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Significatività
Le proposte educative e le relazioni devono essere significative. Per significativo si intende tutto ciò che risulta importante per il soggetto perché è vitale.
E LA RELAZIONE EDUCATIVA CON I 'FRANTI'?
L'educazione informale è incontrollabile e alla portata di tutti. Le categorie sociali a cui è destinata la formazione disinteressata ed elevata sono cambiate nel tempo. L'impegno pedagogico si è ampliato. C'è una metafora narrativa del graduale passaggio dalla concezione dell'Italia a una paternalistica concessione di accesso alle aule del ragno.
Si tratta del libro Cuore 1886. Il pregio del libro è quello di mostrare i protagonisti non angelicati, ma perfettibili. Enrico è il protagonista ed autore del diario, ma non è perfetto. Tra tanti ragazzini per bene c'è Franti che spicca. Faccia tosta e triste, già espulso da un'altra sezione, che ride se.
uno piange. Egli incarna il contrario di una somma inespressa ed è attivo nel minare il principio che ciascuno abbia il diritto all'educazione. L'insegnante oggi è convinto che tutti abbiano il diritto a essere formati a condizioni che l'alunno si meriti il privilegio dell'attenzione educativa elargita. Sarà diventata a costo zero la frequenza scolastica, ma certamente non è gratuita la disponibilità dell'educatore. Ciascuno di noi ha il compito di educare tutti indipendentemente dal livello di gradimento emotivo, predilezione ideologica, congruenza temperamentale. I risultati non sono né garantiti né scontati.
GLI STILI EDUCATIVI O CON LE BUONE O CON LE CATTIVE?
Autoritarismo. È l'atteggiamento legato agli abusi fisici e psicologici che traggono origine dalla degenerazione del principio (positivo) di autorità. Tra la comunicazione verbale diretta e quella non verbale in diretta è
quest'ultima prevalere e a lasciare delle tracce indelebili.
Permessivismo. È il l'atteggiamento del laissez faire. Non viene esercitata nessuna forma di controllo o diauto controllo del comportamento dei minori. I ritmi spazio-temporali scolastici rigidi favoriscono esploderedelle contraddizioni perché le difficoltà della convivenza di 25 studenti si sommano alle richieste diprestazione etero-scandite. Quella che sembra essere benevolenza nasconde in realtà superficialità perchécontrastare il comportamento di un minore comporta spesso una gran fatica.
Su il sipario! È l'alternativa ai due estremi pedagogici. Nel 160 a.C. Terenzio nel Adelphoe (fratelli) critica larigidità educativa romana, rintracciabile nel pater familias sia il condiscendente e acritico permissivismodell' educatore amorevole. Il messaggio di Terenzio è quello del est modus in rebus. L'estremaaccondiscendenza nei confronti
dell'età giovanile finisce per trasformarsi in un gesto di rispetto che lascia intravedere la salvaguardia della propria tranquillità.Autorevolezza. Oggi si preferisce parlare di autorevolezza.
Per quanto riguarda il minore induce al rispetto delle tendenze di autoregolazione e la riduzione di Ø interventi degli adulti e delle strutture sociali in vista del fine dell'educazione cioè l'autonomia.
Per quanto riguarda l'educatore adulto non deve dimenticare che il ragazzo non può trovare solo Ø in sé stessi principi di regolazione del mondo.
EDUCAZIONE ALLA MOVIOLA NEL 1960
Di che cosa si compone l'autorevolezza?
In due film che escono alla metà degli anni '60 troviamo la rappresentazione dell'esigenza di proporre i genitori modello pedagogico di educazione dei figli.
Eccesso di rigidità ed imposizione viene attribuito al padre, mentre alla figura materna vengono rimproverati la debolezza e il
sentimentalismo. I due film sono Mary Poppins e Tutti insieme appassionatamente. I veri protagonisti non sono i bambini, mai loro genitori. La soluzione proposta da entrambe le vicende è quella di un intervento di una figura, ovvero quella della governante o dell'istitutrice. Questa non si prende cura solo dei minori. Ella si rivela all'altezza del compito perché insegna ai genitori stessi ad occuparsi in modo adeguato i propri figli. Portato a termine il compito di educare i genitori, istitutrice diventa superflua e si allontana.
CONCLUSIONI. NON DI SOLA RELAZIONE VIVE L'EDUCAZIONE
Ogni minore ha diritto di relazioni positive con gli educatori. Tutte le istituzioni o relazioni possono diventare il semplice Cassa di risonanza di crisi delle quali non possono gestire la genesi non hanno e non sanno controllare le manifestazioni. È difficile per un educatore gestire i comportamenti di sfida dei ragazzi. Gli educatori devono accettare la
responsabilità che compete loro di fare sempre il primo passo.CAPITOLO QUARTO
LA RELAZIONE EDUCATIVA: SALVO ERRORI E OMISSIONI
Numerosi studi si sono occupati di abusi educativi, sia quelli derivati da una violenza attiva sia quelli perincuria e trascuratezza.
PEDAGOGIA NERA E PEDAGOGIA BIANCA
Nel passato esistevano pedagogia nera che insegnava a forzare i minori, facendo di loro quel che si voleva.
Gli studi di Alice Miller sui maltrattamenti inflitti all'infanzia dimostrano che i ragazzi educati in questo modo non si accorgono poi di essere maltrattati da altri individui.
