Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 43
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 1 Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 43.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia generale, prof. Tramma, libro consigliato Il lavoro educativo, Kanizsa Pag. 41
1 su 43
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

RELAZIONE DI CLASSE

Relazione educativo-didattica = 2 persone, un allievo ( apprende) e un insegnante

(insegna). Situazioni in cui si può configurare un rapporto educativo sono molte e

diverse, infatti insegnamento-apprendimento può avvenire sia in istituzioni

predisposte a questo (scuola-famiglia) o in ambienti informali. A seconda delle

situazioni i ruoli possono invertirsi. VS nella scuola,come in tutte le istituzioni

educative, i ruoli + stabili ( può avvenire che insegnante impari dall’allievo, è

buona cosa, ma solitamente è il contrario anche x l’aspettativa comune). Nella

relazione vi è disparità fra i ruoli: chi sa e ha il sapere ( posizione privilegiata), chi

deve apprendere ( posizione svantaggiata in qnt dipende dal docente). Relazione è

el. fondamentale del processo di apprendimento infatti quando la relaz. è buona gli

allievi amano e trovano semplice la materia, al contrario se la relaz. è complicata

tendono ad odiare e avere difficoltà. Spesso le scelte successive se proseguire gli

studi o meno dipendono dalla relaz. e se l’insegnante oltre ad essere tale è stato

anche “ persona”, guadagnandosi stima e affetto degli studenti. Insegnante =

persona  da studi 1rapporto stretto/intimo insegnante-alunno fa sì che gli studenti

in difficoltà stiano in pari, alza il liv. di rendimento di tutti xk allievi si sentono

sostenuti nel loro cammino da 1fig. responsabile e competente. In scuole

dell’infanzia e 1° classi scuola primaria insegnante assume ruolo particolare 

comportamento basato su regole da far apprendere e cura genitoriale aiutando i

bambini nelle varie e diverse attività quotidiane = ruolo sia formale che informale.

Ciò rende il ruolo molto complesso complicando la relaz. A volte x evitare

fraintendimenti insegnante assume staticamente solo uno dei due ruoli.

Aspettative in questo caso: fig. insegnante comprensiva, capace di avvicinare

allievi ad apprendimenti + formalizzati mentre generalmente, nei gradi successi,

aspettativa è aiutare allievi ad apprendere contenuti, stimolandoli

intellettualmente. Insegnante deve interessarsi alla vita extrascolastica degli allievi

cosi da poterli capire meglio, se le qualità del rendimento scolastico dipendono da

2

quelle della sua vita fuori dalla scuola. Per mettere al centro l’allievo occorre

soltanto osservarlo con attenzione e senza pregiudizi o prevenzioni VS troppo

interessamento considerato da alunno e famiglie come immischia mento nella vita

privata. Xciò insegnante mai insistente x ottenere info ( se relaz. è buona sarà

l’allievo ad aprirsi spontaneamente xk si fida dell’insegnante).

Maestro e allievi :immagini di ruolo

Prima di instaurare la relazione ciascuno ha 1idea di come dovrebbe essere 1buon

insegnante/allievo, xciò 1 leggerà le mosse dell’altro sulla base delle loro prevenzioni.

Molti el. che influenzano la relazione (es° età insegnante, sesso, nel pensiero comune

anche stato civile può influenzare). In realtà non è cosi: età, sesso non fanno

1insegnante bravo o meno, anzi studi dimostrano il contrario xk capacità legate alla

singola persona e sue caratteristiche oltre che alla preparazione professionale. Allo

stesso modo anche i maestri hanno idee preconcette su come deve essere 1 buon

alunno. Rientrare allievi in 2categorie, bravi o meno bravi, messe a punto

inconsapevolmente in anni di professione. Ogni insegnante ha preferenze che alunni

notano. Tutto ciò incide sulla relazione e + grave sull’immagine che ogni alunno ha di

sé quindi anche sull’apprendimento.

Ricerca di Rosenthal/ Jacobson “Pigmalione in classe” (1968) dimostra che alunni

tendono a soddisfare aspettative, positive o negative, dell’insegnante anche se

non dichiarate esplicitamente. Esse indicano ciò che l’insegnante pensa di loro o si

aspetta. Anche da questo alunni traggono info su di sé e sulle aspettative o

preferenze degli insegnanti. A volte non ammettono nemmeno a se stessi di avere

preferenze xk non coincide con l’idea di insegnante giusto, che tratta tutti allo

stesso modo. Idea condivisa anche da alunni e genitori x loro buon insegnante

non deve fare differenze. Manifestazione di preferenze incompatibile con richieste

fatte oggi agli insegnanti  porre al centro bambini singoli ed individualizzare lavoro

educativo x poter aiutare tutti ad apprendere (Gardner). Impossibile eliminare

sentimenti di simpatia o antipatia verso allievi xk modo normale con cui l’uomo si

accosta agli altri, ma tt gli insegnanti sanno che x rendere funzionante la relaz.

occorrono provvedimenti  imponendosi su se stessi x vedere tutti eguali, trattare

tutti in modo distaccato e professionale. Possibile via d’uscita :osservare alunno a

tutto tondo sia aspetti positivi che negativi rendendosi conto che nessuno è

perfetto. Osservare = osservazione non valutativa, sospendere valutazione sulla

persona, giudizi legati ai comportamenti, cercando anche di osservare se stesso

riconoscendo differenti modi di essere e differenti necessità. Solo cosi insegnante in

grado di capire a fondo alunno e creare interventi mirati e individualizzati di

apprendimento.

