La famiglia
È necessario perseguire l'alleanza tra il sistema formale e il sistema non formale, tra la scuola e le agenzie extrascolastiche intenzionalmente educative. Parliamo della famiglia, degli enti locali, dell'associazionismo, del privato sociale, del mondo del lavoro, delle chiese. Un patto chiamato a promuovere un rapporto di scambio tra scuola e i beni e delle opportunità delle reciproche risorse formative. Alla famiglia assegniamo il difficile compito di fungere da prima guida che porta alla formazione integrale della persona (a partire dai bambini e dagli adolescenti). La famiglia ha il ruolo di educare; equipaggiata sia di valori culturali (colta: capace di pensare con la propria testa), sia di valori civili (responsabile: consapevole della non delegabilità dell'esercizio dei propri diritti di cittadinanza), sia di valori esistenziali (solidale: impegnata a costruire un mondo popolato di democrazia, di giustizia, di cooperazione e di pace). Sei idee.pedagogiche per mamma e papà 1. Idea: la famiglia non può sottrarsi al ruolo protagonista nella recita del copione educativo sulla qualità della vita comunitaria di cui deve farsi carico la città contemporanea se intende progettare il futuro delle giovani generazioni. Mamma e papà hanno il compito di farsi parte attiva nella certificazione di un parametro/bambino che documenti se il territorio urbano è a misura o meno di chi lo abita. 2. Idea: la famiglia non può sottrarsi al ruolo protagonista nella recita del copione educativo che fornisce conoscenze relative ai parti cesarei, alle depressioni post partum, alla disabilità, all'anoressia. Mamma e papà dovrebbero redigere un manifesto pedagogico che definisca i livelli di conoscenze-competenze minime di cui dovranno disporre i genitori. 3. Idea: la famiglia non può sottrarsi al ruolosottrarsi al ruolo protagonista nella recita del copione educativo intitolato ai diritti esistenziali delle bambine e dei bambini, tra questi l'educazione delle giovani coppie alla responsabilità genitoriali, l'ascolto e la rappresentanza dei bambini e delle bambine nonché una giustizia familiare più moderna ed efficace, si pensi alle adozioni. 4. Idea: la famiglia non può sottrarsi al ruolo protagonista nella recita del copione educativo intitolato alla "mens sana in corpore sano". Tra i compiti di mamma e papà non è importante solo la maturazione intellettuale e socio-affettiva dei pargoli, ma è anche importante l'educazione alimentare. 5. Idea: la famiglia non può sottrarsi al ruolo protagonista nella recita del copione educativo intitolato alla dignità della vita infantile per evitare il lavoro minorile e la dispersione scolastica. 6. Idea: la famiglia non puòSottrarsi non può sottrarsi al ruolo protagonista nella recita del copione educativo intitolato ai mass media e ai personal media.
Obiettivo psicopedagogico: la finalità è promuovere un clima soleggiato di continuità tra la scuola e la famiglia, evitando il sorgere di vissuti pedagogici contrastivi. Il che avviene quando i tempi scolastici sono vissuti dalla bambina e dal bambino come antitetici a quelli respirati tra le mura domestiche. Si perviene al superamento di questa possibile contrastività quotidiana favorendo incontri tra insegnanti e nuclei familiari. La finalità è quella di ridurre al minimo le situazioni di conflittualità tra i due ambiti educativi della vita quotidiana.
Obiettivo socio-culturale: la sua finalità è di elevare la scuola a cesto di raccolta dei bisogni reali della comunità sociale che vive alla sua periferia, dove alcuni ceti vengono esclusi, infatti la scuola deve scendere in campo.
perconcorrere positivamente a far si che le culture presenti nel territorio (borgata,paese, città) si incontrino e si integrino.Infine la stampa e la tv hanno cambiato molto la famiglia attraverso la somministrazione di un duplice veleno: la paura e l'anti-scuola.- Il veleno paura -> quotidiani e talk show martellano il popolo dei teledipendenti con i drammi di singole persone colpite dietro l'angolo di casa. Siamo alla produzione industriale di una paura che genera il rifiuto dell'altro da me.- Il veleno dell'anti-scuola -> quotidiani e tal show inondano la famiglia di immagini di istituti degradati popolate da giungle di brigantaggio giovanile, l'identità di una scuola di bulli con zaini stracolmi di rabbia, abusi e stupro.Il sistema formativoIl sistema formativo integrato è un sistema in cui lavorano tante forze tese al benessere della comunità e alla crescita degli individui. Tale sistema deve poter offrire una rete diversificata diopportunità socio-culturali ed educative erogate da più enti, come la chiesa, le associazioni culturali o quelle che si occupano di attività sportive o artistiche. Si ribadisce l'importanza di una rete solida che abbracci la scuola, la famiglia, enti locali, associazionismo, mondo del lavoro. L'importanza vale a dire di una comunità educante in grado di accompagnare la formazione dei cittadini durante tutta la vita. L'ente locale L'ente locale è un ente pubblico di governo di amministrazione locale la cui competenza è limitata entro un determinato ambito territoriale: i comuni, il libero consorzio comunale, le città metropolitane, etc. Il ruolo dell'ente locale nel sistema formativo integrato è: - Predispone gli investimenti nella formazione - Ha il compito di adeguare la scuola alle esigenze della società civile. - Dirige il sistema dei diritti e dei doveri di cittadinanza. - Coordinamento territoriale diAttività nell'ambito dell'istruzione (formazione docenti).- Ha funzioni di ricerca documentazione e monitoraggio.- Individua e valorizza le componenti del sistema formativo integrato.
