 LATI: 1 identificabile come evento, l’altro visualizzabile
nella forma in cui si verifica l’evento. I 2 lati sono connessi, ma la forma è anteriore rispetto
all’evento che si manifesta in essa. La pedagogia &egrav