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CAPITOLO QUINTO
Progettare il cambiamento, formare alla responsabilità sociale
Consapevolezza pedagogica, educare alla speranza nel futuro
–
➔ Tra tema del profitto economia dignità umana
1. Risorse umane, modelli organizzativi.
Nell’ultimo ventennio, le linee di ricerca riguardanti in particolare la formazione delle risorse umane hanno incrociato
teoriche, dichiarazioni ufficiali… hanno attribuito in questi
sempre di più le sfide poste dal sistema economico: analisi
un’importanza considerevole all’investimento sul capitale umano.
anni
È palese quindi il richiamo a questa locuzione: capitale umano, risorse umane, in diversi documenti correlati proprio al
processo di allargamento dell’EU, che comportano quindi una marcata tensione ai valori, da una parte della competitivit,
dell’efficienza, dall’altra i valori della coesione sociale.
Il primo paragrafo approfondisce tema della formazione delle risorse umane nell’mbito dei modelli organizzativi. Anche
l’istituzione scolastica è un organizzazione.
Investire sul capitale umano:
Nell’attualità del quadro geopolitico il tema delle trasformazioni del lavoro in prospettiva educativa sono sempre più
frequenti. Quindi anche questo tema intreccia le dinamiche della riflessione pedagogica affinchè il lavoro possa avere
una dimensione educativa investendo sul capitale umano che lo costituisce.
– –
Analogia tra obiettivi economici traguardi educativi; perfomance aziendale investimento nel capitale umano.
• Significa favorire tanto l’accesso alla conoscenza quanto l’innalzamento dei livelli di istruzione.
• Implica promuovere il miglioramento dei modelli educativi e la disseminazione di buone pratiche
d’insegnamento e di apprendimento.
• Designa obiettivi di qualità e di efficacia sia nei rapporti tra formazione e mercato del lavoro sia nel
potenziamento delle reti di cooperazione transnazionale.
per rispondere alla sfida dell’economia della conoscenza attraverso il
Diversi, sono i modelli teorici elaborati
cambiamento organizzativo.
Sono quindi diversi elementi strutturali che possono favorire il cambiamento organizzativo; considerando quindi le
organizzazioni come un sistema complesso e dinamico. l’organizzazione è vista come un flusso di
Secondo un modello sistematico di interpretazione delle organizzazioni:
cambiamenti.
cambiamento esercita un impatto “a cascata” sul complesso degli aspetti organizzativi, sui fattori sociali, sui
Ogni tipo di
processi metodologici, sugli obiettivi, sugli attori (conoscenze, competenze, atteggiamenti, motivazioni).
Nell’ambito dei cambiamenti organizzativi, il termine come educazione e formazione sono sottoposte ad una complessa
ridefinizione concettuale:
rimanda sia ad un “tirar fuori” [ex-ducere];
➔ Educazione—> ma anche a coltivare, far crescere, legato quindi al
verbo edere.
➔ Formazione—> rimanda ad un ambito più ampio: termine che nel corso del tempo si è modificato—> il
ha subito una profonda trasformazione nell’uso corrente soprattutto a partire
significato originario dalla metà
del secolo scorso: questo momento risale all’ impiego della parola formazione con un significato equivalente
all’inglese [training]—> termini meno umanistici, più tecnici: mutati dal mondo delle professioni.
Formazione—> dimensione del saper fare, legata ad una professionalità.
Per cogliere questo slittamento semantico del termine formazione: a seguito delle spinte prodotte dalla cultura
socio-economica che negli anni 50 e 60 ha approfondito i rapporti tra modernizzazione, processi produttivi e
viene riservata per esempio all’aggiornamento professionale tecnico:
sistema formativo, particolare attenzione
una rande massa di adulti poco alfabetizzati e scarsamente qualificati.
➔ Formazione—> ci si riferisce spesso ad un target adulto.
Gradualmente si è sempre più diffusa l’esigenza di migliorare la formazione dei lavoratori, con la graduale
consapevolezza che di fronte al rapido evolvere delle conoscenze del nostro mondo e delle tecnologie
produttive, era necessario avviare un processo di formazione permanente, ricorrente, per garantire quindi il
massimo di conoscenze posbbililungo tutto l’arco della vita.
Sistema europeo di istruzione
Questo cosiddetto processo di Bologna ha favorito anche la riorganizzazione stessa delle Università, ristrutturando i
corsi di studi in un biennio formativo di base più un biennio (cosiddetta laurea magistrale di approfondimento e
specificazione del percorso intrapreso precedentemente).
Aumentare la competitività del sistema europeo di istruzione, uno tra i principali obiettivi del Processo di Bologna,
sollecita a stimare l’individuazione di elementi di convergenza nel rispetto dell’autonomia dei curricoli e delle istituzioni,
a praticare un approccio cooperativo nell’elaborare linee guida condivise per la valutazione della qualità, a sviluppare
un’armonizzazione sovranazionale in ordine al riconoscimento delle attività formative, alla mobilità di studenti e docenti
e alla ricerca.
