vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
C.3 IL VIAGGIO: COSCIENZA E AUTOFORMAZIONE
Uno dei tratti tipici delle opere utopiche è la monotonia; anche se frutto
dell’immaginazione non si tratta di una produzione originale, ma è un cliché
costituito da ripetizione frequente di temi e circostanze; stessi problemi e simboli
(viaggio interrotto dal naufragio, sogno seguito dal risveglio, scoperta di una nuova
realtà). Il viaggio è metafora del corso di vita e percorso educativo.
L’ingresso nel mondo di utopia avviene nella > dei casi x il tramite della finzione di
un distacco: la vita inizia con una separazione. Per la psicoanalisi è un desiderio di
regressione allo stadio infantile-prenatale, metafora della ricerca di una nuova
rinascita. Anche il viaggio rappresenta una spinta alla ricerca della propria origine, 7
la navigazione sull’acqua cela il desiderio inconscio di ritorno al grembo materno x
dimenticare le pene di questo mondo.
Bloch: considera la componente onirica dell’utopia come versione a occhi aperti da
interpretare. L’attività onirica notturna è caratterizzata da un movimento che procede
da ext a int e il suo significato è ciò che lascia trasparire dalla rimozione inconscia
dell’ogg di pulsione e trasposizione su altro ogg. Nell’utopia movimento da int a ext
in modo libero e controllabile esprimendo ciò che si desidera; essa non è irrazionale
ma un sogno diurno e attività pre-razionale.
Viaggi, avventure e pellegrinaggi
Nell’utopia il viaggio e l’avventura non sono il vero scopo ma solo un mezzo che
consente di arrivare allo stato perfetto. I viaggi immaginari come robinsonate spesso
contengono un’utopia ma qui si insiste + sullo spostamento, esotismo, lontananza
fisica e avventura.
Già nel 700 prolifera la geografia fantastica, dovuta alla dilatazione degli orizzonti
x le scoperte di nuovi mondi reali (Cyrano, Swift). La scoperta di nuovi mondi induce
un criterio di relatività che induce la ripresa dei temi utopici (si aprono nuovi
orizzonti di possibilità territoriali, ideali e morali). L’importanza di viaggiare
consiste nel confronto con l’ext e estraneo. Questa letteratura viatoria può assumere
le forme dell’utopia o restare una cronaca di viaggio: l’insistenza del viaggio verso
qualcosa d’ignoto, l’importanza x realtà sconosciute dove altre logiche
ridimensionano i criteri di riferimento.
PEDAGOGIA E UTOPIA (MARIANI)
Viaggio come scoperta: l’esplorazione nasce dalla ricerca di senso nell’avventura,
l’interesse è rivolto alle qualità delle mete, l’importante non è partecipare ma
arrivare (come riconoscimento delle proprie capacità messe alla prova). L’avventura è
x sua natura temporanea, legata a un t delimitato e spazio esotico.
La rappresentazione dell’avventura usa spesso immagini come svolta, salto, balzo che
mettono in comunicazione partenza/arrivo. La rappresentazione dello spostamento da un
luogo all’altro ha sempre significato di ricerca di una ragione, significato, stato
superiore.
L’avventura appartiene alla categoria psicologica dell’adolescenza(è il sogno da cui
prima o poi ci si sveglia), il viaggio è dell’adulto (metafora esistenziale di un
cammino che è la vita; ciò che importa è il percorso, non nasce x placare
l’inquietudine adolescenziale o l’insoddisfazione di mezz’età = temi della scoperta
di sé e del riconoscimento). Es. nel 700/800 il viaggio diventa una moda x
l’educazione dei giovani aristocratici, è un progetto standardizzato, un completamento
dell’educazione di cui l’importante è il ritorno-premio (essere ammessi alla società
di partenza). Il confronto con la ≠’ doveva servire a convincere il giovane della
superiorità dei propri costumi e ordinamento politico del suo paese.
vaticum (ogg necessari x intraprendere il viaggio),
Il termine viaggio viene dal latino
in esso prevale il concetto di viatico come tutto ciò che serve x confortare e
sostenere in un’impressa che inizia.
pellegrinaggio
Il : non è sempre una rinuncia al mondo scegliendo asceticamente un 8
altro, ma un mezzo x penetrare meglio nella realtà. A ≠ del viaggio non sempre è
individuale ma collettivo, nella massa si annullano le insicurezze.
Viaggio come metafora di un itinerario ext o int che conduce alla ≠’ o maturità;
l’approdo a Utopia è spesso dopo un viaggio ordinario interrotto/deviato da
circostanze ed eventi naturali imprevisti. Il viaggio può portare a esiti ≠:
1. Itinerario del ritorno: fig. di Ulisse, l’eroe si rivolge alla propria dimora
come alla conquista di una terra straniera. Il viaggio è la formazione
esistenziale diventano un itinerario a ritorno che rinnova la propria origine,
alla fine del quale il sogg + consapevole e dignitoso si guarda allo specchio
della propria sorgente
2. Fuori uscita: immagine simbolo della discontinuità, uscita da un luogo chiuso,
fuori c’è l’essenza dei sentieri che matura il sogg inducendolo a quel pensiero
interrogativo che si esalta dove mancano i percorsi/strategie consolidate
Al viaggio di scoperta di nuovi mondi si affianca quello della risocperta del proprio
paese/origini. Anche il viaggio che apre le utopie assume una di queste 2 connotazioni
a seconda che la proposta utopica intenda lasciare il mondo ext così com’è o tenti di
cambiarlo: (riconduce a se stesso) e
utopia della fuga utopia della ricostruzione
(spinge aldilà, visione di un ambiente ricostruito che serva meglio dell’attuale la
natura e scopi dell’essere umano).