Relazione educativa e motivazione ad apprendere

Fine dell’attività educativa provocare cambiamento/apprendimento nell’allievo

che avverrà solo se esso accetterà ciò che gli è stato proposto dall’insegnante.

Relaz. insegnate- allievo è motore dell’apprendimento. Motivazione = risultato di

1situazione di cui fanno parte insegnanti, compagni, genitori e studente. Come

insegnante si pone e propone la materia importante per la crescita/decrescita della

motivazione. Non motivanti lezioni sempre uguali, spiegazioni monotone, esercizi

3

sempre uguali VS motivanti le lezioni che usano modalità comunicative e metodi

diversi, danno spazio ali interessi dei bimbi, propongono attività diversificate.

L’apprendimento può essere portato avanti solo dall’allievo con la sua volontà  da

qui grande importanza agli studi psicopedagogici alla motivazione

all’apprendimento. Motivazione è connaturata alla natura umana ma po’ essere

deviata da modelli relazionali sbagliati. 1 buona relaz. fondamentale x mantenere o

far nascere la motivazione ad apprendere.

Apprende è motivante in sé: diventare capaci a fare qualcosa o conoscere qualcosa

di nuovo è gratificante per la persona.

A volte insegnante ha alunni che rifiutano ogni contatto, nessun interesse per la

scuola, irrequieti e disturbano il lavoro di classe. Insegnante inizia a dubitare della

propria motivazione e capacità  risultato : meccanismo di reciproco

deprezzamento. Solo 1lavoro dell’insegnante su se stesso e poi 1osservazione

attenta dell’alunno permette di modulare una comunicazione adeguata.

“motivazioni intrinseche” = naturale desiderio di conoscere. Per rafforzarle

maestro deve spingere allievi a ricercare in modo autonomo seguendo i loro

interessi, abbandonare quindi idea che esista solo una via x raggiungere

l’apprendimento.

“motivazioni estrinseche” = legate al giudizio degli altri, al sistema di

ricompense e punizioni tipico dell’agire scolastico x es°. In questo modo l’allievo

non studierà più xk spinto dal desiderio ma per prendere 1buon voto, facendo

coincidere immagine di sé con il voto e non con apprendimenti effettivi spegnendo

l’interesse. Maestro deve essere in grado di dosare lodi e punizioni in funzione del

tipo di motivazione che spinge ogni su allievo ad apprendere (bambini diversi

quanto a motivazioni, ciascuno è diversamente motivato). Bambini sanno capire

quando le lodi sono vere- false -consolatorie e la loro immagine di sé e motivazione

potrebbero subire un arresto. E’ bene non mentire ai bimbi xk se ne accorgono e

finirebbero a non credere + alle parole del maestro.

Motivazione è anche data dalla propria storia, vissuti, esperienze, cultura di

provenienza che provoca interessi o repulsioni verso contenuti da imparare.

Mestiere di insegnante: professione + interessante/impegnativa, in quando se

eseguita in modo serio e professionale non è monotono in qnt richiede continui

approfondimenti x adeguare liv. dell’insegnamento alle novità e nuove richieste

che la società avanza, sempre + in contatto con nuove realtà e contesti.

Impegnativo xk non possibile adagiarsi sui risultati ottenuti ma continuare a

coltivare voglia di conoscere e entrare in relaz. con gli altri.

Finalità dell’educazione : 1) rendere allievi autonomi, capaci di gestire propri

apprendimenti, lavorare. Percorso verso autonomia connotato da dipendenza dal

maestro  mediatore fra alunni e sapere. Per cui raggiungimento della piena

indipendenza difficile e problematico solitamente. Autonomia può essere raggiunta

solo se insegnante lavora su interessi degli allievi (facendo leva su motivazioni

4

intrinseche). 2) alunni devono imparare contenuti ritenuti che debbano essere

appresi alla fine del percorso scolastico richiesti dai programmi scolastici.

Perciò insegnante x essere efficace deve:

1) Competente nella sua disciplina

2) Capace di trasmettere conoscenze

3) Stimolare desiderio ad apprendere negli alunni

4) Dimostrare interesse x i suoi alunni come persone

5) Aiutarli nel loro percorso di crescita

Quindi nel lavoro educativo sempre interconnessi aspetti cognitivi, emotivi,

relazionali.

Stile di insegnamento e clima di classe

Relaz. educativa determinata ancheda modalità con cui insegnante conduce il suo

lavoro. Il potere è tutto nelle sue mani, sue le scelte di tempi, metodi, modalità di

verifica del lavoro VS alunni devono solo adattarsi. Sono recettori passivi quando

insegnante usa 1stile “ tradizionale” o “formale” VS sono attivi recettori quando è

usato 1stile “ attivo” e “informale”.

Esperimento di Lewin, Lippit e White ( 1939) : diverso modo di condurre influenza

modalità di apprendimento e le relazioni fra alunni. Per studiare funzionamento

leadership : formarono diversi gruppi di alunni guidati da istruttori adulti con stile “

autoritario”, “ democratico”, “laissez-faire” in orario extrascolastico x costruire

modellini di navi/maschere. Risultati : bambini in gruppo “ autoritario” competitivi,

individualisti VS gruppo “ democratico” collaborativi, gruppo “ laissez-faire”

difficoltà a trovare modalità di lavoro. Risultato + interessante  al variare delle

modalità di conduzione i bimbi reagirono variando tipi di relaz. interna al gruppo.

Dimostra influenza decisiva dell&

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
43 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SaraSimba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Tramma Sergio.