MALTRATTAMENTI VERTICALI: IL LATO OSCURO DELLA FORZA
Quando ad abusare della forza è un adulto su minore. È ancora alta la confusione terminologica che parla indifferentemente di abuso, violenza, maltrattamento e trascuratezza. Con violenza si intendono tutti i comportamenti commessi con l'intenzione e la consapevolezza di causare dolore o danno. Con abuso si tratta di un uso cattivo un'
interpretazione errata di ciò che può essere lecito o maltrattamento sottolinea la relatività della sua definizione che dipende dalla consuetudine o educativa. Ovvero ciò che viene ritenuto il trattar bene i soggetti. Trascuratezza sono interventi atti a incuria o omissione. Ovvero il fallimento cronico nel fornire il necessario sostegno fisico e psichico soggetti. CRITERI 1. frequenza 2. durata 3. intensità del soggetto vittima dell'abuso 4. il significato soggettivo INDICATORI Ci sono precisi segnali che sono manifestazioni del maltrattamento: la sofferenza soggettiva e danno psicologico. Indicatori di maltrattamento Danno psicologico sì Danno psicologico no Sofferenza soggettiva sì Maltrattamento/abuso Frustrazione benigna Sofferenza soggettiva no Collusione Relazione educativa COLLUSIONE Situazioni definite di gratificazione collusiva. Il danno è provocato dall'intervento dell'educatore non è immediatamentevisibile e la sofferenza soggettiva non viene percepita dal soggetto vittima. Avviene con una inconscia complicità tra minore e adulto. FRUSTRAZIONE Avviene attraverso la correlazione tra intervento formativo e costrizione del minore. Rischia di vedere come abusanti quasi tutti i comportamenti educativi non considerando che alcune modalità di contenimento favoriscono meccanismi di funzionamento psichico normale. Il concetto di frustrazione sottolinea la presenza di un ostacolo o impedimento insormontabile che l'organismo incontrano il soddisfacimento del proprio bisogno considerato vitale. La frustrazione può essere trasformata da parte dell'individuo in un elemento positivo per lo sviluppo. Una positiva funzione evolutiva è data dalla frustrazione. Senza occasioni di scontro con il mondo esterno non viene percepito il senso di realtà e dell'autonomia individuale. In questo modo vengono creati ostacoli interiori come onnipotenza emegalomania.INDICATORI DI MALTRATTAMENTO FISICO
INDICATORI FISICI
1. lesioni cutanee
2. ustioni
3. morsi
4. impronte cutanee 25
5. movimenti goffi
6. fratture ossee
7. le azioni interne
INDICATORI COMPORTAMENTALI
1. paura del contatto fisico
2. aggressività
3. isolamento
4. disturbi del sonno
5. crisi acute di ansie di pianto apparentemente immotivati
6. sintomi psico-nevrotici isterici, fobici, ipocondriaci
7. eccessiva remissività e passività
8. paura e sfiducia nei confronti degli adulti
9. riduzione delle attività di gioco
10. peggioramento del rendimento scolastico
11. conoscenze e comportamenti sessuali adeguati per l'età
12. eccessivo ricorso alla masturbazione
13. ingiustificato terrore tentativi di istituzioni nei confronti dei compagni di uomini e donne in genere
14. tentativi di fuga o di suicidio
IL MALTRATTAMENTO PSICOLOGICO
In una relazione negativa la pressione finisce per minare anche la percezione che individua di sé stessa.
RIFIUTARE E
IGNORARE l'atteggiamento ostile si traduce in un comportamento aggressivo, nel secondo caso invece l'atteggiamento mentale è quello dell'indifferenza che si manifesta nell'ignorare le esigenze fisiche ed emotive del bambino. Il principale danno è quello dell'autostima delle vittime.
RIFIUTARE A SCUOLA: A scuola si manifesta come effetto della perdita di fiducia di speranza educativa, escludendo il minore dalla propria attenzione e impegno professionale.
IGNORARE A SCUOLA: Si manifesta nel rendersi psicologicamente indisponibili, in quanto occupati e preoccupati da altro. La mancanza di attenzione può essere generalizzata a tutta la classe o può essere personalizzata rivolta ad alcuni ragazzi particolari.
TERRORIZZARE: Significa dimostrare a un minore che il mondo è ostile e capricciosamente pericoloso. Il danno psicologico può presentarsi e incrementarsi anche in assenza di ininterrotte intimidazioni. La conseguenza più semplice è il
Rifiuto di ogni attività e la costruzione di barriere mentali.
TERRORIZZARE A SCUOLA
In generale consiste nel minacciare i bambini e ragazzi di sinistre punizioni estreme ma soprattutto contraddittorie.
ISOLARE
Significa dire e dimostrare che un minore è solo nel mondo privandolo di stimoli e negandoli le soddisfazioni che originano nella socializzazione. Può nascere da stato di povertà e di isolamento sociale oppure per iper-protezione.
ISOLARE A SCUOLA
Consiste nell'impedire di trarre effetti positivi nell'ambito delle relazioni normali interazioni.
INDICATORI FISICI
Sono rare e si riferiscono a disturbi psicosomatici.
INDICATORI COMPORTAMENTALI
- Abitudini anormali
- Alterazioni o abusi nella condotta alimentare
- Quando comportamenti estremi
- Difficoltà di socializzazione
- Sintomi psico-nevrotici
- Mancata acquisizione o controllo sfinterico
- Disturbi dello sviluppo emo