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I BANCHI ALL’INTERNO DELL’AULA

L’aula è il luogo nel quale i bambini passano la maggior parte del tempo.L’organizzazione

della classe traduce il pensiero pedagogico,dunque l’idea di bambino ,di insegnante e di

apprendimento sottesi. L’organizzazione dell’aula è quindi in stretta relazione con le

funzioni attribuite alla scuola e veicola assunzione di regole di convivenza.

Un primo aspetto: banchielemento predominante; a seconda della loro disposizione sono

concessi o vietati scambi e interazioni.

La disposizione dei banchi in file fa convergere gli sguardi dei bambini

sull’insegnante,quindi ciò consente al docente di avere potenzialmente il controllo degli

alunni e ostacola comunicazione tra i bambini. L’allineamento, secondo ricerche di Duval e

Vayer, costituisce una situazione che genera nei bambini comportamenti aggressivi e d

agitazione,perché l’eccessiva distanza tra le persone impedisce scambi interpersonali di

tipo non verbale.

Anche nella disposizione dei banchi a ferro di cavallo si verifica questo fenomeno,che

costituisce una situazione intermedia dal punto di vista relazionale,poiché consente

interazioni solo con i compagni più prossimi.Questa disposizione facilita comunicazione di

tipo circolare e favorisce percezione della classe come gruppo.

La configurazione che pare favorire maggiormente la cooperazione è la disposizione dei

banchi in gruppi:

il gruppo determina sentimenti di sicurezza e autonomia,comportamenti stabili e

armonizzati,favorisce scambi di idee e conoscenze,genera produzione più ricche rispetto a

quelle individuali. Tuttavia,questa disposizione non impedisce momenti di lezione frontale

o discussioni.

L’ergonomia dà importanti indicazioni relative all’adeguatezza delle strutture materiali,in

particolare alle caratteristiche di sedie e banchi. Le sedie dovrebbero essere MUNITE DI

SCHIENALE AMPIO E POSSIBILMENTE RECLINABILE,CHE CONSENTA DI

MANTENERE ERETTA LA SCHIENA,COMPLETE DI BRACCIOLI E COSTRUITE CON

MATERIALI CHE EVITINO SCIVOLAMENTI. INOLTRE MISURE DIVERSIFICATE E

PROPORZIONATE ALL’ALTEZZA DEI TAVOLI.

Inoltre gli studi ergonomici hanno evidenziato l’importanza di alternare le posizioni durante

l’arco della giornata in vista di una situazione di benessere.

Gli studi svolti da Vayer e Duval circa l’atteggiamento dei bambini in classe riconducono i

disturbi dell’attenzione a problemi posti dalla posizione a sedere che si verificano quando il

soggetto è obbligato a modificare continuamente i suoi punti d’appoggio per recuperare

l’equilibrio. Ciò ha conseguenze rilevanti sul rapporto con l’attività.

POSSIBILI ARTICOLAZIONI DELLO SPAZIO NELL’AULA

La pedagogia dell’attivismo,come pure il metodo della Montessori,considera l’aula come

un luogo ricco di opportunità per i bambini e gli insegnanti.

Altri importanti riferimenti teorici: nel costruttivismo e socio costruttivismo : conoscenza =

processo di organizzazione ed elaborazione dei dati percepiti attraverso rapporto del

soggetto con il contesto.

Lo spazio della classe può essere progettato prevedendo una suddivisione in luoghi che

portino le tracce dei percorsi didattici ed educativi all’interno dell’aula e assegnino al

bambino un ruolo attivo attraverso metodologie che promuovano l’apprendimento e

inneschino processi di riflessione,definizione e trasformazione di problemi.

Anche il tempo dovrebbe essere progettato,assieme allo spazio,e scandito da

un’alternanza tra momenti di gruppo,momenti di intenso impegno e situazioni più leggere.

Gli arredi della classe possono fungere da divisori,delimitare luoghi,garantire spazi di

privacy che sottraggano al fenomeno del “panottismo”, quindi a uno sguardo che rischia di

diventare pervasivo,dove tutto è visibile e pubblico. Questo genera tuttavia un’”ansia

istituzionalizzata”,dovuta alla preoccupazione per l’incolumità dei bambini; la

preoccupazione dovrebbe essere calibrata in un equilibrio tra controllo e fiducia, dopo

un’osservazione della realtà. Del resto,la crescita e l’autonomia del bambino non si

possono realizzare senza rischi; dunque porre un bambino in situazione di sicurezza

significa consentirgli di sperimentare nelle diverse esperienze,senza sostituirsi a lui,a

partire dalle molteplici zone di sviluppo prossimale.

Anche le pareti rappresentano una risorsa importante se utilizzate per accogliere una

documentazione curata e aggiornata nel tempo.

L’aula,inoltre,dovrebbe contenere materiali che contribuiscono a rendere un ambiente

abitato(es: piante e fiori veri). Il risultato dovrebbe essere quello di un aula che

rappresenta il “museo del bambino” : un ambiente ricco di artefatti culturali,oggetti e

strumenti autentici,favorendo lo sviluppo delle intelligenze multiple.

Studi e ricerche svolte nei servizi educativi per l’infanzia hanno mostrato che l’articolazione

dello spazio influenza positivamente le attività cognitive,sociali e ludiche dei bambini.