Ritornando al tema dei modelli organizzativi possiamo affermare ch e le attività di impresa, le attività delle varie
organizzazioni, possono seguire tendenzialmente due modelli:
Quali analogie?
La concezione dell’incremento del profitto come fine esclusivo dell’attività produttiva aziendale è in sintonia con l’idea
dei risultati nel campo dell’istruzione.
del valore assoluto del merito individuale nel miglioramento
imprenditoriali che privilegiano in modo esclusivo l’obiettivo del continuo
Malavasi quindi risente che orientamenti
incremento del profitto e misurano i risultati conseguiti in tempi sempre più brevi non sono compatibili con una
progettazione pedagogica del cambiamento organizzativo e una governance dell’innovazione che corrisponda
all’esigenza di sviluppo delle comunità locali.
2. Governance del cambiamento, reposanbilità sociale organizzativo, sta proprio nell’investire nelle
Una tra le principali sfide della governance del cambiamento formazione
delle risorse umane all’interno delle organizzazioni.
Questo si lega anche al tema della responsabilità sociale.
Capitale umano?
L’enfasi quindi nell’ambito della pedagogia del lavoro ma anche nella progettazione pedagogica sulla nozione di
posta
capitale umano, chiama in causa quindi tematiche diverse tra loro in relazione: a partire dal tema dell’economia civile,
dall’importanza del tema delle risorse naturali e dell’ambiente, per arrivare poi al tema della progettazione pedagogica
in se per se.
Responsabilità sociale
Si riferisce a diverse dimensioni:
Nel medesimo tempo questo tema scuscita diversi interrogativi:
Un’impresa non solo deve fare i profitti ma anche tutelare le persone che la compongono, i lavoratori, e anche rispettare
laddove possibile l’ambiente.
Per il valore riconosciuto alla cultura dell’iniziativa imprenditoriale e della partecipazione alla progettualità sociale, la
Corporate Social Responsibility può costituire un laboratorio di innovazione politico-educativa.
Formazione delle risorse umane:
Investire sul capitale umano e quindi sulle risorse umane può rappresentare per l’organizzazione delle imprese un
vantaggio competitivo per la comunità locale se genera profitti ad un tempo materiali e intangibili, implementa
sociali per l’integrazione
processi delle differenze, configura una cultura della giustizia.
L’autore si chiede se è possibile conciliare risultati di efficienze, produttività di un’organizzazione anche istruttiva con
atteggiamenti improntati alla responsabilità sociale.
può essere applicata anche alle organizzazioni legate all’istruzione le cui finalità non sono di per
E se questa dinamica
sé riconducibili a quelle proprio dell’impresa.
Quindi… è realistica l’ambizione della progettualità pedagogica di elaborare un’articolata riflessione sulla
governance del cambiamento organizzativo nella prospettiva dello sviluppo del capitale umano?
nell’ambito di quattro diadi concettuali:
Risponde a queste domanda movendo
✓ crisi/sviluppo,
✓ complessità/decisione,
✓ partecipazione/cooperazione,
✓ competizione/coesione sociale
implicano un riferimento diretto ai bisogni umani fondamentali e ai processi di costruzione del valore; contraddistinguono
il rapporto tra progettazione pedagogica e sviluppo organizzativo.
Crisi/sviluppo
➢ CRISI: può essere letta anche positivamente, che fa parte del nostro percorso. Si indicano spesso le difficoltà e i
pericoli insiti nella situazione così come si presenta nei suoi caratteri più evidenti, talora trascurando le potenzialità
tipiche di ogni fase di cambiamento. La crisi diviene occasione di riorientamento progettuale e strategico, per
individuare nuovi obiettivi da perseguire e metodologie adatte per conseguirli.
➢ SVILUPPO: spesso assunto col significato di sequela prevedibile di processi strutturati e/o insieme di elementi in
interazione reciproca provvisti di determinate caratteristiche funzionali, il concetto di è legato al concetto di
un’organizzazione può scegliere
empowerment (processo di ampliamento delle opportunità entro cui un soggetto o
e dare vita a risposte operative).
Sviluppo non inteso solo come un crescere quantitativamente ma anche e soprattutto un crescere qualitativamente
all’intero e grazie alla propria organizzazione di appartenenza.
come persone crescente fiducia nelle capacità individuali deriva certo da esperienze di successo come l’imparare
Ciò implica una
a esercitare un sufficiente dominio sugli eventi che coinvolgono la sfera della vita soggettiva.
Complessità/decisione—> il modello organizzativo è di per sé un modello complesso, continuamente da rivedere,
collegato anche all’ambito decisionale.
ricostruire, controllare e quindi strettamente
➢ COMPLESSITÀ: non è tanto una proprietà del sistema osservato quanto del sistema osservante, non costituisce
dell’interpretazione (Foerster,
un paradigma ma illustra una qualità del modo di conoscere, i vincoli e le possibilità
1981)—> implica anche la capacità di gestire le varie problematiche che la complessità in sé pone; operando quindi
diverse scelte, decisioni.
➢ DECISIONE: risposta e scelta ponderata alla domanda posta dalla realtà, essa apre a nuovi mondi e può favorire
una produzione di senso relazionale. Una decisione può confi