L'associazionismo
L'associazionismo sociale e il volontariato sono espressione delle attività di partecipazione e solidarietà con finalità sociale, civile e culturale ispirate ai principi della partecipazione democratica. Il mondo dell'associazionismo è assai vasto, differenziato per finalità, diversamente orientato per approcci, strategie, principi e ideali esistono:
- Le associazioni di promozione sociale
- Le organizzazioni non governative
- Le cooperative sociali
- Le fondazioni ex bancarie
- Imprese sociale
Il ruolo: l'associazionismo è una risorsa pedagogica irraggiungibile per lo sviluppo democratico e pluralistico di una nazione. Esso assolve funzioni formative di elevata qualità pedagogica in quanto assicura ai giovani
di vivere e interiorizzare prassi civili, conviviali, cooperative, solidali. Le associazioni, le fondazioni, i centri culturali, le organizzazioni del terzo settore, creano occasioni autoformative e contribuiscono alla nascita di comunità di apprendimento capaci di favorire scambi e mutuo apprendimento tra i componenti che le costituiscono e tra i soggetti che esse intercettano, stabilendo circuiti virtuosi di produzione e scambio di conoscenza orientata al sapere fare. Intento pedagogico: molte di queste esperienze non hanno un vero e proprio intento approccio trasformativo, ma gli esiti delle loro azioni risultano altamente educative al di là del grado di formazione dell'esperienza e dell'essere pedagogicamente progettata e realizzata. Alcune di queste esperienze hanno la peculiare caratteristica di saper educare alla presenza invitandoci ad abitare gli spazi come un luogo di cura. L'ASSOCIAZIONISMO Per assicurare impegno sociale e protagonismo civile una cittadinanza compiuta,occorre dotarlo di spazi dotarlo di spazi esistenziali (sociali, civili,culturali) nel nome e nel segno dell'associazionismo e del volontariato. La voglia di vivere nel sociale, nel civile, nelle istituzioni, nei movimenti chiede spazi adeguati (strutture funzionali agli obiettivi associazionistici) e vocazioni culturali (diffusa tensione alla partecipazione e all'impegno). I movimenti associazionistici sono impegnati attivamente sul fronte dell'aggregazione e dell'acculturazione giovanile. Assicurare all'associazionismo adolescenziale e giovanile le risorse economiche e istituzionali necessarie per fornire gambe robuste al terzo settore significa mettere le giovani generazioni nelle condizioni migliori per vivere e interiorizzare prassi civili, conviviali, cooperative, solidali. Il volontariato è democrazia, la multicultura è democrazia, la pace è democrazia. Primo pensiero pedagogico va rivolto alla prevenzione del sorgere di mentalità chiude.egocentrici per evitare indifferenza e intolleranza nei confronti delle culture altre.
Secondo pensiero pedagogico va rivolto ai mezzi di comunicazione.
Terzo pensiero pedagogico va rivolto alla percezione che le giovani generazioni hanno dei conflitti bellici.
Un osservatore è chiamato a filmare quantità e qualità delle agenzie territoriali (biblioteche, laboratori, atelier, centri gioco e sportivi).
Le finalità pedagogiche sono:
- L'informazione - il primo obiettivo di un osservatorio è indubbiamente quello di fungere da deposito di raccolta permanente delle attività promosse dalla rete associazionistica (adolescenziale e giovanile) di un contesto territoriale.
- La ricerca - il secondo obiettivo di un osservatorio dell'associazionismo è di fungere da officina di ricerca volta all'interpretazione dei dati, quantitativi e qualitativi, raccolti tramite la funzione banca dell'osservatore.
- La formazione - il terzo obiettivo
Il compito di un osservatorio dell'associazionismo è di fungere da teacher's centre per tutti coloro che, in veste di animatori-coordinatori-dirigenti, svolgono funzioni pedagogiche nel privato sociale.
PARTE SESTA L'INFANZIA
Il bambino violato
L'infanzia del Novecento è stata a lungo costretta a vivere in un habitat di violenza, assumendo l'identità di vittima. L'infanzia scompare sia nelle tragedie belliche (le due guerre mondiali, olocausto), sia nell'orrore del sottosviluppo (carestie, sottoalimentazione, sfruttamento infantile), sia nelle migrazioni bibliche.
Nel Ventesimo secolo si è registrata la progressiva scomparsa dell'infanzia: prigioniera dentro a una condizione sociale non sua. Da una parte l'infanzia viene gettata (precocemente) nella "foresta degli adulti", accelerando il processo di colonizzazione nella società.
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