Fattori di stress possono derivare da:

-situazione di overload

-sovraccarico di stimoli(fisici o sociali,cme ad esempio ambienti sovraffollati che possono

generare comportamenti aggressivi)

La formazione di piccoli gruppi,favorita dalla suddivisione dell’aula in centri di

interesse,può creare relazioni più tranquille generate da situazioni piacevole e

sicure,facilitando quindi i processi di apprendimento.

Un altro fattore che genera benessere e promuove comportamenti positivi è

l’individuazione di uno spazio personale per ciascun bambino. Dunque i bambini

dovrebbero prendere possesso dell’aula,dovrebbero abitarla ,non stare semplicemente

all’interno di essa. L’abitare implica tutto quel processo di interazione tra ambiente e

individuo,in cui fondamentali l’esplorazione,l’individuazione e l’impossessamento.

Una suddivisione dello spazio è possibile anche laddove l’aula non abbia dimensioni

ampie. A volte è sufficiente uno spazio geometricamente piccolo, ma sapientemente

articolato,nel quale collocare oggetti necessari per svolgere attività individuali o in piccoli

gruppi.

Comunque,ancor prima degli elementi strutturali e delle dimensioni,la progettazione dello

spazio nell’aula può richiedere cambiamenti sotto altri aspetti,quali ,ad esempio,il

ribaltamento della centralità dell’insegnante nel processo educativo,il quale deve

promuovere lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno.

GLI SPAZI OLTRE L’AULA

Oltre l’aula vi sono altri spazi che contribuiscono a definire l’immagine complessiva della

scuola: i corridoi,l’atrio,gli spazi per le routine,i laboratori spazi comuni considerati “ senza

identità ”,vuoti e sprecati. In questi luoghi pare impossibile delimitare una propria area di

“spazio vitale” o marcare un proprio territorio,seppur temporaneamente. Tuttavia,queste

parti della scuola possono divenire luoghi ricchi di opportunità e suggestioni.

La presenza degli adulti risulta fondamentale per la gestione quotidiana della

scuola,attraverso l’organizzazione di spazi e arredi che qualifichino la loro professione e la

loro relazione.

L’ingresso è il primo spazio che “parla” della scuola:

questo,quindi l’atrio,dovrebbe rappresentare il luogo per eccellenza deputato

all’accoglienza e alla trasmissione del senso di ciò che accade all’interno. L’atrio è un

luogo attraversato tutti i giorni da chi frequenta la scuola ed è talvolta anche punto di

approdo delle famiglie o di persone esterne.L’atrio dovrebbe essere dunque progettato per

svolgere la funzione di informare,documentare e anticipare gli eventi e le modalità

organizzative della scuola.

Le pareti forte valenza comunicativa ,poiché narrano i percorsi didattici e i valori di

riferimento della scuola,costruita con diversi linguaggi che svelano tanto i risultati quanto i

processi di conoscenza e formazione che accadono dentro la scuola e possono diventare

una modalità straordinaria per sostenere o avviare un dialogo tra la scuola e la famiglia.

Il corridoio  si può trasformare in un luogo di incontri,di gioco,di attività,di amicizie.

Organizzato con centri di interesse che lo trasformino in un prolungamento

dell’aula,arredato con piante e con una documentazione a parete che racconti tanto i

percorsi didattici quanto quello che succede nelle aule.

Il tempo dell’intervallo viene molto spesso impiegato nei corridoi e considerato come

momento di “sfogo dei bambini”. Ricerche svolte nell’ambito dell’ecologia psicologica

dimostrano che il movimento incondizionato in uno spazio vuoto genera aggressività;

invece spazi belli e curati,secondo ricerche relative ai fenomeni del bullismo e

vandalismo,inducono una riduzione delle violenze e atti vandalici.

Secondo la ricerca di Rutter e collaboratori, il miglioramento delle prestazioni scolastiche è

correlato alla presenza di un ambiente dove siano presenti materiali prodotti dai

bambini,che parlano della loro storia e dell’approccio didattico adottato. Per ciò è

importante trasformare la scuola in luogo che valorizzi le identità e dove siano presenti

oggetti che possano ricondurre a qualcosa di sé,oggetti che fungano da mediatori tra la

propria storia,quella del gruppo e quella della comunità.

Per quanto riguarda il bagno- in questo dovrebbe essere garantita la massima privacy;

dunque la porta dovrebbe essere munita di chiusura funzionante. Inoltre dovrebbe esserci

l’occorrente per la pulizia.La cura di questo spazio connotato da funzioni abitative anche

attraverso la presenza di arredi e accessori può indurre ad un senso di appartenenza e di

rispetto. Laddove sia possibile,son da preferire bagni di piccole dimensioni assegnati ad

ogni aula piuttosto che un unico grande bagno utilizzato da tutte le classi.

Esperienza del pranzo  se a questa viene attribuito un valore di convivialità,con

ripercussioni sul benessere di bambini e adulti,allora anche lo spazio della mensa

andrebbe progettato per queste funzioni. La zona pranzo dovrebbe essere articolata in

“isole”, connotata da alcuni indicatori di appartenenza individuale o di gruppo. La zona

pranzo dovrebbe essere illuminata da luce naturale,arredata con tende alle finestre,piante

ed oggetti evocativi della funziona cui è preposta,con alcuni elementi che richiamano

l’ambiente domestico o il ristorante,quindi luogo con funzione ristoratrice.

Un problema spesso evidenziato nella zona pranzo delle scuole è il rumore,che se

eccessivo diviene fonte di stress. Perciò, per contenere questo problema si possono

suddividere i bambini nello

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
45 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher i.caracciolo6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale con laboratorio e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Kanizsa Silvia.