Diventare un gruppo: una sfida formativa
In molti contesti scolastici di ordine superiore il lavoro di equipe è ancora guardato con sospetto. Mahieu in Travailler d'equipe: L'ascolto di un insegnante da parte di un insegnante. Questo è il vero paradosso: questa nostra tipologia di Homo sapiens che si chiama homo docens è al tempo stesso un uomo surdus. Prima di tutto un essere sordo nei confronti dei suoi simili.
Il semplice lavorare insieme non è garanzia di un efficace lavoro di equipe. Team building un'equipe di professionisti in cui ciascuno porta istanze, opinioni, valori e orientamenti tutt'altro che identici. Il processo di team building parte dalla consapevolezza del fatto che non mancano tensioni nel lavoro. Sono proprio insite nel funzionamento del gruppo.
Apprendere in Il confronto con i colleghi è un importante occasione formativa anche per gruppo imparare a riconoscere e ad accogliere i limiti della propria.
professionalità. Riuscire a dare dei confini al proprio ruolo costituisce un traguardo fondamentale. Ogni conoscenza è soggettiva e parziale. È tuttavia fondamentale forse nella disposizione di scambiare e diffondere le conoscenze possedute. Maturare una consapevolezza circa la presenza di limiti e confini è prerogativa essenziale per sviluppare anche una disponibilità all'ascolto. Scopo comune Le divergenze possono essere gestite se si coltiva la consapevolezza che lo scopo fondamentale è quello di affrontare nel miglior modo possibile le sfide professionali. Non per affermare la propria visione della realtà o esprimere in modo autoreferenziale le proprie competenze.
4.7 TRAIETTORIE PER IL CONSOLIDAMENTO DEL GRUPPO DI LAVORO
Le disposizioni fondamentali per creare una cultura di condivisione sono la fiducia, l'apertura al cambiamento, la responsabilità e la professionalità.riflessività. Coltivare la fiducia è una condizione fondamentale. Essa permette di installare nel gruppo fiducia uno spirito accogliente e con atteggiamenti non valutativi. È essenziale per generare un'effettiva condivisione del sapere. La presenza di fiducia reciproca è la prerogativa per un'autentica collaborazione.
Il confronto come occasione di cambiamento è una disposizione fondamentale per generare apprendimento nel gruppo docenti. Introdurre elementi di novità e cambiamento, accogliere la divergenza, sono disposizioni fondamentali per rigenerarsi e rigenerare. Un gruppo di lavoro rimane vitale se i suoi membri accettano la sfida di gestire il cambiamento.
Promuovere il senso di responsabilità è una condizione fondamentale per lavorare in equipe. Non si sottrae al proprio ruolo ed è consapevole del suo contributo specifico. La natura
La dialogica e partecipativa del gruppo di lavoro chiede a ciascuno di fare la propria parte. Il lavoro di gruppo non può essere un alibi per le proprie responsabilità. Praticare la postura riflessiva mette nella condizione di rivisitare criticamente il proprio riflessività operato. La pratica della riflessività mi permette di prendere le distanze dall'agire. È un'occasione per trovare inediti modi di crescere come singoli e come gruppo. La riflessività inoltre è una disposizione fondamentale quando si lavora in gruppo per prevenire il rischio di schiacciare il senso dello stare insieme con l'inseguimento di una mera performance o di un semplice adempimento burocratico.
4.8 RIFLESSIONI CONCLUSIVE
La capacità di lavorare insieme ai colleghi non è una capacità innata. Richiede un profondo lavoro sul piano personale e professionale. Coltivare una cultura dello scambio e della condivisione è fondamentale non
siamo prigionieri di una realtà illusoria e solo attraverso la conoscenza e la ragione possiamo liberarci e raggiungere la verità.