Viaggio e formazione
Viaggio non solo con finzione letteraria usata x consentire l’ingresso in un mondo
immaginario. Le utopie classiche iniziavano con uno spostamento con cui si raggiungeva
la staticità della perfezione da cui non si sarebbe desiderato allontanarsene. Le +
recenti, vedono la realizzazione dell’utopia affidata alla capacità di coinvolgere
altri nell’avventura: il mettersi in cammino è connaturato all’essenza dell’umanità
vista come un itinerario di crescita. Umanità concepita in movimento ed evoluzione,
marciante verso la propria perfezione.
Senza questa ricerca nessuno sarebbe in grado di trovare se stesso xciò molti trattati
pedagogici del 700 comprendevano nell’istruzione anche i viaggi considerandoli il
momento conclusivo della formazione.
Anche altre categoria spirituali condividono quest’idea di cammino verso una meta a
cui è difficile arrivare: il e l’escatologia (felicità collocata in un mondo
mito
perfetto e futuro migliore). Fin dall’antichità la società ideale era collocata in un
t lontano o luogo remoto nel passato (ricordo mitico di una condizione primordiale). La
collocazione di questi stati ideali rivela l’ansia di rendere credibile la possibilità
di un mondo migliore (ambienti naturali/genuini).
nel mito: al principio del
La società t
perfetta: nell’utopia: aldilà del t
nell’escatologia: alla
fine del t
La geografia dell’utopia conduce in una terra con nuove abitudini, scale di valori,
rete di relazioni, istituzioni ottenute attraverso l’educazione.
Un momento educativo in cui la metafora del viaggio è perno dell’itinerario di 9
formazione: (si è inserito nella storia della pedagogia contemporanea).
scoutismo
L’avventura della crescita (progressione da cucciolo a lupo), simbologia viatoria,
momento di itinerario personale spesso in solitario che conclude la 1° parte del
cammino formativo proposto con la permanenza all’aperto in tot autonomia e senza aiuto
degli adulti. La semplice dimostrazione di capacità organizzative e di
autoconservazione fisica è superata da una > attenzione al momento dell’interiorità e
scoperta di sé.
Coscienza e autoformazione
Tema del viaggio come formazione e utopia come rappresentazione letteraria di questo
itinerario.
Il rifiuto dell’immobilismo delle utopie classiche che propongono il congelamento
della situazione in un eterno presente è spesso giustificato (la capacità critica, il
dissenso e la fantasia creatrice sono dell’utopista e non degli utopiani). I tentativi
di ribellione degli utopiani sono sempre materializzati in un diario; il poter scrivere
diventa il max della libertà a cui l’autocoscienza raggiunta può accedere.
Oggi nella formazione adulta si insite molto sull’importanza di storie di vita
(autobiografia), come esperienza narrativa che ricostruisce le trame + profonde
dell’identità e il testo della propria esistenza educando la mente all’arte
dell’introspezione.
L’utopia scende in percorsi int e scrive appunti di questo viaggio: la maturità si
raggiunge non tanto con il potere di modificare il proprio destino ma con la
consapevolezza personale del viandante disincantato pago di ciò che riesce a godere nel
cammino. non conosco nulla di + incoraggiante della capacità dell’uomo di elevare la
Thoreau: “
sua vita con uno sforzo cosciente ”.
Ritorna il concetto di educazione permanente come capacità di essere presente a se
stesso e al mondo (stato di tot vigilanza = coscienza).
Il viaggio è una modalità di ribellione nei confronti dell’ordinaria esistenza.
Mettersi in viaggio = cambiare, trasformarsi, andare oltre, dare ulteriore forma alla
propria formazione senza negare tot ciò che ci ha condotto fino a quel punto.
Pedagogia e utopia indissolubilmente legate in un unico destino la cui meta può essere
un paese immaginario ma le cui idee, progetti e speranze sono reali.
C. 4 L’ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO
Solo x comodità si distingue ciò che era x gli utopiani la struttura degli spazi
dall’organizzazione del t: assoluta inscindibilità tra spazio/t.
In educazione si è sottolineata la componente cronologica della formazione, fino al
concetto di educazione permanente, la dimensione spaziale poco considerata. Invece
spazio/t non si pongono in contrapposizione ma si miscelano in un’unica dimensione: la
spazialità non denota solo esteriorità, è capacità di organizzazione, mostra
l’identità personale, socioculturale (come l’utopista considera lo spazio e
modifica/organizza l’ambiente ideale di vita in spazi formalizzati dove vivere 10
felici).
Lo spazio dell’utopista e la Città Ideale
Lo spazio ricopre una funzione primaria nella creazione di un ordine nuovo e ≠
dall’esistente: l’utopista &egr