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Down, a causa del ritardo nello sviluppo motorio, permane più a lungo nella fase simbiotica con la
madre. La madre prova per il bambino Down una grande tenerezza che potrà coesistere in certi
casi a sentimenti di rifiuto derivanti dalla ferita narcisistica per aver avuto un figlio tanto diverso da
quello atteso. Tale atteggiamento ambivalente può rafforzare a sua volta nel figlio un
atteggiamento di ambivalenza all’interno della fusione madre-bambino. Per questo il rapporto
care giver
emotivo con il può essere ansioso, timoroso e con il rischio di depressione. Il clima
educativo deve valorizzare i successi ed evitare l’infantilizzazione per paura di chiedergli
prestazioni superiori alle sue capacità. La coerenza educativa è l’invito a resistere alla tendenza di
cedere sul piano emotivo, comportarsi sul piano relazione con la stessa relazione con la quale ci
comporteremmo con un bambino normodotato: è bene evitare cedimenti emotivi ed un’eccessiva
indulgenza. L'educatore come guida consente di rafforzare l’autonomia, stimolare le potenzialità e
dare un punto di riferimento sicuro.
La lettura nella prima infanzia di Enrica Freschi
Tema del saggio: la lettura durante la prima infanzia, con particolare riferimento alla famiglia e al
• nido.
Obiettivo: riflettere sull’importanza di una precoce familiarità con il libro: come oggetto,
• attraverso i sensi, come relazione, attraverso gli affetti, come mondo fantastico, attraverso le
emozioni e l’immaginazione, e come apprendimento, attraverso il linguaggio.
Punti-chiave del saggio: significato pedagogico del libro nella prima infanzia, per il bambino la
• lettura avviene grazie al genitore o all’educatore, la lettura nel nido, i vari tipi di libri per l’infanzia.
È importante un approccio precoce al libro fin dalla prima infanzia perché:
1. lo sviluppo del lessico si arricchisce con frasi articolare e complesse;
2. lo sviluppo cognitivo si arricchisce grazie alla curiosità, alla comprensione verbale, alla
concentrazione, all’attenzione e alla riflessione;
3. lo sviluppo emotivo si arricchisce grazie al vissuto di sentimenti, stati d’animo ed emozioni in
una situazione protetta;
4. lo sviluppo relazionale si arricchisce grazie all’alfabetizzazione emozionale e insieme all’adulto,
che trasmette sicurezza e fiducia. piacere di leggere:
L’obiettivo principale della lettura precoce in età infantile è il esso è il risultato
di un lento procedimento che inizia fin dai primi mesi di vita. Il piacere di leggere deve però essere
stimolato perché non è un piacere innato, ma è un’attitudine da costruire nel tempo. Questo
processo porterà poi all’emergere del bisogni di leggere. Se l’esperienza delle lettura si lega da
subito al piacere e al divertimento, il libro diventa un oggetto amato. Ciò dipende molto da come
l’adulto si pone. L’adulto che legge ha la responsabilità di provocare una sensazione di piacere
che altrimenti il gusto della lettura.
tecnica,
La lettura è una ma l’amore della lettura è qualcosa di più profondo, secondo Gianni
Rodari. Non si può ordinare di leggere ma la lettura, per essere una pratica formativa, deve essere
libera motivazione,
e spontanea. Occorre lavorare sulla perché è questo l’unico modo per
bisogno
consolidare il processo della lettura. Il lettore abituale è chi sente il di leggere, un
bisogno che può nascere precocemente.
La lettura nella prima infanzia non consiste nel decifrare un testo scritto, ma essa è narrazione,
propedeutico
ascolto, scoperta di significati, musicalità e lettura delle immagini. L’obiettivo è alla
lenta conquista della tecnica perché si può legare la piacevolezza del linguaggio al benessere
oggetto corpo
psicofisico. Il libro è un da leggere col perché la lettura alimenta l’intelligenza
stimolando i sensi. Inizialmente il libro sarà un oggetto da toccare, mordere, guardare, esplorare,
aprire, chiudere, sfogliare, annusare e ascoltare. Successivamente, dall’approccio tattile e
sensoriale, il bambino passerà ad una conoscenza più profonda del libro, ne scoprirà le ricchezze,
ossia le immagini e le parole, e quindi inizierà ad apprezzarlo nei suoi molteplici aspetti, passando
così ad un approccio di tipo più emozionale.
incoraggiante
L’adulto è il modello di lettore del bambino: se l’adulto legge senza motivazione e
interesse, difficilmente può avvicinare il bambino al libro. L’adulto deve controllare e mantenere
ambito familiare,
consapevolezza del proprio atteggiamento nella lettura. In i racconti orali e la
nido,
lettura ad alta voce in momenti particolari sono rassicuranti. Nel la lettura ha invece obiettivi
ambito scolastico,
differenti: si lega a delle specifiche attività ed è stimolante. In la pratica della
lettura rientra in un apprendimento formale.
tempi
Nel contesto del nido, i di lettura variano in rapporto all’attenzione del bambino e
all’interesse che l’adulto sa creare. In generale, parliamo di tempi rallentati. Per quanto riguarda gli
spazi, è bene pensare ad un angolo apposito per la lettura individuale o collettiva, con uno 8
scaffale a portata di mano, tappeto e cuscini: si incoraggia così la scelta e la condivisione della
lettura. Ciò che conta è soprattutto lo spazio mentale: la quiete e la serenità esteriori dovranno
relazioni
accompagnarsi ad una reale disponibilità interiore. Le devono favorire la prossimità
fisica e contatto visivo.
