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3. AMICIZIA E AMORE: RELAZIONI “SIMMETRICHE”
Simmetrici non perchè hanno caratteristiche assimilabili o perchè i protagonisti di tali rapporti
sono in posizioni paritarie, ma perchè c’è un’assenza di condizioni che, preliminarmente,
assegni a qualcuno un ruolo
La folgorazione del primo incontro può portare a ciò che Stendhal chiama cristallizzazione,
ossia continua scoperta di perfezione dell’oggetto amato; la seconda cristallizzazione agisce
quando insorge qualche dubbio sulla disponibilità dell’altro a corrispondere ai nostri sentimenti,
da qui lo choc che ci fa intravedere spazi di realizzazione insperati
→ Anna Karenina di Tolstoj: l’amore ha intrinsecamente un elemento tragico nella sua
contraddizione tra l’intimità del sentimento e l’abbracciare l’altro; accettazione dei limiti di
entrambi ed impegno a costruire nuovi margini di possibilità; Anna vuole essere un insieme
l’opaco
totalizzante con Vronskij e ricerca la trasparenza a tutti i costi: può corrispondere ad una
ricchezza che si lascia scoprire poco per volta; ridimensionando certi bisogni di rassicurazione
impariamo a crescere e a valorizzare ciò che ci viene donato
→ Grande Meaulnes di Tournier: amicizia tra due adolescenti cementificata da un presunto
la realtà non può essere all’altezza dei sogni
viaggio di uno dei due; in amicizia come in amore
soprattutto quando si nutrono di fantasmi
dell’altro che può travalicare nella gelosia, scambiata spesso con
Ansia della possessione
l’amore, anche se la sua dinamica interna è espressione pura dell’egoismo
→ Alla ricerca del tempo perduto di Proust: il Narratore sperimenta le angustie per le fughe e
l’anelito al possesso di Albertine
La comunicazione che muore attraverso un progressivo spegnersi: emerge il motivo del silenzio
e il tema della solitudine, anche nel rapporto genitori-figli: i figli possono avere delle
→
responsabilità nel loro considerare i genitori come persone senza una loro storia riduzione
dell’egocentrismo con conseguente aumentata disponibilità verso gli altri, tra cui anche i genitori
può essere considerata anche positiva perchè è proprio dall’accorgersi di essere
La solitudine
soli o poter rimanere soli che prende avvio la motivazione a comunicare, oppure c’è la solitudine
feconda che deriva dal non accettare compromessi
Un rapporto comunicativo può diventare anche il luogo in cui rifugiarsi per tentare di ricevere un
risarcimento sia rispetto ad altri rapporti che rispetto alla vita stessa
→ Contessina Mizzi di Schnitzler: rende una parte delle sofferenze all’uomo che, quando lei
18 anni, l’ha messa incinta e l’ha costretta ad allontanarsi dal bambino perchè lui era
aveva
sposato
→ Narciso e Boccadoro di Hesse: in un rapporto non paritario, chi è up può sì sopraffare l’altro,
ma può anche agevolare la sua maturazione
dall’educazione per cercare di dare un senso alla propria esistenza
Occorre partire
Aprirsi alla pluralità delle esperienze relazionali: queste direzioni di esperienza corrispondono,
secondo Bertin, al “luogo” in cui impegnarsi per tendere alla realizzazione dell’istanza di
ragione; è solo sperimentando la problematicità nei diversi piani dell’esperienza che si può
pervenire a un rapporto con essa meno paralizzante
l’opaco, così come il problematico, rimanda anche a complessità e ricchezza, oltre che ad
ambiguità e mistero
4. LA COMUNICAZIONE EMPATICA: PRESUPPOSTI COGNITIVI E IMPLICAZIONI ETICHE
L’empatia non è solo un atteggiamento emotivo che una persona sceglie o no di attivare in una
relazione, è un’esperienza di soggetti altri da noi e del loro vissuto, sua condizione principale è
→
la percezione che il soggetto ha di se stesso, come corpo fisico e io cosciente a partire dalla
propria, il soggetto è in grado di percepire la stessa globalità psicofisica anche negli altri fermo
l’altro nè perveniamo ad un unico sentire (→
restando che non ci identifichiamo con spettatore
che guarda un acrobata)
Attraverso l’empatia posso cogliere tratti emozionali nell’altro che per me sarebbero rimasti
ignoti senza quell’incontro, quindi arricchisco il mio sentire