Questa dicotomia tra ragione e passione, tra testa e cuore, è stata presente nella storia del pensiero occidentale e ha influenzato anche il campo dell'educazione. Spesso si è pensato che l'educazione dovesse essere razionale, basata sulla trasmissione di conoscenze e competenze, mentre le emozioni e i sentimenti venivano considerati come qualcosa di irrilevante o addirittura negativo.
Tuttavia, negli ultimi decenni si è assistito a un cambiamento di prospettiva. Si è capito che le emozioni sono parte integrante della nostra esperienza umana e che hanno un ruolo fondamentale nella formazione della nostra personalità e nel processo di apprendimento.
La competenza emotiva, quindi, è diventata sempre più importante nell'ambito dell'educazione. Essa si riferisce alla capacità di riconoscere, comprendere e gestire le proprie emozioni e quelle degli altri. È una competenza che permette di sviluppare relazioni positive, di gestire lo stress e di prendere decisioni consapevoli.
Per sviluppare la competenza emotiva è necessario un metodo che permetta di esplorare il territorio delle emozioni. Questo metodo può includere attività di riflessione, di auto-osservazione e di dialogo con gli altri. È un processo di auto-formazione che richiede tempo e impegno, ma che può portare a grandi benefici sia per l'educatore che per gli studenti.
In conclusione, la competenza emotiva è una risorsa indispensabile per gli educatori. Essa permette di superare la dicotomia tra ragione e passione, tra testa e cuore, e di integrare le emozioni nel processo educativo. Solo attraverso la consapevolezza e la gestione delle emozioni è possibile innovare le pratiche educative e creare un ambiente di apprendimento positivo e stimolante.viene ribadita la diffidenza nei confronti di tutto ciò che proviene dalla percezione sensibile che viene ritenuta ingannevole. La verità è accessibile solamente nella dimensione noetica, immateriale e immortale. L'amore della Sapienza tende alla pura contemplazione per il mondo delle idee. La scissione tra anima e corpo, spirito e materia, ragione e sentimento segna la storia del pensiero occidentale. La nostra cultura ha sviluppato una serie di antinomie: anima e corpo, spirito e materia, ragione e sentimento. Ne consegue che l'immaginazione, l'arte e la poesia, connesse alla vita emotiva, vengono ritenute forme di conoscenza precarie e soggettive. La dimensione emozionale viene ridotta a un'istanza cieca. Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. A metà del 600, durante la Rivoluzione Scientifica si è profilata un'alternativa possibile. Cartesio afferma l'identità tra l'essere e il pensare (cogito ergo sum), Pascal proponeva di rivalutare il sentimento e la fede come vie di accesso alla verità.valore del sentire. Fu il principio cartesiano della separazione tra soggetto res cogitans e oggetto res extensa ad avere la meglio. La storia della cultura europea vede l'alternarsi di fasi in cui predomina l'ideale apollineo dell'equilibrio e della razionalità (neoclassicismo, illuminismo, positivismo) e di periodi in cui lo spirito dionisiaco della sensualità e della passione ritorna all'aribalta (barocco, romanticismo e decadentismo). Un'altra strada sarebbe stata possibile, quella della ricongiunzione degli opposti.
Il contributo delle intuizioni filosofiche in tempi più recenti trovano conferma proprio nelle acquisizioni della scienza. Le ricerche neuroscientifiche dimostrano che i processi logici e quelli emozionali interagiscono continuamente e sono inseparabili. Emozioni e sentimenti sono una parte essenziale dell'intelligenza.
La pedagogia sottolinea l'importanza delle dimensioni emotive nel lavoro.
educativo.apprendimento Non solo per stabilire relazioni educative significative, ma anche perché e siesercitano un ruolo rilevante sul piano dello sviluppo e dell'apprendimento. Brunernei Saggi Per La Mano Sinistra parla di simbolo, l'intuizione e l'immaginazione e dicome questi giochino un ruolo fondamentale. Le emozioni sono da considerarsi unelemento cruciale. Possono rappresentare un fattore che agevola l'apprendimento.Rogers, psicologo statunitense, dimostra che il clima emotivo è uno dei fattori chefacilitano il cambiamento e che suscitano delle resistenze. Un clima di fiducia. stimae comprensione tende a rassicurare le persone. La qualità emotiva della relazioneeducativa è una condizione fondamentale per il successo, dell'efficacia dellapreesistenza dell'apprendimento. Il processo educativo comporta un certo comecoinvolgimento emozionale.