Nel nido, i percorsi di lettura devono essere programmati e monitorati in diversi momenti. Le
attività possono essere condotte per piccoli gruppi, di 5 o 6 bambini, per 2 o 3 volte a settimana:
la durata di questi momenti è variabile e dipende dal grado di curiosità che l’educatrice riesce a
creare e dall’interesse che gli interlocutori dimostrano. Il momento della lettura è costituito da tre
fasi principali:
1. l’esplorazione e la discussione del libro in quanto oggetto e la formulazione di ipotesi su quale
possa essere il contenuto basandosi sul titolo e sull’illustrazione della copertina;
2. la lettura del testo con le opportune pause nei punti cruciali per favorire gli interventi verbali
dei bambini e incoraggiare la ripetizione corale di brevi frasi o suoni;
3. la ricapitolazione della storia in chiave collettiva.
Infine il progetto prevede una serie di attività da collegare alla comprensione della storia, come un
disegno, un collage, un’attività di manipolazione….
Lo stile di lettura è il modo in cui l’adulto legge ad alta voce per il bambino. L'adulto deve riuscire
a catturare l’attenzione del piccolo interlocutore, stimolando la sua fantasia e la sua voglia di
stili
conoscere. Gli di lettura sono:
1. narrativo: l’adulto legge il testo come si presenta, favorendo la familiarità con il linguaggio
letterario, la precisione e la ricchezza del vocabolario;
2. dialogato: l’adulto coinvolge i bambini con domande e stimola interventi, favorendo la
partecipazione attiva dei bambini;
Uno stile non esclude l’altro, ma è meglio alternarli. In entrambi i casi non bisogna eccedere con
la drammatizzazione, bisogna leggere con chiarezza lentezza e bisogna conoscere il testo che si
legge. Durante la lettura occorre prestare attenzione a due aspetti principali: la chiarezza e la
lentezza perché l’errore più comune è quello di leggere troppo velocemente. È inoltre opportuno
che l'adulto conosca molto bene la storia che propone.
scegliere cosa leggere
Per bisogna porre attenzione:
1. a se il bambino si interessa se riesce a comprendere ciò che viene letto;
2. a scegliere in base all’età e al livello cognitivo, ai gusti e agli interessi;
3. al linguaggio semplice e lineare;
4. a considerare la coerenza tra immagini e testo;
5. alle verifiche:
1. in itinere, attraverso l’osservazione costante durante la letture e le fasi che la precedono;
2. alla fine del percorso, attraverso un colloquio individuale dove si pongono domande
semplici e attività calibrate in base all’età.
Lo scopo non è giudicare o valutare i bambini, ma le verifiche permettono un atteggiamento
incoraggiante in cui si dà l’occasione al bambino di esprimere i suoi pensieri: ciò permette di
lavorare sull’autostima, sul senso di sicurezza e di fiducia, sull’apertura agli altri e sulla
condivisione.
letteratura per l’infanzia
La oggi ha un carattere specificatamente educativo-formativo e si
caratterizza in base all’età dei lettori. Negli ultimi anni si è creato un vero e proprio mercato per
questo settore librario. All’interno di questo panorama non è facile orientarsi e scegliere. Le case
esigenze
editrici si sono specializzate e hanno studiato le dei piccoli lettori. Le esigenze
riguardano in particolar modo:
- i materiali, che devono essere morbidi, atossici, lavabili…;
- i formati, che devono essere maneggiabili, tattili, libri-giocattolo…;
- i generi, grazie ai quali abbiamo libri di figure, racconti per immagini, libri-gioco, fiabe classiche,
filastrocche, albi illustrati.
I libri di figure o fotografici sono libri senza parole, che trattano aspetti familiari della realtà dei
bambini. Lo scopo è quello di permettere al bambino di individuare e dare un nome all’oggetto
I morbidoni.
rappresentato. Tra questi rientra la collana
I libri con racconti per immagini hanno una forma narrativa primitiva. Gli oggetti non sono più
semplicemente ritratti, ma si riconoscono azioni, situazioni e momenti. La trama è semplice e c’è
una sequenza spaziale e temporale di eventi. Un elemento importante è quello della ripetitività,
attraverso la quale il bambino riuscirà a prevedere un determinato evento. Le immagini sono
comunque predominanti e il testo ha lo scopo di illustrare l’immagine. 9
A partire dal secondo anno, si possono proporre al bambino i libri-gioco, che hanno lo scopo di
favorire l’amicizia con l’oggetto-libro e il piacere di leggere. Il libro-gioco contribuisce a sviluppare
la razionalità e la fantasia.
La fiaba classica ha la funzione di sperimentare ansie e paure in un contesto protetto e
rassicurante. La fiaba esprime conflitti interiori, li risolve e sviluppa la personalità.
La filastrocca è fondamentale per favorire l’acquisizione del linguaggio attraverso il ritmo e la
sonorità. Essa incanta e intrattiene, mettendo in secondo piano il contenuto. Durante