5.2 LA MANCANZA DI COMPETENZA EMOTIVA E LE SUE CONSEGUENZE
educativo siamo formati per lo più all’esercizio dell’intelletto e della volontà• non avendo consuetudine con il linguaggio dei sentimenti, tendiamo a diffidarne e cerchiamo discreditarlo• tendiamo a considerare gli effetti una questione privataL'idea di professionalità viene intesa come sinonimo di impersonalità. Questa idea rischia di produrre unadisumanizzazione delle relazioni.Gli errori più L'assenza di educazione emotiva si ripercuote nel nostro modo di rapportarci a noi stessi e non sappiamo prestare ascolto a ciò che proviamo. Non riconosciamo il senso e il valore di alcuni sentimenti difficili, non sappiamo esprimere le emozioni e non riusciamo a gestirle nei momenti in cui sono particolarmente intense• meccanismi la negazione delle emozioni. Non potendo esprimerle, siamo indotti a reprimerle. Ogni sforzo di rimuovere un impulso o un desiderio non fa che ingigantire il potenziale disfunzionale.distruttivo
• la simulazione delle emozioni: tentativo di adeguarsi alle regole del contesto in cui si vive o si lavora. Questo atteggiamento produce in-autenticità che a lungo andare risulta insostenibile
• strumentalizzazione delle emozioni: determinate emozioni vengono usate al fine di manipolare le persone e indurle a comportarsi in un certo modo. Finiscono per esaurirsi e per proporre produrre frustrazione e ribellione. Esistono La scissione tra emozioni positive ed emozioni negative tende a polarizzare le emozioni ed è associare immediatamente a un giudizio di legittimità ciò comporta negative? due conseguenze rilevanti:
• il giudizio negativo ci toglie il diritto di provare ed esprimere anche i sentimenti cattivi, nonostante possono avere una funzione costruttiva
• la retorica dei buoni sentimenti ci impedisce di riconoscere le ombre subisce passivamente un'emozione, che celata a lungo o compressa a tal punto che esplode instimoli sensoriali e li invia all'ipotalamo, che a sua volta attiva la risposta emotiva. L'ipotalamo comunica con il sistema endocrino, che rilascia ormoni che influenzano le emozioni. Il sistema nervoso autonomo controlla le reazioni fisiologiche, come il battito cardiaco e la respirazione, che accompagnano le emozioni.
Le emozioni possono essere positive o negative. Le emozioni positive, come la felicità e l'eccitazione, sono associate a un aumento dell'energia e del benessere. Le emozioni negative, come la tristezza e la rabbia, sono associate a una diminuzione dell'energia e del benessere.
Le emozioni possono essere espresse in vari modi, come attraverso il linguaggio del corpo, le espressioni facciali e la voce. Le emozioni possono anche influenzare il nostro pensiero e il nostro comportamento. Ad esempio, quando siamo arrabbiati, potremmo reagire in modo impulsivo o aggressivo.
È importante imparare a gestire le emozioni in modo sano ed equilibrato. Ciò può includere l'espressione delle emozioni in modo appropriato, il riconoscimento e l'accettazione delle emozioni, nonché l'utilizzo di strategie di coping efficaci, come la meditazione o l'esercizio fisico.
In conclusione, le emozioni sono parte integrante della nostra esperienza umana. Sono risposte complesse che coinvolgono il nostro corpo, la nostra mente e il nostro comportamento. Imparare a gestire le emozioni in modo sano può contribuire al nostro benessere generale.
stimoli provenienti dagli organi di senso e dei trasmette